Cosa fare a Roma: mostre, eventi e appuntamenti di ottobre

Cosa fare a Roma questo Ottobre? Ecco gli eventi da non mancare.
Un’agenda aggiornata con tutte le iniziative più interessanti organizzate nella Capitale e dintorni, dall’enogastronomia all’arte, dal teatro allo sport, dai festival alla cultura.
Sempre con un occhio alle nuove aperture di ristoranti e locali, per restare aggiornati sulle ultime novità.
Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.
Cosa fare a Roma a ottobre
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Michelangelo Pistoletto – Infinity al Chiostro del Bramante
Fino al 15 ottobre il bellissimo Chiostro del Bramante ospiterà la mostra dedicata a Michelangelo Pistoletto Infinity – L’arte contemporanea senza limiti a cura di Danilo Eccher.
Un percorso dove poter scoprire una cinquantina di opere, da quelle storiche alle più recenti, dell’artista biellese (90 anni lo scorso giugno) come i quadri specchianti – Metrocubo di Infinito, Venere degli Stracci, Orchestra di stracci – e la serie delle Porte Segno Arte insieme ad Autoritratto di Stelle.
Non mancano installazioni site specific come Grande sfera di giornali (1966 – 2023), costruita all’interno della sala fino a occuparne le dimensioni massime consentite; Labirinto (1969 – 2023), una via sinuosa che indirizza verso il resto dell’esposizione alterando la percezione dell’architettura; Love Difference–neon (2005 – 2023), installazione luminosa composta da venti scritte al neon, oltre a una versione del Terzo Paradiso, realizzata in polistirene e PVC colorato che occupa gli spazi esterni.
Orari: dal lunedì al venerdì 10.00 – 20.00; sabato, domenica e festivi 10.00 – 21.00
Biglietto: intero, dal lunedì al venerdì 15 euro. Sabato e domenica 18 euro
Indirizzo: via Arco della Pace
Straordinarie al Maxxi
Venerdì 6 ottobre è l'ultimo giorno per assistere alla mostra fotografica Straordinarie in scena al Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo.
Al centro donne provenienti da diversi ambiti della società contemporanea, in più di 100 ritratti, per offrire la loro testimonianza alle bambine e alle ragazze, protagoniste del futuro, e renderle più consapevoli dei loro diritti e ispirarle a coltivare i propri talenti e realizzare i propri sogni.
Il progetto curato da Renata Ferri, con gli scatti di Ilaria Magliocchetti Lombi, vuole promuovere la campagna che Terre des Hommes porta avanti da 12 anni per la protezione dei diritti delle bambine e delle ragazze in Italia e nel mondo, attraverso progetti sul campo e iniziative di sensibilizzazione. Proprio come Straordinarie, che vuole rivolgersi alle istituzioni e al grande pubblico e sostenere una cultura di rispetto e inclusione contro ogni pregiudizio e discriminazione di genere.
Orari: 11.00 – 19.00
Biglietto: ingresso gratuito
Indirizzo: via Guido Reni 4a
Eventi
National Wine Clash alla Città dell’Altra Economia
Domenica 15 ottobre arriva il primo National Wine Clash realizzato da Supernaturale – società di consulenza ambientale e di marketing – alla Città dell’Altra Economia con venti enoteche provenienti da tutta Italia che si scontreranno a colpi di vini naturali.
A ogni wine clash il pubblico esprimerà un voto di gradimento che decreterà il vincitore della sfida. Il tutto condito dal sound system di celebri artisti, simbolo del mondo reggae e non solo, che renderanno ancora più unico l’appuntamento.
Le enoteche in sfida, superate le eliminatorie, passeranno ai quarti di finale, poi alla semifinale e alla finale che sancirà la squadra vincitrice.
Il pubblico potrà partecipare alle sfide comprando i gettoni per pagare i clash, degustare e votare i vini in gara.
Inoltre, nel corso del Wine Clash, enoteche e vignaioli promuoveranno e venderanno i loro prodotti mentre il Collettivo Gastronomico creerà un menu apposito per l’occasione.
Ad accompagnare il tutto Pier1 di One love Hi Pawa, uno dei sound system reggae più famosi al mondo, Bass Unit con il loro impianto cosmico e il dj e produttore Macro Marco.
Orari: dalle12.00 alle 24.00
Biglietto: 10 euro, incluso il bicchiere e una degustazione
Indirizzo: largo Dino Frisullo snc
Romics alla Fiera di Roma
Giovedì 5 ottobre inizia la XXXI edizione di Romics, il Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games, in programma fino all’8 ottobre alla Fiera Roma: presenti, come sempre, supereroi, protagonisti del grande cinema, web creator e icone del manga.
Una kermesse di quattro giornate ricca di eventi in contemporanea nei 5 padiglioni con oltre 350 espositori pronti ad accogliere il pubblico negli oltre 70.000 mq espositivi, in collaborazione con la Regione Lazio e la Camera di Commercio di Roma.
Orari: dalle 10.00 alle 20.00
Biglietto: a partire da 10 euro
Indirizzo: via Portuense 1645 (ingresso Nord ed ingresso Est)
Slow Plants all'’Orto botanico
Il Festival del Verde e del Paesaggio presenta Slow Plants, appuntamento in programma per questa prima edizione sabato 14 e domenica 15 ottobre all’Orto botanico di Roma.
Sarà l'occasione per dar voce ai migliori produttori che coltivano nel rispetto della natura e delle persone, conoscere piante stagionali e a “filiera corta”, partecipare a lezioni e workshop gratuiti su come creare giardini speciali da far fiorire in autunno e primavera, portatili o coltivabili in un vaso, e vivere esperienze uniche tra visite e giochi per bambini, sessioni di terapia forestale, passeggiate sensoriali e lezioni per progettare spazi verdi.
L’iniziativa è strutturata in più momenti. Innanzitutto con i produttori per apprendere con loro, attraverso incontri dedicati, uno ogni ora, come “abitare” ecologicamente il nostro spazio verde e scoprire come ciascuno di noi può partire dal proprio giardino, balcone o davanzale, per contribuire a trasformare case e città in luoghi più felici e vivibili.
Accanto al mercato con le piante più sostenibili e adatte ai nostri piccoli e grandi spazi, workshop e lezioni gratuite insieme a coltivatori ed esperti come Umberto Mossetti, curatore dell’Orto Botanico e dell’Erbario di Bologna, Davide La Salvia, Mauro Di Sorte, Claudio Camarda e tanti altri.
Non mancheranno proposte didattiche più di nicchia, come nel caso delle piante per "balconi impossibili", lezioni dedicate alle piante senza radici e nuove varietà di piante acquatiche, l’approfondimento dedicato all’ortensia, le sessioni di slow gardening, le piante per il giardino inglese e quello mediterraneo, la coltivazione di erbe aromatiche e come creare spazi per gli insetti impollinatori.
Ci saranno anche lezioni itineranti, come quella dedicata all’antica terapia giapponese del forest bathing per immergersi in una passeggiata nella prima stazione sperimentale di terapia forestale a Roma ospitata proprio all’interno dell’Orto botanico.
Orari: 9.00 - 18.30
Biglietto: intero 10 euro, gratuito per gli under 11 e i diversamente abili con accompagnatore
Indirizzo: Largo Cristina di Svezia
EurHop al Salone delle Fontane
Dal 6 all'8 ottobre, al Salone delle Fontane dell'Eur, torna EurHop con 800 birre artigianali provenienti da ogni regione d'Italia: quest'anno EurHop - Roma Beer Festival, il Salone Internazionale di birra artigianale più grande d'Italia, cambia veste e si trasforma in un viaggio attraverso la produzione brassicola tricolore, con il Salone delle Fontane dell'Eur che per l'occasione diventerà punto di incontro per appassionati da tutto il mondo.
Due banconi, con oltre 400 spine, vedranno alternarsi le migliori proposte brassicole nazionali – dal Veneto alla Sicilia, passando per il Lazio, la Liguria, l'Umbria e la Toscana – selezionate da Manuele Colonna, uno tra i maggiori esperti del settore birrario italiano e internazionale, e noto publican romano.
Dopo diverse stagioni scandite dalle Ipa e delle Apa, le chiare di stile americano, le produzioni più recenti stanno segnando un ritorno a birre meno amare, più beverine e a gradazione alcolica medio-bassa come le Pale Ale, le Bitter, le Mild, le Session Ipa di stile inglese o le Keller e le Helles di stile tedesco.
Chi volesse comunque conoscere anche le birre straniere potrà partecipare alle Sessioni, a numero chiuso, della durata di 4 ore ciascuna e previa prenotazione, durante le quali sarà possibile degustare circa 50 birre prodotte da 15 birrifici provenienti da tutto il mondo, con un focus particolare sugli Stati Uniti.
Orari: venerdì 17.00 – 3.00; sabato 12.00 – 3.00; domenica 12.00 – 24.00
Indirizzo: via Ciro il Grande 10
Concerti
Anche nel mese di ottobre non mancano i concerti a Roma, eccone alcuni in programma: il 7 ottobre Gilberto Gil all’Auditorium Parco della Musica, il 13 e 14 Vinicio Capossela all’Auditorium Conciliazione e il 21 ottobre Ariete al Palazzo dello Sport.
Festival del Cinema di Roma all’Auditorium Parco della Musica
Dal 18 ottobre al via la XVIII edizione della Festa del Cinema di Roma all’Auditorium Parco della Musica che fino al 29 ospiterà le principali sale di proiezione e il red carpet, uno dei più lunghi al mondo.
Il programma, che coinvolgerà anche altri luoghi e realtà culturali della Capitale, vedrà anche stavolta un concorso internazionale, sezioni non competitive, gli Incontri con il pubblico, eventi, proiezioni speciali e omaggi.
Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema dedicata alle giovani generazioni, si svolgerà nelle medesime date della Festa secondo un proprio regolamento.
Halloween Horror Dinner da ViVi - Piazza Venezia
In occasione di Halloween, ViVi, Food & Lifestyle – brand fondato da Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo – propone l’Halloween Horror Dinner, l’occasione per festeggiare la notte più paurosa dell’anno.
Sì perché martedì 31 ottobre (dalle ore 21.00) da ViVi - Piazza Venezia, all'interno di Palazzo Bonaparte, si terrà una cena con menu a tema, tra piatti spaventosi come il Muffin salato di zucca con crema di caprino e gel di barbabietola, la Pasta al nero di seppia con gamberi e funghi, il Calamaro ripieno con crema di patate e cialda corallo. E, un dolcetto e scherzetto, a base di Cioccolatini skull con noci.
Non mancherà anche un cocktail dedicato come il Drink Tudor a base di Daiquiri passion fruit rosso.
Il tutto con un’animazione spettrale: con lo Spettacolo Horror Game, a cura della compagnia teatrale Sui Generis, i partecipanti si ritroveranno protagonisti di una storia inquietante che infesterà le sale di Palazzo Bonaparte, tra terrore e colpi di scena.
Indirizzo: Palazzo Bonaparte, Piazza Venezia 5
Ristoranti da provare e nuove aperture
Bistrot 64
A dieci anni dall’inaugurazione, e dopo un periodo di chiusura, lo scorso giugno al quartiere Flaminio ha riaperto Bistrot 64, nel segno della continuità.
Il ristorante ideato e guidato da Emanuele Cozzo, che fin dall’inizio ha voluto proporre una cucina di sostanza, dall’approccio informale ma elegante, con tecniche di cottura e presentazioni ricercate (tanto da ottenere nel 2016 la stella Michelin) – dopo l’uscita del giapponese Noda Kotaro, è ora affidato alle mani dell’ex sous chef Giacomo Zezza.
In sala ad affiancare il patron del locale c’è il maître e sommelier Nicola Bacalu: i pochi coperti (una trentina), l’arredamento minimal, l’attenta cura del dettaglio e la grande professionalità del personale regalano un’atmosfera rilassata in cui ci si sente seguiti portata dopo portata in un viaggio culinario nel segno di una cucina tradizionale contemporanea.
Oltre ai due menu degustazione – I 10 anni, cinque portate, e Prima Era, otto portate – si può scegliere alla carta: antipasti, primi (anche della tradizione romana) e secondi che si basano su ingredienti di stagione e a km0. Le verdure, ad esempio, provengono da un orto alle porte di Roma.
Non si punta tanto alla varietà delle proposte quanto alla qualità, sia della carne che del pesce, e non mancano quelle rivolte a chi non mangia prodotti di origine animale: tra i piatti consigliati dalla cucina (che variano in base alla stagionalità), il Totano alla brace, albicocca, dragoncello e rafano e i Pici, burro bruciato, Katsobushi e N’duja.
Continuano dunque le influenze orientali e gli accostamenti inaspettati in attesa del nuovo menu invernale, da scoprire accomodati al bancone in marmo o ai tavoli rotondi.
Orari: dal martedì al sabato 18.30 – 22.30; venerdì e sabato aperto anche a pranzo dalle 12.30 alle 15.00
Indirizzo: via Guglielmo Calderini 64
Etere a Palazzo Ripetta
A Palazzo Ripetta – 5 stelle in un palazzo del XVI secolo nel centro di Roma – ha appena inaugurato all’ultimo piano la terrazza Etere, progetto che conclude il processo di ristrutturazione dell’albergo e che si aggiunge all’offerta enogastronomica del ristorante gourmet San Baylon, alla corte interna di Piazzetta Ripetta e al Baylon Cocktail Bar.
Dall’anima green e salutare, Etere, oltre alla vista spettacolare sui tetti della Città Eterna, può vantare come punto di forza anche la cucina dell’Executive Chef Marco Ciccotelli con un menu che accosta alle eccellenze laziali una filosofia healthy basata sui concetti di sostenibilità, territorialità e lotta agli sprechi.
Indirizzo: via di Ripetta 231
Idee fuori porta
Carpineti Experience a Cori
Mostofiore è l’evento organizzato dall’azienda vinicola Marco Carpineti nell’affascinante borgo medievale di Cori, a poco più di un'ora da Roma, sabato 21 e domenica 22 ottobre (rimandato per condizioni meteo avverse).
L’evento, patrocinato dal Comune, nasce con la volontà di compiere un vero e proprio viaggio nel tempo per ripercorrere, attraverso l’ausilio di guide esperte, le atmosfere e i luoghi d’interesse artistico e culturale di un’epoca passata.
La manifestazione, ideata per celebrare la fine della vendemmia, si svolgerà presso una delle vie storiche di Cori, via delle Colonne, partendo dalla pittoresca piazzetta Montagna e terminando al Tempio dei Dioscuri.
Tra i selci e le storiche cantine sotterranee aperte per l’occasione, la via, oltre ad evocare la tradizione di Cori, è anche profondamente legata da tempo ai Carpineti (qui infatti ha sede l'omonimo Palazzo).
Per l’occasione il centro storico si animerà grazie agli spettacoli degli sbandieratori dei rioni, ai canti popolari e ai balli di corte, mentre le cantine rievocheranno memorie e profumi degli antichi mestieri, il tutto in un’immersione totale grazie alla musica dal vivo, alle ricostruzioni di momenti ludici e alle diverse forme d’intrattenimento.
Non mancherà ovviamente il vino, quello della storica azienda biologica Marco Carpineti, che sarà possibile degustare passeggiando per la via, calice alla mano, insieme alle specialità culinarie delle realtà locali, riviste per l’occasione in chiave storica per riscoprire i sapori del tempo.
Oggetto della manifestazione saranno anche le 4 masterclass organizzate nel corso dell’evento grazie al supporto dell’Associazione Italiana Sommelier e della Fondazione Italiana Sommelier che approfondiranno i vini Carpineti attraverso due focus, il primo sugli spumanti Metodo Classico Kius nati dalle uve Bellone e Nero Buono native di questi luoghi, il secondo su Nzu Bellone, prodotto con l’uso di tecniche antiche, attraverso l’affinamento in anfore di terracotta.
Orari: sabato 21 dalle 17.00 alle 00:00 – Masterclass ore 18-19.30 / 21-22.30
Domenica 22 ottobre ore 11.00 - 19.00 – Masterclass ore 12-13.30 / 16-17.30
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**
Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.
Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.
Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.
Design più maturo e scolpito
Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.
Un "tappeto volante"
Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.
Come nel salotto di casa
Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva.
Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.
A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.
Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.
Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna.
Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.
Tutto a portata di mano
L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale.
La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante.
Gamma completamente elettrificata
Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.
Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat
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