Cosa fare a Roma nel weekend del 26 e 27 giugno

romaPhoto by Andrea Martiradonna All rights reserved Dotdotdot
Secondo weekend per il Lazio in zona bianca. Ecco cosa fare a Roma in questo fine settimana di fine giugno tra spettacoli, eventi e mostre

Se cercate buone idee per decidere cosa fare a Roma questo weekend senza rinunciare alle buone norme di prevenzione al Covid, non c'è che l'imbarazzo della scelta, tra appuntamenti all’aria aperta ed eventi organizzati in sicurezza.

Per esempio, segnatevi Le Serre by ViVi, oasi verde con tanti eventi in programma dalle lezioni di yoga agli aperitivi organizzati sul prato del ristorante in un​'antica tenuta sulle colline di Monte Mario.

Gli appassionati di enologia non dovrebbero mancare all’appuntamento con Vini Selvaggi alla Città dell’Altra Economia, fiera tutta dedicata ai vini naturali, e a Roma Hortus Vini all’Orto Botanico di Trastevere con degustazioni ed eventi collaterali.

Questo fine settimana in cartellone anche diversi appuntamenti (musica e poesia) con la kermesse Villa Ada Roma Incontra il Mondo.

La stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma, poi, prosegue con un classico dei balletti, il Lago dei Cigni di Čajkovskij: dopo il debutto di martedì scorso sono in programma altre cinque repliche.

Restando in tema culturale da non perdere Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno con l’eccezionale apertura al pubblico dell’abitazione studio dell’artista futurista in via Oslavia e la riapertura della Domus Aurea.

Un’idea per una gita fuori porta? Non perdetevi il rinascimentale Palazzo Farnese a Caprarola vicino Viterbo.

Qui sotto tutti gli approfondimenti.

Cosa fare a Roma nel weekend

(Continua sotto la foto)

vivi le serre

ViVi le Serre

Quello che non ti aspetti nel centro di Roma è uno spazio verde curato nei minimi dettagli – dalla ristrutturazione di quello che un tempo era un ex vivaio e di cui si è voluto rispettare lo spirito, alla cucina con prodotti a Km0 e di stagione, alla minuziosa scelta di ogni singolo ingrediente nei cocktail preparati dalla bartender - dove poter trascorrere le proprie giornate dalla colazione fino a dopo cena sentendosi in una residenza di campagna, chissà se più della Provenza o dei Cotswold.

Eppure siamo alla fine di via della Camilluccia, nel quadrante nord della Capitale.

Curiosi di sapere come si chiama questo posto?

Forse ne avrete già sentito parlare per il successo della “sorella maggiore” a Villa Pamphili (e la scelta del femminile non è a caso dal momento che il brand di healthy food ViVi è stato fondato da due donne, Cristina Cattaneo e Daniela Gazzini): si tratta di ViVi le Serre, ristorante e spazio polifunzionale che per l’estate organizza tante iniziative en plein air.

Per esempio tutte le mattine (dal martedì alla domenica) si potrà praticare yoga all’ombra di alberi di magnolie con insegnanti esperti: al termine della lezione (il cui costo è di 18 euro) sarà offerta anche una tisana detox. Sempre sul prato del locale si organizzano il Sushi in the Garden, con materie prime di altissima, e ogni sera gli AperiNic con cestini colmi di prelibatezze (dalla tempura di verdure o gamberi, alle samosa vegetariane, al guacamole con nachos).

Dal martedì alla domenica ci sono anche gli ChicNic (dalle 12 alle 15) con tre opzioni di menù: il “Virtuoso” con sashimi di salmone, “Il Plant-Based” con guacamole e tortino di carote e il “Vizioso” con hummus e hamburger bio.

Per un drink da provare uno dei botanical cocktail dedicati a personaggi femminili iconici, del presente e del passato, come Frida Khalo (Mezcal, Campari, Passion Fruit, Ginger Beer) e Yoko Ono (Sakè, Cocchi Rosato, Bitter alla ciliegia – Tonica al pepe rosa).

Indirizzo: Via Decio Filipponi, 1 (parcheggio in Via Trionfale 6066).

Il lago dei cigni ph Yasuko Kageyama Opera di Roma

Lago dei Cigni al Circo Massimo

Dopo la prima di martedì scorso - con un Circo Massimo al completo e sotto una luna che ha contribuito a rendere ancora più magica ed eterea l’atmosfera - stasera e domani alle 21.00 andranno in scena le prime due repliche del Lago dei Cigni (le prossime saranno il 30 giugno l’1 e il 2 luglio) sulle musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

La stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma, dopo Il trovatore inaugurale, prosegue dunque con la danza: a dirigere l’Orchestra dell’Opera di Roma per questo classico del repertorio ballettistico - già record di incassi nelle precedenti stagioni - il maestro Andriy Yurkeviych.

Per questa reinterpretazione dell’étoile e coreografo Benjamin Pech - che culmina con il tradimento di Benno ai danni del principe Siegfried, il suo amico più caro ma di cui aveva sempre provato invidia tanto da infrangerne il sogno d’amore con Odette, fanciulla imprigionata da un incantesimo nelle sembianze di un cigno – l’allestimento delle scene, raffinate e con preziosi decori, sono a cura dello scenografo Aldo Buti, le luci di Vinicio Cheli e la realizzazione e animazione digitale di Ignasi Monreal.

Per quanto riguarda il corpo di ballo le étoiles Alessandra Amato e Rebecca Bianchi, i primi ballerini Susanna Salvi e Claudio Cocino e il solista Michele Satriano – si alterneranno con prestigiosi ospiti internazionali: la prima ballerina dell’Het Nationale Ballet di Amsterdam Maia Makhateli e il principal dancer del Bol’šoj di Mosca Semyon Chudin.

Il cartellone estivo proseguirà poi con Madama Butterfly di Giacomo Puccini (16 luglio - 6 agosto) e con Messa da Requiem di Giuseppe Verdi il 24 luglio.

Dal 30 luglio al 5 agosto sarà il turno di La bohème di Giacomo Puccini.

In più spettacolo di Vinicio Capossela in Bestiario d’amore il 23 giugno e Roberto Bolle and Friends dal 13 al 15 luglio.

I biglietti per la stagione estiva 2021 al Circo Massimo sono in vendita presso la biglietteria e sul sito del Teatro dell’Opera di Roma.

Fondazione MAXXI GIACOMO BALLA by SIAE

Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno al Maxxi

In occasione dei 150 anni dalla nascita di Giacomo Balla il Maxxi dedica al pittore futurista Casa Balla. Dalla casa all’universo e ritorno (fino al 21 novembre): per la prima volta è aperta al pubblico la sua casa museo in via Oslavia (solo nei weekend) e inoltre alla Galleria 5 del museo è allestita una mostra monografica.

Da una parte “casa e bottega” che riflette in pieno, tra luci e colori, lo spirito del manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’Universo firmato da Balla e Fortunato Depero nel 1915: oggetti di vita quotidiana da lui ideati e costruiti (tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, piatti, piastrelle) convivono con quadri, disegni e sculture.

Per visitare l’abitazione studio in cui l’artista torinese visse insieme a moglie e figlie dal 1929 al 1958 (anno della sua morte) occorre prenotarsi sul sito maxxi.art.

Dall’altra la mostra in via Guido Reni dove sono esposti arazzi, disegni, bozzetti, mobili e arredi originariamente parte di Casa Balla, insieme a otto nuove produzioni di architetti, artisti e designer contemporanei internazionali che per l’occasione hanno realizzato opere inedite per far riflettere sull’attualità del pensiero di Balla creando un collegamento spazio-temporale tra la casa degli anni ’30 e il museo del 21° secolo.

Biglietto intero per Casa Balla + Museo Maxxi: 22 euro; solo Museo Maxxi 12 euro.

villa ada incontra il mondo

Villa Ada Incontra Il Mondo

Iniziata mercoledì scorso con il concerto di Giancane, prosegue con nuovi appuntamenti la XXVII edizione di Villa Ada Incontra Il Mondo (fino al 18 agosto): anche quest’anno in programma tanti eventi culturali e musicali (non a caso il titolo della kermesse è La musica che cura) con artisti italiani e internazionali. Solo per citarne alcuni Kokoroko, Sons of Kemet, Fatoumata Diawara, Bombino, Subsonica, Vasco Brondi.

Stasera alle 21.30 andrà in scena l’eclettico e provocatorio artista americano Arto Lindsay con “Voce e Vortice”: una rilettura della celebre Lectura Dantis di Carmelo Bene.

Sabato sera invece si terrà una maratona di poesia dedicata all’architetto e uomo politico Renato Nicolini intitolata Tutte le Poesie Possibili, da Castelporziano a Villa Ada: sul palco per l’occasione si alterneranno poeti, rapper e musicisti in ricordo di quell’evento definito la “Woodstock della Poesia” che si tenne nel 1979 sulla spiaggia di Castelporziano voluta dall’assessore visionario Nicolini.

Domenica (ore 21.30) tocca al rock’n’roll dei Giuda.

Per conoscere tutto il cartellone completo villaada.org.

Vini Selvaggi

Vini Selvaggi e Roma Hortus Vini

Sabato e domenica dalle 11 alle 20 la Città dell’Altra Economia a Testaccio ospiterà una fiera tutta dedicata ai vini naturali: Vini Selvaggi.

Per l’occasione sarà possibile degustare oltre quattrocento etichette in compagnia di importanti vignaioli (la lista è visibile sul sito dell’evento) provenienti da Italia, Spagna, Francia, Slovenia e Repubblica Ceca.

Per partecipare alla kermesse occorre acquistare il pass online www.viniselvaggi.com oppure in loco.

Da stasera e fino a domenica l’altro grande appuntamento per gli appassionati di enologia è Roma Hortus Vini all’Orto Botanico di Trastevere, un festival dedicato ai vitigni autoctoni del Vigneto Italia organizzato dall’analista sensoriale Luca Maroni.

Sarà la volta buona per visitare anche di sera (eccezionalmente) gli spazi dell’orto degustando etichette italiane insieme ad esperti.

Il costo del biglietto è di 25 euro a persona; tutti gli eventi in programma sono sul sito romahortusvini.com.

domus aurea Crediti ph ERCO illuminazione

Riapertura della Domus Aurea

Dopo la pandemia è riaperta finalmente al pubblico la Domus Aurea con un percorso di visita tutto rinnovato e un moderno impianto di illuminazione che esalta spazi e apparati decorativi in quella che fu la residenza di Nerone dopo l’incendio che devastò Roma nel 64 dC.

In più nella magnifica Sala Ottagona è stata allestita una mostra interattiva e multimediale dal titolo “Raffaello e la Domus Aurea.

L’invenzione delle grottesche” che si svolgerà fino al prossimo 7 gennaio e pensata per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio.

Biglietti su coopculture.it.

europei calcio maxischermi roma

Italia – Austria in piazza

L’avventura di EURO 2020 prosegue per l’Italia dopo la vittoria di domenica scorsa con il Galles che ha regalato l’accesso agli ottavi di finale.

Sabato gli Azzurri sfideranno l’Austria (stavolta in una partita secca) per la conquista dei quarti: il match si disputerà sabato alle ore 21.00 allo stadio di Wembley, Londra.

Ma dove si può vedere a Roma la partita Italia - Austria? Per permettere a tutti i tifosi di seguire la Nazionale di Mancini nella Capitale sono stati installati dei maxischermi ufficiali: per accedere alle rispettive aree occorre però prenotare l’ingresso con un ticket virtuale gratuito sul sito ufficiale Euro2020Roma.com.

Due di questi si trovano a piazza del Popolo dove è stato allestito il Football Village composto da due aree: una con un palco dedicato agli spettacoli, all’intrattenimento, alla musica e alle iniziative culturali, l’altra con stand dedicati a prodotti gastronomici e poi campi di calcetto e uno spazio ludico per i bambini.

Un altro maxischermo è ai Fori Imperiali dove sono previste le stesse modalità di accredito per il biglietto.

niccolo fabi ph valeria fioranti

Concerti all’Auditorium Parco della Musica

Dopo il concerto di ieri anche questa sera Niccolò Fabi si esibirà in Cavea (ore 21) in occasione della ripresa del tour sospeso nel 2020.

Il cantautore romano, insieme ai suoi compagni di viaggio Roberto Angelini, Pier Cortese, Alberto Bianco, Daniele “mf coffee” Rossi e Filippo Cornaglia, proseguirà poi con altre date in giro per l’Italia. Sabato - sempre alle ore 21 - sarà il turno di Mecna, voce rap italiana classe 1987.

Quest’anno sono usciti i suoi i singoli “Soli” - brano che vede la partecipazione di Ghemon e Ginevra - e “Mille Cose”, oltre alle collaborazioni con Francesca Michelin in “Se Fossi” e con Tredici Pietro in “Oro”.

Domenica la Cavea sarà animata da ritmi folk - rock con L’Orchestraccia, gruppo di attori, cantanti e musicisti che regaleranno una serata di musica e teatro con arrangiamenti di stornelli romani e poesie oltre a brani inediti e ballate d’amore. auditorium.com

Palazzo farnese caprarola

Gita fuori porta - Palazzo Farnese a Caprarola

Dove andare vicino Roma per una gita fuori porta?

Da non perdere una visita a Palazzo Farnese a Caprarola, borgo rinascimentale affacciato sulla valle del Tevere in provincia di Viterbo.

Qui si trova la dimora voluta dalla famiglia Farnese la cui edificazione fu avviata nel 1530 da Alessandro il Vecchio (divenuto poi papa Paolo III) - che la immaginava come una fortezza residenziale su progetto di Antonio da Sangallo – e che fu poi completata nel 1575 dal nipote Alessandro il Giovane con Jacopo Barozzi detto il Vignola che la trasformò in una grandiosa villa signorile.

All’edificio sono annessi gli "Orti farnesiani", esempio di giardino tardo-rinascimentale i cui lavori iniziarono nel 1565 con Giacomo Del Duca per concludersi solo nel 1630 sotto la direzione di Girolamo Rainaldi.

Le visite sono aperte dal martedì alla domenica dalle ore 8.30 alle ore 19.30 (ultimo ingresso ore 18.45).

Biglietto intero 5 euro.

  • IN ARRIVO

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

pandoro heropandoro
La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

(Continua sotto la foto)

pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

  • IN ARRIVO

Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

ansia sera dormire insonnia heroansia sera dormire insonnia evidenza
Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

(Continua sotto la foto)

ansia benessere donna autunno

Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

ansia salute mentale tristezza

Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

  • IN ARRIVO

Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

regali di natale hero granderegali di natale
Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

(Continua sotto la foto)

regali di natale 2025

1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

  • IN ARRIVO

Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (5)

Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (8)

Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (2)

Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (4)

Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (9)

Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (6)

Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat