Cosa fare a Roma durante queste vacanze (e la notte di Capodanno)

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Chi deciderà di passare le vacanze di Natale e il Capodanno 2023 a Roma avrà l'imbarazzo della scelta: ecco tutti gli eventi in programma

L'anno nuovo è alle porte: arte, eventi, mostre, musica e buon cibo. Tantissimi gli appuntamenti in programma nella Capitale, per accontentare i gusti di tutti. Ecco perché se avete in programma di passare le vacanze di Natale e Capodanno a Roma abbiamo cercato di fare il punto su tutto quello che c'è da fare.

Qui sotto i dettagli.

Cosa fare a Roma a Capodanno 2023

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Eventi

 

Incanto di luci 

C’è tempo fino all’8 gennaio per assistere alla mostra sensoriale Incanto di luci all’Orto Botanico di Roma, in contemporanea con altre 18 città europee.

In occasione di questa prima edizione italiana dell’evento di light art nata dal format “Christmas garden", organizzato da Deag Deutsche Entertainment Ag, Img e Be.it events, l’Orto Botanico sarà illuminato per un chilometro e mezzo grazie alle opere del light designer Andreas Boehlke, accompagnate dalle melodie del compositore e sound designer Burkhard Fincke.    

Indirizzo: Largo Caterina di Svezia 23/A

Tuffo nel Tevere

Come da tradizione, ogni primo gennaio alle ore 12.00 si rinnova l’appuntamento con il tuffo nel Tevere di Mister Ok

Sono decenni ormai che subito dopo lo sparo del cannone del Gianicolo Maurizio Palmulli, ex assistente bagnanti oggi settantenne, si esibisce di fronte alla folla di turisti e curiosi che lo aspetta a ponte Cavour.

 

Natalè Auditorium 

Fino all’8 gennaio l’Auditorium Parco della Musica ospiterà la rassegna Natalè Auditorium con un ricco programma di concerti (tra i vari 26 e 27 dicembre Venditti e De Gregori, 28 e 29 dicembre Elisa) e spettacoli (31 dicembre Edoardo Leo con “Ti racconto una storia”) prodotti dalla Fondazione Musica per Roma.

Ai tanti concerti di musica pop, rock, jazz si aggiungerà il consueto appuntamento con il Roma Gospel Festival, a cui prenderanno parte le migliori formazioni provenienti dagli Stati Uniti (fino al 31 dicembre).

Non mancheranno spettacoli per i più piccoli, mostre e visite guidate per le famiglie.

Programma, info e orari sul sito.

Presepe a piazza San Pietro

Quest’anno arriva dalla friulana Sutrio, in Carnia, il tradizionale Presepe esposto in piazza San Pietro fino all’Epifania.

Realizzato da un team di artisti ed artigiani del legno, l’opera si compone di 18 statue in legno di cedro a dimensione umana, illuminate e disposte su una superficie di oltre cento metri quadri.

Grande attenzione è stata posta al tema della sostenibilità: per il Presepe di Sutrio non è stato abbattuto neanche un albero.

La culla per esempio è stata realizzata con materiali di recupero (vecchie travi di stalla, rami e radici abbandonati durante la terribile tempesta Vaia).

Street art sostenibile

Si intitola Usawa, in swahili equilibrio, il nuovo murale realizzato con eco-pitture Airlite che trasforma la fermata della stazione ATAC metro B di Pietralata in una nuova ‘porta d’ingresso’ della street art sostenibile a Roma.

Il murales – il secondo dopo quello realizzato a Borgo Universo, ad Aielli (AQ) – rientra nell’ambito del progetto Costellazioni di Negroni, nato per offrire spazi di condivisione e collaborazione ai giovani per favorire iniziative positive su territori e comunità locali.

L’opera è stata firmata dal giovane street artist napoletano Giovanni Anastasia che ha utilizzato delle vernici Airlite capaci di neutralizzare lo smog: il murale della metropolitana di Pietralata, con i suoi 70 metri quadrati, permetterà di ripulire l’aria come farebbe un bosco di pari superficie, assorbendo lo smog di circa 15 auto benzina euro 6 al giorno.

FRATELLI MORI TAVOLA DI NATALE-2

Menu delle feste

Osteria Fratelli Mori

Per il cenone di Capodanno Alessandro e Francesco Mori non potevano che pensare a un menu a base di piatti tipici della tradizione romana oltre a grandi classici.

Nella loro accogliente osteria in zona Piramide, dopo aver brindato con Prosecco accompagnato da un Cestino di fritti misti e Polpettine di coda alla vaccinara, si proseguirà con Ravioli di faraona al tartufo nero pregiato e il Fusillone con ragù di maialiano e salsa di topinambur.

Tra i secondi si può scegliere la Buttera di cinta senese con erbe aromatiche oppure la Costoletta di agnello con panure aromatica, insalatina di finocchi e arance.

E dopo i dolci, allo scoccare della mezzanotte verranno servite Lenticchie e cotechino (costo a persona 90 euro, bevande escluse).

Indirizzo: via dei Conciatori 10

Aqualunae

Chef Emanuele Paoloni nel suo ristorante in Prati dedica al Capodanno e al pranzo del primo gennaio due menu degustazione per veri gourmet.

A Capodanno il pesce fa da padrone. Si parte con il  Calice di bollicine, il Benvenuto dello Chef, la Degustazione di olio evo pluripremiato con pane homemade e tour di sali dal mondo, il Carpaccio di capesante passionfruit, pistacchio e radicchio, il Profumo di vongole alla francese
.

Largo poi ai Paccheri gratinati con frutti di mare e porro bruciato, al Mantecato di carnaroli polpo, n’duja e yuzu
, al Merluzzo nero carbonaro con affumicatura live, caviale di salmone.

La cena del 31 dicembre si chiude con il Pre dessert, il dessert Spagna, passionfruit, lampone e cioccolato bianco
, un Dolce arrivederci dello Chef e La tradizione (costo a persona 115 euro bevande escluse).

Per quanto riguarda invece il pranzo del primo gennaio si prevede, tra i vari, Polpettine con battuto di cortile, crema di blu al miele e verdurine croccanti, Strascinati al forno con maialino nero, tartufo e parmigiano vacche rosse 36 mesi, Fagotti di faraona mantecati con burro allo yuzu, salvia, nocciola; Piemontese di tonno e verdure golose (costo a persona 78 euro, bevande escluse).

Per ciascun menu è prevista la possibilità di wine pairing (costo a persona 34 euro).

Orari: sempre aperto dalle 9.00 alle 24.00

Indirizzo: piazza dei Quiriti 19/20

Cuoco e Camicia

Menu degustazione per la sera di Capodanno nel ristorante a Monti di chef Riccardo Loreni.

Si comincia con il Calice di Franciacorta brut Cuvée22 Castello Bonomi e una selezione di stuzzicanti amuse bouche: Ostrica, piselli e rafano; Crudo di tonno al bloody mary; Salmone croccante, avocado, teriyaki; Cialda ai semi, ricotta affumicata, pomodoro vere, caviale di salmone; Bao&ceviche di seppia; Midollo caramellato alla senape; Pagnotta ai grani antichi e burro di mare.

La proposta continua con le Capesante scottate, zucca, zenzero, burro, alici e il Tataki di tonno, cavolfiore e shichimi. Spazio poi ai Tortelli di brodo al contrario, spuma di mortadella e al Riso Acquerello, cacio e pepe, pere limone e coppa di testa.

Si prosegue il cenone con il Rombo all’extravergine, salsa bernese, cardoncelli, tartufo nero. Per dessert lo chef propone  Cioccolato bianco, vaniglia, pepe, lamponi (costo 160 euro a persona pane e acqua inclusi, bevande escluse).

Orari: aperto il 1 gennaio con menu alla carta.

Indirizzo: via di Monte Polacco 2/4

Frezza

Per accogliere il 2023 Frezza, il nuovo locale nel centro di Roma aperto di recente dall’attore Claudio Amendola, propone un menu ricco e di ispirazione romana preparato per l’occasione dallo chef Davide Cianetti.

Si inizia con un antipasto con Focaccia, Tagliere di salumi e formaggi selezione DOL, Strudel di carciofi alla romana e ricotta.

Si prosegue con i primi, come le Fettuccine fatte in casa con salsiccia, broccoli e pecorino e la Lasagna classica con mozzarella di bufala. A seguire un secondo a base di Costolette di agnello fritte dorate con cicoria e patate e Carciofo alla romana.

Per concludere in dolcezza Crostata ricotta e visciole e l’immancabile Cotechino con le lenticchie (costo 90 euro a persona).

Indirizzo: via della Frezza 64 

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Sport e attività all’aria aperta

Corsa

Torna la We Run Rome, manifestazione podistica alla XI edizione che si correrà il 31 dicembre nel centro di Roma per festeggiare la fine dell’anno.

Tre le tipologie di gara per runners esperti ed appassionati di corsa: 10 km competitiva, 10 km non competitiva e 5 km non competitiva.

Tutte saranno con partenza (ore 14.00) e arrivo nel meraviglioso scenario delle Terme di Caracalla, passando per piazza Venezia, via del Corso, piazza di Spagna, piazza del Popolo, via dei Fori Imperiali e piazza del Colosseo. 

4. Franco Angeli, Elettorale, 1970-2

Mostre

Fino al 26 marzo 2023 WeGil, spazio polifunzionale della Regione Lazio a Trastevere, ospita la retrospettiva (inaugurata lo scorso 8 dicembre) Franco Angeli-Opere 1958-1988.

La mostra dedicata all’artista romano, a cura di Silvia Pegoraro, si presenta come un percorso antologico di 74 opere uniche provenienti da collezioni private (alcune inedite) dagli esordi informali del 1957-58 al figurativismo geometrico e metafisico degli anni ’80, sino al 1988, anno della sua scomparsa.

Biglietti: ingresso gratuito

Orari: tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 (chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio)

Indirizzo: Largo Ascianghi 5

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Concerti di Capodanno

Dopo gli stop per via della pandemia quest’anno torna il consueto appuntamento con il concertone di Capodanno promosso da Roma Capitale, Assessorato ai Grandi Eventi, Turismo, Moda e Sport.

Il live Rome Restarts 2023, ai Fori Imperiali, vedrà alternarsi sul palco star della generazione Z come Elodie, Franco 126, Madame e Sangiovanni e sarà condotto da Francesca Romana D’Andrea e Filippo Ferraro, volti e voci di RDS 100% Grandi Successi (radio ufficiale dell’evento). 

La festa inizierà alle 21.30 e proseguirà anche dopo il brindisi al nuovo anno con uno speciale dj-set a cura di Dimensione Suono Roma, per continuare a cantare e ballare insieme a romani e a turisti con il Colosseo di sfondo.

 

Capodarte 2023

Il primo gennaio torna Roma Capodarte, programma gratuito di eventi culturali diffusi in tutta la città.

Per l’occasione sono previsti concerti e iniziative con protagonisti del mondo della cultura che incontreranno spettatori e visitatori nei musei, nei teatri, nei cinema, nelle biblioteche e in altri spazi della Capitale aperti in via eccezionale al pubblico.

Decine gli interventi in programma, tra eventi musicali, visite guidate, spettacoli, letture ed eventi per bambini e famiglie.

L’elenco completo e gli orari sono consultabili sul sito della manifestazione

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Nuove aperture

Quello dell’hotellerie di lusso è un trend in continua crescita a Roma, e lo conferma l’ultimissimo arrivato: Palazzo Ripetta, 5 stelle in un edificio seicentesco nell’omonima via del centro tra piazza del Popolo e Ara Pacis.

Il palazzo, che nei secoli è stato anche convento e residenza religiosa per ragazze orfane, è tornato a splendere dopo un lungo e accurato restyling voluto dal giovane imprenditore romano Giacomo Crisci.

Design, arte contemporanea, enogastronomia di alto livello: questo lo spirito di Palazzo Ripetta che vuole essere non solo hotel (78 camere e suites) ma anche un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina e della mixology d’autore.

Sono infatti aperti anche agli ospiti esterni il ristorante San Baylon, guidato dall’Executive chef Marco Ciccotelli, e il Baylon Cocktail Bar, curato dalla Bar Manager Desirè Verdecchia insieme allo speakeasy The Jerry Thomas Project.

Piante aromatiche, fiori e profumi mediterranei caratterizzano i Signature drink (come il Palomotto con tequila, rabarbaro, pompelmo rosa, lime e sommacco siciliano o il Baylon Flip con marsala, brandy, acqua ai fiori d’arancio e caffè) che si possono accompagnare a una dozzina di cicchetti ideati da Ciccotelli, tra cui la Crocchetta di Bollito e la Frittura di mazzancolle.

Al ristorante, aperto tutti i giorni dalle 19.00 e il cui nome riprende quello del francescano San Pasquale Baylon che pare abbia inventato lo zabaione, si possono assaggiare tante altre proposte dello chef abruzzese (con esperienze in cucine stellate e hotel di lusso) che nei piatti omaggia le sue origini in chiave moderna.

Ecco allora le Cacio e Ova, tipiche pallotte abruzzesi a base di pecorino, uova e pane raffermo con salsa di pomodoro, la Fettuccina all’uovo fatta in casa con ragù bianco e cardoncelli e i Tortelli con ricotta di bufala, erbette spontanee e scaglie di tartufo nero.

I secondi accontentano i gusti di tutti: per chi ama la carne c’è il Manzo cotto a bassa temperatura glassato nella sua salsa. Per chi preferisce il pesce la Cotoletta di rombo con maionese al salmoriglio (capperi, pomodoro secco, olive e acciughe tritate) e infine per i vegetariani il Cavolfiore, marinato, cotto sotto vuoto e poi tostato.

Da non perdere i dolci, la cui preparazione si può sbirciare dalla grande vetrata che caratterizza il laboratorio di pasticceria affacciato su una delle due sale del ristorante.

Le sei proposte ideate dal Pastry chef Giuliano Marzullo insieme a Giuseppe Solfrizzi di Le Levain sono Babà con crema chantilly allo zucchero Muscovado, Tiramisù con savoiardi bagnati nel caffè e quenelle di gelato al mascarpone, Profiterole con bignè ripieni di ganache al cioccolato, pralinato al gruè, croccante al cacao e gelato al cioccolato.

E poi Mont Blanc, Pavlova (con passion fruit e mango) e Burn Cheesecake con spuma e gelatina al latticello.

Un micromondo tutto da scoprire (e da assaggiare) quello di Palazzo Ripetta che in primavera aprirà un altro angolo speciale dove fermarsi dall’aperitivo al dopo cena: il suo magnifico giardino interno.

Indirizzo: via di Ripetta 231

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A Natale regala la cultura

Anche per il 2023 il Parco archeologico del Colosseo promuove la campagna A Natale regala la cultura per invitare il pubblico a sottoscrivere la Membership Card del PArCo e godere appieno della sua bellezza per tutto l’anno.

Acquistando o regalando la Membership Card si avrà infatti diritto all’ingresso illimitato per 12 mesi all’area archeologica del Foro Romano - Palatino e al Colosseo, oltre ad alcuni vantaggi come scoprire in anteprima le mostre, partecipare a eventi esclusivi, inaugurazioni e progetti speciali, nonché usufruire di riduzioni dedicate e restare sempre in contatto con le novità del PArCo.

È possibile acquistare la Membership Card online o direttamente presso la cassa di piazza del Colosseo.

Per ulteriori informazioni consultare sito dedicato.

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

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pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

(Continua sotto la foto)

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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (6)

Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat