Rhythms of Africa: il meglio della moda africana selezionata da Pitti Immagine
Fotogallery Rhythms of Africa: il meglio della moda africana selezionata da Pitti Immagine
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C'è lo zampino di Pitti Immagine dietro lo speciale progetto Rhythms of Africa. A Milano Moda Donna, in occasione dei saloni Touch!, neoZone e cloudnine, radunati i più interessanti talenti del continente africano. Con una sorprendente selezione di accessori
C'è lo zampino di Pitti Immagine dietro lo speciale progetto Rhythms of Africa. A Milano Moda Donna, in occasione dei saloni Touch!, neoZone e cloudnine, radunati i più interessanti talenti del continente africano. Con una sorprendente selezione di accessori
Il baricentro della moda si fa fluido e articolato, anche geograficamente. Una consapevolezza che non sfugge a Pitti Immagine, che già lo scorso giugno nella passata edizione di Pitti W aveva ospitato a Firenze il fior fiore dei talenti nigeriani . Esito felice della collaborazione con la Lagos Fashion and Design Week , di cui anche il progetto Rhythms of Africa è lo sviluppo naturale. Questa volta è Milano, nella sede del Nhow Hotel di via Tortona 35, ad accogliere i fermenti creativi dei designer africani più meritevoli. La cornice è sempre quella dei saloni Touch!, neoZone e cloudnine, sensibili per statuto a tastare il polso delle novità emergenti.
Si affida al linguaggio delle geometrie tribali e alle mille possibilità espressive del corno e della pelle la keniota Adèle Dejak , per borse che fanno dell'accostamento materico e del design funzionale ed elegante il loro punto di forza. Sono invece un paziente intreccio di perline colorate, dall'impressione golosa di tante piccole caramelle, i bauletti e le clutch del marchio ghanese Pearl XGH. In nappa e camoscio, o struzzo raffinato, i modelli della sudafricana Hanneli Rupert di Okapi Handbags : li si riconosce per la forma trapezoidale di gran classe e quel pendaglio in corno d'antilope dal fascino di amuleto primordiale.
In tema di gioielli spicca Tebazile di Elisabeth Dankaro, nigeriana e col pallino degli accostamenti inconsueti- corniola e onice su legno e pelle, ad esempio- e del colore virato nei toni più brillanti e vitali. Non è da meno la sua connazionale Lisa Folawiyo, fondatrice di Jewel by Lisa , una collezione di abbigliamento che ripensa tutti gli stilemi dell'etnico, dal patchwork di stampe alla rivisitazione del tessuto Ankara, per abiti da cocktail e pantaloni di taglio moderno ad alto tasso cromatico. Termina la lista Mo Saïque di Afua Dabanka, ghanese di casa a Londra, che riversa il suo vissuto cosmopolita in sandali platform e décolletée dal disegno assai pulito, ma dal forte impatto visivo. Merito dei motivi africani policromi e di dosati tocchi metallici. I pellami usati? Sono rigorosamente italiani. E qui si chiude il cerchio di una moda che fa del rispetto delle singole tradizioni locali e dell'eclettismo culturale una strategica risorsa per il futuro.
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