Dieci rossetti rossi, simbolo di indipendenza, audacia e ribellione. Pensati perché le donne potessero sentirsi finalmente se stesse
Cleopatra, Elisabetta I d’Inghilterra ma tutta la corte francese del ‘700, cicisbei compresi, le geishe, Coco Chanel ed Elizabeth Arden. Cos’hanno tutti in comune? Il rossetto, rosso ovviamente. Simbolo di seduzione ma anche di emancipazione femminile, è diventato il make up più amato dalle donne, sfoggiato sul grande schermo fin dagli anni Venti. C’è un rosso per tutte, basta saper scegliere la propria tonalità. Ma quali sono i 10 che hanno fatto la storia?

Red Door Red Beautiful Color Moisturizing Lipstick, Elizabeth Arden
Da sempre sostenitrice dei diritti delle donne, Elizabeth Arden affiancò le manifestazioni delle suffragette lungo la Fifth Avenue nel 1912. In che modo? Fornendo loro un rossetto rosso, all’epoca considerato un make up poco rispettabile per una signora. Il colore? Il Red Door Red, tonalità ancora oggi presente in gamma e fornito poi anche alle soldatesse durante la Seconda Guerra Mondiale che abbinarono alcuni dettagli dell’uniforme proprio a quella tonalità. E in quegli anni, Elizabeth Arden creò altre tonalità rosse, come il Montezuma Red e il Victory Red dedicato alla vittoria.
Red Door Red, Elizabeth Arden
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L’Authentique, Rouge Baisier
Parigi, 1927: Rouge Baisier lancia il primo rossetto in stick dalla formula indelebile, merito della cipria aggiunta alla ricetta. Il successo è immediato, tant’è che diventa il simbolo femminile negli anni ’30. La consacrazione arriverà però nel 1949 quando l’artista Rènè Gruau firma la campagna pubblicitaria con il suo tratto svolazzante e femminile. Ancora oggi, il pack ricorda quello dell’epoca così come la formula è immutata.
L’Authentique di Rouge Baisier
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Love that Red Super Lustrous Lipstick, Revlon
Love that Red mai nome fu più eloquente, e fortunato, di questo che dal 1951 è tra i rossi imbattibili. E se chiedete alle vostre nonne sicuramente lo ricordano. Rosso ma non troppo, non eccessivo, garbato e “a modo” proprio come le donne degli anni ’50.

999 Rouge Dior, Dior
Da 9 a 99 fino a dieci anni fa quando è stato ribattezzato 999. Dal 1953 il rosso Dior veste il sorriso delle donne, proprio come voleva Monsieur Christian Dior che creò questa tonalità nel quartier generale della maison, 30 Avenue Montaigne a Parigi. Per il couturier il “rosso perfetto”, quello che tutte le donne attendevano e che da allora è stato poi declinato 1500 volte, l’ultima versione è l’Ultra Rouge, è il Rouge Dior 999. Un colore-talismano che, come consigliava Dior stesso, “aiuta a risvegliare il colorito e il portamento”.

742 Joli Rouge, Clarins
“In rue Tronchet, dalla mia scrivania, vedevo un cartello stradale di senso vietato. Il rosso attirava sempre il mio sguardo…e io volevo farmi notare, era indispensabile. Allora, che rosso sia!” ha più volte dichiarato Jacques Courtin-Clarins, fondatore di Clarins, durante gli anni 50 quando creò il 742 Joli Rouge. Attraente e attira sguardi, era una tonalità davanti alla quale era impossibile non fermarsi, proprio come davanti al semaforo rosso. Oggi la tonalità è sempre presente in 3 finish diversi, Joli Rouge Brillant e Joli Rouge Velvet.

Passion 104 Rouge Allure e Gabrielle 444 Rouge Coco, Chanel
Coco Chanel non usciva mai senza una passata di rossetto rosso, una particolare tonalità con una punta di blu che faceva esaltare la sua chioma scura e che è stata ricreata dal 1974: oggi il medesimo colore si trova nella collezione Rouge Coco con il nome Gabrielle 444 e in quella Rouge Allure come Passion 104. Due lipstick di forma quadrata proprio come le aveva create la stilista nel 1949, pensate per essere inserite in una particolare taschino all’interno della 2.55.
Passion 104 Rouge Allure e Gabrielle 444 Rouge Coco, Chanel
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N°1 Le Rouge Rouge Pur Couture, YSL
Iconico, differenti pack ma immutato dal 1978, quando Yves Saint Laurent decise di rendere la donna ancora più audace e femminile. Il rosso di YSL è puro e molto intenso senza però essere sfacciato, pensato quindi anche per le più timide che vogliono azzardare un po’. La tonalità della versione attuale è sempre la stessa, anzi è esaltata grazie ai micro-pigmenti a base di cere cristalline che ne esaltano l’intensità mentre la texture è particolarmente fondente e morbida.

#400 Rouge d’Armani, Giorgio Armani Beauty
Il colore iconico è il #400: si racconta che Giorgio Armani era fissato con l’idea di creare il rosso perfetto e ideale, per questo passò circa 96 volte nei laboratori cosmetici prima di trovare la nuance giusta. Perché tanta precisione? L’idea dello stilista e di Linda Cantello, International Make-up Artist del brand, era quella di creare una nuance che donasse a tutte le donne, indipendentemente dalla loro carnagione e colori naturali, capelli tinti compresi. Fino al 400: “Non troppo blu, non troppo giallo. Il 400 è il rosso che dona a ognuna ed è un rosso vivo!”. Oggi è presente in tutte le linee del marchio, le due più famose la Rouge d’Armani e la Lip Maestro.

Dragon Girl, Nars
Comodo, pratico, basta una temperata e il gioco è fatto, una passata veloce e le labbra restano rosse per molto tempo. Il Dragon Girl, amatissimo dalle star, è tra i best seller di Nars ed è un rosso frizzante, grazie alla base magenta, che ricorda il rosso cinese.

Ruby Woo, Mac
Creato nel 1999, all'interno della Retro Matt Collection, il Ruby Woo è diventato ben presto il rossetto icona di Mac. Un semplice dato a conferma? In tutto il mondo se ne vendono 4 ogni minuto. Sarà merito del finish opaco, di una nuance che ha una punta di blu così da renderla più scura e sensuale, del fatto che si adatta a tutti gli incarnati ed è amato da moltissime star.

Graphic: Elisa Costa
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