Gli stereotipi di genere e le discriminazioni nei comportamenti: cosa sono

Gli stereotipi di genere sono un insieme di pregiudizi e opinioni predigerite su persone o gruppi sociali a dispetto dell'analisi dei casi singoli.
La parola stereotipo significa fissità, ripetizione. Applicata al genere l'associazione mentale restrittiva è pressoché immediata.
Gli stereotipi di genere sono profondamente interconnessi coi ruoli di genere che sono un insieme di regole comportamentali socialmente e culturalmente condivise sul genere femminile e maschile. Una differenziazione binaria da ritenersi superata dato che lo spettro del genere umano è assai più complesso.

Un esempio: negli anni cinquanta vi era un dislivello di istruzione tra genere femminile e genere maschile perché si riteneva che fosse la parte maschile a dover accedere alla conoscenza didattica mentre il genere femminile, dovendosi occupare della famiglia, aveva già un ruolo pre-definito.
Ai giorni nostri questa classificazione e tale stereotipo uomo/lavoro e donna/famiglia è ancora molto presente nelle culture di tutto il mondo in modi più o meno profondi. Dai primi movimenti di auto-determinazione soprattutto femminile - benché si sia fatta parecchia strada - una reale parità è ancora lontana dal verificarsi basti pensare al fenomeno del gender pay gap ovvero a parità di mansione con un uomo, le donne sono pagate di meno. In Italia siamo 70esimi nella classifica dei Paesi col minor divario salariale. Un dato che parla da solo.

Nell'ambito degli stereotipi di genere e dei cosiddetti ruoli di genere si inserisce il tema della discriminazione.
Discriminare significa differenziare in seguito a un giudizio o una classificazione e quasi sempre è un'azione comparativa al negativo per chi la subisce. Non sempre le discriminazioni sono volontarie, entrano in gioco radicate convinzioni educative e/o sociali.
Nello specifico per individuarle abbiamo una serie di termini che descrivono comportamenti discriminatori:

Abilismo: non tiene conto dell'esistenza delle persone disabili e non solo nell'oggettiva quotidianità con l'ostacolo delle barriere architettoniche (come è successo ad esempio alla ministra Karine Elharrar) ma anche nella rappresentazione.
Ageismo: si discrimina in base all'età di una persona.
Bias cognitivo: si tratta di percezioni errate o deformate che hanno radici nel pregiudizio. Possono essere coscienti o sub-coscienti e possono generare discriminazioni.
Body shaming: dileggiare le persone per il loro aspetto fisico.
Deadnaming: chiamare una persona transgender o transessuale con il nome e il pronome precedente al cambio di identità sessuale.
Doppio standard: a parità di situazioni simili si applica un metro di giudizio diverso a seconda del genere di appartenenza.
Classismo: discriminazione verso persone di diverso ceto sociale e contemporaneamente stregua difesa del proprio privilegio acquisito o status quo.
Grassofobia: non solo body shaming ma anche paura e disprezzo per il grasso e le persone grasse.
Lesbofobia: paura e avversione delle persone che si identificano nel genere femminile e hanno orientamento omosex.
Maschilismo: presunta superiorità maschile rispetto alle donne. La deriva del linguaggio maschilista è, ad esempio, il mansplaining, ovvero ripetere/spiegare quanto detto da una donna a opera di un uomo svalutando così di fatto l'operato femminile.

Moralismo: costrutto che nasce da pregiudizi o da un cosiddetto ordine morale condiviso. A tal proposito ricordiamo che lo stupro è diventato reato contro la persona e non più contro la morale solo nel 1996.
Omofobia: paura e avversione delle persone che si identificano nel genere maschile e hanno orientamento omosex.
Rape culture/cultura dello stupro: si tratta di una serie di atteggiamenti e comportamenti che minimizzano, normalizzano e incoraggiano la violenza di qualsiasi tipo sulle donne. Ruolo fondamentale gioca la rappresentazione di genere in tutti i media quando sostiene e giustifica la sopraffazione ad esempio, con titoli, immagini, frasi e opinioni sessiste.
Razzismo: una razza predominante si auto legittima come superiore verso un'altra. Deriva oscura di questa discriminazione è il colonialismo, ovvero la conquista arbitraria di altri territori da parte di uno stato.
Sessismo: si valutano le capacità delle persone in base al sesso.
Sessismo benevolo: come sopra ma è più complesso evidenziarlo, generalmente è mascherato da battute o frasi apparentemente gentili.
Slut-shaming: quando si offende una persona che si identifica nel genere femminile perché si veste e comporta al di fuori della cosiddetta morale condivisa e trasgredisce dagli stereotipi e ruoli di genere.
Transfobia: insieme di pregiudizi negativi, paura e avversione per le persone transgender e transessuali.
Come possiamo lavorare su questi temi discriminatori che molto più spesso di quanto crediamo inquinano il nostro pensiero e i nostri comportamenti? Come possiamo provare a parlare e scrivere il più inclusivo possibile? Nel prossimo articolo proviamo a tracciare alcuni punti fermi.
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Tommy Hilfiger apre la stagione delle feste a Venezia
Con un evento esclusivo ricco di ospiti Tommy Hilfiger lancia i suoi look modern prep per le festività. Grazia era a Venezia per scoprire gli abbinamenti a cui ispirarsi e portarvi nella magia della città più bella del mondo
Come ti vestirai a Natale? È una delle domande che abbiamo chiesto agli ospiti dell’evento “A Hilfiger Holiday”, una brand experience che ha portato tanti amici italiani di Tommy Hilfiger a Venezia, per assaporare la dolce atmosfera delle feste in una delle città più eleganti al mondo.
Elisa Maino a Venezia
Simone Bredariol e Matteo Guerrieri a Murano
Ospiti per due giorni del boutique hotel Palazzina Grassi, dove lo stile contemporaneo si fonde con l’eleganza tradizionale veneziana, i talent invitati hanno potuto gustare una cena intima nel rinomato ristorante affacciato sul Canal Grande, partecipare a una sessione di soffiatura del vetro con il maestro artigiano Simone Cenedese nell’incantevole isola di Murano, pranzare al ristorante Quadrino in piazza San Marco per provare le nuove fragranze Tommy Her New York e Tommy New York e assistere a un DJ set del musicista milanese Vittorio Menozzi, ma soprattutto hanno provato e giocato con i nuovi capi della collezione Tommy Hilfiger Holiday 2025 interpretandoli ognuno con la propria personalità e adattandoli alle diverse occasioni.
Il maestro Simone Cenedese nella sua vetreria di Murano ha creato una speciale pallina di Natale con i colori iconici di Tommy Hilfiger
L’esuberante Vic Montanari, ad esempio, amante dei colori e degli abbinamenti inaspettati, ha alternato morbidi jeans e maglioni a losanghe con una longuette A line a pieghe e un collo alto natalizio dalla lavorazione grafica, Ryan Prevedel, epitome del ragazzo preppy, non si è lasciato sfuggire i jeans da indossare con i mocassini lucidi e la cravatta, tipici dell’heritage americana, e Elisa Maino il completo bianco, estremamente versatile. L’attrice Lavinia Guglielman ha optato per un look comodo con pantaloni dal taglio maschile adatti ai trasferimenti sull’acqua e alle attività pomeridiane per poi giocare con i contrasti di gonna in paillettes nera e camicia in cotone bianca della sera.
La digital creator Vic Montanari indossa un'alternativa al classico maglione natalizio
Ryan Prevedel in barca verso Murano
Elisa Maino in completo bianco Tommy Hilfiger
Lavinia Guglielman unisce look androgino con gonna nera in paiette
La coppia Paola Cossentino e Mees Truijens sembra uscita dal frame di un film della Nouvelle Vague. Lei, iperfemminile, con camicia morbida bianca e pantalone nero, e lui, in completo, mentre la giovane Dolma Lisa Dorjee riesce ad esprimere la sua parte più street con il maglione in lana abbinato ai jeans e a cambiare personalità la sera tirando fuori la dark lady ipercool che è in lei grazie all’abito stretch nero con le spalle scoperte.
Dolma Lisa Dorjee al pranzo al Quadrino in piazza San Marco dove ha potuto scoprire la fragranza Tommy Her New York
Il table set per il pranzo al Quadrino con i profumi Tommy Her New York e Tommy New York
Dolma Lisa Dorjee in abito nero lungo
Paola Cossentino e Mees Truijens elegantissimi alla cena a Palazzina Grassi
E ancora: Yusuf Panseri, Mattia Basso, Simone Bredariol e Matteo Guerrieri hanno avuto la possibilità di interpretare per i look daily la maglieria, punto forte della collezione Tommy Hilfiger Holiday 2025 caratterizzata dall’inconfondibile Tommy Crest, lo stemma che raffigura un leone con la spada circondato da una corona di alloro che ritroviamo anche su berretti e sciarpe, per poi trasformarsi in gentlemen con un twist per la sera.
Yusuf Panseri spezza il classico completo e opta per un mix bianco, crema, micro scacchi
Simone Bredariol nel suo look serale
Matteo Guerrieri sceglie il velluto e i pantaloni bianchi per la cena di Natale
Accanto all’esperienza di Venezia, il brand americano porta la storia e il calore delle festività 2025 anche nei negozi di Milano e Roma. Gli ospiti potranno infatti godere di un servizio gratuito di confezionamento regali per tutto dicembre, mentre in alcune giornate ci saranno delle divertenti “Santa’s Mailbox”, un carrello di cioccolato e serate di shopping speciali – momenti coinvolgenti pensati per accogliere i consumatori nella comunità del marchio. Qui il link per iscriversi a tutte le iniziative.
L’evento non poteva concludersi se non con uno speciale Secret Santa, dove i ragazzi e le ragazze hanno potuto scambiarsi i regali, ovviamente tutti pensati per loro da Tommy Hilfiger.
E voi? Siete pronti a vivere un Natale firmato Tommy Hilfiger?
Credits:
Video: Andrea Barbui
Foto: Tommaso Biondo
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