Cosa fare a Roma nel weekend del 29 e 30 gennaio
Tanti gli eventi a Roma questo fine settimana nonostante la domenica ecologica (30 gennaio): blocco del traffico sì ma non mancano le opportunità per svagarsi.
Ecco allora che vi diamo una mano per decidere come trascorrere al meglio il weekend.
Non perdetevi la mostra al Maxxi BUONE NUOVE. donne in architettura e il Cacio e Pepe Festival da Eataly.
Domenica è in programma all’Auditorium Parco della Musica lo spettacolo di danza Les Étoiles e al Teatro Olimpico è tornata tutta la magia di Supermagic.
Qualcosa di nuovo da provare? La cucina giapponese di Junsei Sushi Restaurant nel quartiere Flaminio.
Abbiamo selezionato per voi gli appuntamenti da non perdere: qui sotto tutti i dettagli.
Cosa fare a Roma nel weekend del 29 e 30 gennaio
(Continua sotto la foto)
Se volete provare qualcosa di nuovo
Al Flaminio ha aperto da appena un mese un nuovo Junsei Sushi Restaurant, il quarto dopo quello storico a Testaccio (via Galvani 69), il sushi bar dentro il Salario Center e il sushi garden presso ViVi Le Serre.
Non solo sushi, in carta ci sono anche varietà di noodles, riso, udon, soba, donburi, tempura e altri piatti tipici giapponesi. La grande novità sono i crudi: freschissimi e preparati ogni giorno al momento tra cui crostacei, ostriche, carpacci e tartare.
Tra gli antipasti meritano di essere provati i gyoza - in particolare la versione di raviolo alla piastra ripiena di pregiato Wagyū - e la tartare tempura shiso (gambero rosso, maionese al lime, ikura su foglia di shiso in tempura).
Ampia la scelta di uramaki, su tutti spiccano gli aburi sake (surimi di granchio, salmone scottato, Philadelphia e salsa teriyaki), gli ebi tempura roll con gambero e il lemon roll (oltre al gambero, avocado, salmone, mayonese al limone).
Per gli amanti del tartufo, da non perdere il toro black truffle con tartare di ventresca, cetriolo, avocado, fettine di ventresca di tonno e tartufo nero. In menu anche piatti caldi come salmone alla piastra in salsa teriyaki con purea di patate (sake teriyaki) e carne Wagyū.
Meglio lasciarsi un po’ di spazio per il dessert perché la piccola pasticceria è davvero la ciliegina sulla torta. Ogni giorno vengono preparati espressi da una pastry chef dei piccoli capolavori, anche molto buoni. Un esempio? L’esotico: biscotto, cioccolato, mousse di cocco e mango.
Per completare l’esperienza tradizionale, da assaggiare birra, sakè e whiskey giapponesi.
Il tutto accompagnato dalla gentilezza del personale e da una location molto curata, dalla mise en place agli arredi (non manca anche un piccolo spazio esterno).
Indirizzo: viale del Vignola 9. Aperto tutti i giorni, a pranzo e cena. Possibilità di asporto e consegne a domicilio sempre attive.
Spettacoli
Da giovedì scorso è tornato al Teatro Olimpico Supermagic (fino al 6 febbraio) a cui prendono parte i più grandi illusionisti, mentalisti e prestigiatori di tutto il mondo.
Questa XVIII edizione vede la partecipazione di una ventina di artisti pronti a intrattenere grandi e piccoli con apparizioni, trasformazioni ed effetti speciali inediti durante le due ore di spettacolo.
Biglietti a partire da 26 euro.
Arte
Questa domenica, in quanto ultima del mese, i Musei Vaticani saranno aperti al pubblico gratuitamente fino alle 14 (ultimo orario disponibile per l’accesso le 12.30).
Da non perdere assolutamente una visita alla Cappella Sistina.
Maggiori info sul sito.
Food
Inizia oggi da Eataly il Cacio e Pepe Festival, in programma al Terzo piano dello store di Ostiense fino a domenica.
Sarà l’occasione per assaggiare il celebre primo piatto romano (in versione sia classica che rivisitata) di alcune trattorie storiche come Felice a Testaccio che preparerà i tonnarelli cacio e pepe, Osteria Fratelli Mori che porta in tavola mezze maniche cacio e pepe, Alari con i suoi cannelloni di ricotta con crema cacio e pepe e le polpettine con crema cacio e pepe.
E poi Trattoria Verbano presenteràs le fettuccine cacio, pepe e baccalà e le Puntarelle cacio e pepe. Del Pastificio Secondi i ravioli ripieni di cacio e “pepe rosso Kampot della Cambogia” con guanciale croccante; i ravioli ai carciofi alla romana con crema di cacio e “pepe Terra, selezione di pepi” e limone; la mattonella di lasagna fritta cacio e “pepe bianco Muntok dell'Indonesia” e “pepe nero Sarawak della Malesia”.
Proposte gluten free, come i supplì cacio e pepe e le patate maltagliate con salsa fatta in casa cacio e pepe, e vegeteriane (hamburger) saranno targate Manforte.
E per finire crostate a volontà di Alari Pasticceria. Ingresso gratuito, obbligatorio Green Pass rafforzato.
Danza
Domenica (ore 18) e lunedì (ore 21), dopo un’attesa di due anni, andrà in scena all’Auditorium Parco della Musica Les Étoiles a cura di Daniele Cipriani.
La kermesse vede protagonisti i più importanti artisti del momento provenienti dai maggiori teatri del mondo. Tra i danzatori ospiti, Eleonora Abbagnato, Natalia Osipova, Fumi Kaneko, Vadim Muntagirov, Cassandra Trenary, Sergio Bernal e molti altri.
In programma brani tratti dal repertorio classico (tra cui i passi a due del Cigno Bianco e del Cigno Nero, impreziositi dai tutù disegnati da Roberto Capucci), e lavori moderni come la prima italiana di Touché di Christopher Rudd, interpretata da Calvin Royal III e João Menegussi.
Biglietto intero 35 euro.
Mostre
Si intitola BUONE NUOVE. donne in architettura la mostra - curata da Pippo Ciorra, Elena Motisi ed Elena Tinacci - in esposizione al MAXXI fino all’11 settembre.
Attraverso una narrazione storica e un’ampia panoramica sulla situazione internazionale attuale, l’esposizione racconta l’evoluzione del mestiere di architetto nell’ultimo secolo a favore di una nuova geografia della professione in cui la presenza femminile si fa sempre più forte e autorevole.
Da Signe Hornborg, prima donna al mondo a laurearsi in architettura (Helsinki, 1890), a Zaha Hadid nel 2004 vincitrice del prestigioso Pritzker Prize. Da Norma Merrick Sklarek, prima afroamericana ad avere accesso alla professione nel 1954, a icone del design modernista come Charlotte Perriand e Eileen Gray.
Da Ada Louise Huxtable, inventrice negli anni ’60 della critica di architettura con la sua rubrica sul New York Times e vincitrice nel 1970 del Premio Pulitzer, a “pioniere” italiane come la paesaggista Maria Teresa Parpagliolo, fino ad alcune tra le esponenti più interessanti e rappresentative dell’architettura contemporanea come Elizabeth Diller e Kazuyo Sejima.
Ulteriori informazioni sul sito web.
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