Airbnb scommette sulle stanze (e introduce il passaporto)
Se poteste migliorare qualcosa di un portale di innegabile successo come Airbnb basandovi sulla vostra esperienza personale su cosa lavorereste?
Lo abbiamo chiesto a chi, a tutti gli effetti, può farlo: Catherine Powell, Global head of hosting Airbnb (in foto qui sotto), ci ha raccontato tutte le novità appena rilasciate dalla piattaforma con la passione di chi realmente la usa da prima di andarci a lavorare, sia come ospite che come host.
Airbnb scommette sulle stanze, e introduce il passaporto
(Continua sotto la foto)
Tra le oltre 50 novità presentate da Airbnb in questi giorni, qual è l'aggiornamento o la funzionalità che preferisci?
«Senza dubbio Airbnb Stanze: per noi significa tornare alle origini, ma anche rispondere alle nuove esigenze che sono nate dopo la pandemia.
L'anno scorso abbiamo introdotto le Categorie perché è stato l'anno in cui siamo tornati a viaggiare e abbiamo voluto dare risalto a quello: all'esperienza del viaggio, alla destinazione, al luogo.
Ora invece abbiamo voglia di tornare a connetterci con le persone e dunque abbiamo pensato di rendere onore agli host, di tornare a celebrare e a dare il suo valore a quello che era Airbnb in origine, ovvero un modo per creare connessioni tra le persone».
Ndr, prenotando una stanza si soggiorna nella casa in cui vive l'host, che affitta una stanza ed eventualmente mette a disposizione determinati ambienti comuni della sua casa.
«Airbnb Stanze poi è un modo per rendere viaggiare accessibile, che con l'attuale situazione macro-economica non è poco».
Le stanze private rappresentano un’opzione conveniente a livello globale: lo scorso anno il costo di oltre l'80% dei soggiorni in stanze private era al di sotto di 100 dollari a notte, con una tariffa media di 67 dollari a notte. In Italia, sempre lo scorso anno, la media si attestava sui 71 Euro a notte.
Come fate ad assicurare la sicurezza quando si parla di stanze? Si tratta pur sempre di andare in casa di qualcuno...
«Per questo (e non solo) abbiamo creato il Passaporto, che permette di conoscere non solo la casa in cui si andrà a soggiornare, ma anche il suo host.
Al suo interno ci sono informazioni generali sull'host - di dov'è, dove vive, chi è, ma anche tratti personali, come la canzone preferita, gli hobby. Ed è incredibile come la condivisione di tratti personali crei connessione e fiducia, e aiuti gli ospiti a sentirsi a proprio agio».
E la privacy?
«Airbnb ha pensato anche a questo: tutti gli annunci della categoria Stanze indicano chiaramente se la porta della camera da letto è dotata di serratura, se il bagno è condiviso o privato, se è accessibile direttamente dalla stanza o se bisogna uscire in corridoio per andarci, e se durante il soggiorno saranno presenti all’interno dell’abitazione altre persone oltre all'host».
A parte il risparmio, quali sono i vantaggi di scegliere una stanza?
«Ti permette di vivere una città o un luogo in modo più autentico, avere indicazioni e consigli sui migliori ristoranti in cui andare, sui quartieri in cui è meglio invece non andare, e di sentirti "a casa" anche lontano da casa.
Uno dei miei soggiorni in Airbnb che ricordo con più affetto è stato in una stanza privata: prima della pandemia, ero a San Francisco per lavoro, a casa di questa host fantastica, Linda.
Ogni sera tornavo a casa dall'ufficio e non tornavo in una stanza di hotel vuota, tornavo in una casa dove c'era già la luce accesa e una persona con cui condividere un caffè e due chiacchiere.
Non è solo una scelta di budget, ma anche un modo per non sentirsi soli, per esempio se si è via per lavoro».
E come host invece?
«Il mio consiglio, come host e come Global head of hosting è quello di essere sempre molto chiari su tutti gli aspetti del luogo e del soggiorno.
Amo ospitare persone, e ci tengo molto che si trovino bene, ed è per questo che quando qualcuno prenota la mia stanza gli scrivo per essere sicura che capisca per esempio che ci troviamo in cima a una collina, che siamo immersi nella natura, che è bellissimo, ma che vuol dire anche che non ci sono coffee shop dietro l'angolo e che serve prendere la macchina per andarci.
Credo che gran parte delle delusioni in viaggio sia legata alle aspettative disilluse: quando ci si aspetta qualcosa e si trova qualcosa di diverso. Ecco perché reputo fondamentale, e consiglio a tutti di farlo, scriversi in fase di prenotazione per chiarire tutti gli eventuali dettagli del soggiorno e del luogo.
Il Passaporto che abbiamo introdotto serve anche a questo».
Gli ospiti che ricordi con più affetto?
«Un piccolo gruppo di ragazze che sono venute a festeggiare un addio al nubilato: erano adorabili e hanno amato la nostra casa e il nostro cane. Hanno lasciato dei palloncini nella loro stanza quando se ne sono andate e... non so, hanno lasciato nell'aria la loro emozione».
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