Fotogallery A Ibiza, in una finca “cubista” con citazioni modernissime
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Un luogo incantato, dove ogni spazio trova la sua luce
Due cubi, due artisti, marito e moglie, un’isola.
E di quell’isola che la cronaca riporta notturna, coloratissima, assordante nell’euforia delle discoteche, Chico e Linde Bialas hanno scelto il lato più antico, solitario, autenticamente mediterraneo.
Vivere a Ibiza, in una bellissima finca, le tradizionali case contadine dipinte e ridipinte nei secoli di bianco. Questa la scelta di una coppia che dell’arte - fotografo lui, pittrice lei - e della ricerca costante di forme e di atmosfere, ha fatto una ragione di vita. Tanto da lasciare la Germania dove sono nati e dove si sono conosciuti e amati, e trasferirsi in Francia, a Parigi negli anni ’80 della moda. E da lì, di nuovo in viaggio nel mondo, Messico, Rajasthan, Mali, Bali, fino ad approdare alle Baleari e a questa vecchia casa, rivolta a sud e con le spalle alla montagna, come vuole la saggezza popolare.
Intorno, un bosco di ulivi, palme, e poi alberi di arancio, limone e pompelmo, tutti che circondano il vecchio frantoio del XVII secolo e la piscina. «È stato un colpo di fulmine», ricordano i signori Bialas. Pochissimi gli interventi che hanno mantenuto intatta la forma di ogni ambiente e la sua frammentazione “cubista”. Uno studio per Chico, uno per Linde, uno per i figli, ormai grandi, Martin scultore ed Eric direttore della fotografia. E poi la cucina e il salotto. A collegare gli spazi è un pavimento di cemento a cera, originale, punteggiato qua e là da tappeti in bianco e nero, oppure rosso fuoco, trovati in Marocco. Essenziali anche i mobili, modernissimi, con citazioni da Charles e Ray Eames e Mies van der Rohe. Per la luce, le fonti sono solo due, gli steli anni ’40, che Chico ama cercare nei piccoli flea market europei e americani, e il sole, «perché non c’è niente di più bello qui che la luce», spiega Linde.
Ed è proprio l’intensità luminosa, il suo calore, la sua forza “femminile” ad aver spinto entrambi gli artisti a esplorare, dipingendo e fotografando, il lato più caldo e felice della femminilità. A brillare sui muri di casa sono infatti le fotografie di Chico e gli splendidi disegni di Linde. Donne a passo di flamenco, corpi danzanti e sempre generosi, nati dall’eleganza di un segno nero, spesso, tra Matisse e Rouault. Donne di casa, qui, nella ricca natura del Mediterraneo che da sempre ha conquistato l’animo dei viaggiatori tedeschi.
E per questo due di loro hanno deciso di fermarsi.
GALLERY
Foto 1. La piscina, “incastonata” come una fontana, conferisce nobiltà e ricchezza al grande giardino.
Foto 2. Sul muro un’opera del figlio scultore Martin. Lo stile rurale - intonaco bianco e travi a vista - è mediato dal linguaggio moderno della lampada e della poltroncina anni ’30 di gusto razionalista.
Foto 3. L’atelier di pittura di Linde in uno degli edifici che fanno parte della casa colonica. Alle pareti gli eleganti disegni delle donne a passo di flamenco e di corpi danzanti. La serie delle opere “Flamenco” sarà esposta a Parigi il 14/09 alla Ventilo Galerie (27 rue du Louvre).
Foto 4. Artigianato vernacolare per alcuni mobili della casa come la poltroncina di rafia e il tavolino di legno grezzo. A eccezione del tappeto di origine berbera. Divano ricavato da una panca di cemento reso confortevole dai cuscini bianchi.
Foto 5. In cucina vicino al camino, nella cornice di un vecchio specchio sono infilate foto professionali e di famiglia. I piani sono composti da uno studiato effetto patchwork di tante piastrelle diverse.
Foto 6. Nello studio di Chico, il ritratto di Monica Bellucci autografato.
Foto 7. L’ingresso alla finca.
Foto 8. Una suggestiva parete nell’atelier di Linde.
Foto 9. Il cortile centrale con i muri di pietra e gli arredi, trovati nei mercatini, “invecchiati” dal sole.
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