I pandori artigianali più buoni del Natale 2023
Tra i dolci simbolo di Natale, i pandori artigianali meritano più spazio sulle nostre tavole. Ecco perché abbiamo selezionato i più buoni d’Italia (secondo noi).
Sia per accontentare chi preferisce il dolce veneto al classico panettone milanese, il suo grande rivale. Sia perché, come ogni ricetta tradizionale che si rispetti, anche quella del pandoro negli ultimi anni si è aperta a nuove influenze e all’estro creativo di chef e pasticceri che puntano a ingolosire anche i palati più esigenti.
Alla base del pandoro, che deve il suo nome al colore dorato della pasta (pane d’oro), un impasto frutto di una lunga lavorazione e solo ingredienti freschi. La ricchezza di burro gli dà la sofficità, al profumo invece ci pensa la vaniglia. Immancabile, poi, è la spolverata di zucchero a velo prima di servirlo in tavola.
Ma a farne un lievitato unico è la sua forma a stella: la storia racconta che a disegnare lo stampo a piramide tronca con otto punte fu il pittore di origine veronese Angelo Dall’Oca Bianca, incaricato direttamente dal pasticcere Domenico Melegatti, considerato l’inventore nel 1884 del pandoro.
Da portare sulla tavola delle feste, ma anche da mangiare la mattina a colazione oppure a merenda (magari farcito con marmellata o creme golose), ecco allora i pandori artigianali più buoni di questo Natale.
** I panettoni artigianali più buoni del Natale 2023 **
I pandori artigianali più buoni del Natale 2023
(Continua sotto la foto)
Il pandoro “Polvere di Stelle” di Antonio Follador
È il pandoro la grande novità del Forno Follador di Pordenone per questo Natale. O meglio, la vera novità sono le quattro diverse ricette a base di zucchero a velo da spolverare a piacere sul lievitato prima di essere servito.
Per l'impasto del suo pandoro il Maestro Antonio Follador resta nel solco della trazione veneta: una lievitazione lenta a tre impasti e due giorni di lavorazione, tanto burro ottenuto da crema di latte, l’aggiunta di una pasta aromatica preparata artigianalmente nel suo laboratorio e solo vaniglia Bourbon del Madagascar, una tra le più pregiate al mondo.
Per aggiungere diverse sfumature di colore, profumo e sapore ha poi creato la “Polvere di Stelle” in quattro gusti: una base di zucchero a velo a cui ha aggiunto cioccolato, caffè, lampone, note speziate e di vaniglia (in quella detta “Bianco Follador”).
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“Un’idea di pandoro” del Maestro Denis Dianin
Per mantenersi ben ancorato alla tradizione veneta, alla lunga lista di panettoni artigianali il Maestro Denis Dianin affianca una linea - in edizione limitata - battezzata “Un’idea di pandoro”.
La base dell'impasto, soffice e profumato, preparato nel laboratorio di Selvazzano Dentro, a pochi chilometri dal centro di Padova, è quella del pandoro classico.
La prima delle quattro varianti limited edition è arricchita con caffè, mentre le altre tre si differenziano per la glassa: al pistacchio, alla nocciola e al cioccolato Valrhona Dulcey e Rocher.
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Il pandoro “in latta” di Casa Manfredi
A firmare il Natale di Casa Manfredi è la pastry chef Giorgia Proia (nella foto sopra), classe 1985, una formazione d’architetto e il pallino per la lievitazione e gli impasti.
Muovendosi tra tradizione e sperimentazione, tra la pasticceria italiana e quella francese, per questo Natale propone quattro versioni di panettone e un pandoro classico, tutti preparati nel nuovo laboratorio romano Casa Manfredi Teatro.
Il pandoro è fatto come vuole la ricetta veronese con pochi ingredienti, freschissimi, una lunga lievitazione naturale, lievito madre e una lavorazione totalmente artigianale.
Tutti i dolci di Natale di Casa Manfredi sono in tiratura limitata (quindi la prenotazione è quasi d’obbligo), confezionati in latte originali brandizzate con i tipici colori del Natale (in tre diverse versioni).
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Il pandoro al bitter Select 1920 di Dolzeto
L'impasto, preparato come vuole la tradizionale ricetta veronese, svela sfumature di sapore agrumate e speziate, tra il dolce e l’amaro. Il tocco in più è dato dal Select, il celebre bitter nato a Venezia nel 1920 e simbolo degli aperitivi per eccellenza, aggiunto sotto forma di piccoli cubetti di gelatina in grado di sprigionare le note del bitter.
A ideare il pandoro al Select, il pasticcere Giorgio Saccone e Sandra Tasca, che oltre alla nuova pasticceria Dolzeto appena inaugurata in zona Isola a Milano (Via Francesco Arese 19), sempre a Milano è titolare anche del primo bacaro veneziano e di un piccolo panificio di quartiere.
Peer i puristi del pandoro veronese, da Dolzeto non manca la versione classica: soffice, goloso, profuma di burro e vaniglia. Info e contatti sul sito.
Il pandoro profumato alla vaniglia rossa di Fabio Tisti
Lievito madre, coccolato e rigenerato ogni giorno. Ingredienti scelti e tutta la manualità e la passione del pastry chef Fabio Tisti, trentenne, alla guida del suo laboratorio a Domodossola.
Qui prendono forma sue dolcezze, tra cui spiccano per queste Feste cinque nuovi panettoni artigianali e un pandoro classico, preparato senza conservanti, con tuorli di uovo provenienti da allevamenti bio ossolani, burro della Latteria di Crodo, le migliori farine.
E un ingrediente speciale in più che lo rende profumato e irresistibile: la vaniglia rossa del Madagascar aggiunta nella quantità giusta.
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Il Pandoro di Cremeria Capolinea
Leggerezza. Divertimento. Godimento. È questa la vera ricetta di successo per il maestro Simone De Feo.
Nel suo laboratorio di Reggio Emilia non smette mai di sperimentare ed esplorare l’arte della lievitazione, alla ricerca di abbinamenti che diano ai suoi lievitati un tocco di complessità in più.
Accanto ai panettoni, proposti quest’anno in 5 varianti (il classico Panettone Milano, all’Arancia e Cioccolato, Gianduia, Pesca e Nocciola, Amarene, Pistacchio e Tonka e, infine, Caffè, Pera e Cannella), c'è anche il pandoro, di fronte al quale non si scompone.
La ricetta è quella classica: farina, burro, uova e zucchero, una lunga lievitazione di 24 ore con lievito madre e un processo di produzione in cinque fasi di lavorazione. Il tocco in più? Il pandoro di Cremeria Capolinea è in edizione limitata.
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Il Montenero di Fiasconaro
Per festeggiare i suoi 70 anni di attività la pasticceria siciliana ha appositamente creato il Montenero, un lievitato di forma ottagonale frutto dell’incontro tra pandoro e panettone.
L’impasto classico è arricchito con cacao, cioccolato e note di limone tutto di Sicilia. Nella confezione non mancano una busta di zucchero a velo e l’apposito spolverino.
Il Montenero è un dolce che racconta la continuità dell’azienda, oggi alla sua terza generazione di pasticceri: nasce, infatti, dalla creatività del giovane Mario Fiasconaro, omonimo del nonno che diede il via a questa bella storia di famiglia.
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Il pandoro di Luigi Biasetto
Dorato, ricco di tuorli d’uovo, burro, vaniglia. Eppure, a ogni morso il pandoro di Luigi Biasetto risulta leggero come una nuvola. Accanto al gusto classico, il maestro, nato a Bruxelles ma di origine venete, sforna nel suo Atelier anche il Panmoro, un pandoro in versione dark.
Contiene il 25% di cioccolato, è morbidissimo, ha un profumo e un aroma che conquista tutti, non solo i chocolate lovers.
Prima di consumare il prodotto è fondamentale temperarlo vicino a una fonte di calore. Sarà più buono.
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Il pandoro (classico e decorato) di Marchesi 1824
Quasi due secoli di ricerca e passione, una ricetta tramandata di generazione in generazione fanno del Pandoro Marchesi 1824 un capolavoro di raffinata dolcezza.
Si presenta con il suo classico bianco velo di zucchero vanigliato. Sotto, svela il colore oro ottenuto dall’utilizzo di burro fresco proveniente dalle colline piemontesi e di uova fresche di galline allevate a terra. L’aroma è arricchito dalla vaniglia Bourbon del Madagascar.
La lenta lievitazione, con l’utilizzo del lievito madre Marchesi, gli conferisce morbidezza e aroma.
Disponibile anche nella versione decorata a mano con pasta di mandorle e ghiaccia reale (solo su prenotazione) il Pandoro Corona è ispirato alla corona Marchesi 1824, simbolo di quasi due secoli di tradizione.
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Il Pandoro tradizionale di Iginio Massari
Oltre ai panettoni di vari gusti, con e senza canditi e in edizioni limitate, e all’esclusivo calendario dell’Avvento, dal tocco speciale del Maestro Iginio Massari nasce un altro grande classico del Natale: il Pandoro tradizionale.
Fatto solo con ingredienti di prima scelta, il pandoro di Massari è frutto di una lunga e laboriosa preparazione. Per questo è così soffice, leggero, si scioglie in bocca.
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Il (vero) pandoro veneto di Cortilia
Il più classico dei classici è il Pandoro Veneto selezionato da Cortilia. Ancora più gustoso, profumato e goloso se scaldato per qualche minuto in forno prima di essere servito.
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