State soffrendo di non poter viaggiare? Potreste avere la Sindrome di Wanderlust

La Sindrome di Wanderlust si manifesta con la sofferenza psichica associata all’impossibilità di viaggiare.
È una parola tedesca che si scompone in wander=girovagare e lust=desiderio.
Il wanderluster sente l’impulso di viaggiare e scoprire e non può farne a meno.
Per gli amanti dei viaggi è molto difficile vivere momenti di stop dall’esplorazione come quello che stiamo vivendo ormai da mesi e questo malessere può anche trasformarsi in ansia e sintomi psicosomatici.
Ecco come riconoscere se anche voi soffrite di questa sindrome.
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Viaggiare è una questione di DNA
Diverse ricerche hanno confermato che esiste un gene nel dna che fa diventare wanderluster.
Una ricerca pubblicata su Evolution and Human Behaviour ha individuato questo gene denominato DRD4 7r.
Questo sarebbe il recettore della dopamina D4 e regola i livelli di curiosità e di ricettività agli stimoli esterni.
Se questo recettore è presente ad alti livelli allora potreste sviluppare la necessità di viaggiare per sentirvi bene.
E la Sindrome di Wanderlust nel non poterlo fare.
Maggiore propensione ai rischi e alle novità
Il gene di wanderlust non è così diffuso come si pensa.
Solo il 20% della popolazione mondiale ne ha alti livelli.
Chi ce l’ha sente anche di essere ben disposto ai rischi, all’esplorazione di zone poco turistiche e a voler provare cibi esotici lontani dalla propria cultura.
Il bisogno irrefrenabile di viaggiare
Il vero wanderluster ha sul comodino mappe e liste dei prossimi viaggi.
Non parliamo di app e di calendari pronti da visionare con ponti e ferie segnate.
Non si ferma davanti a niente (o quasi) ed è sempre ben disposto a prendere la valigia e partire.
Il bisogno di andare è spesso così forte da dover porre subito rimedio.
La soluzione in questo momento? Proiettarsi al futuro e portarsi avanti studiando le prossime mete da visitare non appena sarà possibile farlo.
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