Fotogallery Maria Giulia e Tommaso: un matrimonio in mezzo al lago
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Sì, proprio al centro del Lago di Pusiano! Nel cuore di una riserva naturale romanticissima e suggestiva
Facile fare promesse, il difficile è mantenerle. Ma ancor di più festeggiarle. E’ questo, all’incirca, lo stato d’animo che può cogliere la sposa il mattino dopo aver
brindato e sognato davanti a quell’anello luccicante. La felicità da un lato, l’ansia da prestazione dall’altro. Tranquille, andrà tutto bene. Incredibilmente bene.
Ma partiamo dalle premesse. Io, Tommi e Lupo una famiglia vera lo eravamo già. Ma era tempo di celebrarla come non avevamo mai fatto. Sotto altri punti di vista, era una delle ultime occasioni per avere belle foto ad immortalare questo momento: rughe e acciacchi appena visibili, il bambino sotto il metro e settanta e un luogo magico in mezzo ad un lago, pieno di vecchi e nuovi amici, in una calda serata di giugno.
LA LOCATION
Il lago in questione è il Lago di Pusiano , a metà strada tra Lecco ed Erba, un piccolo bacino navigabile solo con motori elettrici, al centro del quale (o quasi, visto che
orograficamente ha preferito sbilanciarsi verso Pusiano piuttosto che verso Bosisio Parini) sorge l’Isola dei Cipressi. Oasi naturale alla quale la mia famiglia è molto legata. Parte tutto da qui. Dall’Isola. Dal sogno, dalla fauna singolare che la abita e la sceglie per migrare in certe stagioni. Sarà a giugno. Sopralluogo dopo sopralluogo prende forma il ricevimento. Non è un’impresa (o una “produzione”, come direbbe mio marito) comoda.
C’è il lago da attraversare, il tendone e le cucine da montare, il prato incontaminato da illuminare. Ci sono Alessandra Tatriele e Tea Rose. Si, solo loro possono far si che il sogno rimanga tale.
LA CERIMONIA
Poi facciamo mente locale. Forse dovremmo anche pensare a una cerimonia, prima di cenare e aprire le danze. Scegliamo il rito civile. Interpelliamo i vari comuni della zona: una cerimonia sull’Isola sembra un’impresa titanica, restano due scuole medie e una grigia sala consiliare. Poi qualcuno fa il nome del Comune di Canzo, e scopriamo che nasconde una corte dentro un’altra corte nella parte alta del paese. E dentro la seconda corte, quella interna, sorge l’antico Battistero di Villa Meda, che fa perfettamente al caso nostro. E’ intimo, ha una pianta ottagonale, belle materie. Pochi accorgimenti ed è un Sì magico quanto in una cattedrale.
L'ABITO DA SPOSA (E QUELLO DELLO SPOSO)
Si apre poi il capitolo del vestito. Per mio marito è semplice. Un disegno (o forse nemmeno) da portare al sarto. Classicone come è lui poi, potrà giusto scegliere tra le
millecinquecento “sfumature” di grigio e se fare o meno il risvolto ai pantaloni, cose così.
Il mio lavoro di stylist non viene mai in mio soccorso in queste occasioni. Troppo precisa l’idea di sposa che ho in mente. Nessuno l’ha disegnata, neanche le mie firme preferite. Nulla. Mio marito ha ragione. Faccio come lui. Anzi meglio di lui. Preparo un bel moodboard e me lo invento da zero in sartoria. La pazienza e la complicità delle amiche fanno il resto durante le lunghe prove.
BOUQUET e TRUCCO&PARRUCCO
Per il bouquet non ho avuto dubbi. Il mio amico Stéphane è un genio in materia. Di un talento e di una precisione sconvolgenti. Stéph ricerca, medita, partecipa ai sopralluoghi a respirare le fragranze dell’isola, alle prove di vestito, trucco, capelli. Sa tutto di quello che accadrà, più dello sposo, con cui però confabula per organizzare la consegna di una busta segreta. Il risultato è una creazione perfetta. Imprescindibile per una sposa perfetta.
Capirete che anche trucco e capelli per una stylist non sono argomenti di poco conto. E chi se non due adorabili amici (ancor prima che collaboratori) come GiorgiaPambianchi e Paolo Soffiatti potevano rendermi la sposa dei miei sogni?
LA MUSICA
E tuo marito chiederete voi? A parte chiederti in sposa, a parte inviarti messaggi su What’sApp ad orari non consentiti dal regolamento (prendetevi almeno 36 ore di silenzio prima della cerimonia), che contributo ha dato al vostro sogno?
Semplice: la musica. Da vecchio appassionato è un argomento sul quale non transige. Accondiscendente su tutte le mie scelte - dal menù ai centro-tavola - alle parole band e dj ha sfoderato tutta la severità di cui il suo sguardo è capace e ha sentenziato: “Ci penso io.”
Quando salpiamo da Pusiano sul piccolo gozzo degli sposi sentiamo già i Les Man Avec Les Lunettes accordare gli strumenti e rompere il ghiaccio con i primi pezzi del loro set mentre gli ultimi raggi di sole ancora li baciano (o forse accecano). E’ magia.
Poi, dopo la cena, la torta e il discorso emozionato di mio marito, arriva la valigetta di Enzo Polaroid . Che con il soccorso de LaLaura in alcune fasi del suo lungo set, riesce a spettinare la festa e far ballare tutti. Sposi in primis. I cui ricordi finiscono per annebbiarsi leggermente verso le ore piccole. Non abbastanza però da dimenticare il leggendario viaggio finale in barca per tornare a riva fra traghettatori che si improvvisano dj e It Girls che ballano i Rolling Stones in bilico sul ponte.
Degno e definitivo finale di un giorno che si è rivelato incredibile. Oltre ogni aspettativa, oltre le premesse.
Certo, l’Amore
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