Costumi da bagno sostenibili: 10 brand (+1) per un’estate green & chic

Interi o bikini, a tinta unita oppure a fantasia, minimal, “spaiati” o vintage style. L’estate 2020 per quanto atipica si prospetta particolarmente interessante, almeno in fatto di moda.
Le proposte a tema costumi da bagno sono più numerose e variegate che mai e c’è il rischio di non riuscire quasi a orientarsi tra le tante, tantissime opzioni con cui stilisti e brand hanno deciso di tentarci.
Nel dubbio, perché non mettere in pratica le buone abitudini green che abbiamo imparato ad applicare alla vita quotidiana (shopping incluso) puntando, anche nella scelta del beachwear, sui marchi che si impegnano a rispettare l’ambiente e le persone?
L’impresa è meno ardua di quanto si possa pensare: le realtà contraddistinte da un approccio responsabile sono infatti sempre di più. Ne abbiamo selezionate 10 (+ una), tutte diverse ma accomunate dallo stesso intento: dimostrarci che etica ed estetica possono andare di pari passo.
Continuate a leggere per scoprirle (e preparatevi ad aggiungere mooolte voci alla vostra wishlist).
Isole & Vulcani
Prende forma tra Roma e Filicudi il concept di questo brand italiano di moda mare attivo dal 1989 che propone costumi da bagno in fibra naturale senza cuciture. Le creazioni disegnate da Daniela Fadda sono pezzi di “artigianato contemporaneo” in cui il jersey in cotone 100% organico certificato GOTS e completamente made in Italy è assoluto protagonista. Il comfort e l’essenzialità rigorosa delle forme, il taglio vivo e la scelta delle nuance ispirate ai colori delle isole Eolie sono le linee guida delle collezioni del marchio, tutte realizzate attraverso una filiera rigorosamente green.
Repainted Beachwear
Nasce «dall’amore per il sole, per il mare e per le cose fatte a mano» questo marchio italiano di beachwear all’insegna di tradizione sartoriale e sostenibilità: i costumi sono realizzati in laboratori artigianali con lycra italiana rigenerata, tessuto innovativo e altamente performante ottenuto dal recupero di materiali di scarto raccolti nel mare, come reti da pesca e boe. Il nome del brand ne riflette la filosofia: «Il tessuto come una tela, dove dipingere le meraviglie che ci circondano, interpretandole per creare pattern unici e originali che ci ricordino la storia della nostra terra».
My Beachy Side
Coniugare lusso ed etica si può, come dimostra questo brand di luxury resortwear che ha fatto della sostenibilità ambientale e sociale i suoi valori portanti. Tutti i capi sono fatti a mano da donne rifugiate e disoccupate di Istanbul e Diyarbakir, un'area nella Turchia meridionale vicino al confine siriano dove i conflitti politici sono all'ordine del giorno. Il marchio oltre a fornire a queste donne un reddito e l’opportunità di crescere all’interno dell’azienda, si impegna anche a ridurre l'impatto ambientale lungo la filiera e a mantenere viva la tradizione artigianale del luogo attraverso l’uso di tessuti provenienti dalla regione turca di Buldan, che ha un ricco e antichissimo patrimonio di produzione tessile.
Baiia Swimwear
A chi non è capitato di provare pile di costumi da bagno senza riuscire a trovare quello giusto? È successo anche alla fondatrice di Baiia Swimwear, che dopo essersi vista riflessa nello specchio di un camerino con l’ennesimo bikini “mortificante” ha deciso di creare una linea di costumi inclusivi e reversibili. Le sue creazioni oltre a essere bellissime sono amiche dell’ambiente, in quanto realizzate con nylon riciclato certificato Oeko-Tex da un’azienda specializzata situata in Cina, «l’unica in grado di rispettare gli standard del brand quanto a design, tessuti sostenibili e coloranti ecologici. Si tratta di un produttore straordinario che si preoccupa sinceramente dell’aspetto ambientale e del benessere dei lavoratori».
Adalù
«Come surfista italiana ho sentito la necessità di mettere un pizzico di Made in Italy anche nell’industria dell’abbigliamento surf al femminile, poiché sentivo la mancanza di essere accompagnata da costumi di ottima qualità, pensati ad hoc per questa attività». Con questo intento Valeria ha fondato Adalù, un marchio di costumi artigianali prodotti con tessuti ecologici tecnici «dedicati a donne avventurose e contemporanee ma anche nostalgiche e romantiche» e pensati per valorizzare la silhouette senza costringere, garantendo un’ottima copertura e una perfetta vestibilità.
Scampi
Creare costumi da bagno stupendi, durevoli e sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale è la mission di questo marchio scandinavo, costantemente alla ricerca di metodi di produzione e materiali innovativi che abbiano un impatto minimo o nullo sul pianeta. Dalla progettazione alla spedizione del prodotto al cliente finale, ogni passaggio segue questa filosofia. «Anche il design è pensato in quest’ottica. Le linee senza tempo, i colori e le stampe sono concepiti per durare nel tempo e andare oltre le mode». Tutti i costumi possono inoltre essere acquistati “spaiati”, così da consentire a ogni cliente di trovare il mix perfetto e più adatto al proprio stile.
Seanesse Paris
Offre un vero e proprio servizio di made to measure questo marchio francese dall’anima green e dall’approccio slow. Se volete concedervi il lusso di possedere un pezzo unico, pensato e realizzato solo per voi non dovrete far altro che rispondere al questionario presente sul sito indicando le vostre preferenze. Il team del marchio provvederà a trasformare i vostri desideri in realtà, facendo confezionare da mani esperte e con l’ausilio di fibre organiche o riciclate il costume dei vostri sogni.
Balajanas
«Sentiamoci selvagge, libere, ascoltiamo il nostro corpo e vestiamolo senza costrizioni… Balajanas siamo tutte noi». Questo il messaggio che accompagna le creazioni "made in Sardegna" di Anna Matta, fondatrice di questo marchio di intimo e costumi da bagno all'insegna della sostenibilità e del rispetto dell'ambiente. Tutti i capi - prodotti in serie limitata per limitare gli sprechi - sono confezionati con materiali ricavati da fibre di plastica recuperata in mare e rigenerata, italiani e tracciabili.
casa | raki
Dopo aver lavorato diversi anni per e-commerce di lusso come Net-A-Porter e MATCHESFASHION, la fotografa di moda di origini argentine Josefina A. Theo cresciuta tra l'Uruguay e l'Europa ha deciso di mettere a frutto le conoscenze acquisite sul campo fondando questo marchio di resortwear ispirato alle sue radici e ai suoi luoghi del cuore. Le collezioni si compongono di costumi e capi “da vacanza” pensati per durare nel tempo e realizzati eticamente con tessuti innovativi ed ecologici.
Philomèn
«Il nome Philomén ha origine dal greco antico e significa semplicemente "essere amato". Questo è il messaggio al centro del marchio: amare e prendersi cura della natura, esplorando il mondo». Per perseguire tale scopo Zita Csabai, designer e creative director del marchio, si avvale di sarte di talento che confezionano sotto la sua supervisione costumi da bagno dalle linee iperfemminili in tessuti sostenibili. Ogni creazione è progettata e realizzata a Budapest con un approccio zero waste che si estende anche al packaging e agli imballaggi.
Gabrielle Swimwear
È basata e ispirata a Città del Capo questa label di costumi e capi d’abbigliamento realizzati con tessuti riciclati e certificati, ottenuti per l’82% da bottiglie di plastica raccolte lungo le coste. «La nostra proposta si compone di capi di qualità prodotti eticamente in una vasta gamma di stili e colori. Tutti i pezzi inoltre sono venduti separatamente, così da consentire alle nostre clienti la possibilità di combinare e abbinare i pezzi che preferiscono». Fiore all’occhiello, le stampe esclusive che riprendono gli elementi naturali del luogo declinate su bikini a vita alta, costumi interi, mini abiti e teli da bagno.
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Festeggiamo il solstizio d'inverno con un po' di shopping, che ne dite?

Oggi, 21 Dicembre, è il primo giorno della winter season e per celebrare il solstizio d'inverno con un pizzico di glamour abbiamo preparato una wish list di capi e accessori favolosi.
Una selezione che secondo noi farà gola al team degli amanti della stagione fredda. Ma che daranno anche un buon motivo per cambiare idea ai suoi detrattori.
Del resto si tratta di must have sia utili che bellissimi che daranno un boost di glamour immediato a tutti i vostri look. Insomma...impossibile resistere, diciamocelo chiaro e tondo.
Si spazia dalle pelliccia rigorosamente in faux fur dal piglio ultra-sofisticato, al delizioso pullover rosa con fiocchetti applicati che addolciranno anche le giornate più fredde e grigie.
E ancora, un bel midi dress in velluto e un mini abito di paillettes, perfetti per i giorni di festa (e non solo), una romantica blusa in pizzo ricamato da mixare con pantaloni manlike con le pinces per un contrasto interessante.
Parlando di accessori via libera a delle slingback di vernice passe-partout, un bel fermaglio per capelli a forma di fiocco, un secchiello in vernice e una spilla a cuore da appuntare su giacche e cappotti.
Lasciatevi tentare e buon solstizio a tutti!
Shopping: i fashion must perfetti per festeggiare il solstizio d'inverno
Faux fur coat, STAND STUDIO
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Midi dress in velluto, RESERVED
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Pullover con fiocchi, H&M
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Pantaloni con le pinces, SANDRO PARIS
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Blusa in pizzo ricamato, & OTHER STORIES
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Maxi gonna in velluto, MARIA DE LA ORDEN
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Minidress di paillettes con colletto a contrasto, SISTER JANE
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Borsa secchiello in vernice, ROUJE
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Pumps in vernice burgundy, A.BOCCA
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Fermaglio a fiocco, LELET NY
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Spilla a cuore con strass, J. CREW
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Sciarpa a triangolo in cashmere, COS
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Abbiamo scrollato su IG e questi sono i 6 trend invernali presenti nei feed di ogni vera fashion addicted!

Pensavate che il periodo natalizio significasse solo maglioni rossi, abiti paillettati e outfit Christmas-friendly?
La risposta è no.
Nonostante le feste imminenti il fashion system non rallenta e continua a sfornare ispirazioni e tendenze perfette per l’inverno, capaci di fare da contorno - e spesso anche da protagonista - ai nostri look natalizi. Perché, se vogliamo essere davvero chic al cenone della vigilia, cosa abbiniamo al nostro outfit, se non un super mini trend come il pillbox hat? E sopra l’abito scintillante di Capodanno, invece di indossare il solito cappotto nero e sartoriale, perché non osare con una giacca afgana grintosa e molto “editoriale”?
Tra novità, revival e una dose massiccia di glamour, ecco 6 trend da tenere d’occhio (e da indossare) durante le feste e oltre, direttamente da Instagram.
6 tendenze invernali da Instagram
Pillbox hat
Il pillbox hat, oggi tornato protagonista delle tendenze, affonda le sue origini nel XX secolo. Ispirato ai copricapi militari - in particolare quelli indossati da ufficiali e infermiere - nasce come accessorio funzionale, che negli anni ’50 e ’60 si trasformerà in un vero e proprio simbolo di stile, grazie a icone come Jacqueline Kennedy. A oggi questo accessorio ha superato la sua tradizionale associazione con i tailleur strutturati e gli abiti a tubino ed è diventato un item “modaiolo”, da abbinare un po’ a qualsiasi outfit, sia per sottolinearne il carattere irresistibilmente chic, sia per uno stile più avant-garde.
Giacca afgana
Ne abbiamo già parlato in un altro articolo, ma la popolarità della giacca afgana non accenna a placarsi, nemmeno durante le feste. Anzi, le sue versioni più eleganti e minimal - prive di ricami eccessivi o mix cromatici troppo particolari - si rivelano perfette anche come alternativa al classico cappotto o alla pelliccia. Non solo: i modelli più simili ai shearling, soprattutto in suede color cammello con pelliccia chiara, sono ideali anche come cappotto da “alta quota”, per passeggiate nelle città di montagna, abbinati a paraorecchie e UGG per un look caldo ma incredibilmente on point.
Gonna sopra ai pantaloni
La gonna sopra i pantaloni dona a qualsiasi outfit un fascino immediatamente avant-garde.
A oggi, l’opzione più in voga è quella in pizzo. Colorata, nera, ma soprattutto bianca, spazia da misure XS a XL, con eventuali gemme o perline per un tocco luminoso. Come si indossa? Sopra un jeans per un look più casual, oppure su un pantalone sartoriale per un effetto più elegante, a seconda dell’occasione d’uso.
Accessori in faux fur
Con l’avvento della tendenza boho/rock, ormai entrata a pieno titolo nella nostra quotidianità, non sorprende che gli accessori in faux fur siano diventati protagonisti dei nostri outfit di tutti i giorni. Dai pezzi più chic ed eterni - coprispalla, colletti di finta volpe, polsini e berretti - a quelli più “nuovi e in tendenza” come i gilet smanicati, da abbinare sia a t-shirt e jeans per un look casual in tema, sia sopra cappotti e coprispalla per un effetto più editoriale e sofisticato.
Stampa cerbiatto
All’elenco delle stampe animalier in voga mancava solo quella del cerbiatto. Dopo le recenti tendenze tigrato e cavallino, il cerbiatto trionfa per il suo carattere caldo e dolce.
La base marrone la rende perfetta proprio per questo periodo dell’anno, richiamando la bellezza di questo colore e il suo naturale legame con le tonalità autunnali e i paesaggi invernali, mentre le macchie bianche, eleganti e delicate, donano un tocco sofisticato, candido e natalizio.
Declinata su pantaloni, pullover, borse e scarpe, predomina però su pellicce e faux fur da indossare nelle gelide giornate dicembrine.
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Regali di Natale sostenibili, artigianali e di brand Made in Italy: ecco la lista dei nostri preferiti

Vi siete ridotte in ritardo con i regali di Natale? Non vi preoccupate, non siete le uniche. Quello dei regali last minute è un classico che si ripete ogni anno!
Nonostante le promesse dell’anno precedente, a causa dei mille impegni, ci ritroviamo spesso negli ultimi giorni prima delle feste a correre tra un negozio affollato e l’altro o a sfogliare in preda al panico pagine e pagine di e-commerce alla ricerca di soluzioni veloci e spesso anonime per chiudere in fretta e furia la lista dei regali.
Ma, in un mondo dove tutto è facilmente acquistabile e l’overconsumption è la norma, perché non sfruttare gli ultimi giorni disponibili per sottrarsi alla frenesia dello shopping compulsivo e scegliere invece con più consapevolezza cosa donare ai nostri cari?
Siamo sicure che la mamma apprezzerà, per una volta, se accantonerete l’idea di quella candela acquistata al supermercato o quel buono per un massaggio che le infliggete - e sì, il verbo non è a caso - a ogni festività.
Il nostro consiglio per il Natale 2025 è quindi quello di trasformare la “maratona dei regali” in un’opportunità per prediligere qualcosa di davvero sentito, che sia anche sostenibile e magari realizzato in Italia e artigianalmente.
Prodotti che durino nel tempo, di qualità, realizzati con materiali di eccellenza, rigenerati o riciclati e fabbricati rispettando sia i lavoratori che l’ambiente.
Perché non è affatto vero che il Made in Italy è noioso: anzi, spesso risulta una scelta più originale, sofisticata e unica del fast fashion, con in più una manifatturialità attenta e scelte etiche a tutela del pianeta.
Noi di Grazia abbiamo dunque selezionato una lista di regali Made in Italy, sostenibili e artigianali, adatti a tutti: dalla nuova collezione “Signed By Me” di anelli per mignolo di Lil Milan, perfetti per l’amica che ama i gioielli ma ha già quasi tutte le dita occupate, alla borsa di Halíte per la zia che non sa mai cosa indossare alle cerimonie, fino alla pelliccia Mongolian di SCILé Milano e le ballerine animalier di Spelta Milano per l’amica modaiola.
Tra i suggerimenti non mancano nemmeno i pigiami per la suocera o i completini intimi di Soft and Wet per un regalo un po’ più “spicy”, senza citare l’opportunità di donare un’esperienza in onore del luxury pre-loved con 1000LANDS, piattaforma italiana leader nel mercato del lusso second hand che, fondata nel 2021 da tre imprenditrici italiane, si propone come piattaforma di aste live per borse e accessori, perfetta per promuovere - tra le scelte più sostenibili - il regalo di articoli pre-owned e vintage.
Ora che abbiamo stuzzicato la vostra curiosità e siamo riuscite a indirizzavi verso uno shopping più bello e consapevole, siete pronte a fare un viaggio tra la nostra selezione Made in Italy, sostenibile, artigianale e assolutamente cool per i regali di Natale 2025?
Regali di Natale sostenibili, artigianali e di brand Made in Italy
Giacca Ursula ART DEALER
Credits: artdealerjournal.com
Giacca Olga + gonna Madeleine CATHECLISMA
Credits: catheclisma.com
Borsa HALÍTE
Credits: halitejewels.com
Anelli per mignolo Signed By Me LIL MILAN
Credits: lilmilan.com
Anello solitario in diamanti e oro bianco Trace, collezione di Alta Gioielleria FW25, PD PAOLA
Credits: pdpaola.com
Cappello aviatore in cachemire rigenerato Catheclisma x RIFÒ
Credits: rifo-lab.com
Pelliccia 100% vera pelliccia di agnello Lily SCILÉ MILANO
Credits: scilemilano.com
Top + slip Lattemiele SOFT AND WET
Credits: softandwetundies.com
Ballerine Betta in cavallino SPELTA MILANO
Credits: speltamilano.it
Pigiama Gio Light in flanella TELERIE SPADARI MILANO
Credits: teleriespadari.it
Cintura Madamin VELASCA
Credits: velascawomen.com
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Grazia.it talks with: Alice Zanotti, founder di C10 Studios

In un panorama come quello di oggi sempre più veloce e affollato, c’è un’idea di moda che non rincorre il tempo ma lo accompagna, che sceglie una strada diversa, legato alla memoria e alla consapevolezza.
È il cuore dell’intuizione di Alice Zanotti, founder di C10 Studios, marchio nato a Mantova che produce capi essenziali, versatili e “modulari”, tasselli di un archivio personale capace di attraversare gli anni senza perdere significato, un guardaroba che non segua le tendenze, ma le supera.
C10 Studios parla alla contemporaneità e, soprattutto, a chi è alla ricerca di qualità e autenticità: le silhouette sono pulite, l’estetica minimale, i dettagli non solo decorativi ma funzionali. Ogni pezzo è pensato per essere indossato oggi come domani, nella vita di tutti i giorni così come nelle occasioni speciali.
A caratterizzarlo è poi l’attenzione ai materiali e alla produzione: tutti i capi sono realizzati in Italia, utilizzando tessuti deadstock di alta qualità e lavorazioni affidate ad artigiani esperti. Una scelta che unisce estetica ed etica, e che ribadisce un’idea di lusso legata alla durata, alla responsabilità e alla cura. Perché oggi, più che mai, il valore di un capo sta nella sua capacità di resistere al tempo, stilisticamente e materialmente.
A distinguere C10Studios è anche il suo linguaggio: niente nomi evocativi o stagioni scandite dal calendario della moda, ma numeri. A partire da Capo 1, primo pezzo realizzato da Alice agli esordi di questa “avventura”: una gonna ampia e lunga fino ai piedi che nasconde una fila di bottoni in madreperla, un dettaglio che racconta semplicità ma anche cura e amore.
A Capo 1 sono seguiti altri pezzi, la t-shirt ricamata, omaggio alle donne, il morbido maglione con scollo a V che si può indossare in modi diversi, come la camicia over che permette di giocare con lo styling o la mini gonna ad A, che strizza l’occhio ai favolosi Sixties…
Un concetto, quello di C10 Studios, che sfida il concetto tradizionale di collezione e invita a costruire il proprio guardaroba in modo personale e progressivo. Un codice intimo, una nuova grammatica del vestire con una una visione aperta e in continua evoluzione.
Abbiamo intervistato Alice di C10 Studios per farci raccontare l’origine del brand e cosa vuol dire oggi creare moda con questa visione.
Partiamo dall'inizio: com’è nato il progetto di C10 Studios?
«C10 Studios è nato mettendo insieme diverse parti di me. Fin da piccola adoravo provare e guardare i vestiti di mia mamma e scegliere cosa indossare. Già alle elementari mi divertivo a portare avanti piccole attività “imprenditoriali”, dai mercatini estivi alle torte che vendevo ad amici e parenti. Questa dinamicità è cresciuta con me e, mentre lavoravo e facevo esperienza nel settore della moda (prima in un brand indipendente di gioielli di lusso e poi in una multinazionale del fast fashion), ho iniziato a maturare la mia visione e il desiderio di creare qualcosa di mio che rappresentasse i miei valori e il mio senso estetico.
Nel frattempo osservavo e indossavo capi che mia mamma portava quando era giovane e che ancora oggi trovo attuali e di grande qualità. L’idea di creare capi senza tempo, sia nello stile che nella durabilità, è stata la scintilla da cui ha iniziato a nascere C10 Studios».
Da cosa nasce il nome C10 Studios?
«C10 Studios nasce da un luogo: la casa dove abita mia mamma e dove sono cresciuta, in via Conciliazione 10 a Mantova, da cui “C10”. È lì che il progetto è cominciato ed è lì che ancora oggi prendo ispirazione e proviamo i prototipi insieme alle mie sorelle.
C10 mi suona come una formula, e rispecchia la mia idea di guardaroba capsula: un insieme di capi che si possono abbinare tra loro creando infinite combinazioni».
Quali sono state le difficoltà iniziali nell'avviare il tuo brand?
«Nel momento storico in cui ci troviamo, il settore della moda sta vivendo una crisi: i consumatori sono bombardati da nuovi brand e prodotti, e purtroppo molti piccoli laboratori sartoriali italiani stanno chiudendo. Credo sia essenziale differenziarsi e creare un circolo virtuoso, basato su valori onesti e sostenibili, tra brand, clienti e fornitori. È così che si riesce a costruire una piccola community che sposa il progetto e le persone che lo portano avanti, a 360 gradi».
Racconti che l’idea è nata dal guardaroba di tua mamma. Oltre e a lei chi sono le tue fonti di ispirazione?
«Per colori, comunicazione, estetica generale e pop-up mi piace molto guardare al mondo del design, dove trovo rigore, pulizia e una praticità che mi affascinano.
Dal punto di vista stilistico, guardo soprattutto le persone per strada: cerco di individuare le “formule” che funzionano, ciò che può essere replicato, e da lì estrapolo i capi chiave».
I social ti hanno aiutata a costruire una community molto affiatata. Un aspetto positivo e uno negativo (se c’è) di questo lato del lavoro?
«Oggi i social sono il nostro canale principale di comunicazione e un ponte che porta la community sul sito. Un aspetto positivo è sicuramente l’immediatezza e la possibilità di comunicare senza filtri: poter parlare a un pubblico ampio mostrando la nostra realtà quotidiana, raccontando valori e processi creativi e avendo un vero scambio con la community.
Fortunatamente abbiamo una community adorabile e non abbiamo mai ricevuto negatività; sono felice che la nostra realtà attiri positività.
Non vedo un vero e proprio lato negativo, ma ho dovuto abituarmi a mostrarmi quasi tutti i giorni sui social — cosa a cui non ero preparata. Ho capito però che oggi le persone non vogliono solo vedere un prodotto: vogliono vedere chi c’è dietro, e in questo caso me, che rappresento il brand».
Il tuo brand segue una logica vicina alla sostenibilità (capi dal design timeless, prodotti con materiali di alta qualità Made in Italy e realizzati nel nostro paese). Quanto è difficile far comprendere tutto il valore di questo processo?
«Il nostro target non si identifica in una fascia d’età o in specifici contesti, ma nell’idea che ha rispetto alla sostenibilità, alle realtà indipendenti, al Made in Italy e alla qualità. Attraverso il nostro processo creativo cerchiamo di trasmettere un messaggio e di educare la community su come si può fare e acquistare moda in modo etico.
È fondamentale spiegare il valore e il lavoro dietro un prezzo, e perché è diverso da altri. Spesso riceviamo richieste di sconti, ma fin dall’inizio sono stata molto chiara nel voler mantenere i prezzi più onesti possibile per essere un brand accessibile, spiegando che non facciamo sconti per rispetto dei nostri fornitori, delle persone che hanno acquistato prima e dell’ambiente.
Mi sento molto fortunata perché noto che le persone si stanno avvicinando a questo approccio. Per fare un esempio: in un anno e mezzo di online e pop-up abbiamo ricevuto un solo reso. Questo significa che chi acquista riflette e compra con intenzione, evitando spedizioni inutili».
Come ti piacerebbe che C10 Studios “crescesse”? Quali sona i progetti a cui stai lavorando e che puoi svelarci?
«Dal punto di vista creativo vorrei mantenere un guardaroba capsula, aggiungendo ogni stagione pochissimi pezzi mirati. Mi piacerebbe che la community crescesse non solo in Italia ma anche in Europa, sia tramite l’online sia con pop-up fisici.
Per il 2026 l’obiettivo è diventare sempre più riconosciuti in Italia, creare un flusso costante online e organizzare pop-up anche in città più piccole».
Ultima domanda: se C10 Studios fosse una una canzone o una musica quale sarebbe?
«In questo momento direi Rossetto e Cioccolato di Ornella Vanoni: una canzone del 1995 che non è mai passata di moda, interpretata da una cantante che ha saputo rimanere un’icona nel tempo per più generazioni.
Lascio qui le prime righe:
Ci vuol passione,
Molta pazienza,
Sciroppo di lampone,
E un filo di incoscienza...»
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