Una fotocamera per Adrianna
Fotogallery Una fotocamera per Adrianna
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Adrianna colleziona fotocamere analogiche. E studia da pittrice. Questa ragazza sottile ma volitiva, dal viso tanto chiaro da sembrare trasparente, arriva da New York. Spesso immortalata dall’obiettivo di fashion blogger e riviste indipendenti, a tutto sembra interessata fuorché al protagonismo.
Ha iniziato con un regalo di papà, fotografo di professione. “Mi diede la sua Nikon F5, un modello a cui tengo molto”. Poi seguirono una Pentax e una Hasselblad, particolarmente preziosa: “Ho troppa paura che possa rompersi. Inoltre ci si lavora con rullini di medio formato, più costosi; perciò la uso poco”. Parla con contegno, in un inglese quasi sussurrato, con lo sguardo che ti scruta. “Come scelgo le mie fotocamere? La curiosità di provare a scattarci è il fattore determinante”. Per questo anche le macchine più economiche sono entrate nella raccolta, specie quando hanno degli effetti esagerati che non ti aspetti. “Sapere che reazioni si produrranno sulla pellicola, il tipo di immagine che otterrai, dipende molto dall’esperienza. Ad esempio, mi sento molto a mio agio con una Contax G9, con cui ho scattato gran parte delle mie foto preferite”.
Un sorso veloce di birra bionda e mi confida, seriosa, che potrebbe collezionare anche altro. Più in là negli anni, forse. Ora, però, spera di trovare la fotocamera perfetta. “Vagabondo tra negozi specializzati e mercatini. Milano è un po’ avara di posti giusti, ma quando torno nella mia città c’è sempre una chicca. Anche gli amici fanno in quattro per aiutarmi nella ricerca”. Col timore che, se mai davvero la trovasse, il suo gioco appassionante possa finire all’improvviso. “Ma sono un tipo esigente io, non c’è rischio!”.
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