Cosa fare a Roma nel weekend del 25 e 26 giugno

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Cosa fare a Roma in questo ultimo fine settimana di giugno? Ecco tutti gli appuntamenti in programma tra cinema, festival e musica.

In cerca di idee per decidere cosa fare a Roma questo weekend? Ecco gli eventi da non perdere in una Capitale ormai in versione estiva.

Sabato a piazza Santa Maria in Trastevere arriva la kermesse Piazza della fotografia che per l’occasione diventa un hub culturale gratuito con un ricchissimo programma di fotografie, video installazioni, incontri e performance

Eataly Roma festeggia i suoi primi dieci anni con una serie di iniziative all’insegna del buon bere e mangiare.

Qualche concerto? Sabato è l’ora dell’elettronica di Chet Faker all’Auditorium Parco della Musica.

Per gli appassionati di cinema prosegue l’appuntamento con Isola del Cinema all’Isola Tiberina.

Se siete in cerca di un nuovo indirizzo da provare in Prati c’è Freni e Frizioni Draft con ottima pizza e cocktail alla spina.

Ve le raccontiamo, di seguito tutti i dettagli.

Cosa fare a Roma nel weekend del 25 e 26 giugno

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Nuove aperture

Pizza e cocktail alla spina: un food pairing insolito così come la proposta di mixology destinata a fare tendenza nella Capitale.

Due buoni motivi per provare Freni e Frizioni Draft, ristorante e cocktail bar in Prati che rimanda allo storico locale trasteverino nato 17 anni fa in quella che era un’officina meccanica.

E non a caso alle spalle di questo ambizioso progetto ci sono Luca Conzato, creatore di Freni e Frizioni, e i soci Cristian Bugiada e Riccardo Rossi.

L’idea è quella di scardinare il preconcetto che c’è dietro la proposta di drink premiscelati e serviti 'alla spina': ossia che a risentirne sia la qualità.

In realtà questa formula riduce al minimo il rischio che uno stesso cocktail possa venir fuori ogni volta diverso o che, soprattutto in caso di locale affollato, venga realizzato in maniera sbrigativa.

Qui la preparazione di drink in fusto ha invece alle spalle il lavoro accurato del bartender Daniele Gambucci e l’utilizzo delle migliori materie prime (la soda è home made).

Il sistema inoltre riduce al minimo gli sprechi, è sostenibile perché fa uso di fusti 100% riciclabili, consente tempi di servizio più rapidi e garantisce prezzi contenuti (circa 8 euro a cocktail).

Venendo al dunque oltre a una selezione di sei birre alla spina, si può scegliere tra cocktail signature – per citarne solo alcuni, Campfire (Bulleit Bourbon, Talisker 10, Apple Cordial, BBQ, Ginger Beer), Fizzmed (Tanqueray N°Ten Gin, Lavender, Elderflower, Citrus, Thyme, Soda), Pa-Low-Ma con Casamigos Blanco Tequila, Bergamot, Grapefruit Soda e l’analcolico No Cool-er con Seedlip Garden analcolico, Cranberry, Citrus, Vanilla, Tropical Soda – e grandi classici come Americano, Moscow Mule, Spritz, Gin Tonic, Whisky Highball.

La proposta food è altrettanto interessante e affidata al giovane pizzaiolo Matteo Carducci, una vera promessa.

La sua pizza croccante è frutto della scelta di farine macinate a pietra, di una doppia cottura (forno elettrico e a gas) e della ricerca minuziosa dei migliori ingredienti.

In menu si trovano Napoli, Marinara, Capricciosa, Diavola, Boscaiola e un’ottima Margherita cruda con polpa di pomodoro bio, stracciatella di Andria e julienne di basilico.

Tra quelle ripiene (tra le varie, Cicoria, Capocollo, Cotto, Broccoletti) meritano una particolare menzione la Mortadella con bufala e la Tonno con pomodoro bio, tonno di Cetara, cucunci, salsa tonnata, olive taggiasche e julienne di menta.

Ottimi anche i fritti, su tutti i supplì Ragù bianco di Fassona piemontese con provola affumicata, garnish di cacio ricotta e riduzione di mosto cotto, Risotto alla milanese e Burro e parmigiano.

E poi non mancano anche una vasta scelta di insalate e piatti come tartare, vitello tonnato e uovo fritto.

Per chiudere in dolcezza, fantastiche le zoccolette con la Nutella.

Tutte prelibatezze da gustare in un’ambiente arredato in stile contemporaneo – trecento metri quadri con alle pareti opere d’arte di Saadane Afif, Pablo Vargas Lugo, Jonathan Monk e Piero Golia – che si compone di tre sale: la prima e l'ultima con due grandi banconi.

E d’estate è un vero piacere accomodarsi nel dehors a due passi da Borgo Pio.

Orari: 11.30-02.00 dal mercoledì al lunedì

Indirizzo: via Sforza Pallavicini 12

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Fotografia

Santa Maria in Trastevere a partire da questo sabato e fino al 24 settembre si trasforma in un museo (gratuito) a cielo aperto della fotografia.

In occasione di Piazza della fotografia tutti i giorni, sul grande ledwall montato in piazza, romani e turisti potranno ammirare videoinstallazioni di progetti fotografici in loop dalle 13.00 all’una di notte, arricchite da incontri di approfondimento e performance.

Ogni settimana in calendario una nuova videoinstallazione e un talk, dedicati a un tema sempre diverso.

Tra i vari topic affrontati ci sarà il viaggio fotografico come metafora della vita con gli scatti realizzati in giro per il mondo dai fotografi Maria Cristina Valeri, Alex Mezzenga e Gilberto Maltinti.

Fotografi e organizzatori dialogheranno con il clavicembalista Luca Purchiaroni per una narrazione dell’idea di viaggio che prenda spunto dal celebre ‘Intervallo RAI’ rendendolo contemporaneo.

La colonna sonora che accompagna la videoinstallazione è quella originale dell’epoca, da Händel a Couperin, da Paradisi a Bach.

Tra gli appuntamenti in calendario anche la call internazionale gratuita ‘Tutti gli sguardi portano a Roma’, una video installazione composta dalle fotografie catturate da romani e turisti in viaggio nella Capitale, scatti di una città che riparte dopo gli anni drammatici della pandemia.

Eataly Roma – interno festeggiamenti

Enogastronomia

Lo scorso 21 giugno Eataly Roma ha spento 10 candeline: un’avventura iniziata nel 2012 con la riqualificazione dell’Air Terminal Ostiense realizzato per i Mondiali di calcio (Italia ‘90) dall'architetto postmoderno Julio Lafuente e poi rimasto per molti anni non pienamente fruibile da cittadini e turisti.

Oggi la struttura è tornata a vivere con oltre 100 produttori del Lazio e più di 14.000 prodotti delle migliori tradizioni agroalimentari.

In occasione del compleanno sono tanti gli eventi in programma.

Stasera (ore 19.00) l’appuntamento è all'Enoteca del secondo piano con “Tre Calici al Mercato”: degustazione di tre etichette in abbinamento a tanti prodotti freschi.

E dal martedì alla domenica è in calendario presso la Birreria di Eataly “Aperitivo in Birreria”.

I festeggiamenti non finiscono qui, i ristoranti di Eataly proporranno per tutto il mese tre menu speciali a un prezzo vantaggioso.

Tutti i dettagli sulle iniziative dei 10 anni di Eataly Roma sono al link dedicato.

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Musica

Domani, alle ore 21.00, la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica ospita il concerto dell’australiano Chet Faker, tra i principali protagonisti dell’elettronica internazionale.

Biglietti a partire da 32 euro.

E sempre sabato alle ore 21.00 Alex Britti sarà alla Casa del Jazz (viale di Porta Ardeatina 55) con il suo nuovo album interamente strumentale accompagnato da tre musicisti: Giulio Rocca alla batteria, Emanuele Brignola al basso e Michele Papadia all’organo Hammond, pianoforte e tastiere.

Biglietto intero 35 euro.

isola del cinema roma

Cinema

Dal 16 giugno è tornato l’appuntamento con l’Isola del Cinema (fino al 3 settembre) lungo le banchine del Tevere all’Isola Tiberina.

Anche questa 28esima edizione si animerà di proiezioni all’aperto, mostre inedite, eventi speciali, masterclass e incontri.

E nell’anno del centenario della nascita, Pier Paolo Pasolini verrà ricordato raccontando il suo legame con Roma e con un concorso di cortometraggi rivolto ad under 30.

Donnexstrada Jazz Night

L’iniziativa

Stasera dalle ore 20.00 al Green Hole, locale nel centro storico, si terrà una Jazz Night per sostenere la raccolta fondi di Donnexstrada, associazione che ha lanciato il progetto Punti Viola: avamposti di sicurezza nei quartieri e nelle vie più a rischio delle città.

A partire da Roma dove compariranno i primi “bollini” identificativi sulle vetrine di diverse attività commerciali, bar e farmacie in primis.

Per avviare il progetto le fondatrici di Donnexstrada hanno avviato anche una raccolta fondi online attraverso la piattaforma Eppela.

L’obiettivo è quello di costruire una rete attorno alle vittime di violenza, sia riguardo alle molestie su strada che quelle domestiche, individuare e segnalare punti di riferimento dove le donne possano appoggiarsi in caso di pericolo, sensibilizzare la cittadinanza e informare rispetto alle risorse presenti sul territorio per contrastare la violenza (centri antiviolenza, consultori, associazioni).

Chi entrerà nei Punti Viola troverà prima di tutto un luogo sicuro dove rifugiarsi e chiamare le forze dell’ordine, ma anche dove informarsi su come uscire da una spirale di violenza.

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

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pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

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È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

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