Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne: le iniziative dei brand

Quella della violenza contro le donne è una tragedia che non conosce tregua. Avvelena ogni parte del mondo, qualsiasi società, anche quelle che si proclamano civili. Non fa eccezione l’Italia, dove i dati sono allarmanti.
Violenza contro le donne: i numeri
Tra il primo gennaio e l’inizio di novembre 2021, 103 donne (una ogni tre giorni) sono state uccise nel nostro Paese. Di queste, 87 sono morte per mano di familiare o di una persona con cui avevano un legame affettivo. 60 di loro sono state uccise dal partner o dell'ex partner*.
Rispetto allo stesso periodo del 2020, quest’anno i femminicidi sono aumentati del 6% (da 97 a 103). Anche i delitti commessi in ambito familiare/affettivo sono cresciuti: da 124 a 127 (+2%). Le vittime di genere femminile erano state 83 tra il 1° gennaio e il 7 novembre 2020 (87 ad oggi). Stesso incremento (+5%) per le donne vittime di partner o ex, che da 57 salgono a 60. In termini assoluti, le donne vittime di omicidi sono state 141 nel 2018, 111 nel 2019 e 116 nel 2020, ma la percentuale di vittime donne sul totale degli omicidi volontari è salita dal 35% del 2019 al 40,5% del 2020. E quest'anno risulta in ulteriore ascesa (41,7%).
*(Fonte: report sugli "Omicidi volontari" curato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale).
25 novembre, il riconoscimento dell'ONU
Il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, voluta dall’ONU nel 1999. Una giornata che ha il volto di tutte le donne uccise, maltrattate, che hanno subito violenza fisica, sessuale, psicologica e verbale, di tradizioni culturali, che sfociano nelle mutilazioni genitali femminili, in matrimoni precoci o forzati. In questa giornata si rinnova l'impegno di tutti i governi, delle organizzazioni internazionali e delle ONG a organizzare attività di sensibilizzazione sul problema, per tenere viva l’attenzione non solo oggi, ma sempre.
Insieme con loro, scendono in campo anche molti brand del mondo moda, beauty e lifestyle. Che per far sentire la loro voce hanno lanciato iniziative e progetti speciali. Eccone alcuni.
Le iniziative dal mondo moda, beauty e lifestyle
Actionaid lancia #call4margherita
Margherita è il nome simbolico che ActionAid ha dato alla donna che, la scorsa estate a Milano, per salvarsi dal compagno violento, chiamò la polizia fingendo di ordinare una pizza. La sua richiesta di aiuto fu compresa dall’agente al centralino, che inviò una pattuglia all’indirizzo indicato facendo arrestare l’uomo in flagranza di reato. La campagna #Call4Margherita si ispira a quel fatto di cronaca e intende far luce sul problema della mancanza di fondi - milioni e milioni di euro promessi e mai stanziati dai governi di tutto il mondo - per la prevenzione, sensibilizzazione pubblica, realizzazione di progetti nelle scuole e corsi di formazione alle forze dell’ordine, al personale sanitario, alle assistenti sociali in materia di violenza contro le donne. Per supportare la protesta, ActionAid in collaborazione con diverse pizzerie, danno a chiunque lo desideri la possibilità di condividere il messaggio della campagna sui propri canali social, usando il QR Code stampato sui cartoni delle pizze. Chi lo vuole, potrà anche fare una donazione e sostenere i progetti di tutela dei diritti delle donne, promossi dall’organizzazione in Italia e nel mondo. Info e pizzerie aderenti sul sito.
Vodafone presenta la serie social “8 su 10”
Sono otto su dieci le donne che pur avendo subìto una violenza non la denunciano, secondo il Ministero dell’Interno. Da questo dato nasce la serie social “8 su 10”, che Vodafone sceglie di lanciare in esclusiva su TikTok proprio il 25 novembre.
Racconta otto episodi di violenza non denunciati, attraverso le voci di influencer e tiktoker. Un’iniziativa che conferma l’impegno dell’azienda al fianco di tutte le donne nel contrastare ogni forma di violenza anche grazie a Bright Sky, l’app gratuita di Fondazione Vodafone che fornisce risorse e strumenti concreti a chi subisce maltrattamenti. Fra questi, la mappatura dei servizi di supporto su tutto il territorio nazionale e questionari per valutare il rischio di una relazione e per sfatare stereotipi e luoghi comuni sul fenomeno della violenza. Appuntamento il 25 novembre su TikTok con i primi 4 episodi della serie. Gli altri saranno rilasciati due alla volta nei giorni successivi.
Libere di Scegliere: la campagna di Castel Romano Designer Outlet e Associazione Differenza Donna
Nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne Castel Romano Designer Outlet e Associazione Differenza Donna lanciano la Campagna Libere di Scegliere, un piano di iniziative concrete a favore della sensibilizzazione sociale sulla discriminazione di genere.
Il 25 novembre la campagna verrà inaugurata con un evento di live painting a Castel Romano Designer Outlet, curato dal collettivo artistico femminile A m'l rum da me, formato da Carolina Barbieri, Martina Ceccarelli e Carlotta Moretti che trasformeranno una borsa tridimensionale alta tre metri in un progetto grafico-creativo con l’aspirazione di dare spazio alla voce delle donne. Testimonial del progetto l’attrice Valentina Melis, impegnata da tempo a fianco dell’associazione Differenza Donna.
Per tutta la giornata, visitatrici e visitatori potranno seguire il lavoro delle artiste e incontrare l’Associazione Differenza Donna per avere informazioni sulla campagna e sui servizi dei Centri antiviolenza. Le donne potranno lasciare un pensiero su un grande pannello, completando la frase “Voglio essere libera di…”. Le frasi più significative saranno utilizzate dall’Associazione Differenza Donna nell’ambito della propria comunicazione sociale.
I prodotti della solidarietà di AVON
Per il mese di novembre, Avon propone una raccolta fondi a partire dalla vendita dei suoi Prodotti della Solidarietà: una Spilla Enamel Speak Out con placcatura color oro (3,99 €), una Tazza da Viaggio con coperchio in silicone (7,99 € - 500 ml) e un Rossetto Perfectly Matte Speak Out (7,99 € - 500 ml). Il ricavato supporterà, tra gli altri, i progetti dell’Associazione Nazionale Telefono Rosa che solo affianca quotidianamente le donne vittime di violenza, e in più accompagna gli studenti italiani in un percorso di crescita e di sensibilizzazione sul tema della violenza, sui pericoli legati all’uso eccessivo di mezzi informatici, sul fenomeno del cyberbullismo e sulle strategie più adatte per prevenirlo e contrastarlo. Ad oggi, Avon e la Fondazione Avon per le Donne hanno contribuito con oltre 80 milioni di dollari al sostegno della lotta contro la violenza sulle donne e sulla violenza di genere. Per celebrare i suoi 135 anni di vita, Avon donerà 1,35 milioni di dollari, che si aggiungono agli 1,1 miliardi già raccolti e donati nel corso degli anni.
Carlo Pignatelli sostiene “la città delle donne APS”
Un impegno, quello della maison Carlo Pignatelli a favore delle donne, che si rinnova stagione dopo stagione. E che a novembre si concretizza in un’iniziativa a sostegno de “La Città delle donne APS”, associazione nata con lo scopo di promuovere il welfare al femminile, prevenendo e contrastando i disagi e le violenze di varia natura. Protagonista della campagna è un foulard.
Cult, anfibi customizzati all’asta
Torna “The Only One Cult”, l’iniziativa che mette al centro l’iconico anfibio di Cult. Al tatuatore e pittore Tommaso Buglioni, in arte Tom Tattoo, il compito di customizzare otto paia di anfibi: sette per altrettanti talent, l’ottavo modello, invece, anch’esso personalizzato, destinato ad essere venduto all’asta sulla piattaforma Charity Stars. Il ricavato sarà interamente devoluto all’associazione Differenza Donna, che da oltre trent’anni supporta le donne, la loro autodeterminazione e la loro protezione dalla violenza maschile.
La shopping Marcella by Gianni Chiarini a sostegno dell’associazione D.I.Re
Da sempre il brand Gianni Chiarini promuove la forza, il talento e la bellezza delle donne. Con la rete sociale Marcella Club, ha messo e mette in contatto fra loro donne di tutte le età, in tutto il mondo, senza distinzione di genere. In occasione del 25 novembre, ha scelto di supportare l’associazione D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza, una realtà che comprende 84 organizzazioni di donne su tutto il territorio nazionale e gestisce oltre 100 centri antiviolenza e più di 50 case rifugio per accompagnare le donne nei loro percorsi di uscita dalla violenza. Per supportarla, Gianni Chiarini ha creato una limited edition della sua borsa Marcella, in trama check mélange, con un’etichetta che riporta i loghi di Gianni Chiarini e di D.i.Re. Sarà in vendita online e nei suoi flagship store di Firenze e Milano. Parte del ricavato sarà devoluto all’associazione, che a sua volta farà confluire le quote nel progetto “Autonomia” per la creazione di un fondo destinato alle donne che, al termine di un iter di sostegno presso i centri antiviolenza dell’associazione, sono pronte ad intraprendere un percorso autonomo di riappropriazione di sé, che passa anche attraverso azioni pratiche, come l’affitto di una casa e le spese per acquistare beni di prima necessità.
Kiko a sostegno dell’associazione Ai.Bi.
Per sensibilizzare e dire no alla violenza sulle donne, al silenzio, all'indifferenza e alla rassegnazione, Kiko lancia la campagna “Dona un sorriso alle donne vittime di violenza”, a sostegno dei progetti di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini che interviene a favore di donne e mamme in difficoltà attraverso le comunità mamme-bambino e le strutture di supporto alla famiglia presenti in tutta Italia. Ogni rossetto venduto online e nei negozi (fino al 25 novembre) contribuirà a finanziare l’apertura degli sportelli di ascolto psicologico per le donne seguite all’interno delle comunità mamma-bambino e dei Centri alla Famiglia “Pan di Zucchero” di Ai.Bi. Sempre a loro, Kiko, ha dedicato una serie di webinar con personale qualificato per migliorare la loro self confidence, delle lezioni di trucco per farle sentire più belle e sicure di sé, incontri di coaching per l’orientamento e l’inserimento al lavoro, borse di studio per intraprendere dei percorsi di formazione professionale e borse di lavoro per poter svolgere un periodo di tirocinio propedeutico all’inserimento lavorativo.
Sorgenia, un e-book per dare voce alle “Storie di donne rinate”
Sono le storie di 10 donne violentate, maltrattate fisicamente, verbalmente, psicologicamente. E poi rinate. A dare voce alle loro esperienze, 10 podcast, raccolti in nell'e-book “Storie di Donne Rinate”. L'iniziativa fa parte del progetto #sempre25novembre promosso da Sorgenia, che dal 2018 si impegna contro la violenza di genere. Fino al 25 dicembre l'e-book è scaricabile gratuitamente. Per ogni download, dal 25 novembre a Natale, Sorgenia donerà 1€ all'associazione no profit Pangea Onlus, che lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, in particolare di quelle Afghane. Le storie si ispirano ai principi del Manifesto della Comunicazione non ostile, ideato dall’Associazione Parole O_Stili con cui l’azienda collabora da anni. Il progetto ha visto il coinvolgimento de La Grande Casa scs onlus che, dal 2018, affianca Sorgenia in tutte le iniziative per sensibilizzare il maggior numero possibile di persone sul tema della violenza di genere. Il progetto si avvale inoltre della collaborazione di un team del Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale della Sapienza Università di Roma. Ogni storia è impreziosita da un’immagine realizzata dall'illustratrice Anna Godeassi. Tutte le storie sono disponibili online.
gOOOders, la nuova capsule e un Goood Girls Club aperto a tutte le donne
L’idea del gOOOders è di creare una community aperta e inclusiva di donne che si aiutino a vicenda e condividano attività e progetti all’insegna dell'empowerment femminile e della sostenibilità ambientale. Due valori fiondanti anche per il brand fondato da Eva Geraldine Fontanelli.
Al primo incontro a Milano, le gOOOd Girls del Club presenti erano Eva Geraldine Fontanelli, Erika Boldrin, Elisa Taviti, Greta Ferro, Fiammetta Cicogna, Alessandra Pellegrino, Francesca Ragazzi, Marica Innocente, Tamu Mc Pherson, Alessandra Airo, Carolina Nizza, Johanna Maggy.
I progetti in serbo per dare inizio alla community sono diversi. Il primo punta a offrire supporto economico all’associazione DONNEXSTRADA, attiva contro la violenza di genere e nel proporre strumenti utili alle donne che si trovano a dover fronteggiare situazioni di pericolo. All’associazione sarà devoluta una parte del ricavato della vendita della capsule collection di felpe gOOOders. Che oltre ad essere sustainable, superlative e sexy è inclusiva: protagoniste degli scatti di lancio, infatti, sono delle “non-modelle”, ovvero ragazze che rappresentano gli infiniti tipi di corpi che comporranno il nuovo gOOOd Girls Club. Il casting inclusivo vuole essere un invito a tutte le persone che vorranno far parte di questa community, esaltando e celebrando le diversità di ciascuno.
Maison DAPHNÉ etica e sostenibilità alla base di progetti di valore
In occasione della giornata e del mese contro la violenza sulle Donne, la Maison DAPHNÉ rilancia il suo foulard Scarpette Rosse, che prosegue un viaggio iniziato nel 2017. Oltre ad essere portavoce silenzioso, il capo diventa simbolo di progetti etici concreti, che fanno guardare a un nuovo anno ricco di positività.
Oggi l'azienda artigiana DAPHNÉ, dimostrazione concreta che si può fare impresa mantenendo un'etica, sta studiando una serie di progetti che porteranno all'attuazione di veri e propri laboratori etici in cui molte donne, potranno avere il proprio "riscatto" dalla paura alla speranza di un futuro costruttivo (© Lorenzo di Lucchio).
© Riproduzione riservata
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
(Continua sotto la foto)
Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
© Riproduzione riservata
Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
(Continua sotto la foto)
Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
© Riproduzione riservata
Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**
Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
(Continua sotto la foto)
1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
© Riproduzione riservata
Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.
Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.
Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.
Design più maturo e scolpito
Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.
Un "tappeto volante"
Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.
Come nel salotto di casa
Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva.
Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.
A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.
Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.
Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna.
Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.
Tutto a portata di mano
L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale.
La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante.
Gamma completamente elettrificata
Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.
Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat
© Riproduzione riservata