Cosa fare a Roma: mostre, eventi e appuntamenti di gennaio

Cosa fare a Roma a Gennaio? Ecco gli eventi da non mancare.
Un’agenda aggiornata con tutte le iniziative più interessanti organizzate nella Capitale e dintorni, dall’enogastronomia all’arte, dal teatro allo sport, dai festival alla cultura.
Sempre con un occhio alle nuove aperture, per restare aggiornati sulle ultime novità.
Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.
Cosa fare a Roma a gennaio
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Balloon Museum - Art is in the Air alla Nuvola
Dopo il grande successo internazionale (oltre 6 milioni di visitatori in tutto il mondo), fino al 30 marzo 2025 il Balloon Museum sarà a Roma negli spazi de La Nuvola con Euphoria - Art is in the Air, una mostra inedita in prima mondiale con 20 opere monumentali e interattive dedicate all’espressione di questa emozione.
A cura di Valentino Catricalà, con la collaborazione di Antonella Di Lullo, Euphoria invita a riflettere sulla potenza trasformativa dell’arte celebrando la leggerezza, l’interazione e il potere comunicativo dell’Inflatable art.
Tra gli artisti in mostra: Carsten Höller, Philippe Parreno, Martin Creed, Marta Minujín, Hyperstudio, Rafael Lozano-Hemmer, Ryan Gander, A.A.Murakami, Karina Smigla-Bobinski, Cyril Lancelin, Alex Schweder, Quiet Ensemble, SpY, Nils Völker, Camille Walala e Sun Yitian.
Biglietti: standard 18,90 euro
Indirizzo: viale Asia 40/44
Festa della Befana
A piazza Navona prosegue la Festa della Befana, storica kermesse dedicata a romani e turisti, grandi e piccoli, con tanti eventi speciali in calendario e un mercatino di delizie gastronomiche, addobbi e giocattoli fino a sabato 6 gennaio.
Proprio nel giorno del gran finale la Befana arriverà a piazza Navona portando doni e dolciumi a tutti i bambini, in contemporanea a tanti spettacoli, musica e allegria.
Concerti
Concerti nel mese di gennaio a Roma? L’anno nuovo inizia con ben cinque date di Max Pezzali (24, 25, 26, 28 e 29 gennaio) al Palazzo dello Sport in occasione del tour Roma Max Forever – Questo Pala non è un albergo: si prevede il sold out.
E prosegue fino al 6 gennaio la rassegna Natale in Auditorium della Fondazione Musica per Roma, un ricco calendario di concerti e spettacoli al Parco della Musica, tra pop, jazz, rock e gospel, ed eventi dedicati ai bambini come il circo contemporaneo OPS!
Arriveranno inoltre due spettacoli di danza pensati per una fascia d’età tra i 2 e i 5 anni della compagnia Imagin.art (dal 1° al 6 gennaio).
Chiuderà le feste, come da tradizione, il concerto dedicato ai canti tradizionali del Natale con l’Orchestra popolare italiana diretta da Ambrogio Sparagna.
Da non perdere è Casa Balla nel quartiere Della Vittoria: qui, a partire dal 1929, il pittore futurista Giacomo Balla visse e lavorò fino alla sua morte insieme alla moglie Elisa e alle figlie Luce ed Elica.
Questa non fu solo l’abitazione del maestro torinese ma anche il suo studio negli anni di permanenza nella Capitale: qui i visitatori possono respirare lo spirito del manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’Universo (firmato da Balla e Fortunato Depero nel 1915) tra oggetti di vita quotidiana da lui ideati e costruiti – come tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, piatti, piastrelle – oltre a quadri, disegni e sculture.
Biglietti: intero 18 euro
Orari: fino al 31 gennaio, da giovedì a domenica 10:00 -19:00
Indirizzo: via Oslavia 39b
Corsa di Miguel 2025
Domenica 19 gennaio torna La Corsa di Miguel (25esima edizione), manifestazione organizzata dal Club Atletico Centrale in ricordo del poeta podista desaparecido argentino: oltre alle due prove sui 10 chilometri (competitiva e non competitiva), prevista anche una 3 chilometri Strantirazzismo.
Il ritrovo è per tutti, agonisti e amatori, a partire dalle ore 7.00 allo Stadio dei Marmi: la partenza sarà poi alle ore 9.30 da Lungotevere Maresciallo Diaz mentre l’arrivo allo Stadio Olimpico.
Ristoranti da provare e nuove aperture
Una cucina cinese in versione contemporanea, fedele però alla tradizione, e un’ambiente elegante e curato nei dettagli, dalla mise en place alla presentazione dei piatti fino alle sculture in legno realizzate da artigiani locali ad abbellire le sale: Song non è il solito cinese standardizzato ma un vero e proprio viaggio tra i sapori e i profumi del Canton.
Grande protagonista – fin dall’apertura nel 2021, negli stessi locali dove prima c’era Ruy, ristorante cinese conosciuto non solo tra i residenti del quartiere Prati – è il Dim Sum preparato dallo chef Chu Ling San, originario di Hong Kong e dunque esperto conoscitore di questo rito gastronomico a base di piccoli assaggi, come dumpling e bao, serviti nei tipici cestini di bambù.
Non a caso la degustazione di dim sum è il punto di forza di Song con sette tipologie diverse da scegliere – da non mancare, il Xiao Long Bao (ravioli con carne di maiale e brodo, la specialità dello chef) e i Ragout d’anatra (ravioli di anatra alle cinque spezie cotti al vapore) – a cui si può aggiungere un piatto in carta. Quello più richiesto, ma anche suggerito dallo chef, è l’anatra alla pechinese servita alla maniera tradizionale con sottilissime crêpes, verdure a listarelle e la tipica salsa di accompagnamento.
Non mancano proposte più inusuali come la Spigola ai profumi di Canton e grandi classici come i noodles: fiore all’occhiello di Song sono quelli all’astice e salsa Tobanjan.
Altra caratteristica del ristorante di via Valadier è l’abbinamento con vini, in prevalenza bianchi, sia grandi nomi che piccoli produttori naturali e artigianali; senza dimenticare le etichette francesi.
I dolci, buonissimi e scenografici – realizzati da Hiromi Cake (pasticceria giapponese e sakeria più grande d’Italia) che fa parte, come Song, dello stesso gruppo in capo anche a Okasan, Otosan e Hiromi La Maison – si possono accompagnare anche a una selezione di liquori e distillati tra whiskey giapponesi e altre chicche.
A rendere l'atmosfera ancora più piacevole, il servizio attento e di qualità.
Orari: aperto tutti i giorni a pranzo e a cena
Indirizzo: via Valadier 14
Una recentissima nuova apertura a Roma è il primo Café Ginori con boutique all’Hotel de la Ville, con i menu firmati dallo chef Fulvio Pierangelini.
L’indirizzo Rocco Forte Hotels di via Sistina diventa così la nuova cornice del Café Ginori che si esprime come una innovativa combinazione di eccellenze nell’arte della porcellana, dell'ospitalità e della cucina.
L’offerta culinaria, a partire dalle 10:30 fino alle 22:30, prevede anche tre specialità in esclusiva per Café Ginori a Roma: Scampi, mango di Sciacca caramellato, carciofi, caviale Asetra, Cacio e pepe con astice e Caesar salad di pollo croccante, tartufi di stagione.
Indirizzo: via Sistina 69
La gastronomia di mare più famosa di Roma è sbarcata al mercato Trionfale con una proposta a metà fra banco, dispensa e street food: si tratta de Il Pescatorio Al Mercato, al box n.111 del mercato di via Andrea Doria.
La proposta pensata dal Pescatorio per il banco al mercato – aperto dal martedì al sabato, dalle 9:30 alle 14:30 – si rivolge a chiunque sia in cerca di preparazioni pronte “a portar via”, fra crudi, cotti e pronti da cuocere, oppure di street food.
La novità? I Mare-tozzi: maritozzi da farcire con le ricette della tradizione romana rivisitate, come per esempio quello con insalata di polpo e puntarelle con salsa di alici.
Nel banco gastronomia non mancheranno alcuni fra i best seller del Pescatorio: i crudi come l’Orata con lo zenzero; il Sashimi di tonno con emulsione di olio extravergine, salsa di soia chiara e semi di sesamo tostati, il Baccalà in umido o mantecato, il Cous cous di pesce cucinato secondo la vera ricetta siciliana.
Indirizzo: via Andrea Doria
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Cosa fare tra Natale e Capodanno? 8 attività originali per dire addio alla noia

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1. Organizzate un brunch (salutare) post-natalizio con gli amici
Dopo i pranzi e le cene abbondanti di Natale, un brunch con gli amici può essere l’occasione perfetta per ritrovarsi in modo informale e salutare.
Via libera a piatti leggeri ma gustosi come insalate colorate, avocado toast e smoothie. Potete anche aggiungere un tocco creativo proponendo bevande detox o tisane rigeneranti. È un modo piacevole per condividere del tempo con chi amate e smaltire le calorie in eccesso senza rinunciare al gusto.
2. Fate una maratona di film a tema
Se non sapete cosa fare tra Natale e Capodanno ma volete passare tutto il giorno in pigiamo, allora una maratona di film a tema è ciò che fa al caso vostro.
Potete scegliere i vostri classici natalizi preferiti o avventurarvi in una saga cinematografica che avete sempre rimandato. I giorni tra Natale e Capodanno sono ideali per abbandonarsi alla magia del grande schermo, magari con pop-corn alla mano e una coperta calda.
3. Organizzate una gita fuori porta
Per chi ama la natura, questo è il momento perfetto per riscoprirla in una veste invernale. Organizzate una passeggiata nei boschi, una ciaspolata sulla neve o una semplice visita al parco più vicino a casa.
L’aria fresca e i paesaggi innevati sono rigeneranti e ideali per staccare la mente dai pensieri delle feste. E se siete fortunati a trovare una pista di pattinaggio sul ghiaccio sul vostro cammino, approfittatene per aggiungere un pizzico di divertimento.
4. Provate una nuova attività creativa
Avete mai desiderato dipingere, lavorare a maglia o creare gioielli? I giorni tra Natale e Capodanno sono perfetti per dedicarsi a un hobby creativo. Potete acquistare un kit fai-da-te o seguire un tutorial online per imparare qualcosa di nuovo.
Questa attività non solo vi aiuterà a tenere la mente occupata, ma potreste anche scoprire una passione nascosta che vi accompagnerà per il resto dell’anno.
5. Dedicatevi al decluttering
Se vi state chiedendo cosa fare tra Natale e Capodanno per sentivi produttivi, il decluttering è un’ottima scelta. Sfruttate questo periodo per mettere ordine in casa: liberate armadi e cassetti dagli oggetti inutilizzati e donate ciò che non ti serve più.
È anche un’ottima scusa per creare spazio per i regali ricevuti a Natale e iniziare il nuovo anno con un ambiente più organizzato e sereno.
6. Create una tradizione tutta vostra
Chi dice che le tradizioni debbano essere tramandate? Potete crearne una tutta vostra per rendere questi giorni unici e indimenticabili.
Potrebbe essere un appuntamento fisso con un libro speciale, una cena a tema con la famiglia o un pomeriggio dedicato a scrivere lettere di gratitudine. Creare una nuova tradizione, qualsiasi essa sia, non solo arricchirà il vostro periodo di feste, ma vi regalerà anche quel qualcosa in più da aspettare ogni anno.
7. Regalatevi una giornata di relax e self-care
Dopo le corse frenetiche per i regali dell'ultimo minuto e le infinite cene natalizie, meritate un po’ di relax. Dedicate una giornata al self-care: un bagno caldo con candele, una maschera per il viso e un libro rilassante possono fare miracoli.
Potete anche concedervi un massaggio o una sessione di yoga per riequilibrare corpo e mente. In questo modo, ricarichere le energie per affrontare con slancio l’arrivo del nuovo anno.
8. Pianificate l'anno nuovo
Se non sapete cosa fare tra Natale e Capodanno, potete usare questi giorni per riflettere sull’anno che si sta chiudendo e pianificare il prossimo.
Scrivete una lista di obiettivi personali e professionali, i viaggi che volete fare e le esperienze che volete vivere. Questo semplice esercizio vi darà un senso di direzione e motivazione per iniziare l’anno con il piede giusto.
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
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Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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