Cosa fare a Roma nel weekend del 4 e 5 maggio

Cosa fare a Roma questo weekend: tra fiere, eventi e concerti, ecco dieci idee per accontentare i gusti di tutti nel fine settimana del 4 e 5 maggio
Ecco dieci consigli per decidere cosa fare a Roma nel fine settimana tra musica, spettacoli e visite culturali.
Sarà un weekend ricco di concerti al Palazzo dello Sport dell’Eur: venerdì sera sarà il turno di Alessandra Amoroso e domenica di Enrique Iglesias.
E se volete andare alla scoperta di alcuni angoli storici di Roma non perdetevi l’appuntamento con Ville di Roma a Porte Aperte per scoprire tante curiosità e aneddoti. Sabato è in programma una visita ai meravigliosi Giardini del bufalo di Valleranello e domenica a Villa Giulia e al Casino De Rossi a Trastevere.
Siete appassionati di tatuaggi? Non perdetevi l’occasione di partecipare a una delle più importanti fiere al mondo sul tema: l’International Tattoo Expo Roma.
Sabato torna anche l’appuntamento con TedXRoma alla Nuvola dove si parlerà di tecnologia e società 5.0.
Sotto la foto tutti i dettagli che vi servono!
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Ville di Roma a porte aperte
Questo weekend torna l’appuntamento con Ville di Roma a Porte Aperte promossa da Turismo Culturale Italiano: la manifestazione prevede l’apertura straordinaria e visite guidate di ville romane, molte delle quali private e chiuse al pubblico.
Sabato alle ore 9 è il turno dei Giardini del Bufalo di Valleranello, giardino con una bellissima collezione di rose oltre a betulle, magnolie e ciliegi giapponesi.
Domenica alle ore 10.30 è in programma Villa Giulia, edificio voluto da papa Giulio III per farne la sua residenza sulla via Flaminia e che oggi ospita il Museo d’Arte Etrusca.
Alle ore 16.30 si prosegue con il Casino De Rossi a Trastevere realizzato lungo il pendio del colle del Gianicolo e circondato da giardini terrazzati ubicati immediatamente sotto i muraglioni delle rampe gianicolensi.
Per saperne di più www.turismoculturale.org.
TEDxRoma alla Nuvola
TEDxRoma, il format internazionale che riunisce le menti più brillanti nei campi della Tecnologia, Economia, Entertainment e Design, torna sabato al Roma Convention Center “La Nuvola”.
“Society 5.0 – A Human Centric Future” è il titolo di questa 6° edizione del TEDxRoma dove 18 speaker internazionali e italiani affronteranno, per la prima volta in Italia, il concetto di Society 5.0, ovvero l’evoluzione della nostra società verso un utilizzo consapevole delle tecnologie di frontiera, e non solo: la Society 5.0 sarà anche la società del futuro in cui porre l’uomo al centro delle scelte in diversi ambiti da quelli sociali a quelli economici e culturali in stretta relazione con una nuova formula di progresso, ancora tutta da comprendere o inventare.
Per info e biglietti www.tedxroma.com.
Musei Statali Gratis
Domenica 5 maggio, in quanto prima del mese, i musei statali saranno gratuiti (tranne le mostre temporanee per le quali potrebbe rimanere in vigore la tariffa d’ingresso).
Ecco alcuni musei che aderiranno all’iniziativa: Colosseo e Foro Romano / Palatino, Domus Aurea, Galleria Borghese, Galleria Nazionale Arte Moderna, Museo nazionale Etrusco di Villa Giulia e molti altri.
Per maggiori info: www.beniculturali.it.
Woodstock 50 anni di pace, amore e musica all’Auditorium Parco della Musica
Nell’agosto del 1969, in una fattoria a nord di New York, mezzo milione di giovani danno vita alla prima, grande tre giorni di “pace, amore e musica” che diventa famosa semplicemente con il nome di Woodstock.
Su un palco di legno, in mezzo al verde delle Catskill Mountains, si esibiscono star affermate come Jimi Hendrix, Joan Baez, The Who, Janis Joplin e Sly Stone.
Ma anche nomi nuovi del rock destinati a diventare leggende della musica come Joe Cocker, Carlos Santana, Crosby.
Ma com’è iniziato tutto? Perché proprio a Woodstock?
A questi e ad altri quesiti risponderà venerdì (ore 21) Ezio Guaitamacchi, giornalista e musicista, con un racconto avvincente, pieno di dettagli accurati, curiosi aneddoti e stravaganti coincidenze per rivivere il più famoso Festival rock della storia trasportando lo spettatore indietro nel tempo tra suoni, immagini storiche e visioni artistiche.
Non mancheranno filmati e immagini storiche per uno spettacolo ancor più affascinante ed evocativo.
Biglietto intero 20 euro.
Sito: www.auditorium.com.
Alessandra Amoroso in concerto al Palazzo dello Sport
Dopo le tappe a Bari, Cagliari e Firenze, Alessandra Amoroso sabato alle 21 sarà in concerto al Palazzo dello Sport in occasione di “10 Tour”.
La cantante salentina, una delle più amate e stimate interpreti del nuovo pop italiano, ha conquistato il disco di platino con l’album “10”, il suo sesto lavoro pubblicato ad ottobre 2018.
Biglietti a partire da 25 euro su www.ticketone.it.
Garbatella – Festival dello Street Food
Per tutto il fine settimana gli amanti del cibo di strada avranno pane per il loro denti: torna a Garbatella il Festival dello Street Food (dal 3 al 6 maggio).
Truck e ApeCar, posizionati tra Piazza Santa Eurosia e via delle Sette Chiese, vi delizieranno con tante ricette gourmet e piatti tradizionali delle varie regioni d’Italia.
Hamburger gourmet; arrosticini abruzzesi; spiedini di pesce, salsiccia a punta di coltello; supplì in tutte le loro varianti; e per concludere cannoli, bombe e ciambelle calde, tiramisù artigianale espresso, aragoste, paste sfornate e farcite al momento, pasta di mandole, waffle caldi.
Insomma dolce e salato da Nord a Sud.
Ingresso gratuito.
Enrique Iglesias in concerto al Palazzo dello Sport
Enrique Iglesias domenica sera sarà in concerto al Palazzo dello Sport, all’Eur, in occasione dello show “All the hits live”.
L’artista madrileno arriverà in Italia con il suo undicesimo tour mondiale con il quale sovvertirà nuovamente le regole e stravolgerà il pubblico in uno show pieno di effetti pirotecnici, tecniche laser e uno schermo led lungo 40 metri.
Con 100 milioni di singoli e album venduti, 197 premi, tra cui Grammy, Billboard Awards e World Music Awards, Enrique Iglesias è uno degli artisti di maggior successo nel mondo.
Brani come "Bailamos", "Rhythm Divine" “Hero” o "Be With You" e gli ultimi successi tra i quali “Duele El Corazon”, “Subeme La Radio”, “El Baño”, “Move To Miami” o il recente “I Don't Dance (Without You)” sono sempre alti in classifica.
Nel suo ultimo tour “Sex and Love“, tra il 2014 e il 2018, Iglesias si è esibito davanti a quasi 1 milione e mezzo di fan per un totale di più di 100 concerti.
International Tattoo Expo Roma alla Fiera di Roma
Da sabato a domenica i padiglioni della Fiera di Roma ospitano il “XX International Tattoo Expo Roma”: sarà l’occasione per incontrare e vedere all’opera i più famosi tatuatori a livello mondiale.
Si tratta del quinto più importante e grande evento al mondo con più di 400 tatuatori internazionali, nuovi fenomeni e tendenze, espositori oltre a un live e ospiti del calibro di Samuel dei Subsonica.
Per info www.internationaltattooexporoma.com.
Dream - L’Arte incontra i sogni al Chiostro del Bramante
Ultimo weekend per assistere a “Dream – L’Arte incontra i sogni” al Chiostro del Bramante.
Una mostra che parla di desideri, aspettative, fantasie, paure esorcizzate e che permette allo spettatore di dare forma ai propri sogni.
“Dream” è un percorso allegorico verso la parte più segreta dell’animo umano; attraverso l’idea di viaggio viene sviluppato il tema del sogno che costituisce il canale o “la strada reale”, secondo il pensiero di Sigmund Freud, per entrare in contatto con l’inconscio e la dimensione spirituale.
La mostra, curata da Danilo Eccher, affronta il sogno come elemento di riflessione, di scoperta, come espressione privata, come porta d’accesso allo spazio più profondo dell’animo.
A opere site-specific si alternano lavori ripensati per gli spazi del Chiostro del Bramante in una successione che diviene un unico grande racconto anche grazie al coinvolgimento diretto degli artisti.
Un percorso espositivo immaginato come un’esperienza che conduce il pubblico dalle zone più in ombra alla dimensione meditativa fino agli spazi celesti dell’anima.
Andy Warhol in mostra al Vittoriano
Domenica sarà l’ultimo giorno per ammirare un’esposizione interamente dedicata al mito di Andy Warhol e realizzata in occasione del novantesimo anniversario della sua nascita negli spazi del Complesso del Vittoriano - Ala Brasini.
Una mostra che parte dalle origini artistiche della Pop Art: nel 1962 il genio di Pittsburgh inizia crea la serie Campbell’s Soup, minestre in scatola che Warhol prende dagli scaffali dei supermercati per consegnarli all’Olimpo dell’arte.
Seguono le serie su Elvis, su Marilyn, sulla Coca-Cola.
L’esposizione, con le sue oltre 170 opere, vuole riassumere l’incredibile vita di un personaggio che ha cambiato per sempre i connotati non solo del mondo dell’arte ma anche della musica, del cinema e della moda, tracciando un percorso nuovo e originale che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente.
Biglietto intero 13 euro, www.ilvittoriano.com.
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**
Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.
Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.
Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.
Design più maturo e scolpito
Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.
Un "tappeto volante"
Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.
Come nel salotto di casa
Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva.
Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.
A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.
Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.
Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna.
Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.
Tutto a portata di mano
L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale.
La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante.
Gamma completamente elettrificata
Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.
Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat
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