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Moda

Givenchy veste il Bolero di Ravel

Givenchy veste il Bolero di Ravel

foto di Gaia De Vecchi Gaia De Vecchi — 3 Maggio 2013

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Givenchy svela  i primi costumi realizzati da Riccardo Tisci per il Bolero di Ravel, in  scena all'Opera Garnier di Parigi fino al 3 Giugno.

Givenchy svela i primi costumi realizzati da Riccardo Tisci per il Bolero di Ravel, in scena all'Opera Garnier di Parigi fino al 3 Giugno. Tisci ha lavorato a stretto contatto con l'atelier del Palais Garnier dell’Opéra national de Paris, un team di altissimo livello le cui creazioni sono paragonabili a quelle dell'haute couture.
«Creare gli abiti per un balletto rappresenta il sogno di ogni designer. In passato ho ricevuto proposte da parte di importanti teatri ed opere teatrali, ma non mi sono mai sentito pronto. Questa volta, però, per vari motivi, sapevo che era il momento giusto per accettare. In primo luogo, da italiano, sono onorato che Brigitte Lefèvre, direttrice del dipartimento danza dell’Opéra national de Paris, abbia chiesto proprio a me di disegnare i costumi per l'Opéra Garnier, uno dei principali teatri lirici del mondo e una vera e propria istituzione in Francia. Poi, perché si tratta del Bolero. Il progetto è davvero fantastico, con un team creativo composto da individui dall'eccezionale talento nei rispettivi campi, dalla scenografia affidata a Marina Abramovic alla coreografia di Sidi Larbi Cherkaoui e Damien Jalet», ha raccontato un entsiasta Tisci, aggiungend che: «Il Bolero è intensità! La musica suscita uno stato di esaltazione. I costumi esprimono due lati della mia personalità, l’oscurità e romanticismo. Desideravo che in qualche modo i ballerini avessero la sensazione di essere nudi: indossano tute attillate in tulle illusione color carne con un ricamo in pizzo bianco che disegna la struttura dello scheletro umano. Mentre danzano, si spogliano dei diversi strati come il ciclo di vita degli animali o come i fiori che perdono i petali. I ballerini si trasformano così in scheletri danzanti, forti e fragili allo stesso tempo.» © Riproduzione riservata

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