8 brand LGBTQIA+ da supportare durante il Pride Month
Il mese di giugno segna l’inizio dell’estate per molti, ma per altri ha un significato molto più profondo. A giugno, infatti, si celebra il Pride Month, un evento che si prolunga per tutta la durata del mese per celebrare e sostenere le persone e i diritti LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans queer, intersessuali, asessuali).
Quest'anno noi di Grazia abbiamo deciso di fare una scelta precisa: non parlare di collezioni a tema e pattern arcobaleno ma di stilare una lista di 8 brand che supportano attivamente il Pride non solo a giugno ma tutto l’anno, che sono stati fondati da persone LGBTQIA+, che si impegnano a dare donazioni regolari per il supporto della comunità e dei gay rights e che hanno anche realizzato piattaforme online per dare voce alla comunità
Il Pride: un po' di storia per iniziare...
Il Pride nacque 50 anni fa negli Stati Uniti e si celebra nella maggior parte del mondo. Esistono organizzazioni che seguono e coordinano gli eventi per il Pride di tutti i paesi aderenti ed è diventata una vera e propria celebrazione della propria sessualità ed identità di genere.
Partì tutto da Stonewall Inn nel Greenwich Village in Cristopher Street, un bar assiduamente frequentato dalla comunità gay di New York. Per molti, soprattutto quelli cacciati dalle famiglie per la loro identità di genere e orientamento sessuale, era diventato un posto in cui potersi sentire al sicuro e trovare un ambiente in cui potevano fare parte di una vera famiglia. Ma nelle prime ore di un afoso venerdì notte del 28 giugno 1969 otto poliziotti in borghese fecero irruzione e arrestarono i clienti e dipendenti del bar per caricarli su di un van della polizia che era arrivato poco dopo.
Quando la polizia malmenò una donna che indossava vestiti maschili, si pensa che fosse Stormé DeLarverie, iniziò la sommossa. I clienti del bar lanciarono monete, bottiglie e, si pensa, anche mattoni e pietre alla polizia. Verso le quattro del mattino si la situazione si calmò e miracolosamente nessuno si fece del male o venne ucciso. I giornali riportarono l’accaduto sulle loro pagine il giorno successivo.
Durante le seguenti notti attivisti per i gay rights e persone gay ritornarono allo Stonewall per usare la visibilità che avevano acquisito per fare passaparola e creare una comunità che poi diede vita al movimento per i diritti gay che conosciamo oggi.
Un anno dopo prese vita la prima vera marcia Pride a New York per commemorare la resistenza alla polizia al Stonewall Inn e per celebrare l’essere gay, senza vergognarsene (da qui il nome, pride, ovvero orgoglio). Grazie ad attivisti come Marsha P. Johnson, Sylvia Rivera, and Miss Major Griffin-Gracy, il movimento per la liberazione delle comunità gay prese sempre più piede e si diffuse in tutto il mondo.
Pride Month: 8 brand per supportare attivamente i diritti della LGBTQ+ community
NO SESSO
No Sesso è un brand di Los Angeles fondato da Pierre Davis nel 2015. Pierre ha presentato No Sesso alla Fall Winter NYFW del 2019, diventando la prima donna trans a presentare la sua collezione all’interno del calendario ufficiale della fashion week. Il brand celebra soprattutto persone nere che fanno parte della LGBTQ+ community e si concentra molto sul concetto di inclusione. Pierre ha anche rilasciato un’intervista a Vogue criticando altri marchi che sfruttano il movimento gender-fluid solo per guadagni senza poi dare supporto o donare il ricavato alle community a cui si ispirano, ovvero persone trans e GNC (gender non-conforming).
GARETH PUGH
Gareth Pugh è un noto designer inglese fondatore del suo omonimo marchio ma dal 2019 ha ldeciso di concentrarsi su un nuovo progetto, Hard + Shiny, creato insieme al marito Carson McColl. Hard + Shiny è uno studio indipendente specializzato in moda, cinema, fotografia, design ed intrattenimento sperimentale. L’anno scorso, insieme a McColl, Pugh ha creato un documentario, Soul of A Nation: Four Days In June, che poneva la domanda “Cinquant’anni dopo Stonewall, chi siamo e per cosa stiamo combattendo?” In questo documentario si è dato spazio a problematiche LGBTQIA+ meno mainstream come il grande numero di senzatetto gay, nazionalismo queer, xenofobia, e l'abbandono delle persone trans nere nella cultura gay bianca diventata più popolare sui media. Questo documentario uscì insieme ad una piattaforma online, Soul of a Movement: Queer Nation (non più attiva), in cui persone LGBTQIA+ potevano caricare video sulle loro esperienze e pensieri dell'essere gay.
LOVERBOY
LOVERBOY è nato in Scozia grazie a Charles Jeffrey nel 2015. Jeffrey ha da preso ispirazione dagli ambienti gay che frequenta e dal suo stile personale. Entrambe le fonti sono molto visibili nelle sue collezioni, che non si pongono limiti di genere, ma giocano con le silhouette e i colori invece di soffermarsi su chi le stia indossando. Ha creato una linea di gioielli con ciondoli con le diverse identità di genere. Nel 2020 durante la London’s Virtual Fashion Week organizzò un live in cui artisti inglesi neri ebbero la possibilità di mostrare i loro lavori. L’unico requisito per poter partecipare alla live fu quello di donare quello che si poteva a UK Black Pride. Inoltre, durante la stessa fashion week, mostrò una collezione capsule di cui il 5% delle entrate furono donate a Kaleidoscope Trust, un’organizzazione che si batte per i diritti delle persone LGBTQ+ in paesi in cui vengono ancora discriminate.
BIANCA DESIGNS
Bianca Designs è stato fondato da Bianca Negron a New York. Il suo negozio vende anche spille e oggettistica oltre a vestiti ma tutti con riferimenti a bandiere pride o frasi e battute gay. La maggior parte dei ricavati di ogni oggetto venduto da Bianca Designs vengono donati ad organizzazioni che supportano LGBTQ+ community e quelle più marginalizzate. Per esempio ultimamente Bianca si è impegnata a donare il 100% dei ricavati delle sue spille create per i Black Trans Lives Matter a The Marsha P. Johnson Institute, che si dedica a difendere le vite e i diritti delle persone nere trans.
PASSIONFRUIT
Passionfruit è stato fondato da Liz Bertorelli. Tutti i prodotti sono ideati da persone queer per persone queer con l’obiettivo di sostenere la gioventù LGBTQIA+. Passionfruit ha anche un blog in cui vengono pubblicati post che parlano della cultura, delle ultime novità e di semplici curiosità gay. I ricavi di ogni vendita vengono donati a The Trevor Project, una non-profit che mette a disposizione i suoi servizi per aiutare persone gay in pericolo e per prevenire suicidi di persone gay.
PLAY OUT APPAREL
Fondato da Abby Sugar, E. Leifer e John Lackner che si è aggiunto nel 2020, Play Out Apparel è stato creato perché i fondatori non trovavano intimo e streetwear che li rappresentasse davvero e che non limitasse il concetto di genere. Il 20% dei loro ricavati viene donata ad organizzazioni che supportano la LGBTQIA+ community e le persone trans. Ciò che contraddistingue il loro sito è che le categorie dei vestiti non sono suddivisi tra uomo o donna, ma solo dal tipo di vestibilità che hanno i capi.
TOMBOYX
TomboyX è stato fondato da Fran e Naomi che volevano creare una linea di intimo che non lasciasse fuori nessuno, in cui tutti possono sentirsi comodi sia nel proprio corpo che nella propria identità di genere. Già da anni donano il ricavato ad organizzazioni che aiutano la comunità LGBTQIA+ e dall’anno scorso sostengono anche il movimento BlackLivesMatter.
FEMME FORTE
Zoe fondò Femme Forte nel 2019 a Londra. Iniziò come progetto per raccogliere fondi per il London LGBTQ+ Community Centre ma da quell’anno in poi Femme Forte si è impegnato per dare assistenza a persone gay senza una casa, per giovani trans e a donare prodotti per le mestruazioni a chiunque ne avesse bisogno. I guadagni di ogni nuova collezione vengono donati ad una nuova causa. Insieme al suo supporto per i gay rights, Femme Forte si impegna anche a salvaguardare il pianeta.
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