Se l'estate (e le vacanze) vi creano ansia o tristezza, leggete qui
I Summer Blues sono i motivi di tristezza estiva che accomunano molte più persone di quello che forse potreste pensare.
Perché se è vero che molti sognano l’arrivo dell’estate come il momento più bello dell’anno, non è così per tutti. Anche l’estate ha le sue pressioni e identificarle per tempo ci aiuta a prenderci cura di noi stessi al meglio.
I Summer Blues, o motivi di tristezza estiva, sono diversi dai disturbi dell'umore e tutti possiamo provarli, a seconda del momento di vita che stiamo vivendo e di come lo stiamo affrontando.
Blue Mood è un’espressione inglese che si riferisce al sentirsi tristi, giù di morale, con poche energie.
Forse avete già sentito parlare dei Christmas Blues in cui, da quando vediamo le prime luminarie natalizie, iniziamo a sentirci emotivamente più fragili. La pressione a prepararci, consumare, mangiare, addobbare, fare regali, sorridere, stare in compagnia, non dire mai di no, volere bene a tutti, essere felici… anche quando non ne abbiamo nessuna voglia può essere uno stress enorme.
Ecco, i Summer Blues sono il corrispettivo estivo dei Christmas Blues.
Ecco allora quali possono essere i problemi e come prendersi cura di sé con i consigli di Carolina Traverso: una psicoterapeuta e psicologa, oltre che esperta mindfulness.
Summer Blues: come affrontare la tristezza estiva e le sfide dell'estate
(Continua sotto la foto)
Se siete single
Chi è single potrebbe vivere l’arrivo dell’estate con grande entusiasmo: un’occasione per viaggiare, conoscere persone nuove, fare esperienze arricchenti.
Ma è anche possibile che questo periodo dell’anno spaventi, per l’aumentare dei tempi vuoti e di solitudine, che da alcuni viene attivamente cercata come spazio per ricaricarsi mentre, da altri, viene evitata perché evoca un desiderio di connessione e vicinanza frustrato e, in certi casi, anche la paura di non trovare un partner.
Spesso si dice che il rimedio al sentirsi soli sia tenersi impegnati e socializzare di più. E se pensare a vacanze di gruppo o in cui ci dedichiamo finalmente a quell’attività che tanto ci piace non è una cattiva idea, non va sottovalutata l’importanza di cogliere anche la dimensione della solitudine come momento per riflettere, per ricaricarsi, per trascorrere un tempo libero dalle richieste altrui.
Ricordiamoci che saper stare da soli è il segno di una buona relazione con se stessi, che è la base per avere buone relazioni con gli altri.
Se trascorrerete più tempo in famiglia o in coppia (e siete in crisi)
L’estate è anche un momento in cui capita di trascorrere più tempo in famiglia. Per alleggerirci tutti, è bene ricordare la frase dello psicologo statunitense Ram Dass che diceva: “Se pensi di essere illuminato, prova a trascorrere una settimana con la tua famiglia”.
Conviene giocare d’anticipo e iniziare a chiedersi con quale atteggiamento ci stiamo avvicinando alle vacanze insieme. Ci sono delle difficoltà che possiamo già immaginare? Per esempio le aspettative dei genitori anziani, o le richieste dei figli o del partner e a come tutto questo può e deve essere mediato con l’ascolto anche delle proprie esigenze, così da non ritrovarsi, a fine vacanza, ancora più stanchi di prima.
Provate a fare un elenco delle difficoltà possibili, e chiedetevi come vi piacerebbe gestirle. Questo serve per non farsi prendere troppo dall’emotività, e finire con il dire o fare cose di cui poi potremmo pentirci.
Proviamo anche a chiederci: come vorremmo che fossero le nostre relazioni a conclusione della vacanza e come ci piacerebbe sentirci? Sono domande che potrebbero porsi anche le coppie in crisi.
Oppure con gli amici
A tutti coloro che condivideranno tempo e spazio con altre persone – non dimentichiamoci infatti che oltre alle famiglie e alle coppie ci sono gli amici che vanno in vacanza insieme - viene consigliato di fare tanta attenzione alle aspettative che nutriamo nei confronti di noi stessi e degli altri.
Vale il principio che più ci convinciamo che, per stare bene, gli altri debbano comportarsi secondo i nostri desideri o viceversa, più rischiamo di sovraccaricare gli altri e noi stessi di pesi emotivi che ci impediscono di vivere le situazioni con leggerezza.
È bene ricordare, inoltre, che anche in vacanza con altre persone prendersi del tempo per se stessi non è un tradimento o un’offesa, ma un modo per ricaricarsi che, specialmente per chi è più introverso, è davvero necessario.
Concediamolo a noi stessi e a chi vogliamo bene, come fosse un regalo.
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Se restate in città
Per le più svariate ragioni, di salute, lavorative o finanziarie, non tutti riescono a partire.
Per chi avrà comunque un periodo di vacanza ma dovrà restare in città, viene consigliata una staycation (da stay at home + vacation), ovvero una vacanza comunque, anche senza andare lontano.
Quanti luoghi ci sono vicino a casa che durante l’anno ci piacerebbe visitare, ma non ne abbiamo il tempo? La meraviglia, spesso, è sotto o vicina agli occhi.
Possiamo anche considerare attività a basso costo, come passeggiare, fare trekking, visitare quartieri o paesi limitrofi che non abbiamo mai visto, cucinare una ricetta nuova, leggere finalmente quel libro fermo sul comodino da tempo.
Tutte queste attività vi aiuteranno a superare i momenti no dell'estate.
**Vi diciamo dove andare in vacanza in base al vostro profilo psicologico**
Un consiglio che vale per tutti
Per quanto vi è possibile, provate a vivere il tempo liberi dalle richieste abituali, che sia la vacanza di un’ora o di una settimana, partendo il più possibile dall’ascolto dei vostri bisogni.
Ultimo consiglio ma non meno importante: non dovete sentirvi felici per forza, né divertirvi per forza, né sentirvi leggeri per forza.
La salute mentale deriva anche dalla capacità di ascoltare e prendersi cura delle emozioni che provate; tutte quante, anche quelle che considerate “negative”.
Summer Blues e Fomo: attenzione ai social media
I social media, seppure anche densi di contenuti interessanti e arricchenti, specialmente d’estate possono esasperare tanto i Summer Blues quanto la FOMO (Fear of Missing Out) e farci sentire inadeguati.
Potremmo descrivere la FOMO come la paura di essere tagliati fuori, cioè quella sensazione per cui tutti, gli amici, i vicini di casa e persino le persone che a stento conosci, stanno facendo esperienza pazzesche in posti stupendi… tranne te.
Anche se è particolarmente diffusa tra gli adolescenti, tutti possiamo provare la FOMO.
È un dato di fatto che il cellulare in questo periodo dell’anno si riempia di foto, video e testi di persone che sembrano divertirsi tantissimo.
Fate attenzione però e ricordatevi che si tratta di una rappresentazione della realtà distorta, falsata, che tende a non mostrare – e in certi casi addirittura a negare- le normali difficoltà, problemi e fatiche che proviamo tutti, in ogni momento dell’anno.
Se alcuni account che seguite vi sembrano, a torto o a ragione, particolarmente fastidiosi e vi fanno sentire inadeguati, evitate di scrivere insulti a chi li gestisce ma usate il magico strumento dell’unfollow. Potrebbe essere anche una scelta temporanea e reversibile, a protezione di eventuali pentimenti.
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