Cosa significa usare un linguaggio inclusivo?

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Significa non utilizzare parole, frasi, immagini e toni che perpetrano stereotipi di genere o discriminazioni

Cosa significa usare un linguaggio inclusivo? Significa non utilizzare parole, frasi, immagini e toni che perpetrano stereotipi di genere o discriminazioni verso specifici gruppi di persone a causa del loro sesso, orientamento sessuale, identità di genere, età, etnia, aspetto fisico, stato sociale.

Si parla di linguaggio inclusivo sostanzialmente da sempre, ma negli ultimi due anni la conversazione è estremamente calda e fertile.

Come primo gradino, possiamo cominciare a familiarizzare con la parola spettro. Importantissima perché, applicata ai temi specifici dell’inclusività, significa varietà.

Nella lingua italiana abbiamo a disposizione un linguaggio che grammaticalmente si declina in due modi: al femminile e al maschile. Quando ci riferiamo al linguaggio inclusivo va da sé che per definire moltitudini di persone tale binarismo secco sia insufficiente.

La prima cosa da sapere è che la lingua è un insieme di regole e significati in costante evoluzione. Un esempio: la parola tradimento nell’epoca pre-cristiana aveva una valenza neutrale, indicava trasmettere, consegnare. Dopo l’avvento di Cristo e la sacre scritture e, appunto, il tradimento (l'atto della consegna fisica alle autorità) da parte di Giuda, ha assunto la connotazione negativa che oggi conosciamo.

Un'altra cosa fondamentale per comprendere la necessità di un linguaggio inclusivo è che abbiamo dato un nome femminile o maschile alle cose per pura consuetudine.

Assunti questi semplici presupposti e non essendo disponibile nella nostra lingua un genere neutro che possa raggruppare tutte le persone, possiamo costruire un linguaggio più inclusivo con l’aiuto di alcuni strumenti.

Partiamo dal raccontare il maschile e il femminile che sono concetti a ventaglio, per poi arrivare ad alcune buone pratiche che possono aiutarci a comprendere meglio lo spettro del linguaggio e la sua naturale evoluzione.

Identità di genere/Sesso/Orientamento sessuale

La tendenza generale è quella di sovrapporre, se non fare confusione, con questi concetti primari. Identità di genere, sesso e orientamento sessuale sono tre concetti distinti.

Alla nascita viene assegnato all’essere umano un sesso che può essere maschile o femminile in base ai suoi organi genitali esterni quindi pene e testicoli (M) e vulva (F). La letteratura scientifica americana e la ricerca psichiatrica, sociologica e antropologica nel dopoguerra è stata preponderante nel cambiamento della definizione di sesso che una volta racchiudeva anche i comportamenti ma è stata trasformata (a proposito ricordiamo che i grandi cambiamenti non avvengono mai dalla sera alla mattina) e arricchita del concetto di genere a sé stante.

« Il mondo non è diviso in pecore e capre. Non tutte le cose sono bianche o nere. È fondamentale nella tassonomia che la natura raramente ha a che fare con categorie discrete. Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto. Prima apprenderemo questo a proposito del comportamento sessuale umano, prima arriveremo a una profonda comprensione delle realtà del sesso - Alfred Kinsey biologo e sessuologo »

Quando si usa la parola sesso nella definizione attuale si intende quindi il corredo genetico e fisico con cui si nasce, quando usiamo genere invece stiamo parlando della conoscenza individuale della propria identità di genere che si connetterà ai ruoli di genere e purtroppo, anche agli stereotipi.

Per orientamento sessuale si intende il tipo di persone da cui un essere umano si sente attratto. Per logica non è quindi indicativo il sesso cui appartiene rispetto alla sua identità di genere.

Questa classificazione identità di genere, sesso e orientamento sessuale, trova applicazione nelle scienze psicologiche, sessuologiche e psichiatriche e viene adottata dai sistemi giuridici di quasi tutto il mondo.

Entriamo nello specifico dei generi con l’introduzione dell’esistenza dei cosiddetti gender studies, ovvero una metodologia interpretativa interculturale e interdisciplinare che applica il gender sensitive su qualsiasi argomento. L’esigenza e l’esistenza di questi studi ha carattere emancipativo e tiene conto delle legittime istanze di gruppi marginalizzati.

Esistono vari tipi di genere:

Cisgender: sono uomini e donne che si percepiscono nel genere che si sovrappone al loro sesso biologico. Possono esistere persone cisgender eterosessuali come persone cisgender omosessuali.

Transgender: sono coloro che dato il loro sesso biologico si riconoscono nel genere diverso da quello originale così come ci sono persone che non hanno deciso il proprio genere né tra il maschile né tra il femminile. Per venire incontro a queste persone alcuni paesi hanno introdotto diverse varianti del cosiddetto “terzo genere”.

Transessuale: tra le persone transgender vi sono alcune che sono in transizione, ovvero si sottopongono a un processo operatorio e psicologico che le traghetta verso il sesso biologico cui sentono di appartenere.

Genere non binario/Genderfree: sono persone che non si identificano nella binarietà assoluta maschile e femminile e che dunque non riconoscono l’esistenza di solo due generi. 

Genderqueer/Queer: parola che ha cambiato significato nel tempo (come per la parola tradimento cui accennavamo) e che una volta definiva le persone eccentriche. Oggi sono persone che combattono gli stereotipi di genere rifiutando qualsiasi etichetta e possono avere una miscela di caratteristiche ascrivibili al genere sia maschile sia femminile.

Genderfluid: persone che si riconoscono in entrambi i generi spaziando in modo fluido in entrambe le direzioni.

Agender: persone che non vogliono identificarsi nelle caratteristiche associate a un genere specifico.

LGBTQIA+: l’acronimo raggruppa persone che si definiscono Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer, Intersessuali, Asessuali e il + indica tutto il ventaglio di sotto insiemi di queste macro.

Abbiamo introdotto con la sigla LGBTQIA+ altri concetti che riguardano la sfera dell’orientamento sessuale che ricordiamolo, è disgiunto dall’identità di genere e dal sesso. Nel prossimo articolo parleremo quindi del glossario a tema.

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Tommy Hilfiger apre la stagione delle feste a Venezia 


Con un evento esclusivo ricco di ospiti Tommy Hilfiger lancia i suoi look modern prep per le festività. Grazia era a Venezia per scoprire gli abbinamenti a cui ispirarsi e portarvi nella magia della città più bella del mondo

Come ti vestirai a Natale? È una delle domande che abbiamo chiesto agli ospiti dell’evento “A Hilfiger Holiday”, una brand experience che ha portato tanti amici italiani di Tommy Hilfiger a Venezia, per assaporare la dolce atmosfera delle feste in una delle città più eleganti al mondo.

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Elisa Maino a Venezia

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Simone Bredariol e Matteo Guerrieri a Murano

Ospiti per due giorni del boutique hotel Palazzina Grassi, dove lo stile contemporaneo si fonde con l’eleganza tradizionale veneziana, i talent invitati hanno potuto gustare una cena intima nel rinomato ristorante affacciato sul Canal Grande, partecipare a una sessione di soffiatura del vetro con il maestro artigiano Simone Cenedese nell’incantevole isola di Murano, pranzare al ristorante Quadrino in piazza San Marco per provare le nuove fragranze Tommy Her New York e Tommy New York e assistere a un DJ set del musicista milanese Vittorio Menozzi, ma soprattutto hanno provato e giocato con i nuovi capi della collezione Tommy Hilfiger Holiday 2025 interpretandoli ognuno con la propria personalità e adattandoli alle diverse occasioni.

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Il maestro Simone Cenedese nella sua vetreria di Murano ha creato una speciale pallina di Natale con i colori iconici di Tommy Hilfiger

L’esuberante Vic Montanari, ad esempio, amante dei colori e degli abbinamenti inaspettati, ha alternato morbidi jeans e maglioni a losanghe con una longuette A line a pieghe e un collo alto natalizio dalla lavorazione grafica, Ryan Prevedel, epitome del ragazzo preppy, non si è lasciato sfuggire i jeans da indossare con i mocassini lucidi e la cravatta, tipici dell’heritage americana, e Elisa Maino il completo bianco, estremamente versatile. L’attrice Lavinia Guglielman ha optato per un look comodo con pantaloni dal taglio maschile adatti ai trasferimenti sull’acqua e alle attività pomeridiane per poi giocare con i contrasti di gonna in paillettes nera e camicia in cotone bianca della sera.

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La digital creator Vic Montanari indossa un'alternativa al classico maglione natalizio


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Ryan Prevedel in barca verso Murano



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Elisa Maino in completo bianco Tommy Hilfiger

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Lavinia Guglielman unisce look androgino con gonna nera in paiette

La coppia Paola Cossentino e Mees Truijens sembra uscita dal frame di un film della Nouvelle Vague. Lei, iperfemminile, con camicia morbida bianca e pantalone nero, e lui, in completo, mentre la giovane Dolma Lisa Dorjee riesce ad esprimere la sua parte più street con il maglione in lana abbinato ai jeans e a cambiare personalità la sera tirando fuori la dark lady ipercool che è in lei grazie all’abito stretch nero con le spalle scoperte. 

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Dolma Lisa Dorjee al pranzo al Quadrino in piazza San Marco dove ha potuto scoprire la fragranza Tommy Her New York


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Il table set per il pranzo al Quadrino con i profumi Tommy Her New York e Tommy New York

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Dolma Lisa Dorjee in abito nero lungo

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Paola Cossentino e Mees Truijens elegantissimi alla cena a Palazzina Grassi

E ancora: Yusuf Panseri, Mattia Basso, Simone Bredariol e Matteo Guerrieri hanno avuto la possibilità di interpretare per i look daily la maglieria, punto forte della collezione Tommy Hilfiger Holiday 2025 caratterizzata dall’inconfondibile Tommy Crest, lo stemma che raffigura un leone con la spada circondato da una corona di alloro che ritroviamo anche su berretti e sciarpe, per poi trasformarsi in gentlemen con un twist per la sera.

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Yusuf Panseri spezza il classico completo e opta per un mix bianco, crema, micro scacchi

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Simone Bredariol nel suo look serale

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Matteo Guerrieri sceglie il velluto e i pantaloni bianchi per la cena di Natale

Accanto all’esperienza di Venezia, il brand americano porta la storia e il calore delle festività 2025 anche nei negozi di Milano e Roma. Gli ospiti potranno infatti godere di un servizio gratuito di confezionamento regali per tutto dicembre, mentre in alcune giornate ci saranno delle divertenti “Santa’s Mailbox”, un carrello di cioccolato e serate di shopping speciali – momenti coinvolgenti pensati per accogliere i consumatori nella comunità del marchio. Qui il link per iscriversi a tutte le iniziative.

L’evento non poteva concludersi se non con uno speciale Secret Santa, dove i ragazzi e le ragazze hanno potuto scambiarsi i regali, ovviamente tutti pensati per loro da Tommy Hilfiger.

E voi? Siete pronti a vivere un Natale firmato Tommy Hilfiger?

Credits:

Video: Andrea Barbui
Foto: Tommaso Biondo