Givenchy: il nuovo volume della collana Sfilate
Se non conoscete la collana di libri 'Sfilate' edita da L'Ippocampo e siete appassionati di moda dovete assolutamente recuperarla (o farvela regalare volume dopo volume per Natale!). Li possiamo definire come delle monografie illustrate su un singolo marchio ogni volta curati da un esperto di moda che può essere un giornalista o uno storico.
Il volume dedicato a Givenchy è stato curato dal ricercatore e storico della moda Alexandre Samson e inizia con una sua introduzione al brand per poi passare a una piccola biografia del fondatore Hubert De Givenchy. La prima parte del libro - di più di 630 pagine - è dedicata proprio a tutte le collezioni del fondatore divise in modo che per ognuna risalti l’innovazione apportata o il tema trattato. Dai famosi “séparables” cioè due pezzi intercambiabili che potevano essere mixati con altri capi, al trompe-loeil che gli è molto caro e che ha assorbito dopo l’esperienza di capoboutique da Schiaparelli, fino al famoso “omaggio alla bellezza di Audrey Hepburn” con la primavera-estate del 1955.
Con l’Haute- Couture 1983 iniziano anche le bellissime foto a colori che ci fanno subito immergere nel mondo esagerato degli Eighties. Givenchy si dedica al viaggio, ad artisti come Mirò ma anche a donne come Marlene Dietrich e Diana Vreeland finché non decide di far sfilare la sua ultima collezione, quella Haute Couture del 1995-96, dedicata ai suoi atelier e a tutti i suoi fornitori senza i quali, dice, non avrebbe potuto costruire la griffe della Maison.
A questo punto inizia la parte dedicata ai designer che hanno seguito il grande couturier. Primo tra tutti John Galliano con la sua primissima collezione ribattezzata dal New York Times “La Principessa Sul Pisello”. Nonostante le collezioni spettacolari Galliano ha da sempre in mente la Maison Dior e appena ha l’opportunità lascia Givenchy per coronare il suo sogno ed è qui che entra in scena Alexander McQueen che per la prima volta lavorerà a delle collezioni di Haute Couture sprigionando la sua enorme fantasia e creatività grazie ai budget di un brand così importante come Givenchy.
Il pubblico e la critica non sono entusiasti, ma è solo l’inizio per il designer che lavorerà sempre scatenando sentimenti contrastanti, meraviglia e inquietudine.
Ad Alexander McQueen succede Julien McDonald, giovane designer noto come il “re del bling” della London Fashion Week, ma dopo solo quattro anni lascia le redini a Riccardo Tisci che invece resterà a capo della Maison per ben dodici anni come Direttore Artistico portando la sua personale visione fatta di romanticismo dark, temi religiosi e mitologici legati alla sua infanzia battendosi sempre per una moda più inclusiva mescolando Haute Couture e prêt-à-porter creando dei veri e propri “must” che tutte le fashioniste anni 2007-2008 vogliono avere grazie anche all’arrivo dei blog di moda e del diffondersi delle foto di streetstyle rubate nei dehors delle sfilate. Un esempio? Gli stivali con la ghetta o ancora le felpe con il rottweiler che aveva già presentato nella collezione maschile, le giacche varsity, le felpe con la stampa Bambi. Prodotti vendibilissimi e molto riconoscibili che lo portano a vincere il CFDA Award come miglior stilista internazionale.
Succedere a Tisci non è facile, ma Clare Waight Keller, prima donna a dirigere la Maison riesce a portare il suo approccio essenziale e moderno e la sua expertise nella Couture tanto che molti dei suoi abiti compaiono sui red carpet di tutto il mondo fino ad essere scelta per creare l’abito di Meghan Markle per il matrimonio con il principe Harry.
E infine arriviamo a Matthew M. Williams, che tuttora è Direttore Creativo di Givenchy ed è anche il più atipico tra i suoi predecessori poiché non vanta una formazione classica, ma si basa sul suo istinto e cerca di offrire una sua visione personale.
Scoprite il libro nel nostro video!
@grazia_it È uscito il nuovo volume di ‘Sfilate’ di @L’ippocampo Edizioni su @Givenchy - un libro bellissimo che parte dal fondatore per analizzare tutte le sue collezioni passando per tutti i suoi successori da John Galliano ad Alexander McQueen a Riccardo Tisci fino all’attuale direttore creativo Matthew Williams - scopritelo con noi! Editor: @Sara Moschini #booktok #givenchy #sfilate #tiktokfashion ♬ Jazz Cafe, Organic, Guitar, Pun(1379217) - SUNNY HOOD STUDIO
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