La maturità emotiva è la capacità di comprendere, gestire e assimilare le nostre emozioni, ma anche quelle degli altri.
Potrebbe anche essere definita come la capacità di adattarsi a situazioni emotivamente molto intense.
È strettamente relazionata con una delle virtù cardinali: la forza; o come viene ora chiamata: resilienza. La resilienza è la virtù che ci aiuta a sopportare, assimilare e affrontare meglio le sofferenze, le crisi, i traumi e le difficoltà della vita.
Ma quali sono le caratteristiche di una persona che l'ha raggiunta? C'è un'età per maturare emotivamente?
Gli esperti di Guidapsicologi.it ci hanno spiegato che non vi è un limite per crescere nello sviluppo emotivo, si può sempre crescere, perché possiamo sempre continuare ad esercitarci, a conoscerci e a vivere nuove esperienze.
Ecco come fare.
Come allenare la propria maturità emotiva
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Quali sono le caratteristiche di una persona matura
Una persona emotivamente matura è, in poche parole, una persona forte. E in molte parole, è una persona felice, sicura di sé, più empatica e amichevole, che fa stare bene gli altri facendoli sentire a proprio agio, lavora bene in squadra, crea ambienti di condivisione piacevoli... e di solito è molto creativa, ha la capacità di saper prendere buone decisioni, ecc.
Essere emotivamente maturi presenta innumerevoli vantaggi.
Perché quasi tutte le difficoltà della vita sono, in fondo, difficoltà emotive; e la persona emotivamente matura semplicemente le sopporta meglio.
L’aspetto peggiore del soffrire di una malattia, o di una qualsiasi disgrazia, non sono unicamente le conseguenze che ha, ma l'ansia che provoca, la frustrazione, lo scoraggiamento, il vizio di confrontarsi con il prossimo, che sembra sempre stare meglio - e così ci si sente inferiori, e scattano meccanismi fortemente autolesionisti.
Bisogna imparare dalla saggezza popolare, che ci insegna che spesso vi sono circostanze a cui è peggio pensarci che viverle, e in fondo è proprio così: la sofferenza peggiore è quella mentale, e in molti casi è causata dall’anticipazione (non esatta) di situazioni future.
Ecco, la persona emotivamente matura è quella che meglio si adatta a queste crisi. E soffre di meno.
Se ci si ferma a pensare, di sicuro ci sono molti esempi che ci possono venire in mente, sia diretti conoscenti che indiretti, o personaggi storici o pubblici. Sono persone che non temono la precarietà, la malattia o la solitudine. E sanno anche come affrontare i soprusi, e non si lasciano facilmente abbattere dalle ingiustizie. Perché sanno che la vera felicità e la vera forza risiedono dentro di sé e sanno come tirare fuori il meglio di sé stessi nei momenti critici. E questo è straordinario.
C'è un'età specifica in cui si raggiunge la maturità emotiva?
Non c'è limite di età, ma ci sono alcune età chiave che di solito fanno nettamente la differenza: l'infanzia e l'adolescenza.
Soprattutto l'infanzia.
Il che è logico, poiché queste sono le età in cui ci stiamo sviluppando in tutti gli aspetti, anche in quello emotivo: attaccamento, autostima, tendenze della personalità, modo di pensare, sistema di valori, ecc. Tutto questo germina nell'infanzia e si forma nell'adolescenza. Ma si può sempre crescere nel proprio sviluppo emotivo, perché possiamo sempre continuare ad allenarci, a conoscerci e a vivere nuove esperienze.
L'importanza dell'"imprinting"
Iniziamo a essere influenzati emotivamente fin dall'inizio della gravidanza. In realtà, la linea guida più semplice e importante è nell'essere: se noi genitori siamo emotivamente maturi, insegneremo ai nostri figli a esserlo, in modo naturale e molto efficace. L'esempio è la cosa più importante: che i genitori amino se stessi e si amino reciprocamente. Il resto è secondario.
La maggior parte dei bambini con problemi emotivi, infatti, ce li ha perché ad averceli è qualcuno che fa parte dell’ambiente più vicino: genitori, insegnanti e talvolta parenti, coetanei o figure satellite. Perché la realtà è che la maggior parte degli adulti non può dirsi completamente matura dal punto di vista emotivo. E i complessi vengono trasferiti molto facilmente ai bambini. Ecco perché si dice che i genitori che vanno in terapia possono risparmiarla, almeno in parte, ai propri figli.
Inoltre, per fomentare lo sviluppo della maturità emotiva, un bambino ha bisogno soprattutto di tre cose: affetto, passare del tempo con i suoi genitori e che i suoi genitori empatizzino con lui. Se i genitori imparano a identificare le sue emozioni (ansia, tristezza, gioia, illusione, noia, eccetera), il bambino imparerà a sua volta a identificarle, acquisendo intelligenza emotiva.
Come raggiungere la maturità emotiva da adulti
Per gli adulti la prima cosa è la formazione: leggere e conoscere - psicologia, emozioni, antropologia, conoscenze personali - vale davvero la pena investire in terapia, coaching, libri o in un corso.
È fondamentale spesso svolgere un percorso di conoscenza di sé con un professionista con il quale scoprire le nostre ferite emotive - che tutti abbiamo - e imparare a compensarle e curarle alla radice. Questo è vitale, perché la maggior parte dei nostri vizi e difetti hanno origine proprio in queste ferite, che ci impediscono di migliorare in molti aspetti, in un modo che a volte nemmeno percepiamo.
Per la parte pratica invece abbiamo bisogno di imparare alcune strategie di regolazione emotiva, ovvero attività che ci aiutino a riprenderci e a calmarci ogni volta che qualcosa ci colpisce molto a livello emotivo.
In terapia si apprendono tecniche specifiche, ma ci sono anche molte attività naturali e ordinarie che possono essere molto utili: l'arte, lo sport, la meditazione, la religione, la natura, scrivere un diario, cucinare, esprimere i propri sentimenti, gli animali, il volontariato.
La pratica più universale per lavorare sulla propria maturità emotiva è la scrittura: avere una specie di diario in cui ci fermiamo a riflettere per iscritto sulla nostra vita e su ciò che ci circonda: come sono, come mi sento, come le mie letture mi aiutano, perché mi sento così, cosa mi preoccupa, che obiettivi e desideri ho, che progressi sto facendo, quali barriere incontro, quali soluzioni o risposte trovo, come posso essere più felice.
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