L'oroscopo di Tinder: occhio ai segni zodiacali con cui fate match

Con le dovute pinze possiamo affermare che il segno zodiacale in amore conta, perlomeno agli inizi, quando si tratta di colpire l'attenzione di una persona che non ci conosce. Soprattutto se si deve colpire l'attenzione di qualcuno che non si ha fisicamente davanti. Come su Tinder.
** Se state cercando l'amore dovreste provare Tinder (per almeno questi 3 motivi) **
Ecco perché meglio scoprire subito chi abbiamo davanti e muoverci di conseguenza per dare al match un meritato lieto fine.
D'altra parte sono sempre di più i membri di Tinder che amano descriversi nelle bio con il proprio segno zodiacale.
** 5 curiosità che non sapete su Tinder (e il dating online) **
Soprattutto i nati sotto il segno del Leone, che restano fedeli alla loro caratteristica principale, la fierezza, e non a caso sono il segno più riportato nelle bio di Tinder, seguito da Bilancia e Toro.
I più discreti e timidi? I Capricorno, che invece si piazzano all’ultimo posto tra i segni presenti in bio.
E, ancora, tra i 12 segni dello zodiaco, sono due quelli che spiccano come best swipers: l’ariete e i gemelli. Siete sorpresi? Noi no!
Due segni caratterizzati da una forte personalità, in grado di affascinare anche dalla tastiera del loro smartphone.
Seguono i nati sotto il segno del sagittario che, seppur con meno frequenza dei precedenti, sono tra quelli che hanno maggior successo.
Ecco segno per segno quali sono le cose più importanti da sapere, per uno swipe che allinei le stelle.
Ecco come sono i segni zodiacali su Tinder
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Ariete: gli piace comandare, anche su Tinder
Prima di fare swipe bisogna tenere conto che i nati sotto questo segno sono leader per natura e probabilmente tenderanno a ricordarlo in ogni situazione.
L’ariete inoltre non può fare a meno di parlare di se stesso, non a caso le loro bio sono piene dei loro interessi, con una menzione d'onore alla lettura degli “anime".
Affascinanti sì, impegnativi sicuramente, ma intanto si posizionano al primo posto tra i best swipers d’Italia.
Non serve fare niente per conquistarli, vi conquisteranno loro.
Best match: Bilancia.
Toro, niente giochetti
Quando si tratta di appuntamenti, il Toro sa esattamente cosa vuole.
Lo dimostra il tasso importante di swipe e la loro velocità di risposta ai messaggi; è un segno preciso e organizzato - sarà un caso che la maggior parte dei membri di questo segno indica ingegnere come lavoro?
Tutto quello che c’è da sapere sul Toro è che è molto tenace e che ama godersi la vita.
Lo dimostra il fatto che spesso include sia 'cibo' che 'bevande' nella sua biografia, quindi, suggerimento per tutti i futuri match: preparatevi a bere e mangiare insieme.
Best match: Toro
Gemelli: se non reggete i loro ritmi, su Tinder e nella vita, lasciate perdere
I Gemelli mettono entusiasmo in qualsiasi cosa la vita gli offre, non a caso le loro bio sono piene di emoji come 🍻, 🎶 e✈.
Quindi, se scegliete di fare swipe con un Gemelli, dovete essere pronti a buttarvi nell’avventura.
Questi “animali sociali” sono sempre pronti a far festa (il che potrebbe spiegare perché sono il segno che più indica “barista” come loro lavoro rispetto a tutti gli altri).
Ma attenzione a non cadere nella trappola: anche se molto socievoli e hanno lo swipe facile, sono difficili da accontentare e si annoiano facilmente.
Best match: Acquario.
Cancro, abbiate (tanta) pazienza
Per catturare l’attenzione del segno più empatico di tutti, la regola è una sola: essere se stessi, in modo vero e puro.
Questo è quello che i nati sotto questo segno dicono di cercare nelle loro bio.
E se non rispondono subito a un messaggio, non c'è da preoccuparsi: il Cancro è tra i segni più lenti a rispondere.
Best match: Acquario
Leone, solo se vi va bene stare con uno che si sente un Re (non solo di Tinder)
Sicuri di sé e orgogliosi dei loro astri, i nati sotto questo segno sono molto propensi a fare riferimento al loro oroscopo nella loro biografia, tanto da essere vincitori nella categoria “oroscopo addicted”.
E parlando di essere al primo posto, possiamo dire che questa caratteristica si riflette non solo nel dating ma anche nel lavoro: sono infatti gli unici ad indicare CEO come lavoro principale.
Best match: Ariete
Vergine, andateci piano o li farete scappare
Questo è un segno timido, che non ama esporsi e raccontare nella sua biografia i proprio astri.
Se volete conquistare un Vergine, cercate di fargli esprimere se stesso e la sua natura laboriosa.
Per chi è troppo espansivo o ha la passione per l’esplorazione, forse i Vergine non sono precisamente l’altra metà ideale.
Best match: Scorpione.
Bilancia, dosate bene le parole
Mentre altri segni si ispirano alle stelle, quando si parla d’amore, i Bilancia pesano ogni grammo di sentimento con precisione.
Pragmatici nella vita e nell'amore, i Bilancia apprezzano l'equilibrio, la logica e ma sono anche degli appassionati di fitness, non a caso le loro bio sono piene di emoji come questa 🏋.
Sono abili nel conversare e non mettono limiti alle loro parole, sarà per questo che la maggior parte di loro indica “interprete” e “traduttore” come loro lavoro?
Best match: Ariete
Scorpione, non aspettatevi risposte in tempo reale
Lo Scorpione è un segno appassionato, al contrario di come potrebbe far pensare la sua natura.
Fare match con uno Scorpione è una fortuna: spesso si identificano come “chef” o “bartender”, quindi fate swipe e il vostro palato vi ringrazierà.
Ma attenzione, sebbene partano con lo sprint giusto, se la prendono con molta calma nel rispondere. Portate pazienza.
Best match: Vergine
Sagittario, non si lascia impressionare facilmente
Sono tra i meno propensi a fare swipe, ma tenetevi pronti, perchè, una volta fatto il match, non si torna più indietro.
Non lasciano passare molto tempo tra il match e il primo messaggio, dimostrando di non aver paura di fare la prima mossa.
Best Match: Capricorno
Capricorno, andate al dunque e passate all'incontro
I Capricorno potrebbero essere difficili da ammaliare su Tinder, ma se siete tra i fortunati che ne trovano uno, allora vale la pena tenerselo stretto.
Sono infatti pochissimi i membri a dichiararsi di questo segno nella loro bio, forse perchè sono talmente ambiziosi e gran lavoratori da lasciare poco tempo allo swipe.
Lo dimostra anche il fatto che sono il segno con minor interazione, sia che si tratti di fare swipe a destra che a sinistra.
Cosa fare per attirare la loro attenzione? Potreste offrirgli un bicchiere di vino: dalle loro bio sembrerebbe siano grandi fan.
Best match: Sagittario
Acquario, sposate le loro passioni (o lasciate perdere)
È il segno dei grandi sogni e dei grandi valori.
Quando non sono impegnati a protestare per qualsiasi cosa, coltivano le loro passioni, non a caso sono gli unici, o quasi, a utilizzare il ⚽ nella loro bio.
Non dite che non vi avevamo avvisati.
Best match: Sagittario
Pesci, lasciateli sognare
I nati sotto il segno dei Pesci sono incentratissimi sui sentimenti, il loro obiettivo nella vita sembra essere quello di trovarli, anche se poi non sanno neanche loro cosa vogliono.
Sono emotivi e intuitivi e vogliono che le persone sappiano che il mondo che hanno in testa è ancora più interessante di quello all’esterno.
Non sono particolarmente veloci a rispondere ai messaggi, ma forse è solo perchè stanno scegliendo le parole da usare con estrema cura.
Best match: Acquario
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
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Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.
Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.
Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.
Design più maturo e scolpito
Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.
Un "tappeto volante"
Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.
Come nel salotto di casa
Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva.
Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.
A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.
Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.
Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna.
Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.
Tutto a portata di mano
L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale.
La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante.
Gamma completamente elettrificata
Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.
Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat
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