Grande cinema e Lexus: storia di una liason che dura ormai da sette anni

Nella Sala Grande del Palazzo del Cinema si è alzato il sipario sulla 80esima Mostra di Venezia. L’inizio della kermesse che ogni anno, per dieci giorni, trasforma il Lido nella capitale del cinema mondiale ha dato il via ufficiale alla corsa all’ambito Leone d’Oro. E, insieme, allo spettacolo, tanto atteso, dei red carpet.
Attori, registi, celeb internazionali hanno raggiunto il tappeto rosso a bordo della gamma di vetture Electrified Lexus, riconfermata per il settimo anno consecutivo l’Auto Ufficiale della manifestazione.
Della liaison tra il grande cinema internazionale e la casa giapponese, dei valori del brand e, soprattutto del nuovo LBX - Lexus Breakthrough Crossover, il SUV più compatto di sempre e vero protagonista sulle strade del Lido ne abbiamo parlato con il Direttore Lexus Italia, Paolo Moroni.
Da sette anni Lexus è legata al Festival del Cinema di Venezia. Di anno in anno, com’è cresciuto il legame tra questo grande evento internazionale e il brand?
«Anche quest’anno siamo onorati di poter affermare che Lexus è Auto Ufficiale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica - La Biennale di Venezia. È il settimo anno consecutivo, ma è sempre una grandissima emozione per noi essere presenti nella splendida cornice della Laguna, una piattaforma internazionale che elogia l’eccellenza e che Lexus ha il privilegio di affiancare di anno in anno.
Rispetto al legame che lega due mondi solo apparentemente distanti, quello delle auto Lexus e del cinema, è basato su valori condivisi. Entrambi, infatti, vogliono offrire un’esperienza unica e indimenticabile, grazie a elementi che - anche se impercettibili - costituiscono il tratto peculiare e distintivo del prodotto finito: cura per i dettagli, attenzione ai particolari, maestria artigianale, soluzioni innovative e visionarie.
Condividendo anche la stessa sfera emozionale, ogni anno questi valori si fortificano con l’evoluzione naturale del tempo: le emozioni e le esperienze indimenticabili del cinema si uniscono al linguaggio del brand e delle sue vetture dove meditazione, attenzione agli spazi e immersione in mondi nuovi sono essenziali. In questo modo, così come il cinema ci conduce in una dimensione unica facendoci vivere esperienze indimenticabili, Lexus riesce ad emozionare attraverso il suo spirito innovatore e pioneristico».
Per tutta la durata della kermesse, Lexus accompagnerà registi, attori e celebrità fino al red carpet. Quali sono i commenti più ricorrenti delle star quando salgono a bordo delle vetture Lexus?
«Ogni anno per noi è un onore ospitare celebrità provenienti da tutto il mondo a bordo delle nostre vetture in occasione del Festival. Un incontro straordinario, una piccola coccola prima del tanto ambito red carpet.
Non abbiamo modo di sapere di preciso cosa pensano o dicono di noi, ma speriamo che ci sia la stessa reciproca ammirazione, rispetto ed emozione. Le star, italiane ed internazionali, che hanno avuto il piacere di essere accompagnati sul Red Carpet dalle nostre auto, ne hanno apprezzato il comfort e la silenziosità, notando i piccoli dettagli che le rendono straordinarie e la cura artigianale che le contraddistingue».
Tra i protagonisti della Mostra c’è anche il nuovo Lexus LBX. In che modo il SUV Lexus più compatto di sempre incarna lo “spirito innovatore e pioneristico del brand”?
«La vera star del red carpet quest’anno è LBX - Lexus Breakthrough Crossover, il nuovo SUV compatto che estende il fascino del marchio Lexus a un nuovo territorio di mercato, portando con sé una rottura delle convenzioni del lusso. Questo perché LBX abbraccia idee contemporanee nel design e nella tecnologia, pur mantenendo le qualità distintive di Lexus, come l'altissima qualità, artigianalità Takumi – ovvero l’essenza della cura del dettaglio e della raffinatezza artigianale - e l'ospitalità Omotenashi, che in giapponese significa quell’innata capacità di anticipare i bisogni dei propri ospiti ancora prima che si manifestino. In pratica, l'essenza di Lexus è stata distillata in un packaging più piccolo, compatto e straordinario.
Incarna a pieno lo spirito innovatore e pioneristico del brand poiché LBX è stato pensato e studiato appositamente per un pubblico europeo più giovane, frizzante. All’esterno, il suo stile stabilisce una nuova identità Lexus con un design frontale che "rompe" con la famosa griglia a clessidra; all’interno, l'attenzione si concentra sul coinvolgimento del guidatore, con un abitacolo basato sul concetto Tazuna di Lexus (parola giapponese che indica appunto le redini di un cavallo, l’impressione di avere non solo il completo controllo della vettura, ma anche che risponda alla perfezione a ogni singolo tocco) e una sensazione di leggerezza e apertura. Massima tecnologia, comfort e stile come da Lexus Next Chapter Design, dove l’identità e le proporzioni dell'auto nascono dall'esperienza di guida che offre - un approccio al design attraverso il quale lo stile comunica direttamente le prestazioni dell’auto e la qualità dell’esperienza di guida».
Quali sono le novità più importanti e significative del modello LBX? Perché lo definite “rivoluzionario”?
«Consideriamo questo prodotto rivoluzionario perché, per la prima volta, l'Europa è stata – a livello mondiale - l’area geografica di riferimento per lo sviluppo di un nuovo veicolo Lexus. Questa scelta è venuta dal desiderio del brand di soddisfare di introdurre un'auto progettata specificamente per il mercato europeo e che, in questo caso, può funzionare molto bene per l’Italia.
Per essere certi di offrire il prodotto giusto, è stato adottato un nuovo approccio locale, dedicato. Inoltre, i designer Lexus hanno cercato di realizzare interni semplici ed eleganti che assicurassero la sensazione e l'atmosfera di un modello di segmento superiore.
Se scendiamo più nel dettaglio, poi, LBX è alimentato da un sistema Premium Hybrid Electric Lexus di nuova generazione, ed è il primo modello costruito sulla piattaforma GA-B dell'architettura globale per auto compatte, aspetto che conferisce i vantaggi fondamentali di un baricentro basso, carreggiate larghe, sbalzi corti e una struttura altamente rigida. È anche la base del carattere divertente della vettura, che contribuisce a garantire la Lexus Driving Signature in un più veicolo più piccolo. Questo contribuisce a creare un dialogo naturale tra il guidatore e l'auto, garantendo fiducia, controllo e comfort in ogni momento».
Come si può spiegare a parole l’Experience Amazing di Lexus?
«Oltre ad essere il nostro motto, di fatto è un mantra: ogni giorno lavoriamo per rendere possibile l'impossibile, provando a ridefinire ciò che il mondo si aspetta da un'esperienza automobilistica di lusso. L’obiettivo è sempre quello di emozionare, anticipare le esigenze dei nostri ospiti e dei clienti per creare esperienze straordinarie, riservando loro un trattamento privilegiato all’insegna dell’innovazione, comfort e sostenibilità. Possiamo dire che il nostro Experience Amazing trasforma funzione in emozione, la performance in innovazione, la tecnologia in passione. È un po’ come il cinema: suggestivo, visionario, originale, esattamente come una pellicola destinata a diventare un capolavoro».
Dalla driving experience d’eccellenza nasce il legame profondo tra Lexus e la settima arte. Ce lo può raccontare?
«Lexus e il cinema sono profondamente legati, questo lo sappiamo, da valori in comune che trascendono l’identità del brand o del singolo film, ma ne caratterizzano proprio l’essenza. Il primo, il più importante, è quello di porre l’uomo al centro di tutto, con l’obiettivo di regalargli un’esperienza indimenticabile. È un po’ come quando si entra in una sala cinematografica e si spengono le luci, quando ci si immerge in un mondo fantastico; allo stesso modo anche quando facciamo il nostro ingresso in una Lexus, si chiudono le porte e si accende il motore, ci troviamo avvolti in una dimensione emozionale, che ci trasporta nel mondo dei valori Lexus. Come il cinema ci conduce in una dimensione unica facendoci vivere esperienze indimenticabili, così Lexus riesce ad emozionare attraverso il suo spirito innovatore e pioneristico.
La nostra Driving Experience non è da meno: si tratta dell’inconfondibile piacere di guida di una Lexus, silenziosa, attenta all’ambiente ed appassionante - un’ergonomia di guida centrata sul guidatore, che consente di garantire il massimo comfort e di provare un autentico piacere di guida. Come nel cinema, è un tratto distintivo inconfondibile, che riesce sapientemente ad unire innovazione, tecnologia e funzionalità».
Non si può parlare di Lexus senza considerare il fattore elettrificazione. A che punto siete arrivati e cosa intravede all’orizzonte?
«L'elettrificazione è un tema fondamentale per noi di Lexus. Rappresenta di fatto un'opportunità per reinventare il piacere di guida – che possiamo sintetizzare nella nostra visione “Lexus Electrified” – ma fondamentalmente abbiamo il dovere di impegnarci sempre al massimo per trovare delle soluzioni che possano sempre più abbattere il livello di CO2 attraverso l’elettrificazione.
Siamo orgogliosi di dire che questo impegno parte dal 1989 (quando Lexus ha fatto il suo ingresso sul mercato delle auto di lusso), ed è da allora che abbiamo voluto provare a rompere alcune convenzioni e ritagliarci il nostro spazio proprio nel campo dell’elettrificazione. Infatti, siamo leader di mercato nello sviluppo di powertrain elettrificati, una tecnologia che ha cambiato radicalmente il panorama motoristico mondiale.
Ad oggi, i nostri sistemi dedicati ci consentono di offrire il massimo in termini di performance, di maneggevolezza e di controllo; lavoriamo costantemente a un'ampia gamma di tecnologie - a batteria (BEV), ibridi elettrici plug-in (PHEV) e ibridi elettrici (HEV) - volte a trasformare e migliorare l'essenza dei veicoli del futuro in chiave sostenibile.
Ma non è tutto, perché proprio in nome della sostenibilità abbiamo tanti obiettivi ambiziosi, fra cui quello di essere tra le prime aziende automotive ad essere 100% Full Electric in Europa, Nord America e Cina entro il 2030 e a livello globale entro il 2035. Infine, anche il 2050 sarà un anno importante, poiché ci siamo prefissati l’ambizioso obiettivo di raggiungere una totale “Carbon Neutrality”. Faremo del nostro meglio per raggiungere tutti questi obiettivi e tanti altri, per i nostri consumatori e per la tutela dell’ambiente».
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
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Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.
Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.
Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.
Design più maturo e scolpito
Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.
Un "tappeto volante"
Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.
Come nel salotto di casa
Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva.
Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.
A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.
Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.
Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna.
Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.
Tutto a portata di mano
L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale.
La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante.
Gamma completamente elettrificata
Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.
Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat
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