Addio ad André Leon Talley
La sua presenza imponente, il sorriso e gli occhiali da sole come fashion system comanda, i commenti acuti e pungenti, i suoi look scenografici e coloratissimi: impossibile non notare André Leon Talley, giornalista di moda e per anni "editor at large" e direttore creativo dell'edizione statunitense di Vogue.
Talley, 73anni, è morto il 18 gennaio a New York per un attacco cardiaco come riporta il suo agente.
Anche chi di moda ne saprà poco, l'avrà visto almeno una volta sulle riviste di moda o durante le riprese di qualche sfilata, al fianco del suo Direttore, Anna Wintour o al braccio di una delle favolose celeb di cui era amico. O persino in una delle scene del film di "Sex & The City", durante lo shooting in cui Carrie Bradshaw indossa una lunga serie di abiti da sposa.
Nato nel 1948 a Washington, Talley aveva mosso i primi passi nel mondo del fashion system come assistente della mitica Diana Vreeland al Costume Institute Museum, e ha lavorato a Interview, rivista lanciata da Andy Warhol di cui diventò grande amico.
Ma fu a Vogue che trovò la sua "casa": dal 1988 al 1995 ne fu il direttore creativo e divenne uno dei volti più riconoscibili dell'edizione US del magazine a cui diede una forte e personale impronta.
Eccentrico, acuto, uomo di grande cultura, André Leon Talley è l'emblema del lato più sfavillante, eccessivo, glamour e ammaliante della moda, un lato che negli ultimi si è forse "appannato", ma non ha mai smesso di affascinare il grande pubblico.
"La mia storia è una favola di eccesso e come in tutte le favole c'è del male e dell'oscurità ma li si può vincere con la luce" diceva Talley in una delle ultime interviste rilasciate al Guardian nel 2020.
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