Cosa fare a Roma nel weekend del 7 e 8 maggio

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Cosa fare a Roma questo fine settimana di maggio? Ecco tutti gli appuntamenti in programma tra mercatini, eventi ed attività all’aperto

Ecco cosa fare nel weekend a Roma: cultura, cibo, shopping e musica. Ce ne è per tutti i gusti.

Stasera e domani da Eataly Roma torna il festival dedicato al mondo del vino con oltre cento etichette italiane in degustazione, proposte food, incontri e assaggi.

Domenica lo chef Emanuele Paoloni di Aqualunae Bistrot presenta un aperitivo tutto dedicato alla Festa della mamma.

L’Orto Botanico di Roma, a Trastevere ospiterà laboratori, performance artistiche e musicali, visite guidate dedicate ad adulti e bambini in occasione di Era di Maggio.

Domenica all’Auditorium Parco della Musica serata in compagnia di Samuele Bersani.

Se invece avete voglia di fare shopping non perdete l’ultimo appuntamento con il Vintage Market al RagusaOFF.

E non può di certo mancare un indirizzo da provare. Barnaba, a due passi da Piramide Cestia, è un'enoteca con cucina dove trascorrere una piacevole serata primaverile mangiando bene, tra un calice di bollicine o di vino naturale.

Ve le raccontiamo, di seguito tutti i dettagli.

Cosa fare a Roma nel weekend del 7 e 8 maggio

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Era Di Maggio

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Sabato e domenica (dalle 9.00 alle 18.30) l’Orto Botanico di Roma apre le porte all’edizione 2022 di Era Di Maggio, appuntamento dedicato agli appassionati di floricoltura organizzato da Sens Eventi in collaborazione con il Museo Orto Botanico e con l’Accademia Nazionale dei Lincei.

Sarà una grande festa di primavera per adulti e bambini tra piante, fiori e rare collezioni botaniche con oltre 140 appuntamenti ideati per apprendere i segreti della natura attraverso il gioco e il divertimento.

Non mancheranno laboratori creativi per grandi e piccoli, performance artistiche e musicali, mostre di artigianato, visite guidate alle meraviglie del museo e presentazioni di libri, street food e degustazioni vini.

Focus di questa edizione saranno le collezioni di rose e iris dell’Orto Botanico, protagoniste di approfondimenti e laboratori dimostrativi.

I visitatori potranno partecipare anche a una serie di visite guidate a tema (tra le fontane storiche, tra i ciliegi, le magnolie e gli specchi d’acqua del giardino giapponese, solo per citarne alcuni) prenotabili direttamente durante la manifestazione.

Nel corso dei due giorni, con offerta libera, si potrà accedere anche alla Casa delle Farfalle.

Programma completo e prevendite (biglietto 10 euro) sul sito. Indirizzo: Largo Cristina di Svezia 23 – 24.

ORTICOLA DI ROMA

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Da oggi e fino a domenica, Villa Borghese e via Condotti saranno protagoniste della manifestazione Orticola di Roma dedicata al florovivaismo, alla natura, all’arte e alla mobilità sostenibile.

Un evento “verde” per la prima volta nel cuore storico della città per offrire a romani e turisti l’opportunità d’immergersi nel mondo dei fiori e delle piante. 

Molto più di una mostra mercato, Orticola di Roma è un’iniziativa culturale che vede il coinvolgimento di vivaisti, produttori di piante e aziende attente alla sostenibilità accanto ai musei del circuito di Villa Borghese, al Fai e alle Istituzioni.

Il cuore di Orticola di Roma si snoda a Villa Borghese in un viale delle Magnolie che si animerà di espositori di qualità: dai bulbi selezionati, alle tillandsie in fiore, dalle cactacee alle piante carnivore, dall’arte giapponese dei Kokedama alle orchidee multicolori.

I flower designers saranno anche presenti con i loro fiori freschi e le originali composizioni perfette per ogni tipo regalo ma anche per decorare case e giardini.

All’interno della kermesse è stata allestita un’area dedicata al food & beverage con 5 diverse postazioni. Cibi naturali, bio e in linea con la sostenibilità di Orticola di Roma e realizzati da Anna & Beatrice lo Presti.

Barnaba Flavia Fiengo

Ristorante da provare

Una cucina semplice, con pochi ingredienti ma di qualità. L’accurata ricerca di cantine di nicchia, dedite alla vinificazione naturale e biologica. Il dialogo tra oste e cliente per trovare l’accoppiata giusta tra piatto e calice.

È tutto ciò che si trova da Barnaba (dal nome del santo protettore dei vignaioli), wine bar con cucina nel quartiere Aventino che, post restrizioni pandemiche, ha da poco riaperto il suo luogo simbolo: il bancone.

Seduti sugli sgabelli a tu per tu con i “banchisti” si possono ordinare dalle 18.30 fino a mezzanotte varie tapas appositamente dedicate – salumi, formaggi, crostini vari, vitello tonnato, cocktail di gamberi – da abbinare a vini alla mescita, la cui proposta è in continua evoluzione.

O perché no, anche a champagne: piccole chicche scovate da uno dei soci del locale, Fabrizio Pagliardi, nei suoi viaggi in Francia alla ricerca della bollicina perfetta. E dal sorprendente rapporto qualità-prezzo si evince tutta la sua passione.

E se il bancone fosse già occupato c’è sempre il “tavolo basso” dove accomodarsi, altro angolo iconico di questo locale (che dispone anche di tavolini all’interno e all’esterno).

Il menu aperitivo prevede diversi fritti (moscardini, gamberi, patatine), pizzottelle, polpette di pulled pork ma se si volesse proseguire per cena l’offerta gastronomica – affidata a Emiliano Valenti, tra le esperienze passate Cristina Bowerman, Settembrini e il Convivio – non manca.

Tra i primi in carta si trovano Pici con polpo, menta e pecorino, Tonnarelli con ragù bianco e limone, Rigatoni con agnello in umido e ricotta salata e, tra i secondi, Collo di maiale con radicchio e cipolline, Agnello, puntarelle e alici, Bistecca di cavolfiore con crema di pomodori secchi.

Tra i dolci due dessert sintetizzano perfettamente la filosofia di Barnaba, ossia la riscoperta dei sapori di una volta, il piacere e il gusto che si può provare e trovare nelle cose semplici: lo Zabaione con le lingue di gatto e il Salame al cioccolato con panna.

Orari: lunedì-venerdì dalle 18 alle 00.30; sabato e domenica dalle 12.30 alle 00.30. Indirizzo: Via della Piramide Cestia 45.

EATALY WINE FESTIVAL

Festival

Da Eataly Roma è in arrivo il Wine Festival, la manifestazione dedicata al mondo del vino italiano con oltre cento nomi in degustazione.

Stasera e domani, (dalle 18.00 alle 24.00), al terzo piano dello store a Ostiense si potranno degustare etichette italiane, prendere parte ai corsi e agli incontri guidati con i produttori, assaporare le proposte dolci e salate da abbinare ai vini. Il tutto accompagnato da musica dal vivo e dj set.

Dal Piemonte ecco i vini di Borgogno, Brandini, Fontanafredda, Gancia, GemmaRina, Mirafiore, Valle Asinari e dal territorio lombardo quelli di Barone Pizzini, Cà del Bosco, Frecciarossa e Monzio Compagnoni.

La regione veneta sarà presente con le cantine Bertani, Bianca Vigna, Serafini & Vidotto e il Trentino Alto Adige con Baron Longo, Cavit, Le Vigne di Zamò.

Per l’Emilia Romagna ci sarà l’azienda Cleto Chiarli e per la Toscana le cantine Campo alle Comete, Certosa Di Belriguardo, Colombaio di Cencio, Salcheto, San Leonino, Tre Rose, Val di Suga.

Per le Marche all’appello Buscareto, Fulvia Tombolini, Pievalta, San Giovanni e l’Abruzzo con Poderi Marchesi Migliorati. Dal Lazio arriveranno le cantine Capizucchi, Casale del Giglio, Casale della Ioria, Cincinnato, Marco Carpineti e dalla Campania Fonzone e Feudi di San Gregorio.

E ancora la Basilicata con Basilisco, la Puglia con Ognissole e Trullo Di Noha, la Sicilia con Baglio di Grisi, Carranco, Firriato e la Sardegna con l’azienda Contini.

Tra un calice e l’altro si potranno assaporare le specialità del ristorante Numa la Circo e de La Botte di Ferro. 

Tutti i dettagli del programma sul sito.

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L’iniziativa benefica

Fino a domenica è in programma l’edizione 2022 della Race for the Cure, manifestazione per la lotta ai tumori del seno promossa dall'associazione Susan G. Komen Italia.

Una quattro giorni di eventi e iniziative gratuite per la salute, lo sport e la solidarietà che culmineranno l’8 maggio con la tradizionale corsa di 5 chilometri e passeggiata di 2 chilometri nel centro di Roma.

Partenza alle ore 10.00 da Bocca della Verità passando per piazza Venezia, Fori Imperiali, Colosseo, Terme di Caracalla con arrivo a piazza di Porta Capena.

Il villaggio race invece sarà allestito al Circo Massimo dove si svolgeranno percorsi di promozione della salute femminile, consulti e prestazioni specialistiche aperti a tutti, sportelli informativi e servizi di farmacia.

Inoltre è previsto l’ingresso gratuito in 23 musei statali della Capitale per tutti i partecipanti: basterà esibire all'ingresso la scheda di iscrizione alla corsa o la pettorina, oltre a un documento di riconoscimento.

Il programma nel dettaglio e maggiori info sul sito dedicato.

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Festa della mamma

Domenica lo chef romano Emanuele Paoloni di Aqualunae Bistrot celebra la Festa della mamma con un’iniziativa speciale, l’Aperitivo in rosa.

Per l’occasione, dalle 17.00 alle 20.00, al bistrot nel quartiere Prati si potrà assaporare un piatto composto da sette finger gourmet abbinato a un calice di rosè.

È consigliata la prenotazione. Indirizzo: Piazza dei Quiriti 19/20.

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Musica

Domenica sera Samuele Bersani sarà in concerto all’Auditorium Parco della Musica.

Alle ore 21.00 salirà sul palco della Sala Santa Cecilia con il suo nuovo album Cinema Samuele. Biglietti a partire da 35 euro.

Tutto esaurito invece per il concerto al Palazzo Dello Sport di Brunori Sas, in programma sempre domenica alle 21.00.

Qualche tagliando ancora disponibile sul sito di rivendita fanSALE.

Studio Buccia di Sara Zanin

Arte

Oggi pomeriggio a Trastevere, ore 18.00, inaugura lo studio d’arte Buccia con la personale di Sara Zanin intitolata Da buccia nasce Studio Buccia.

L’artista veneta, classe 1992, per l’occasione presenta un lavoro inedito legato alla continua ricerca della bestialità umana: partendo dalla lettura della contemporaneità traccia su tela, legno e carta, la distanza che viviamo nel non luogo, nella contraddizione di vivere la vita ridotta ad una realtà virtuale capace di superare di gran lunga l’esperienza di una vita palpabile.

Ideatrice della “banana peel concept”, la Zanin individua nella buccia la testimonianza della presenza umana nelle strade e spoglia la banana dalla sua visione effimera associata al membro maschile per esaltare ciò che resta, un involucro che svela la parte bestiale dell’essere umano.

Indirizzo: via dei Fienaroli 40.

Courtesy Facebook Vintage Market

Mercatini

A piazza Ragusa ultimo weekend di Vintage market. Sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 20.00 si potranno trovare vinili, vestiti, ceramiche, piante, arredamento casa, artigianato, libri, stampe e tanto altro ancora nei 150 stand allestiti per la kermesse.

Non mancheranno area relax e area food. Ingresso e parcheggio gratuito.

Indirizzo: via Tuscolana 179.

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

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pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

ansia salute mentale tristezza

Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

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