London Collection: Men 2015, le sfilate maschili per l'Autunno-Inverno 2015
A solo pochi giorni dall'addio al 2014 scende in passerella l’uomo dell’inverno 2015, in caso ci si fosse dimenticati dell’inarrestabilità della moda. Ed è la London Collection: Men ha inaugurare il nuovo anno. Scoprite tutte le novità direttamente dalla capitale britannica.
street style LCM 2015
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Parole d'ordine? Poche. Del resto siamo a Londra, capitale per antonomasia della sperimentazione e della stravaganza. Non si può, però, evitare di notare un filo conduttore: funzionalità e lusso.
L’eleganza si sposa con la praticità, lo stile dandy classico si contamina con influenze street, il doppiopetto lascia spazio alla giacca in pelle, le bandane sostituiscono le cravatte, il denim, impreziosito da trame patchwork, invade strade e passerelle e gli accessori diventano un must have imprescindibile.
Innovazione e sperimentazione non mancano mai da MAN, che propone e sostiene da qualche anno i giovani talenti “to watch” (spesso diventati i nomi del panorama moda uomo londinese più interessanti).
NICOMEDA TALAVERA è sicuramente uno di questi, con una collezione che unisce sportswear e lusso giocando con le lunghezze e le proporzioni.
MAN NICOMEDA
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Altro brand che non manca mai di stupire: KTZ, unico ed innovativo, mette in scena un’ “Arancia Meccanica” fashion, fatta di bombette nere, biker boots in pelle, pellicce over, e stampe di scheletri e slogan da indossare.
KTZ 2015
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E se si parla di slogan, come non citare il re della “slogan mania”. MOSCHINO, e il suo “winter wonderland” incantato, dove “yeti” meravigliosi vengono inseguiti da bellissime ragazze (Jourdan Dunn, per esempio) in bikini e maschera da sci, la neve scende profumata sulle folte pellicce colorate e tutto si tinge di un sogno 100% natural, come ci comunica Jeremy Scott con un maglione della collezione.
MOSCHINO UOMO 2015
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E poi un’altra novità: COACH, alla prima presentazione della collezione uomo. Uno show evoluto in riflessione su icone americane, dai The Bestie Boys a Steve McQueen e Gus Van Sant, un modo per reinventare capi culto del guardaroba maschile.
Così, ecco che giacconi tecnici si accompagnano a pantaloni dal perfetto taglio sartoriale, pezzi culto come il montgomery si tingono di arancio, le sneakers si arricchiscono di dettagli shearling. Per una comodità di lusso.
COACH UOMO 2015
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Per un brand che si presenta ora nel panorama maschile, un altro invece celebra i suoi 200 anni di storia: PRINGLE OF SCOTLAND. La collezione è una vera e propria rappresentazione dei simboli e tratti distintivi del marchio, dall’ argyle ai tartan pattern alla maglieria scozzese lavorata a mano.
Modelli eleganti portano in scena la storia del brand nella bellissima cornice dell'Onorevole Società dell'Inner Temple.
Presente e passato si uniscono, le storiche stampe vengono realizzate ora grazie all’uso dei pixel, il tartan si rinnova e viene utilizzato per le giacche in velluto, i cappotti classici si alternano a biker jacket e prende vita così una collezione nostalgicamente attuale.
Un altro pezzo di storia è senza dubbio MANOLO BLAHNIK, per l’occasione sceglie una location davvero unica, il Soane Museum, un gioiello segreto nel cuore di Londra, dove le calzature trovano spazio tra le opere d'arte e si tingono di un tocco magico tra il reale e l'immaginario, un sogno ad occhi aperti che ancora una volta sancisce il legame tra moda e arte.
MANOLO MAN 2015
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Sandali gladiatori si nascondono tra busti in marmo, mocassini in satin rosso spuntano tra i dipinti e le classiche stringate, illuminate dalla luce delle candele, aspettano i visitatori pronte a farsi ammirare. Una caccia al tesoro tra arte, moda e mistero.
E infine, BURBERRY PRORSUM marchio storico che riesce, anche questa stagione, nell’arduo compito di convincere. Trench coat in senape, camice con stampe floreali, shearling jacket, pellicce e maxi bag per un mix and match condito da un fil rouge: la stampa leopardo.
Se è stato spesso sottolineato come la stampa camouflage sia per la moda maschile il corrispettivo di quella leopardo, tanto popolare per la moda donna, Christopher Bailey sdogana irrimediabilmente la regola ideando l’eccezione.
BURBERRY PRORSUM MAN 2015
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I trench, i cappotti, gli accessori si “macchiano” e si scontrano-incontrano con la classica stampa check, le sciarpe in cashmere si arricchiscono di morbide frange, e il nuovo bohémienne Burberry prende forma ed è di nuovo pronto a raccontare nuove storie.
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Fashion Trust Arabia 2025: i look delle star sul red carpet
Quello appena trascorso è stato un weekend molto speciale per il mondo della moda: sabato, infatti, negli spazi del National Museum of Qatar di Doha si è svolta la 7° edizione dei Fashion Trust Arabia.
L’evento, che mira a sostenere e valorizzare i talenti del Middle East e del Nord Africa, ha premiato una nuova generazione di creativi. Ma oltre ai riconoscimenti destinati ai designer emergenti, la serata ha celebrato anche figure già affermate nel panorama internazionale.
A partire dal "Trailblazer Award", premio consegnato a Zuhair Murad per il suo impegno e la dedizione nel promuovere il talento della regione, fino al riconoscimento speciale assegnato a Miuccia Prada.
La designer, infatti, durante l'evento ha ricevuto il "Lifetime Achievement Award" per il suo importante contributo a stile, cultura e innovazione.
Il premio, consegnato da Sua Eccellenza Sheikha Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al Thani, presidentessa dei Musei del Qatar e co-presidentessa della Fashion Trust Arabia, ha reso omaggio a Miuccia Prada per la sua capacità di ridefinire la moda contemporanea attraverso un approccio intellettuale al design, riconoscendo il suo patrimonio creativo come uno dei più influenti nel panorama della moda moderna.
La serata ha visto la partecipazione di special guest provenienti da tutto il mondo e, come sempre, sono stati i look di celeb e trend setter a catalizzare l’attenzione sul red carpet.
I più belli avvistati sul tappeto rosso? Scopriteli nella gallery a seguire.
I look delle star sul red carpet dei Fashion Trust Arabia 2025
Gisele Bündchen ha indossato un look Valentino della collezione “Fireflies” Spring Summer 2026 firmata dal Direttore Creativo Alessandro Michele e la borsa Valentino Garavani DeVain
Lindsay Lohan ha indossato i sandali Black Tie Sandals 105 di Aquazzura e gioielli Chopard
Natalia Vodianova ha indossato un abito della collezione Couture Primavera 1996 di Christian Lacroix e gioielli Chopard
Saja Kilani in Prada
Amelia Spencer ed Eliza Spencer in gioielli Chopard
Leonie Hanne ha indossato un abito di Georges Chakra e gioielli Chopard
Emma Roberts ha indossato un look Valentino della collezione Cruise 2026 firmata dal Direttore Creativo Alessandro Michele
Francesco Carrozzini e Anna Wintour
Yusra Mardini in Prada
Georgina Rodriguez ha indossato un abito da sera nero in ciniglia della collezione Autunno-Inverno 1993 di Azzedine Alaïa e gioielli Messika
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Governors Awards 2025: i look più belli delle star sul red carpet
Non faranno lo stesso clamore dei Golden Globes o degli Oscar, ma sul fronte del glamour non hanno proprio nulla da invidiare ai premi più celebri: ieri sera a Los Angeles si è svolta la 16° edizione dei Governors Awards.
L’evento annuale organizzato dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che ha inaugurato ufficialmente la nuova stagione dei red carpet, anche quest’anno ha reso omaggio ad alcune delle personalità di spicco del mondo del cinema.
Attori e registi, ma anche sceneggiatori, tecnici e tutti coloro che hanno dato un contributo importante all’industria cinematografica.
Tra i grandi protagonisti della serata, che si è svolta presso la Grand Ballroom dell'Hollywood and Highland Center, figurano nomi come Debbie Allen, Tom Cruise e Wynn Thomas, premiati con l’“Academy Honorary Award”, e Dolly Parton, vincitrice del “Jean Hersholt Humanitarian Award”.
Ma, come spesso accade, a finire sotto i riflettori non sono stati solo i premiati, ma soprattutto i look delle celeb sul tappeto rosso.
Chi si è aggiudicata il titolo di star “best dressed” della serata?
Tra le celeb più acclamate sul red carpet, Emily Blunt che ha catalizzato l’attenzione con un look total red a dir poco scenografico.
Elegantissime in bianco sono state Anya Taylor-Joy e Jennifer Lawrence, quest’ultima con un lungo abito in seta drappeggiato. Così come Emma Stone, che ha puntato su un grande classico del red carpet: il nero.
Diverse star, come Dakota Johnson, Kate Hudson e Mia Goth, hanno scelto la delicatezza dei colori pastello per partecipare a questa nuova edizione dei Governors Awards.
Altre, tra cui Amanda Seyfried, Natalie Portman ed Elle Fanning, invece, hanno optato per look effetto “wow”: audaci, scintillanti e impossibili da dimenticare.
Insomma, anche questo red carpet ci ha regalato look davvero mozzafiato e noi abbiamo selezionato alcuni dei più interessanti. Scopriteli nella gallery a seguire.
Governors Awards 2025: i look delle star sul red carpet
Emily Blunt in Schiaparelli e orecchini Messika, orecchini High Jewelry Toi & Moi con diamanti a pera ciascuno montato con un diamante a forma di pera da 4 carati.
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Emma Stone in Louise Vuitton con abito a colonna in doppio crêpe nero, con scollo a spalle scoperte e spalline ricamate, earcuff Elan Vital e due anelli Tumbler in oro bianco e diamanti della collezione Louis Vuitton High Jewelry.
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Jennifer Lawrence in abito in seta drappeggiato bianco e avorio di Dior
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Kate Hudson in look Valentino della collezione "Fireflies" Spring Summer 2026 firmata da Alessandro Michele
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Elle Fanning
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Anya Taylor-Joy in Maison Margiela Couture e gioielli Tiffany&Co.
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Dakota Johnson in look Valentino della collezione "Fireflies" Spring Summer 2026 firmata da Alessandro Michele
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Mia Goth in abito drappeggiato in satin blu e gioielli Dior
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Amanda Seyfried in look Valentino della collezione Cruise 2026 firmata da Alessandro Michele e gioielli Tiffany&Co.
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Natalie Portman ha indossato un abito Dior in organza ricamato con motivi floreali e gioielli Tiffany&Co.
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Tessa Thompson ha indossato un look Valentino della collezione Cruise 2026 firmata da Alessandro Michele
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Cynthia Erivo ha indossato un cappotto in raso duchesse con ricami e clutch coordinata della collezione Primavera/Estate 2026 di Givenchy by Sarah Burton e orecchini a cerchio High Jewelry Snake Dance di Messika
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Lucy Liu ha indossato un abito rosso in chiffon della collezione Fall 2025 ready to wear di Zuhair Murad
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ROTATE, l’audacia danese conquista Milano

Milano 22 ottobre - In occasione di una cena esclusiva alla Galleria Montegani in collaborazione con The Flamel e Spacedelicious, il brand danese ROTATE ha presentato la sua nuova Holiday Collection. Tra luci soffuse, dettagli scintillanti e una selezione di piatti pensati per evocare l’estetica audace e glamour del marchio.
Abbiamo incontrato le fondatrici Jeanette Madsen e Thora Valdimars per ripercorrere l’evoluzione di ROTATE, dal debutto con cinque iconici abiti fino alle nuove frontiere di calzature, accessori e collaborazioni internazionali, e per scoprire come il brand continui a ridefinire l’idea di femminilità contemporanea con la sua visione “Scandi-glam”: audace, sensuale e profondamente sicura di sé.
La campagna Holiday 2026
Qual era la visione originale di ROTATE e come si è evoluta dalla vostra prima collezione?
Jeanette: ROTATE è nata da un luogo molto personale. Lavorando insieme in una rivista di moda danese, ci siamo rese conto che mancavano abiti che fossero allo stesso tempo lussuosi e audaci, ma anche accessibili. La nostra visione era quella di creare capi per quei momenti speciali, in cui l’abito stesso diventa un ricordo. Siamo partite con cinque vestiti, ognuno di un colore diverso, ed era tutto incentrato sulla qualità, la sicurezza di sé e quel senso unico dell’occasione.
Thora: Gli ultimi cinque anni sono stati un percorso di definizione e raffinamento dell’universo ROTATE. Ora stiamo espandendoci in nuovi territori: calzature, accessori e collaborazioni con brand che ammiriamo. È un’evoluzione naturale, che però mantiene lo stesso cuore e la stessa emozione del primo giorno.
Jeanette Madsen e Thora Valdimars alla cena di ROTATE a Milano
Come riuscite a restare fedeli al DNA del brand pur adattandovi alle nuove tendenze e alle esigenze dei clienti?
Jeanette: Per noi la chiave è rendere ogni pezzo speciale, qualcosa di inconfondibilmente ROTATE, che si voglia indossare per anni e che continui a entusiasmare. Disegniamo sempre pensando a ciò che noi stesse vorremmo avere, o a ciò che potremmo vedere addosso alle nostre amiche: così è naturale capire cosa funziona e come adattare i nostri capi alle esigenze del pubblico. Direi che siamo molto allineate su questo.
Thora: Prestiamo anche molta attenzione a ciò che risuona con le persone. Osserviamo sempre cosa piace, cosa può essere migliorato e cosa va ripensato. Le scarpe, per esempio, ci venivano richieste da anni, e anche se l’idea era presente fin dall’inizio, abbiamo aspettato il momento perfetto per lanciarle. È sempre un dialogo tra il nostro universo e la nostra community.
C’è stato un momento o una collezione che ha rappresentato un punto di svolta per ROTATE?
Jeanette: Direi la prima volta che H&M ci ha contattate per una collaborazione. Pensare che un marchio che ha lavorato con nomi come Martin Margiela, Paco Rabanne o Glenn Martens volesse collaborare con noi è stato davvero un momento “pinch me”. Quella prima partnership (che poi sono diventate due) ci ha fatto capire che stavamo creando qualcosa che davvero parlava alle persone.
Thora: Anche i momenti più piccoli contano. Mi emoziono ancora quando vedo qualcuno indossare ROTATE per strada. Mi fermo a guardarli, ad assorbire la scena, e penso che stiamo facendo qualcosa di giusto. E naturalmente, vedere persone come Lisa Rinna, Kim Kardashian, Chloë Sevigny, Julia Fox o Pamela Anderson con i nostri capi è un’altra forma di conferma: è surreale e profondamente gratificante.
Gli ospiti della cena di ROTATE a Milano
Come collaborate creativamente? Qual è il vostro processo di design?
Jeanette: Iniziamo sempre cercando ispirazione negli archivi: a volte nella biblioteca danese, altre volte esplorando negozi vintage o archivi nascosti a Parigi, Londra o Milano. Tutto parte da una conversazione, da un’idea che accende qualcosa in entrambe, qualcosa che sappiamo di poter reinterpretare in modo tipicamente ROTATE.
Thora: Poi arriva la parte più pratica. Il nostro straordinario team interno traduce quelle idee in capi reali. Da lì, iniziano le prove, i ritocchi, i campioni, finché tutto non ci sembra perfetto. Non è un processo lento, ma uno dei momenti più belli è quando vediamo il primo prototipo prendere vita. Non c’è niente di paragonabile.
In che modo i vostri stili personali differiscono e come influenzano ROTATE?
Jeanette: Ogni capo che creiamo deve superare un piccolo test silenzioso: lo indosseremmo noi? Questo istinto è al cuore di ROTATE. Naturalmente, alcuni capi riflettono più il mondo di Thora, altri il mio, ma ci incontriamo sempre su ciò che ha quella scintilla, quell’energia che merita di esistere.
Thora: Io sono attratta da ciò che è audace, inaspettato, un po’ selvaggio. Jeanette tende a linee più eleganti e glamour. Eppure, fin dalla prima collezione, abbiamo trovato un ritmo comune: una sorta di “Scandi-glam”, audace, chic e sicuro di sé. È in quella tensione che ROTATE trova la sua essenza.
La campagna Holiday 2026
Come integrate le vostre radici di Copenaghen in un brand che ora parla a un pubblico globale?
Jeanette: Penso che le nostre radici scandinave si riflettano nel modo in cui affrontiamo la semplicità: linee pulite, forme scolpite, ma sempre con il tocco ROTATE. In ogni capo c’è un filo sottile, qualcosa che puoi immaginare di indossare stagione dopo stagione.
Thora: Siamo anche molto attente alla qualità e alla durabilità. Ogni tessuto, ogni taglio è pensato affinché i capi possano essere indossati più e più volte. La responsabilità, in questo senso, non è solo pratica: diventa quasi parte della forza silenziosa che ci definisce e che risuona con il nostro pubblico globale.
L’estetica di ROTATE è molto sicura, sensuale, emancipata. Quali messaggi su femminilità e identità sperate di trasmettere?
Thora: Per me la femminilità è sfaccettata e profondamente personale. Non esiste un solo modo di essere donna. Ciò che conta è come occupi lo spazio, come affermi la tua presenza e come rivendichi la tua libertà.
Jeanette: La sicurezza non è qualcosa che ti viene dato: la devi conquistare. I nostri capi esistono per sostenere quella conquista, offrendo alle donne un modo per esprimersi: con audacia, senza scuse e con potere.
State preparando nuovi progetti, come una collezione di scarpe. Com’è stato affrontare un capo così complesso?
Thora: È stato un viaggio incredibile. Nuovo, entusiasmante, ma anche una grande sfida. Gran parte del processo era per noi inedito, è stato come imparare una nuova lingua. Ma sapevamo esattamente cosa volevamo: qualcosa di potente, sensuale e scultoreo. Tradurre quella visione ha richiesto tempo: innumerevoli prototipi, infiniti aggiustamenti, una vera ossessione per i dettagli, ma è proprio questo che l’ha reso speciale.
Jeanette: Le calzature sono sempre state parte della nostra visione. Abbiamo lavorato con persone eccezionali che ci hanno aiutato a tradurre il nostro mondo in questa nuova categoria. Ogni silhouette – dai tacchi scultorei alle décolleté fino alle ballerine versatili – porta con sé quell’energia audace, quella fiducia in sé che vogliamo trasmettere. È un’evoluzione naturale, ma anche un sogno che si realizza.
La campagna Holiday 2026
E le prossime collaborazioni con Chimi Eyewear e Love Stories Intimates? Come fate a far dialogare marchi diversi?
Thora: Tutto parte da una storia in cui entrambi i brand credono. Si tratta di trovare un linguaggio comune in cui due marchi possano coesistere, completarsi e valorizzarsi a vicenda. Quando visione ed energia si allineano, la collaborazione diventa spontanea.
Jeanette: È un sogno poter tradurre l’universo di ROTATE in altre categorie e mondi. Con Chimi e Love Stories Intimates, tutto è scattato naturalmente. Entrambi hanno personalità forti, ma i nostri universi si sono fusi in modo così armonioso che sembrano un’estensione naturale dell’estetica ROTATE.
Guardando indietro, di cosa siete più fiere nel percorso di ROTATE finora?
Jeanette: Ci sono stati tanti momenti che sembrano ancora irreali. Ma quelli più piccoli e magici sono quelli che restano: vedere qualcuno indossare ROTATE per strada, o una celebrità scegliere i nostri capi per un evento. Quegli attimi mi ricordano che ciò che creiamo arriva davvero alle persone, che vive oltre noi.
Thora: Esatto. Sono quei momenti fugaci e inaspettati. Ma sono anche orgogliosa del quadro generale: di come siamo rimaste fedeli alla nostra visione fin dal primo giorno. Abbiamo lottato per essa, superato limiti, seguito l’istinto e fatto salti nel vuoto. Vedere quella visione diventare qualcosa di reale, di vivo, è ciò che rende tutto questo così prezioso.
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Valentino torna a Roma: la sfilata Autunno Inverno 2026/27 fuori calendario
Roma chiama, Valentino risponde. Maison Valentino infatti, presenterà la collezione Autunno Inverno 2026/27 a Roma, eccezionalmente fuori dal calendario ufficiale della Paris Fashion Week. L’appuntamento è fissato per il 12 marzo 2026, mentre la location resta (per ora) top secret.
Questa è sicuramente una scelta fortemente simbolica, che segna un ritorno alle origini: Roma è parte fondante della storia di Valentino, la città dove Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti fondarono la maison nel 1960 e dove ancora oggi batte il suo cuore creativo. Con questa sfilata-evento, Alessandro Michele rende omaggio all’eredità storica del brand, intrecciando memoria, identità e visione contemporanea.
Credits: Courtesy of Maison Valentino
Il défilé romano rappresenta una parentesi speciale nel percorso internazionale della maison: dopo la sfilata di marzo, Valentino tornerà regolarmente nel calendario delle sfilate parigine con la collezione successiva. Un gesto che non rompe con Parigi, ma rafforza il dialogo tra le capitali della moda.
Credits: Courtesy of Maison Valentino
L’ultimo grande show di Valentino a Roma risale al luglio 2022, quando Pierpaolo Piccioli portò l’Haute Couture tra Piazza Mignanelli e Trinità dei Monti. Oggi, sotto la direzione creativa di Michele, la maison sembra voler riscoprire il valore evocativo della Città Eterna, trasformandola ancora una volta in palcoscenico di moda, cultura e immaginazione.
Roma, dopotutto, non è solo una cornice: è un manifesto.
Cover credits: Fabio Lovino
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