Louis Vuitton SS23: la complessità sta nei dettagli e nel gioco delle proporzioni
Per la prima volta, il direttore creativo Nicolas Ghesquière ha scelto l'artista contemporaneo Philippe Parreno e il production designer James Chinlund per la scenografia dello spettacolo. Un fiore enorme (un monster- flower come lo definiscono entrambi) simbolo della grandezza e dell'esasperazione stilistica che Ghesquière porta sulla passerella.
Lavorando su larga scala, il direttore creativo rivela un design iper femminile utilizzando elementi macro di grande impatto, come le zip e le fibbie in formato mega che dovrebbero chiudere i capi ma che in realtà li formano per intero. Rivalutare le proporzioni dell'abbigliamento è un esercizio stilistico che Ghesquière applica ingrandendo i dettagli, mettendoli in risalto. Elementi chiave della storia del brand, come cerniere, fermagli e lucchetti sono custodi di una storia che dura.
Credits: Getty Images
Credits: Getty Images
Credits: Getty Images
Leitmotiv della collezione è quella femminilità che si percepisce attraverso l'enfasi, attraverso l'ingrandimento, e il suo essere posta sotto i riflettori. «L'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo si uniscono sulle sagome, invitando a un secondo sguardo» dice la nota della collezione. A volte è una zip, a volte un fiocco o una targhetta, i ganci: tutti gli elementi che in micro compongono i dettagli di valigie e borse diventano in passerella elementi importanti del vestito.
Credits: Getty Images
Credits: Getty Images
Credits: Getty Images
Per Ghesquière non esiste la proporzione perfetta, il suo punto di vista si allarga, incitando lo spettatore ad allargare lo sguardo: il suo è un lavoro fuori scala che coinvolge l'immagine e la nostra percezione del mondo.
© Riproduzione riservata