Dite la verità: quante volte vi siete ritrovati a pensare o a pronunciare ad alta voce la frase "Non ho voglia di lavorare" nelle ultime settimane?
D'altronde l’ansia da rientro dopo le ferie è paragonabile a una forma di stress che vanifica tutto il relax accumulato durante le vacanze.
Già alcuni giorni prima dal ritorno a lavoro, infatti, la mente va immediatamente a quella scrivania, lasciata colma di cose da fare e rimandate.
Ecco perché quando si rientra dalle vacanze o da uno stop lavorativo la prima cosa da fare è mettere in ordine il proprio luogo di lavoro.
Quando si sistema lo spazio intorno a noi infatti ci si mette automaticamente nella giusta predisposizione per fare ordine anche mentale. Più si organizzano la scrivania e il desktop del computer, insomma, più facile ci verrà organizzare le attività, pianificarle e portarle a termine.
Abbiamo chiesto consiglio per quei momenti in cui la frase "Non ho voglia di lavorare" ci risuona nella mente dal risveglio a fine giornata a Ritualmente.com, una piattaforma che fornisce istruzioni chiare e pratiche per diventare la migliore versione di sé, attraverso la costruzione di rituali che aiutino ad arricchire la vita, recuperare energie e trovare spunti per crescere sempre di più, giorno dopo giorno.
Una sorta di palestra virtuale dedicata alla mindfulness e all'empowerment personale, attraverso esercizi e meditazioni guidate, masterclass e momenti di coaching sotto la guida di una community di esperti.
Ecco dunque due trucchi psicologici per affrontare in maniera positiva il rientro a lavoro, combattere la procrastinazione, e imparare a pianificare e gestire al meglio il proprio lavoro.
2 trucchi per aumentare la produttività quando "Non ho voglia di lavorare"
(Continua sotto la foto)
Applicate la tecnica dei 5 perché
Quando siete demotivati dal lavoro e dubitate dell'impegno che state riversando in quello che fate, ponetevi 5 volte la domanda «Perché?».
Forse, infatti, la mancanza di motivazione al lavoro deriva dal fatto che non si trova (più) un reale senso in quello che si sta facendo. Ed è perfettamente normale: non siamo esseri statici ma persone in continuo cambiamento.
** Come capire qual è il tuo lavoro ideale (rispondendo a tre domande) **
Ecco perché occorre ripartire dal “perché” applicando la tecnica dei 5 perché, appunto.
In cosa consiste? Basta rispondere alla domanda “perché” per 5 volte, un numero sufficiente per andare abbastanza in profondità in qualunque intenzione celata dietro l’azione che si vuole compiere e analizzare: con questo esercizio è possibile riscoprire la profonda ragione che ha portato a iniziare un certo percorso e ripartire da lì.
Esempio: «Perché faccio questo lavoro?», «Perché mi sembrava divertente», «Perché mi sembrava divertente?», «Perché mi permetteva di incontrare tante persone», ecc, andando sempre più in profondità fino a capire la ragione del problema.
La cosa importante infatti è individuare quella ragione e iniziare a pensare come costruire un percorso attorno ad essa.
Smettete di procrastinare: pianificate una routine personalizzata
Ogni volta che inizia la giornata lavorativa, siamo consapevoli che ci aspetta quel progetto enorme di cui ci sentiamo responsabili, eppure continuiamo a rimandare, l’ansia cresce e la motivazione a lavoro cala.
Ci sono diversi motivi che possono spingerci a procrastinare: uno di questi è proprio il fatto di imbattersi in una visione troppo grande, senza riuscire a individuare i primi passi da compiere verso la realizzazione del progetto.
Il punto è che quella sensazione non si cancella del tutto, bensì rimane come un rumore di sottofondo che disturba le giornate; se è questo il vostro caso, allora è giunto il momento di fermarsi e pianificare.
Secondo Alice e Michael, i fondatori di Ritualmente.com, occorre fare una serie di “piccoli rituali” per combattere l’inattività: curarsi come se si dovesse andare a un appuntamento importante; creare un’atmosfera confortevole intorno; fare un brainstorming degli obiettivi; scomporre in tanti progetti con task ben precise e iniziare a calendarizzare sulla base di una visione annuale/mensile/settimanale e giornaliera a seconda della durata del progetto.
Prendete in mano il progetto e fatelo diventare una lista di piccoli compiti che, compiuti uno in fila all'altro, vi porteranno al risultato.
In questo modo a ogni passo potrete cancellare una voce, vi vedrete progredire e vi sentirete immediatamente più produttivi e meno sopraffatti.
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