Talented youth: Carlotta Antonelli da Suburra al futuro
Sguardo intenso e piglio deciso: vi raccontiamo una nuova star
L’abbiamo vista per la prima volta in "Solo", su Canale 5 per la regia di Michele Alhaique, ma soprattutto in "Suburra", prima serie italiana prodotta da Netflix, nei panni di Angelica. Carlotta Antonelli -22 anni, romana- è tra le nuove leve italiane da tenere d'occhio.
In attesa di ritrovarla nella seconda stagione di "Solo" e in "Immaturi", la serie diretta da Rolando Ravello, l'abbiamo incontrata a Milano, in una giornata nebbiosa di ottobre.
Abbiamo scambiato due chiacchiere e scattato le foto che trovate nel servizio. Tra la passione per il suo lavoro, quella per le scarpe - rigorosamente senza tacco - e la voglia di non fermarsi mai, ecco cosa ci ha raccontato.
Carlotta Antonelli
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Quando hai deciso che avresti fatto l’attrice?
È successo tutto per caso. Ho interrotto gli studi a 18 anni, ho lavorato un po’ in pubblicità e poi un’agente di cinema, cara amica di famiglia, mi ha consigliato di provarci. Dopo qualche provino ho iniziato a lavorare.
Ed era una cosa che ti piaceva?
Non capivo bene all’inizio, era qualcosa che non avrei mai pensato di fare. È stata una continua scoperta. Ora è da due anni che sono dentro a questo mondo e ho capito che recitare mi piace davvero, non è solo una cosa che mi è capitata. L’ho scelta.
È stato difficile entrare nel personaggio di Angelica in Suburra?
Tantissimo, perché era molto lontana dalla mia personalità. Con lei ho dovuto fare una trasformazione radicale, anche dal punto di vista dei movimenti, per entrare nella sua fisicità. Quando i personaggi sono diversi da te è molto divertente.
Hai mai avuto dei dubbi sul personaggio?
Sì, perché era molto difficile. Angelica è una ragazza particolare, anche se è giovane, in ogni scena mostra una faccia differente: in lei c’è un po’ di dolcezza, di durezza, di malizia, un po’ è adulta, un po’ è bambina.
Com’è stata l’esperienza sul set?
Bellissima. Era un set molto ricco, grande per me che ho iniziato da poco. È stato stimolante.
Giacomo Ferrara (Spadino) è l’attore con cui ti sei confrontata di più. Con lui com’è andata?
Con lui si è creata una dinamica perfetta. Giacomo è bravissimo. Insieme siamo riusciti a ricreare un’atmosfera tra i due soggetti davvero forte: io spingevo il mio personaggio, lui il suo, era diventata una sfida. C’è stata una bella sintonia, proprio perché era bello il rapporto che c’era fuori dal set. Ci siamo capiti.
A lavoro finito ti riguardi?
Sì, sono curiosa, ma da una parte è anche qualcosa che detesto, ho qualche difficoltà a rivedermi. Se dopo una scena mi chiedono se ho voglia di vederla rispondo di no, mi farei condizionare troppo perché tendenzialmente non mi piaccio.
Contesto differente ma situazione simile in Solo. Angelica e Agata si somigliano?
Il contesto è lo stesso, ma hanno un conflitto differente. Sono due ragazze diverse a cui accadono cose simili. Agata è molto più sensibile e sofferente rispetto ad Angelica.
Carlotta, invece, com’è?
Carlotta è confusa. Parlare di se stessi è molto difficile. Anche io ho diverse facce, come i personaggi che interpreto. Sono tante cose.
« C’è un legame tra quello che indossi e quello che provi dentro. »
Come vivi la moda? È qualcosa che ti interessa?
Vorrei conoscerla di più. Scelgo i vestiti in base a come mi sento al momento. Sono sempre stata piuttosto dark in quanto a stile, ma ci sono anche stati periodi in cui ho scelto vestiti coloratissimi. C’è un legame tra quello che indossi e quello che provi dentro.
La prima cosa che scegli di un look?
Le scarpe. Ne ho tantissime, ma sono tutte senza tacco, non mi piace. Uso molto zeppe, platform, scarpe pesanti.
Com’è la tua vita quando non sei sul set?
Nel mio tempo libero mi piace stare in famiglia, o guardare un film a casa con gli amici. Ho una famiglia numerosa, tre sorelle e un fratello. Abbiamo un bel rapporto, mi seguono e mi sostengono tantissimo.
Il prossimo anno ti vedremo in Immaturi, su Mediaset. Puoi già dirmi qualcosa sul tuo personaggio?
Prima di tutto non avrò a che fare con la criminalità! Lì sono una ragazza di 17 anni, studiosa e simpatica.
Cosa ti auguri per il futuro da attrice?
Mi auguro di interpretare personaggi sempre più diversi da quella che sono.
Per il tuo futuro come persona, invece?
Mi auguro di arricchirmi e di conoscere sempre più cose. Vorrei guardarmi indietro, un giorno, e pensare di non essermi mai fermata.
Words by Sabrina Patilli
Production: Sara Moschini e Francesca Crippa
Fotografia: Martina Ferrara
Moda: Francesca Crippa
Grooming: Ginevra Calie
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