Chelsea Paris: la scarpa racconta
Fotogallery Chelsea Paris: la scarpa racconta
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Tutto fa brodo, in termini di creatività, quando si disegna scarpe. «L'importante è che ci sia una storia da raccontare» assicura Theresa Ebagua, designer della collezione di calzature Chelsea Paris
Tutto fa brodo, in termini di creatività, quando si disegna scarpe. «L'importante è che ci sia una storia da raccontare» assicura Theresa Ebagua, designer della collezione di calzature Chelsea Paris
Era avviata ad una promettente carriera di tecnica informatica, ma la vera vocazione di Theresa Ebagua riposava altrove. Tutto fino ad allora sembrava suggerirglielo. I ricordi di bimba che corre dal calzolaio per aggiustare la forma delle scarpette, l'immagine dell'adolescente che setaccia il mercatino delle pulci per trovare quei sandali che nessuno possiede. Poi, la folgorazione. Galeotta fu la lettura di un saggio sulla manifattura delle scarpe, durante un viaggio in aereo da Londra a Los Angeles. La tappa successiva non poteva che essere Milano. «Per fare di testa mia e disegnare le mie scarpe dovevo studiare. Ho speso mesi a carpire i segreti degli artigiani italiani».
Sono i primi passi di Chelsea Paris , la linea di scarpe che Theresa disegna considerandosi a tutti gli effetti una cliente. La più esigente e scrupolosa. «Indossandole voglio sentirmi comoda e soprattutto più sicura del mio stile». E in fatto di estetica? Theresa non ha dubbi, l'ispirazione viene dal passato. «È una scommessa rispolverare l'essenza di un modello antico e porlo in dialogo con la moda attuale. Fargli raccontare quello che ha ancora da dire» Per questo, come accade anche per la collezione autunno-inverno 2013, le suggestioni sono quelle di un viaggio nel tempo e nello spazio. Africa, anni '20. Eleganza da nuova nobiltà coloniale, con lo zebrato che si trasfigura in un motivo art-déco sul sandalo a cinturino filiforme e il cavallino che ridisegna lo stivaletto con gusto etnico. L'intreccio in vimini, una passione da sempre di Theresa, si ritrova invece nella décolletée con accenno di plateau e volitivo tacco in legno. «Sono modelli che racchiudono diverse anime. Quella più conturbante e di tendenza, ma anche la più quotidiana. Versatilità è un'altra parola-chiave del mio vocabolario».
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