Fuorisalone 2025: cosa vedere quartiere per quartiere

Dal 7 al 13 aprile 2025, Milano torna a vestirsi di creatività con il Fuorisalone, l’evento più atteso della Design Week.
Parallelamente al Salone del Mobile, la città si trasforma in un grande palcoscenico diffuso dove design, arte, moda e sperimentazione si incontrano in installazioni, mostre e performance aperte a tutti.
Il tema del Fuorisalone 2025 è Mondi Connessi
Il tema scelto per quest’anno, “Mondi Connessi”, esplora le connessioni tra mondi fisici e digitali, tra culture, linguaggi e discipline diverse. Un invito a riflettere su come il design possa fare da ponte tra tecnologia, sostenibilità, arte e inclusione, dando forma a un futuro più integrato e consapevole.
Il Fuorisalone 2025 si fa portavoce di una riflessione sulla connessione globale e locale, mettendo in evidenza soluzioni sostenibili, nuove esperienze sensoriali e l’integrazione delle tecnologie digitali nel design contemporaneo. Dai materiali innovativi alla progettazione interattiva; ogni evento sarà un’occasione per interrogarsi sul futuro delle relazioni umane e sull’evoluzione degli spazi in cui viviamo e lavoriamo.
Le principali aree di Milano, da Brera a Tortona, fino a Isola e Porta Venezia, accoglieranno decine di eventi, mostre e installazioni che riflettono questo tema, creando una sinergia tra arte, design e tecnologia.
Per orientarsi in questo caleidoscopio di stimoli e appuntamenti, abbiamo selezionato il meglio da vedere, quartiere per quartiere.
Cosa vedere al Fuorisalone 2025, distretto per distretto
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Porta Venezia Design District
Porta Venezia Design District torna protagonista della Milano Design Week 2025 con una visione sperimentale e audace, fedele allo spirito libero e multiculturale del quartiere. Il tema di quest’anno, No Boundaries Design. To Create, one must first question everything, si ispira alla figura di Eileen Gray e celebra l’idea di un design che abbatte i confini — tra discipline, linguaggi e visioni — per generare nuove possibilità.
A firmare l’identità visiva di questa edizione è il duo visionario di TOILETPAPER (Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari), che insieme a Prima Assicurazioni trasforma il quartiere in una vera e propria “giungla urbana” di immagini simboliche, dominata dagli iconici serpenti del collettivo: un segno potente di trasformazione e cambiamento.
Tra gli appuntamenti imperdibili:
MEET Digital Culture Center (via Vittorio Veneto 2) ospita la mostra Realia di Sabrina Ratté, artista visiva canadese che debutta in Italia con un progetto che unisce arte digitale, biologia e filosofia post-umana. Il centro, diventato ormai quartier generale del distretto, rinnova la sua missione: creare un dialogo tra natura e tecnologia. Partner del progetto è Haiki+, azienda leader nel recupero dei rifiuti elettronici, per una riflessione sul valore della materia e sull’economia circolare.
Google, al Garage 21 (via Archimede 26), presenta Making the Invisible Visible, un’installazione multisensoriale firmata da Ivy Ross e dall’artista Lachlan Turczan. Qui la luce diventa architettura, trasformandosi in esperienza tangibile e poetica. Un’esplorazione tra arte e tecnologia che unisce forma, percezione e innovazione.
Škoda si affida alla visione dell’artista Marcantonio per This Way al PAC (via Palestro 14). L’installazione, poetica e surreale, mette in scena un paesaggio abitato da creature simboliche che incarnano i valori della nuova Elroq elettrica. Un’esperienza tra sogno e mobilità green.
All’Istituto dei Ciechi (via Vivaio 7), WonderGlass e Calico Wallpaper danno vita a Poetica, un dialogo tra vetro e carta che diventa racconto sensoriale. L’allestimento indaga il confine tra visibile e invisibile, tangibile e immaginato.
Al Salone dei Tessuti (via San Gregorio 29), debutta Marc-Antoine Barrois con Mission Aldebaran, un viaggio immersivo tra luce e profumo che rende omaggio alla tuberosa, “fiore della notte”, e alla forza della speranza.
In via Senato 10, Lavazza celebra 130 anni con Source of Pleasure, un’installazione site-specific firmata da Juliana Lima Vasconcellos. Un’esperienza multisensoriale nel cortile del Palazzo del Senato che racconta il caffè come rituale, memoria e futuro.
Infine, Fondazione Luigi Rovati (corso Venezia 52) ospita Lakapoliesis, il nuovo progetto dell’artista e designer Matteo Cibic, che indaga nuovi ecosistemi ibridi e futuri possibili attraverso sculture in alluminio e installazioni botaniche futuristiche.
5VIE Design Week
Nel cuore più antico della città, tra vicoli in pietra e cortili segreti, 5VIE Design Week torna anche per l’edizione 2025 con una proposta che intreccia ricerca artistica, design concettuale e riflessioni sul vivere contemporaneo.
Questo distretto, noto per la sua anima colta e indipendente, si conferma come il laboratorio creativo dove la materia dialoga con il pensiero e ogni progetto racconta una storia che va oltre l’oggetto.
Tra i progetti più attesi:
Margraf debutta alla sua prima Milano Design Week con CRASH, installazione firmata Hannes Peer Architecture nello Spazio BIG di Santa Marta. In questa riflessione poetica e viscerale, il marmo — da sempre simbolo di solidità e perfezione — si piega, si rompe e si trasforma. Le superfici si incurvano e si staccano dalle pareti come errori voluti, suggerendo che la frattura non è fine ma inizio: di una nuova forma, di un nuovo pensiero. Un omaggio alla materia viva, che attraverso imperfezioni e incidenti diventa racconto, memoria e bellezza non convenzionale.
Casaornella, a via Conca del Naviglio 10, presenta Mediterranea – Andamento Lento, un progetto firmato da Maria Vittoria Paggini che invita a rallentare e a ritrovare un senso profondo dell’abitare. In un’atmosfera immersiva fatta di luce, texture e colori ispirati al Mediterraneo, ogni stanza diventa esperienza: dai lavabi firmati Gio Ponti reinterpretati con rubinetterie Mamoli, fino alla Sala Convivio, dove design e convivialità si incontrano in un abbraccio caldo e autentico. Un’edizione speciale, che segna anche la trasformazione di Casaornella in spazio permanente e dinamico, destinato a diventare una vera showhouse sperimentale.
Torna anche MoscaPartners Variations, che riconferma Palazzo Litta come luogo d’elezione per l’esplorazione di nuove visioni. Il tema di quest’anno, Migrations, affronta il design come vettore di scambi culturali, ospitando designer, architetti e artisti internazionali in un confronto aperto tra geografie, identità e linguaggi. Il Cortile d’Onore accoglie per la prima volta in Italia l’intervento dell’architetto coreano Byoung Soo Cho con l’installazione Nobody Owns the Land: Earth, Forest, Mahk, una riflessione potente sul rapporto tra uomo, natura e appartenenza.
In occasione del 150° anniversario di Kaikado, lo storico laboratorio giapponese fondato a Kyoto nel 1875 e celebre per i suoi raffinati contenitori da tè Chazutsu, ERG Media presenta il libro da collezione Kaikado 150. Il volume, stampato con inchiostri metallizzati e dettagli che richiamano i materiali tradizionali del brand (rame e ottone), racconta la storia della famiglia Yagi e la perfezione artigianale tramandata per sei generazioni. Per celebrare l’evento, sarà allestita un’installazione con 150 pezzi unici e si terrà una dimostrazione dal vivo della creazione dei barattoli. Un incontro tra cultura giapponese, design e preziosa eredità manifatturiera.
Fabiana Filippi rinnova il legame tra moda e arte con un’installazione firmata dallo studio creativo berlinese Mary Lennox, visibile nella boutique di via della Spiga. L’opera scultorea si compone di sottili fili di lana merino australiana — la stessa utilizzata nelle collezioni del brand — intrecciati in una composizione eterea e contemplativa. Il risultato è un dialogo poetico tra materia e modernità, dove il gesto artigianale incontra la purezza della fibra e la sua trasformazione in forma. Un progetto che incarna l’eleganza essenziale e la visione contemporanea di Fabiana Filippi.
Brera Design District
Con le sue vie acciottolate, gli showroom d’eccellenza e l’atmosfera bohémien, il Brera Design District si conferma anche per il 2025 come uno dei poli più iconici e frequentati della Milano Design Week. In perfetta sintonia con il tema “Mondi Connessi”, Brera propone un’edizione che riflette sul ruolo del design come rete di relazioni tra persone, tecnologie, natura e cultura.
Tra le installazioni da non perdere:
American Express presenta Digital Garden in via Palermo 16, un giardino segreto dove natura e tecnologia si fondono in un paesaggio digitale rilassante. Tra luci, piante e schermi LED, i visitatori sono invitati a riflettere sulle interconnessioni invisibili che animano la vita urbana. Nella lounge riservata al piano superiore, dedicata ai titolari Platino e Centurion, si potrà vivere un’esperienza esclusiva firmata Amex all’insegna del benessere e della scoperta.
glo torna a Brera con HYPER PORTAL, un’installazione firmata da Michela Picchi che trasforma Palazzo Moscova 18 in un hub creativo immersivo. L’opera è un viaggio interattivo fatto di colori, prospettive e forme in evoluzione continua, dove ogni gesto del pubblico diventa parte dell’opera stessa. Una riflessione sensoriale e potente sul potenziale della connessione — tra persone, arte e innovazione — perfettamente in linea con la filosofia di glo for art.
In via Solferino 28, Città Paradiso è l’installazione firmata da Mario Cucinella Architects per Corriere della Sera, Living e Abitare. Un’idea di città a misura d’uomo, costruita attorno ai desideri e alle emozioni, dove anche l’intelligenza artificiale diventa uno strumento per ripensare il nostro modo di vivere. Un progetto che immagina nuovi scenari urbani a partire dalle connessioni invisibili tra individui, spazio e tecnologia.
Nel cortile d’onore della Pinacoteca di Brera, l’artista britannica Es Devlin presenta Library of Light, una scultura circolare formata da oltre 2000 volumi, tra specchi e scaffali luminosi. Un’opera maestosa e poetica che trasforma la luce in metafora della conoscenza e reinventa l’idea di biblioteca come luogo vivo, fluido e performativo. Di giorno, i raggi del sole vengono riflessi per illuminare zone mai toccate prima. Di notte, lo spazio si anima di ombre e giochi luminosi, mentre all’interno si susseguono incontri e letture.
Tra le novità del distretto, anche il raffinato dialogo creativo tra Ceramica Bevilacqua, Malìparmi e l’architetta Clara Bona, che firmano una nuova collezione di lampade artigianali ispirate alle grafiche iconiche del brand di moda. Ogni pezzo è realizzato a mano, con paralumi dalle forme macro — cilindriche, trapezoidali, rettangolari — e decorazioni che nascono da disegni dipinti, digitalizzati e poi trasformati in oggetti di design unici.
La House of Switzerland Milano celebra il potere della collaborazione, presentando un’esposizione collettiva che racconta come l’unione di competenze e visioni possa generare innovazione. Dalla cultura al design, dall’artigianato alla tecnologia, il progetto è una finestra sulla creatività svizzera contemporanea, intesa come motore di relazioni e trasformazioni.
Chiquita torna alla Design Week con la Chiquita House, uno spazio esperienziale all’insegna del colore e dell’ironia, realizzato in collaborazione con l’artista e illustratore Sebastian Curi. L’installazione, che interpreta in chiave pop la campagna “Pop by Nature”, guida i visitatori in un percorso multisensoriale tra arte, tecnologia e sostenibilità. Dallo Sticker Generator alla tecnologia Kinect®, fino a un’area dedicata ai progetti green come Yelloway, la Chiquita Housefonde intrattenimento e storytelling per raccontare in modo creativo l’identità del brand.
Infine, nel cuore di Brera, Cif presenta Infinite House, un’installazione firmata da Massimiliano Locatelli che trasforma lo spazio in una wunderkammer contemporanea, tra materiali e oggetti d’archivio della Fondazione Castiglioni, per raccontare con ironia e stile la versatilità del detergente Cif Infinite+ Clean spray.
Zona Tortona
Zona Tortona torna protagonista della Milano Design Week 2025 con un racconto corale che coinvolge Tortona Rocks, Superstudio, BASE e Tortona Design Week. Un distretto che guarda al domani attraverso proposte audaci, multidisciplinari e profondamente connesse al presente. Sperimentazione, inclusività, sostenibilità e nuovi linguaggi sono al centro di un percorso diffuso che anima l’intero quartiere, da via Tortona a via Savona, fino a via Bergognone.
Tra i progetti da segnare in agenda:
IKEA celebra i 30 anni dal suo debutto alla Milano Design Week con una doppia esposizione negli spazi di Tenoha (via Vigevano 18). Da una parte, la presentazione in anteprima mondiale della nuova collezione STOCKHOLM 2025, che reinterpreta il design scandinavo con un approccio raffinato ma accessibile. Dall’altra, Do Something. Change Everything., un percorso immersivo che mostra come piccoli gesti quotidiani possano generare grandi cambiamenti. L’experience si arricchisce di talk, performance musicali, laboratori creativi e una proposta food ispirata alla tradizione svedese: imperdibile la Smörgås Sensation, pensata appositamente per la Design Week.
IKEA rinnova inoltre il suo supporto al progetto The Glitch Camp dello IED, offrendo ai giovani designer internazionali un vero campeggio urbano e sostenibile, completo di kit per il “sonno perfetto” e aree comuni arredate con mobili di seconda mano.
Tra i progetti che coniugano estetica e sostenibilità, PEFC Italia e l’architetto Giorgio Caporaso presentano Essenze Geometriche, un’installazione che racconta il legno come materiale vivo e consapevole. Ospitata in Zona Tortona, la capsule collection composta da quattro oggetti — Dots, Lines, Rings e Surfaces — esplora il potenziale del design nel valorizzare scarti, filiere locali e legno certificato PEFC. Un omaggio alla natura, tra forme geometriche, texture tattili e un approccio circolare, capace di tradurre la bellezza del legno in linguaggio contemporaneo.
In via Tortona 14, Hisense presenta Live in Beauty, un’installazione immersiva che celebra il connubio tra design, tecnologia e benessere quotidiano. Dopo il successo dell’edizione 2024, il brand torna alla Milano Design Week con un concept che reinterpreta la casa come spazio emozionale, dove ogni gesto — dal cucinare al rilassarsi — diventa espressione di stile e qualità della vita. Il programma include showcooking, sessioni di yoga, wine tasting e percorsi legati all’armocromia, per offrire ai visitatori un’esperienza multisensoriale che mette al centro il piacere di abitare e sentirsi bene, anche grazie alla tecnologia intelligente firmata Hisense.
Per il secondo anno consecutivo, Domus Academy torna alla Milano Design Week con UNFOLD, il progetto espositivo ospitato negli spazi di BASE dal 7 al 13 aprile. Rispondendo all’open call “REAFFIRM DESIGN://reframing design impact”, dodici scuole e università internazionali presentano prototipi e visioni sul ruolo trasformativo del design tra ambiente, società e tecnologia. Una piattaforma aperta al confronto e alla sperimentazione che mette in dialogo studenti, istituzioni e pubblico, trasformando sfide globali in nuove prospettive progettuali. Un appuntamento che celebra il pensiero critico e l’energia creativa della prossima generazione di designer.
Isola Design District
Con il suo spirito indipendente, sperimentale e autentico, Isola Design District continua a distinguersi come uno dei poli più interessanti e visionari della Milano Design Week. Tra coworking, cortili nascosti, vecchie officine riconvertite e spazi pubblici, il distretto si fa ancora una volta incubatore di talenti emergenti, progetti sostenibili e installazioni dal forte impatto narrativo.
Tra gli highlight da non perdere:
Miele presenta Shades of Connection, un’installazione immersiva che riflette il ritmo naturale della vita, attraverso un delicato equilibrio tra luce, movimento e materia. Ispirandosi alla campagna “Miele una volta, Miele per sempre”, l’opera esplora il legame tra tecnologia, design ed emozioni quotidiane, trasformando l’esperienza abitativa in un gesto armonioso e profondo.
Con la sua 24esima edizione, GREEN ISLAND torna con il progetto FLY GARDEN, un’installazione poetica firmata da Claudia Zanfi che porta un piccolo giardino per impollinatori all’interno delle vetrine di Flying Tiger Copenhagen alla Stazione Garibaldi. Tra arnie 3D e oggetti di artigianato green, il progetto celebra la biodiversità urbana, trasformando il passaggio dei pendolari in un viaggio sensoriale tra fiori e api, colori e texture ispirati alla natura.
In via Garibaldi 116, Stokke in collaborazione con Welcomed presenta Il mondo dagli occhi di un bambino, un’installazione esperienziale pensata per farci cambiare prospettiva. Salendo su una Tripp Trapp in oversize, i visitatori potranno mettersi letteralmente nei panni di un bambino di tre anni, ascoltare storie, e riflettere sui temi dell’inclusione, dell’ambiente e del valore dell’infanzia. Un progetto che unisce design funzionale, responsabilità sociale e narrazione emotiva, ispirandosi all’approccio empatico che è oggi al centro della progettazione.
Anche il NYX Hotel Milan by Leonardo Hotels si fa promotore di creatività e innovazione con l’esposizione seMI – Coltivare Esperienze, Ospitare Idee. Un percorso interattivo e digitale tra arte, design e natura, dove ogni visitatore riceve un QR code personalizzato per accedere a contenuti e installazioni. Tra gli highlight, la Scultura Specchiante in ottone e la Serra Visionaria, spazio immersivo sospeso tra fisico e virtuale, oltre a una live performance dell’artista Francesco Barone.
Zona Sarpi
Dopo il sorprendente debutto dell’anno scorso, Zona Sarpi torna per la sua seconda edizione con un programma ricchissimo che anima uno dei quartieri più vitali e ibridi della città. Lungo via Paolo Sarpi e fino all’ADI Design Museum, il distretto propone una narrazione autentica e collettiva del design, inteso come linguaggio di collaborazione, trasformazione e memoria condivisa.
Curata da Michele Brunello e Luca Fois, la manifestazione si inserisce ufficialmente nel palinsesto della Design Week e celebra quest’anno anche i 100 anni della presenza della comunità cinese a Milano, attraverso eventi diffusi, installazioni urbane, workshop e performance che intrecciano oriente e occidente, cultura e creatività.
Tra gli interventi più simbolici, il Portale di Chinatown: NOI men, realizzato da Dontstop con le illustrazioni di Tommaso Lanciani e Silvan Borer, rappresenta il punto d’ingresso visivo al quartiere, raccontando l’incontro tra il dragone cinese e il “biscione” visconteo. A pochi passi, la grande Cesata illustrata all’angolo tra Sarpi e Bramante celebra visivamente il secolo di convivenza e scambio con la comunità cinese, mentre un’altra sezione ospita una selezione di art toys curata da The Playful Living in collaborazione con PopMart.
Lungo la via, si susseguono installazioni site-specific firmate da Nicola Maggi, ZTE, Winx Club e giovani designer selezionati da Arsonar, visibili nelle vetrine dei negozi. Non mancano workshop e mostre come quello di Design Group Italia in via Verga e la Kids Design Week al Centro Culturale Cinese, con attività pensate per stimolare la creatività dei più piccoli.
Tra le realtà coinvolte anche nomi di rilievo del panorama milanese come Fondazione Sozzani, Tempio del Futuro Perduto, Luisa Delle Piane, Fiorucci, Studio Magda, Officine Saffi Lab, TreP+ Design Lab, Róng Design Library e oTTo Cose, che ospiterà un temporary store di PopMart e performance del collettivo JOYY! Food Design Studio.
All’ADI Design Museum, uno dei poli centrali della manifestazione, si esplora il dialogo tra Cina e Occidente attraverso una selezione di progetti curati da Keyi, con l’allestimento di Dontstop. Tra i pezzi forti, il tavolo-scultura ispirato allo Stadio di San Siro, firmato Progetto CMR in collaborazione con l’artista Alessandro Busci.
Zona Sarpi lancia anche progetti a lungo termine: tra questi, la call DO IT BETTER, che invita aziende e professionisti a contribuire con soluzioni di co-progettazione per migliorare il quartiere, e il concorso di idee Zona Sarrrrrpi, volto a selezionare progetti sostenibili e replicabili nel tempo.
Università Statale
Come ogni anno, i cortili storici della Università degli Studi di Milano si trasformano in uno dei luoghi simbolo del Fuorisalone; in grado di unire design, architettura e arte in una narrazione corale.
Tra le installazioni da non perdere:
Amazon presenta The Amazing Plaza, un progetto firmato dallo studio internazionale MAD, che rilegge in chiave contemporanea l’idea della piazza italiana. L’allestimento, all’interno del Cortile della Farmacia, si sviluppa attorno a un padiglione centrale specchiato, circondato da tre aree tematiche dedicate all’arredo, alla tecnologia e alla smart home. Tra nastri colorati in realtà aumentata, luce d’autore firmata Artemide e un paesaggio sonoro immersivo realizzato in collaborazione con il Conservatorio di Milano, l’installazione celebra la relazione tra design, tecnologia e quotidianità. E grazie a “The Amazing Talks”, anche quest’anno il cortile ospiterà incontri con grandi nomi del design e dell’architettura.
Nel Cortile del Settecento, Sanlorenzo e Nautor Swan portano in scena Wind Labyrinth, un’installazione poetica e avvolgente a cura di Piero Lissoni. Un vero e proprio labirinto di vele in upcycling che racconta la navigazione come metafora della vita, dove il vento è guida e movimento. Un viaggio onirico tra sostenibilità, eleganza e sperimentazione, che rinnova il legame tra design, arte e nautica.
Tra le installazioni da non perdere all’interno del cortile della Statale c’è anche You’re My Person, progetto firmato da Antonio Mastrorilli per Disney+ in occasione dei nuovi episodi della serie cult Grey’s Anatomy (su Disney+ dal 17 aprile). Una panchina sospesa nello spazio diventa metafora dei legami umani e del potere delle connessioni autentiche. Ispirata alla celebre frase della serie, la scritta si illumina quando due persone si siedono insieme, attivando l’opera. Un gesto semplice ma carico di significato, che trasforma un oggetto urbano in un’esperienza immersiva di condivisione, confronto e vicinanza.
La mostra INTERNI Cre-Action ospita inoltre oltre 40 installazioni e progetti firmati da architetti, designer e artisti internazionali, con interventi site-specific che dialogano con i cortili rinascimentali dell’ateneo. Ogni opera riflette su tematiche urgenti come ecologia, cambiamento climatico, filosofia e coabitazione tra esseri viventi, in una visione progettuale aperta al futuro.
Triennale Milano – Design Week 2025
Anche per l’edizione 2025 della Milano Design Week, Triennale Milano si conferma uno dei luoghi simbolo della progettualità internazionale, con un palinsesto ricco di mostre, installazioni e incontri che riflettono i temi più attuali del design contemporaneo.
Tra i progetti principali, il Museo del Design Italiano propone Forme Mobili, un percorso espositivo che esplora le relazioni tra corpo, silhouette e movimento, con la curatela di Marco Sammicheli e l’allestimento firmato da Luca Stoppini.
Imperdibili anche le mostre: Franco Raggi. Pensieri instabili, John Giorno: a labour of LOVE, ETTORE SOTTSASS. Architetture Paesaggi Rovine (che si affianca all’installazione permanente di Casa Lana) e la nuova esposizione ORObyRUFFINO – The Art of Connection, in cui cinque studi di design reinterpretano il tema delle connessioni attraverso opere ispirate all’oro come simbolo di trasformazione e incontro.
A queste si aggiungono progetti internazionali e collaborazioni speciali: da Emeco In&Out di Jasper Morrison a Contro la guerra. 7 designer per EMERGENCY, dalla ERCO Light Box al progetto Playful Sculptures di Naoto Fukasawa per JAKUETS, fino a Material Alchemists: Class of 2025 firmata da Wallpaper*, e Future Make in collaborazione con Vans.
Durante tutta la settimana, la Triennale ospiterà anche un ricco public program con talk, lecture e incontri con protagonisti del design, della cultura e dell’innovazione. Un’occasione per riflettere, sperimentare e lasciarsi ispirare.
Fuorisalone 2025: altri appuntamenti imperdibili in giro per la città
Oltre i distretti più frequentati, il Fuorisalone 2025 accende l’intera città con eventi che celebrano la ricerca progettuale in tutte le sue forme, dall’arte all’artigianato, dall’interior al colore, con installazioni capaci di sorprendere anche nei luoghi più inattesi.
Tra gli eventi più interessanti in giro per la città ci sono:
Fast presenta A Matter of Colors, un allestimento che esplora il colore come linguaggio progettuale e identitario. Negli spazi accoglienti e sofisticati di Fast Milano, le collezioni firmate da Alberto Lievore, Francesco Meda e David Lopez Quincoces si vestono di nuove tonalità, finiture e combinazioni materiche, moltiplicando le possibilità di personalizzazione. Un viaggio cromatico che unisce armoniosamente tradizione, innovazione e un forte legame con la natura, enfatizzato dall’uso di materiali autentici e dalla presenza di elementi vegetali.
Artemest celebra dieci anni con la terza edizione de L’Appartamento by Artemest, uno degli appuntamenti più raffinati della Design Week. All’interno del maestoso Palazzo Donizetti (via Gaetano Donizetti 48), sei studi di interior design internazionali — tra cui 1508 London, Champalimaud Design, Meyer Davis e Simone Haag — reinterpretano altrettante stanze del palazzo, trasformandole in ambienti unici dove il design italiano prende vita attraverso arredi, opere d’arte e pezzi artigianali firmati da oltre 180 creativi presenti su Artemest. Un omaggio al savoir-faire italiano e alla bellezza senza tempo dell’artigianato.
Tra le novità di quest’anno, anche Fantini Mosaici — azienda italiana che da oltre 120 anni è sinonimo di eccellenza artigianale nella realizzazione di superfici su misura — presenta Martial Veil, un’installazione immersiva firmata AB+AC Architects. Ospitata in Foro Bonaparte 68, l’opera mette in scena una parete tridimensionale in terrazzo, caratterizzata da cromie intense e un’estetica scultorea, che si intreccia con un’esperienza olfattiva, trasformando lo spazio in un ambiente sensoriale e contemplativo. Un progetto che riflette l’unicità del "Made in Italy" attraverso materia, forma e profumo.
Scapin Group presenta un rinnovato concept per lo showroom di Marmo Arredo in via Santa Tecla 3, trasformato in un vero e proprio hub esperienziale curato da Stefano Boeri Interiors. Qui, le superfici firmate Marmo Arredo e Quartzforms® raccontano l’evoluzione della materia litica tra innovazione e memoria. La nuova gamma Ecotone™, all’insegna della sostenibilità, e le installazioni in pietra naturale diventano il punto d’incontro tra artigianalità e tecnologia, facendo dello spazio uno scenario immersivo dove il materiale non si osserva soltanto, ma si vive. Un viaggio tra sperimentazione e visione del futuro.
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**
Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
(Continua sotto la foto)
1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.
Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.
Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.
Design più maturo e scolpito
Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.
Un "tappeto volante"
Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.
Come nel salotto di casa
Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva.
Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.
A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.
Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.
Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna.
Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.
Tutto a portata di mano
L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale.
La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante.
Gamma completamente elettrificata
Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.
Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat
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