Assassinio sull'Orient Express, i look ispirati al film di Kenneth Branagh

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Mistero e glamour si intrecciano nei vagoni dell'Orient Express. Salite con noi a bordo del treno più affascinante di tutti i tempi.

Ci sono grandi classici che non passeranno mai di moda e Assassinio sull'Orient Express è uno di questi. A suggellare il successo del leggendario romanzo di Agatha Christie - che 80 anni dopo la sua pubblicazione continua ad affascinare schiere di lettori - arriva la trasposizione cinematografica di Kenneth Branagh.

L'infallibile investigatore Hercule Poirot, dopo un omicidio sul prestigioso treno che sfreccia attraverso l’Europa nel cuore dell’inverno, dovrà ricorrere a tutta la sua abilità per scoprire chi, tra gli eccentrici e facoltosi passeggeri, è l'assassino di un ricco uomo d'affari. 

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Il regista mira a superare i fasti della prima versione della pellicola - diretta da Sidney Lumet nel 1974 - con un cast stellare (che include - oltre allo stesso Branagh - anche Johnny Depp, Penelope CruzMichelle Pfeiffer e Judy Dench), un'ambientazione grandiosa che richiama la raffinata eleganza degli anni d'oro dei lunghi viaggi in treno e una ricchezza di dettagli intenzionata a rendere giustizia ai libri della Regina dei gialli.

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Per restare fedele alla vivida descrizione dei personaggi confinati nel lussuoso Orient Express, la scelta dei costumi è stato un aspetto fondamentale.

Branagh ha deciso di affidarsi al Premio Oscar Alexandra Byrne. «I costumi sono quasi come un romanzo giallo», afferma la costume designer. «Nel senso che pochi personaggi sono vestiti per quello che sono realmente. Abbiamo dovuto capire il passato di ciascuno di loro, sapere perché ha deciso di vestirsi come qualcun altro e di quali risorse doveva disporre per fare ciò. Devi darti un insieme di regole in base alle quali prendere le decisioni, quindi abbiamo effettuato molte ricerche».


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Oltre alla fase di ricerca, la costruzione dei costumi ha previsto altri step: la Byrne ha creato una tabella di riferimenti incrociati con la sceneggiatura e ha ideato i ?tabelloni dell'umore'. «Non sempre sono immagini storiche, spesso si tratta di immagini di qualcosa che riguarda in qualche modo un personaggio o un punto della storia o un momento emotivo nel film. Ho raccolto un'infinità di immagini che poi ho selezionato e fissato sui tabelloni, focalizzando meglio le idee. Sono un interessante strumento visivo che ti aiuta ad avere un dialogo con gli attori per creare il look dei personaggi».

Inoltre la costumista è andata a recuperare alcuni tessuti originali dell'epoca nell'ottica di copiarne i motivi e le texture per accentuare la veridicità del look. «Ancora si riescono a trovare scampoli di tessuti originali degli anni '30 del ?900: quando li maneggi, sono lisi e si sgretolano, ma ti danno l'idea del peso del tessuto e del colore da cercare».


Assassinio sull'Orient Express, i costumi più del film e le proposte moda ispirate alla pellicola

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Una delle sfide maggiori affrontate dalla Byrne ha riguardato i costumi di Michelle Pfeiffer che interpreta i panni della ricca vedova americana Caroline Hubbard. «Vestirla è stato divertente e difficilissimo. Si è trattato di creare un personaggio pieno di contraddizioni che risultano fuorvianti. La donna deve essere credibile, straordinaria, ma credibile. Quando la conosciamo, dobbiamo credere in lei e ci deve piacere».

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Per riuscire nell'intento, la costume designer ha optato per un guardaroba molto sontuoso, fatto di abiti fascianti, maglieria, gioielli vistosi, sciarpe di seta perfettamente annodate al collo, inserti e accessori fur, come la stola che indossa con fare sensuale su un lungo abito da sera.

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Per delineare il personaggio di Penélope Cruz, l'appassionata missionaria Pilar Estravados, la parola d'ordine è stata "praticità". «È una donna che vuole negare la sua femminilità. In un magazzino di costumi in Canada ho trovato dei pantaloni molto larghi da viaggio, che mi sono sembrati perfetti, dato che per una donna degli anni '30 indossare pantaloni era come una dichiarazione di stile, ma questi pantaloni sono molto pratici e per nulla provocanti».

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Di tutt'altro piglio è la Daisy Ridley nei panni di Mary Debenham, una donna decisamente moderna che per vivere lavora come governante e ha un debole per la fotografia. Il suo guardaroba è composto da pochi capi, che è costretta a sovrapporre per proteggersi dal freddo quando il treno viene bloccato da una valanga. 

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Fashion Pills: cos'è successo questa settimana nel mondo della moda in 7 news

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Weekend alle porte: mettiamoci comodi e scopriamo le fashion news della settimana!

A Natale il lusso è nei dettagli: pelle che racconta artigianalità, linee pulite, materiali che scaldano e durano. È il momento dei capi pensati bene, quelli che restano oltre le feste e costruiscono uno stile personale, silenzioso, consapevole. #FashionPills

Fashion Pills: Lunedì e Marella ART.365 secondo la visione di Gabrielle Caunesil

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(Credits: courtesy of press office)

Marella inaugura la festive season con una capsule Selected By firmata da Gabrielle Caunesil, che intreccia il suo stile francese all’eleganza sartoriale dell’ART.365. Gli scatti ambientati nella sua casa sul Lago Maggiore rivelano una femminilità naturale, pulita, mai costruita.

La palette alterna bianco e nero iconici a un rosso vibrante da holiday season e a un castagna caldo, mentre fiocchi oversize e dettagli dorati accendono la silhouette. Una collezione pensata per fluire con grazia dalle feste alla nuova stagione PE26.

Gabrielle, parigina con un percorso internazionale tra moda, beauty e interior, porta in questa capsule il suo sguardo contemporaneo e raffinato. #MarellaVibes

Fashion Pills: martedì e la pelle, il carattere e la sostanza di VEIGA MILANO 

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(Credits: courtesy of press office)

C’è qualcosa di sorprendentemente onesto in Veiga Milano: niente fronzoli, solo pelle lavorata come si deve, tra Toscana e Veneto, dove l’artigianalità non è storytelling ma pratica quotidiana.

Ida Antonelli costruisce un guardaroba essenziale fatto di nappa, suede, shearling e pellami certificati LWG, scelti con cura e pensati per durare più di una stagione.

Le linee sono pulite, contemporanee, senza pose: blazer che cadono bene, pantaloni che seguono il corpo senza irrigidirlo, mini e bomber che trovano quel punto d’equilibrio tra femminilità e presenza. La palette resta minimal, ma il su misura permette di giocare con nuance e dettagli senza perdere identità.

Un brand giovane ma lucidissimo: qualità silenziosa, lusso che non deve dimostrare nulla, capi che diventano immediatamente “propri”. Per chi cerca il Made in Italy autentico, questo nome è da tenere d’occhio. #GraziaApproved

Fashion Pills: Mercoledì e Tiffany & Co. Montenapoleone: il nuovo gioiello premiato dal Prix Versailles

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(Credits: courtesy of press office)

La boutique Tiffany & Co. di Via Montenapoleone conquista il titolo di World’s Most Beautiful Emporium 2025, il massimo riconoscimento del Prix Versailles.

Un premio che celebra non solo l’eleganza dello store, ma la capacità della Maison di trasformare Palazzo Taverna — capolavoro neoclassico del 1835 — in un luogo di pura meraviglia.

La facciata, con le lunette in vetro firmate Venini da un disegno di Gio Ponti e le vetrine ispirate a Michelangelo Pistoletto, intreccia heritage italiano e spirito artistico internazionale.

Con oltre 1.200 metri quadrati, è lo store Tiffany più grande d’Europa: un percorso immersivo curato da Peter Marino, dove arte, architettura e alta gioielleria dialogano senza sforzo.

All’interno, opere di Pistoletto, Fischer, Arsham e Schnabel accompagnano i visitatori dalla High Jewelry alle icone della Maison, fino agli spazi dedicati a Elsa Peretti e all’universo All About Love. Una scala di vetro scolpita dalla luce, un patio con bar e sculture contemporanee completano l’esperienza.

Un luogo che non si limita a vendere gioielli, ma racconta quasi due secoli di storia Tiffany e il suo profondo legame con Milano. #TiffanyMilanoElegance

Fashion Pills: Giovedì e eleganza in altitudine con ALO Atelier

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(Credits: courtesy of press office)

ALO firma un nuovo capitolo con Atelier, la collezione luxury che fonde materiali nobili e spirito performance. Lana italiana, seta liquida e cashmere impalpabile costruiscono un guardaroba che scivola dall’après-ski alla sera con naturalezza assoluta.

Il Polar Star Ski Suit porta sulle piste un’estetica sofisticata, mentre il cashmere avvolge le notti davanti al camino e i set in seta diventano l’alleato perfetto per una cena romantica. Le nuance — Ivory, Pink Champagne, Alpine Cocoa, Oat Heather — compongono una palette vellutata, studiata per essere mixata in ogni contesto, ad ogni altitudine.

La capsule arricchisce anche il mondo accessori: nuove tonalità limited della ALO Bag Collection, l’esordio della Voyage Duffle in Luxe Suede e il primo ALO Classico Faux Fur Sandal.

Un concetto di lusso che guarda alla montagna ma conquista ovunque: perché con ALO Atelier il glamour non conosce stagioni. #AloAtelierLuxury

Fashion Pills: Venerdì e Castañer x Casilda... il romanticismo artigianale torna a brillare

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(Credits: courtesy of press office)

Castañer e Casilda se Casa rinnovano la loro unione con una collaborazione che celebra semplicità, materiali naturali e autenticità.

Dopo il successo del debutto 2022, la collezione cresce con cinque nuovi modelli e due famiglie inedite — rafia e jacquard di cotone — per un totale di undici proposte, disponibili dal 27 ottobre in boutique e online.

La capsule reinterpreta i codici iconici di Castañer in chiave bridal moderna: linee pulite, juta e rafia che raccontano una bellezza essenziale, pensata per donne che amano l’artigianalità vera e il fascino discreto dei dettagli.

La storia del brand risuona in ogni paio: dal primo laboratorio del 1927 alle celebri zeppe create negli anni ’70 con Yves Saint Laurent, fino a una rete globale di boutique che mantiene intatto il savoir-faire di quindici mani artigiane.

Casilda se Casa, nata dal progetto editoriale di Cristina Ruiz Montesinos, continua la sua missione: offrire ispirazione autentica e romantica alle spose contemporanee.

Una collaborazione che parla d’amore, radici e stile senza tempo. #CastanerLoveStories

Fashion Pills: Sabato e Mabina Gioielli x Federica Nargi: Roma diventa gioiello

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(Credits: courtesy of press office)

Mabina Gioielli dedica alla Città Eterna una collezione che è insieme omaggio, racconto e dichiarazione d’amore.

Roma nasce dallo stile di Federica Nargi e dal suo legame profondo con la capitale, trasformando architetture, luci e dettagli urbani in un unico modello di orecchini declinato in più varianti, tutte pensate per raccontare sfumature diverse di femminilità.

Le superfici rigate ricordano il travertino al tramonto, i pavé di zirconi catturano i riflessi delle fontane e delle facciate storiche, mentre le finiture in argento bianco o dorato evocano i contrasti della città: ombra e luce, tradizione e modernità, forza e grazia.

È una collezione che attinge al cuore di Roma e alla sua poesia quotidiana, trasformandola in un gesto prezioso. Un inno alle donne che vivono con intensità, portando con sé la loro luce — proprio come la città che le ispira. #MabinaRoma

Fashion Pills: Domenica e Arja Cajo con l’arte che si fa stoffa

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(Credits: courtesy of press office)

Arja Cajo debutta con un linguaggio tutto suo: quello in cui la fotografia diventa trama, colore, sensazione.

Viola Cajo De Cristoforis parte dalle sue immagini macro — petali, foglie, frammenti di natura — e le trasforma in stole morbide e luminose, realizzate in Modal e cachemire, interamente Made in Italy.

Il progetto racconta una femminilità autentica, inclusiva, fatta di piccoli gesti e grande sensibilità. L’atelier milanese Arja di Casa è più di uno spazio creativo: è un luogo di ascolto, incontri, workshop, dove la moda torna a essere relazione.

Alla dimensione artistica si affianca quella sostenibile: packaging riciclabile, materiali responsabili e la Foresta Arja Cajo in Tanzania, nata con Treedom, che ripopola le mangrovie e rimette al centro il legame con la natura.

Una collezione che non vuole “decorare”, ma avvicinare: un accessorio che diventa messaggio, carezza, appartenenza. #ArjaEssentials

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Quiet Forest: la collezione invernale di Igeia che ridefinisce il comfort femminile

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WarmLuxe™, palette avvolgente e design modellante: la nuova visione di Carlotta Gagna per un athleisure che accompagna ogni momento della giornata.

Dopo il successo del pop-up milanese The Christmas Edit, un appuntamento che ha offerto un primo sguardo privilegiato alla nuova linea, Igeia presenta ufficialmente Quiet Forest, la collezione invernale firmata da Carlotta Gagna, imprenditrice e co-founder di Traininpink.

Una proposta che incarna la filosofia del brand: capi pensati per accompagnare la vita reale, seguire il movimento quotidiano e far sentire ogni donna bella, libera e a proprio agio.

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Credits: Courtesy of Press Office

La collezione si sviluppa attorno a una palette sofisticata che richiama le atmosfere calde e profonde della stagione: Truffle Black, Chocolate, Pine Needle e Panna Cotta. Queste tonalità definiscono l’identità stilistica di Quiet Forest e valorizzano linee morbide e silhouettes modellanti.

L’essenza di Quiet Forest

Il protagonista della stagione è l’innovativo WarmLuxe™, il tessuto in nylon riciclato di nuova generazione che Igeia reinterpreta in versione winter.

Più caldo, ma sempre setoso, garantisce coprenza, traspirabilità grazie al trattamento anti-wicking e protezione UV, offrendo una sensazione di comfort che si fonde naturalmente con lo stile. Il tutto mantenendo quella vestibilità che caratterizza il brand: aderente, avvolgente e capace di valorizzare le forme con discrezione.

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Credits: Courtesy of Press Office

Quiet Forest introduce un guardaroba completo, pensato per essere mixato e modulato in base ai momenti della giornata.

Dai bra modellanti ai leggings scultori, dalle flares alle giacche strutturate fino ai top dal design avvolgente, ogni capo nasce per essere combinato liberamente, dando vita a set che si adattano con naturalezza al lavoro, al tempo libero e al movimento.

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Credits: Courtesy of Press Office

Accanto ai capi, la collezione porta con sé anche alcuni accessori firmati Igeia, come la Pochette Teddy, le Clip Capelli Bicolor e i Nose Strips disponibili in esclusiva per completare l’esperienza.

Per Carlotta Gagna, la collezione rappresenta l’essenza stessa del brand: «Igeia non è solo ciò che indosso ogni giorno. È ciò che sono. È nata per rispondere a un bisogno reale: muovermi, lavorare, sentirmi bella e allo stesso tempo comoda, senza dovermi cambiare tre volte al giorno. Quiet Forest nasce esattamente per accompagnare questa vita reale, con capi che si muovono con noi e ci fanno sentire e vedere belle, sempre, ovunque.»

Con Quiet Forest, Igeia continua dunque a trasformare l’athleisure in un linguaggio di espressione personale, celebrando il benessere, l’autenticità e l’energia delle donne di oggi.

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Guardaroba e dress code: i tips dell'esperta del galateo Elisa Motterle

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In un epoca in cui, in amore e moda, tutto sembra concesso, in realtà esistono delle regole che possono aiutarci a indossare ciò che amiamo ed essere in linea con il contesto che ci circonda... e per farlo abbiamo chiesto un parere all'esperta di etichetta Elisa Motterle!

Per molti, al giorno d'oggi, il concetto di dress code può apparire come anacronistico. In una società sempre più ibrida, dove le occasioni si contaminano, si esce al mattino per andare al lavoro e si va direttamente a cena, vestirsi al mattino, tenendo presente comodità, stile personale e, giustamente, dove si va e cosa si fa, è un impresa sempre più complessa

Che si lavori in ambienti particolarmente formali, che si partecipi spesso a eventi speciali o anche solo per interesse personale, sono sempre di più le persone che desiderano approfondire l'argomento "guardaroba". Sì perché quello che indossiamo dice molto di noi, molto di più di quanto pensiamo! E non sempre è facile districarsi tra mille regole.
Questo abito è adatto per il giorno? Gli stivali si possono portare anche di sera? Perché non ci si veste di nero a una cerimonia? E cosa distingue un dress code business formal da uno smart casual?

A queste e a moltissime altre domande risponde quotidianamente Elisa Motterle, esperta di galateo contemporaneo, founder della Italian Etiquette Society, prima realtà italiana interamente dedicata alla formazione su buone maniere, soft skills e cultura comportamentale.

Con un passato nel mondo della moda, Elisa ha una formazione tecnica e specifica appresa e perfezionata presso eccellenze del settore come The British Butler Institute e l'Institut Villa Pierrefeu di Montreux (luoghi dove si forma il personale che lavora per le case regnanti d'Europa e non solo!) che l'ha portata a essere il punto di riferimento, anche grazie ai social, per per un pubblico molto ampio che le scrive per risolvere piccoli e grandi dubbi su tutto quello che concerne il galateo oggi.

Motterle collabora con aziende e grandi gruppi e, tra le moltissime cose di cui si occupa, tiene anche una serie di workshop in collaborazione con Pineider, il marchio storico fiorentino nato nel 1774 e specializzato in articoli di cartoleria e pelletteria di lusso.

Tra questi sette incontri, avvenuti nell'elegante negozio del brand in via Manzoni e che spaziano dall'attenzione nell'ambito lavorativo, al galateo digitale al viaggiare con stile, abbiamo avuto il piacere di partecipare a quello a tema Dress Code, dedicato proprio alle regole dell'abbigliamento e all'eleganza vista come vera comunicazione non verbale.

Abbiamo quindi scoperto cosa si intende con questo termine (in origine, un insieme di codici d'abbigliamento legati a una determinata organizzazione come ad esempio i membri del clero o o dell'esercito), quali sono le differenze tra le varie tipologie, che siano essi professionali - ovvero inerenti al mondo del lavoro - o sociali - ovvero legati a occasioni come cerimonie etc, e quali sono i capi fondanti per ogni categoria. Siamo partiti dall'eleganza e formalità più "alta" del white tie riservato a cerimonie di Stato e abbiamo esplorato le declinazioni del dress code in ambito lavorativo declinazioni: dal business formal (ormai ristretto a pochi ambienti, come finanza e politica) al business casual molto diffuso oggi. 

E ovviamente ci ha illustrato alcune semplici premesse da tenere a mente, una su tutte, sempre: ricordarsi dove stiamo andando e di che occasione si tratta! Un bel look con un completo, perfetto per l'ufficio, anche sofisticato, potrà ancora andare bene per una cena o un'occasione serale, ma certo non sarà indicata per un evento più specifico - come un invito matrimonio!

Abbiamo colto l'occasione per fare qualche domanda a riguardo ad Elisa Motterle e chiesto qualche consiglio "smart" per orientarsi: 

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(Il Principe e la Principessa del Galles, William e Kate, alla cena in onore del Presidente tedesco a Londra, sono un esempio dell'eleganza e della formalità del "white tie": alta uniforme, abiti lunghi per le signore, onorificenze e gioielli a profusione. Si tratta del dress code "sociale" più "alto", riservato alle occasioni di Stato o alla cerimonia del Nobel @GettyImages)

 

Il dress code, che sia esso sociale o professionale, è un linguaggio che risente dei forti cambiamenti della società: quali sono, secondo te, le regole su cui non transigere e quali invece su cui si può soprassedere (di poco, almeno)? 

ll dress code è un linguaggio, e come qualunque lingua si evolve e si contamina. Oggi non parliamo né vestiamo come negli anni ‘50... Però, anche in questo continuo mutamento, ci sono dei punti fissi (come le regole base della grammatica) che per me, nel vestire sono: cura, pulizia, coerenza con il contesto e con quello che si è. Tutto il resto si può negoziare!  
Le micro-trasgressioni ben gestite, soprattutto al di fuori dei contesti ultra formali, oggi aggiungono personalità: il sandalo elegante d’inverno, il blazer un po’ più morbido del previsto, il colore leggermente fuori tema... tutto si può fare, purché sia una scelta consapevole e non un incidente. Quello su cui invece non soprassiedo mai è la sciatteria (vestimentaria, ma anche ideologica): la filosofia per cui “io sono così” diventa un alibi per presentarsi come se si fosse appena scesi dal furgone del trasloco. Lì, mi dispiace, il dress code vince a mani basse. 

Nella tua professione ti trovi spesso a collaborare con le aziende: quali sono gli errori di stile più comuni che hai incontrato nel dress code professionale? 

Gli errori più comuni, nelle aziende, non sono quasi mai “la camicia sbagliata” ma sono cortocircuiti di comunicazione. Mi spiego meglio: un classico è l’effetto fuori sincrono ovvero l’incapacità di “sintonizzarsi” sulla lunghezza d’onda del brand per il quale si lavora. Se lavoro in un’assicurazione non vestirò come chi lavora in un brand di moda: anche se sono appassionata di abiti e accessori "pazzerelli", il mio lavoro richiede un’immagine più tradizionalista. Al contrario, se faccio una professione creativa, uno stile troppo formale e “serio” potrebbe non corrispondere a un’immagine coerente. Insomma, l’errore più comune che vedo è non comprendere che, anche sul lavoro, vestire vuol dire comunicare qualcosa. 

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I coniugi Amal e George Clooney al matrimonio di Harry e Meghan, Duchi di Sussex, un esempio perfetto di look da cerimonia da giorno: lei con abito midi colorato ma non eccessivo,capello e scarpa chiusa, lui in elegante completo grigio e cravatta. @GettyImages

 

Parlando sempre di lavoro e dress code, per una ragazza alle prese con primi colloqui di lavoro, cosa consiglieresti di indossare? 

Ovviamente molto dipende dal lavoro che si cerca: come abbiamo appena detto, un’aspirante avvocato non vestirà nello stesso modo di un’aspirante stilista... Ciò detto, in queste prime fasi, sarebbe bene giocare sul sicuro: con un blazer blu abbinato a un sottogiacca chiaro, un bottom classico (pantaloni, gonna a pieghe) abbinato a scarpe non leziose (mezzotacco, mocassini, stivaletti) si può andare praticamente dappertutto. Attenzione anche a capelli, gioielli, trucco: tutto quello che possiamo scegliere deve essere scelto con consapevolezza! 

Puoi suggerire 5 capi e/o accessori “strategici” dell'abbigliamento femminile, adatti per affrontare” con stile molteplici occasioni? 

Ecco la mia "top 5":

  1. Il blazer impeccabile
    Il modello dipende dal nostro fisico (boxy, maschile, sfiancato...), sempre in un
    bel tessuto! Sceglierei un colore sobrio ma non il nero: blu scuro, antracite, anche il bordeau li trovo più versatili e vanno sul serio dal meeting alla cena senza battere ciglio.
  2. La camicia avorio romantica
    Dentro di me batte un cuore romantico, e uno dei capi che preferisco per aggiungere femminilità a un outfit altrimenti rigoroso è la blusa o camicia avorio, in seta o ottimo cotone, che abbia un dettaglio frivolo: un fiocco sullo scollo, un colletto arrotondato, una ruche sul davanti... È super versatile per ammorbidire gli outfit professionali, e nel tempo libero si abbina benissimo anche a gonne, golfini e pantaloni relax.
  3. Il trench
    Classico che più di così non si può, e c’è un perché: sta bene con tutto, nasconde anche i look non proprio riuscitissimi, e se ci aggiungi un foulard e un paio di occhiali da sole è subito "Colazione da Tiffany".

     

  4. La décolleté passe-partout
    Amo stare comoda, ma detesto cordialmente le sneakers perché trovo che indossare scarpe da ginnastica equivalga alla resa dell’eleganza. Quindi? Evviva i mocassini e le decolleté moderate, con un tacco gestibile (per me 5 max. 7 cm), e una linea pulita. È l’accessorio che SVOLTA veramente il look. Le scarpe sono davvero la base di tutto: provare per credere.
  5. Sciarpe/ foulard
    Uffa che noia, ancora il foualrd? Ebbene sì, se viene citato sempre come un classico irrinunciabile un motivo ci sarà: e infatti il foulard è impareggiabile. Intanto consente di giocare con colori e stampe che su capi più importanti sarebbero “too much”. Poi si può annodare in mille modi e in mille posti diversi. in più copre anche il collo evitando mal di gola e aggiungendo uno strato di calore in più. Infine a me piace molto profumare i miei carré...
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La Principessa del Galles, Kate Middleton, esempio perfetto di dress code "smart casual" declinato in versione femminile: completo con pantaloni in grigio e camicia con un dettaglio romantico, scarpa chiusa e gioielli discreti, un outfit da ufficio da copiare.
@GettyImages 

 

Siamo in periodo di feste: consiglieresti alle nostre lettrici un look “a tema” che possa andar bene per ricevere in casa o festeggiare fuori? 

Per le feste io suggerisco sempre un look “a tema”: i miei must have per questa stagione sono il tartan oppure le paillettes. Se invitiamo in casa, attenzione a non strafare: la padrona di casa non deve mai superare in eleganza propri ospiti. Un mix che a me piace tanto è: morbidezza in alto, preziosità in basso. Per esempio una combinazione che ripropongo spesso è: maglione anche over sopra, gonna preziosa (broccato oppure paillettes) Fa subito atmosfera, senza trasformarmi l’hostess che non può sedersi per non stropicciarsi, è accogliente ma sofisticato, e soprattutto permette di muoversi con grazia fra porte, piatti e ospiti.
Fuori, basta un abito nero ben tagliato con un dettaglio “festivo” calibrato: una spilla vintage, una cintura gioiello, un paio di calze con un filo di lurex, una scarpa leggermente scintillante. Basta un dettaglio a dichiarare che è festa — non serve indossare tutta la cometa di Betlemme. Il principio, in entrambi i casi, è semplice: celebrare senza travestirsi. È il modo più elegante per brillare. 

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Milano Moda Uomo: cosa aspettarsi dalla prossima edizione? Ecco tutte le novità

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La Milano Fashion Week sta per tornare. Sfilate, eventi, presentazioni: ecco tutti gli appuntamenti da segnare in agenda.

Siamo ancora completamente immerse nell’atmosfera delle feste, ma mentre ci dedichiamo alla scelta dei nostri party look e alla caccia ai regali, il calendario ci ricorda che Gennaio non è poi così lontano e che ormai manca poco a uno degli appuntamenti più attesi dalla moda maschile: la Milano Fashion Week.

Dal 16 al 20 Gennaio, infatti, Milano tornerà ad essere la capitale globale del menswear, con una settimana intensa e un’agenda ricca di eventi, presentazioni e sfilate che sveleranno le nuove collezioni Autunno-Inverno 2026-2027.

Tra grandi ritorni e debutti molto attesi, questa nuova edizione della Fashion Week maschile si prepara così anticipare le tendenze della prossima stagione e delineare la direzione del menswear dei mesi a venire.

E a noi non resta che segnare le date dei prossimi show e scoprire le ultime novità che ci riserveranno le sfilate di Gennaio. Cosa aspettarsi?

Milano Fashion Week: le collezione maschili che sfileranno a Gennaio

Si preparano a fare il loro debutto in passerella, Domenico Orefice, Ralph Lauren e Victor Hart che saranno presenti per la prima volta nel calendario ufficiale delle sfilate. 

Insieme ad Absent Findings, Ajabeng, Kentle Gentlemen, Raimondi, State of Chao e Subwae, che per la prima volta presenteranno le loro collezioni attraverso show digitali, e al ritorno di Zegna e Dsquared 2.

Milano Fashion Week: le presentazioni e gli altri eventi in calendario

Tra le presentazioni più attese della nuova edizione, ci sono quelle di Bottega Bernard, Dunhill, K-Way, Plās Collective, Moarno, Sagaboi e Stone Island, cui si aggiunge Ferragamo che torna a far parte del programma.

Ma durante questa nuova edizione della Milano Fashion Week maschile si festeggeranno anche anniversari importanti, come il 25° anniversario di Blauer, il 10° di Pronounce e il 5° di Marcello Pipitone-Bonola.

EA7 Emporio Armani celebrerà i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 con uno speciale evento in negozio. Mentre K-WAY presenterà con Vogue e GQ “Montagna Milano”: The Alpine Club in Town, un evento che prevede panel, workshop e esperienze après-ski. 

E poi ancora Li-Ning metterà in scena una sfilata per celebrare il movimento, la cultura e l’evoluzione del brand nell’abbigliamento sportivo, Stone Island presenterà un’installazione di Ken-Tonio Yamamoto che propone capi nati da processi di ricerca e sperimentazione non industrializzati.

Gli appuntamenti da segnare in agenda sono tantissimi, così come gli show che potranno essere seguiti sulla piattaforma milanofashionweek.cameramoda.it

Credits: GettyImage / Courtesy of press office