Cosa fare a Roma ad Aprile: mostre, eventi e appuntamenti in programma

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Cosa fare a Roma ad Aprile? Ecco tutti gli appuntamenti in programma tra cultura, spettacoli e concerti - e tanti indirizzi gustosissimi da provare

Cosa fare a Roma ad Aprile? Ecco gli eventi da non mancare.

Un’agenda aggiornata con tutte le iniziative più interessanti organizzate nella Capitale e dintorni, dall’enogastronomia all’arte, dal teatro allo sport, dai festival alla cultura.

Sempre con un occhio alle nuove aperture, per restare aggiornati sulle ultime novità.

Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.

Cosa fare a Roma: mostre, eventi e appuntamenti di aprile

(Continua sotto la foto)

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Mostre e musei

Ipotesi Metaverso

Da mercoledì 5 aprile Palazzo Cipolla, in via del Corso, ospiterà (fino al 23 luglio) la mostra Ipotesi Metaverso a cura di Gabriele Simongini e Serena Tabacchi, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e realizzata da Poema SpA.

Per l’occasione grandi artisti del passato incontreranno i loro omologhi contemporanei sul terreno dell'immaginazione e della creazione di nuove dimensioni spaziali/esistenziali in una mostra che vedrà insieme, tra le varie, opere storiche di Carlo Maratti, Andrea Pozzo, Giovanni Battista Piranesi, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero, De Pistoris, Giorgio de Chirico, Maurits Cornelis Escher, Victor Vasarely, Ugo Nespolo, Giulio Paolini, Giuseppe Fiducia, e opere site-specific di alcuni tra gli artisti digitali più innovativi e dirompenti della scena contemporanea italiana e internazionale come Robert Alice, Refik Anadol, Alex Braga, Joshua Chaplin, Sofia Crespo e/and Feileacan McCormick, Damjanski, Primavera De Filippi, fuse*, Fabio Giampietro con/with Paolo Di Giacomo, Krista Kim, Mario Klingemann.

Ogni spazio di Palazzo Cipolla diventerà un mondo a sé, all'interno del quale saranno definiti regole e spazi sempre diversi: un'altalena speciale darà al visitatore la sensazione di tuffarsi in un mondo parallelo, immagini digitali prenderanno improvvisamente corpo nella realtà fisica, un'opera immersiva visualizzerà la filosofia digitale zen, una performance sonora creerà un'esperienza di moltiplicazione sensoriale, ci si immergerà in poesie generative, si incontreranno sculture costruite su tecnologia blockchain e opere interattive che uniscono scienze biologiche e tecnologie digitali.

Biglietto intero: 13 euro

Orari: martedì-domenica dalle 10 alle 20

Indirizzo: Palazzo Cipolla, via del Corso 320

Musei gratis

Domenica 2 aprile, in quanto prima del mese, i musei civici, l’area archeologica del Circo Massimo (dalle ore 9.30 alle 16.00, ultimo ingresso alle 15.00) e quella dei Fori Imperiali (ingresso dalla Colonna Traiana dalle ore 9.00 alle 16.30, ultimo ingresso un’ora prima) saranno a ingresso gratuito per residenti e non residenti a Roma.

Ecco i musei che aderiranno all’iniziativa promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali: Musei Capitolini, Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, Museo dell’Ara Pacis, Centrale Montemartini, Museo di Roma, Museo di Roma in Trastevere, Galleria d’Arte Moderna, Musei di Villa Torlonia, Museo Civico di Zoologia, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Napoleonico, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Museo della Repubblica Romana e della Memoria garibaldina, Museo di Casal de’ Pazzi, Museo delle Mura e Villa di Massenzio.

Prenotazione obbligatoria solo per i gruppi al contact center di Roma Capitale 060608 (orario 9.00 - 19.00).

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Cirque du Soleil

Acrobazie mozzafiato, personaggi stravaganti, realtà e immaginazione: Kurios – Cabinet of Curiosities è lo spettacolo itinerante del Cirque du Soleil in scena al Grand Chapiteau di Tor di Quinto fino al 29 aprile.

Trentacinquesima produzione del famoso team circense originario di Montreal, con un cast di 49 artisti provenienti da ogni angolo del mondo, KURIOS – Cabinet of Curiosities conduce gli spettatori in un regno misterioso che disorienta i sensi e le percezioni sfidando le leggi del tempo e dello spazio.

Lo show, scritto e diretto da Michel Laprise, è ambientato nella camera delle meraviglie di un Cercatore, pieno di oggetti insoliti raccolti durante i suoi viaggi – ben 426, la più grande quantità rispetto a qualsiasi altra produzione nella storia del Cirque du Soleil –  con un impianto scenico che fa numerosi riferimenti all’epoca della Rivoluzione industriale.

Lo spettacolo, che finora ha venduto oltre 130.000 biglietti in Italia, farà poi tappa a Milano dal 10 maggio al 25 giugno.

Biglietti a partire da 29 euro

Indirizzo: viale di Tor di Quinto 110

Sport: Appia Run

Domenica 16 aprile torna l’Appia Run alla 24ª edizione, con partenza alle 9.00 dalle Terme di Caracalla e arrivo allo stadio Nando Martellini.

La manifestazione di corsa su strada – competitiva sulla distanza dei 13 km e non competitiva di 5 e 13 km – è organizzata da ACSI con la collaborazione di ACSI Italia Atletica e di ACSI Campidoglio Palatino, con il patrocinio di Sport e Salute, CONI, Fidal, Roma Capitale, Regione Lazio, Parco Regionale dell’Appia Antica e Parco Archeologico dell’Appia Antica.

A precedere l’evento, sabato 15 aprile, c’è Fulmine dell’Appia con prove sulle distanze (fino ai 100 metri) aperte a bambini e ragazzi dai 2 ai 17 anni.

Loredana Bertè teatro romano di ostia

Concerti 

Loredana Bertè al Brancaccio

Loredana Bertè ad aprile torna live nei teatri italiani con un repertorio di canzoni storiche ed attuali: il 19 aprile l’appuntamento è al Teatro Brancaccio per il suo Manifesto Tour.

Biglietti a partire da 38 euro

Indirizzo: via Merulana 244

 

Lazza al Palazzo dello Sport

Uno dei protagonisti dell’ultimo Sanremo sarà in concerto al Palazzo dello Sport all’Eur il 19 aprile: il secondo classificato Lazza con "Cenere".

Indirizzo: piazzale dello Sport 1

Eventi

Terrace Party - The Hoxton

Sabato 1 aprile The Hoxton Rome darà una festa per inaugurare la stagione estiva in terrazza: per tutta la giornata, dalle 11.00 alle 21.00, ci saranno una serie di eventi ed iniziative tra brunch con i migliori piatti del ristorante Beverly (11.00-16.00) e dj set di Emiliano Robibaro e del duo Beat Soup.

Alle 16.00 è previsto l’arrivo della guest musicale della giornata, Whtrsh Aka Banana, il dj di Coez, che regalerà un dj set fino alle 18.00.

Nel mentre si potranno gustare frozen cocktails e drinks in collaborazione con London Essence e Select.

L’ultima parte della serata partirà con l’aperitivo alle 18.00 insieme a No Thanx e Lazy Ants in collaborazione con London Essence e The Botanist gin.

E durante tutta la giornata anche la lobby si trasformerà in una sala giochi con torneo di ping pong e consolle games vintage.

Ingresso libero

Orari: 11.00 – 21.00

Indirizzo: largo Benedetto Marcello 220

National Carbonara Day

Quando mangiare un piatto di carbonara aiuta una buona causa. In occasione del National Carbonara Day, in programma giovedì 6 aprile, Churchill 1975 (storica azienda britannica specializzata in stoviglie) in collaborazione con Ostissimi, l’Associazione degli Osti di Roma, devolverà metà del ricavato proveniente dalle vendite del piatto della tradizione romana alla Fondazione Bambino Gesù per la realizzazione del Centro Cure palliative pediatriche dell’Ospedale Bambino Gesù dedicato all’accoglienza di bambini e adolescenti con malattie rare e inguaribili.

Come fare per prendere parte a questa iniziativa benefica? Basta andare a pranzo o a cena in uno dei ristoranti di Ostissimi: Da Roberto e Loretta, Flavio al Velavevodetto, Hosteria Grappolo d'Oro, L'Oste ai Banchi, Osteria Fratelli Mori, Proloco Trastevere e Romané.

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Limited Series by Codalunga - W Rome

Da giovedì 6 aprile riapre il rooftop (con magnifica vista sul centro) del W Rome, hotel di lusso di Marriot Bonvoy ospitato in un edificio storico a due passi da Trinità dei Monti.

E il calendario è già ricco di eventi: proseguono infatti le Limited Series a cura di Codalunga, progetto di Nico Vascellari nato nel 2005 nel suo studio a Vittorio Veneto tra mostre, performance e progetti sperimentali di artisti in Italia e all’estero.

Il prossimo sarà sabato 15 aprile alle 19.30 con l’attrice e performer Silvia Calderoni.

Musica, arte, design e video: l'obiettivo delle Limited Series è quello di proporre la più ampia esperienza di produzione contemporanea tra voci innovative e sperimentali per raccontare storie e condividerne le prospettive con gli ospiti.

Gli appuntamenti con musica dal vivo, dj set, proiezioni, talk e performance portano la spontaneità e l'imprevedibilità dell’espressione artistica dal vivo a diretto contatto con il pubblico e ciascuno è diverso dall’altro.

Indirizzo: via Liguria 26/36

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Ristoranti da provare e nuove aperture

Il Margutta

Alzarsi da tavola in un ristorante vegetariano sazi e soprattutto molto appagati, quasi dimenticando di non aver toccato carne o pesce?

Un “esperimento” per tutti gli scettici del caso (ma non solo) da provare a Il Margutta, storico ristorante veg della Capitale aperto più di quarant’anni fa in una delle vie più belle di tutto il centro storico e seguito con grande dedizione da venti dal direttore Ezio Gravili.

Merito del nuovo e giovane chef Mariano Monaco (campano, classe 1993) che in pochi mesi ha saputo dare un’impronta personale al menu con piatti che sanno valorizzare al meglio le materie prime, la maggior parte a km0 e provenienti dagli Orti di Veio sulla Giustiniana.

Ecco allora che anche un ingrediente considerato “povero” riesce a diventare protagonista assoluto di una delle proposte più apprezzate, la Cipolla di Tropea caramellata con gelato al Parmigiano, così come l’Uovo croccante di BioFarm (entrambi tra gli antipasti).

“Buono, sano, etico e fatto in casa” è da sempre la filosofia di questo ristorante che segue nelle sue preparazioni il corso delle stagioni e che con l’arrivo di Monaco – dopo esperienze di stage da Acquolina e Metamorfosi – propone piatti della cucina tradizionale italiana in versione veg e con porzioni generose senza rimpiangere carne e pesce.

Un esempio? Il Sedano rapa glassato su fondo bruno vegetale, spuma di patate, funghi cardoncelli e tartufo: sembra di avere di fronte a sé un piatto di carne eppure si tratta di una delle proposte vegane in menu.

Ed altrettanto vegano è il Cornetto salato fatto in casa con stracciatella di burrata e caviale di basilico, servito come entrée di benvenuto oppure il Risotto di Riserva San Massimo ai carciofi con gel di mandarino, mentuccia, zest di agrumi e olio Trombolotto Sermonetano (a base di limone selvatico).

Una menzione speciale la meritano anche il cestino di pane artigianale realizzato con farine di grani antichi biologici (focacce, pane e grissini) e i dolci della pasticcera Sofia Pennisi: su tutti il Cheesecake al passion fruit e la Torta al cioccolato fondente 80% con tagliata di frutta.

Aperto dal pranzo alla cena, Il Margutta prevede anche una formula lunch con piatti più veloci, tre menu degustazione – tra cui uno totalmente privo di alimenti di provenienza animale – e il brunch della domenica dalle 12.00 alle 16.00.

Orari: tutti i giorni dalle 10.30 alle 23.30

Indirizzo: via Margutta 118 

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Drink Kong

Forse non tutti sanno che a Roma c’è uno dei migliori cocktail bar del mondo, il 16esimo secondo la classifica dei World’s 50 Best Bars 2022 presentata a Barcellona lo scorso ottobre.

È Drink Kong, la creatura del barman di fama internazionale Patrick Pistolesi che già all’apertura nel 2018 aveva fatto parlare di sé per la sua impronta rivoluzionaria nel campo della mixology e poi scalato di anno in anno la graduatoria dei 50 Best Bars (nel 2021 aveva raggiunto il 19esimo posto).

Il locale a pochi passi da via Merulana, tra colorate luci al neon e rimandi estetici al Giappone – al punto che sembra quasi di trovarsi di notte in una via di Tokyo – ha da poco presentato un nuovo menu ideato insieme a Studio LordZ che ne ha curato l’aspetto grafico: Perimetro e Forma.

Dopo il successo dei precedenti, nel 2018 Reflections (basato sullo stimolo cromatico di sensazioni ed emozioni) e nel 2020 New Humans (cinque categorie di drink ispirate ad altrettanti archetipi) curati nel concept sempre insieme ad Alessandro Gianvenuti, quest’ultimo si basa su una taste map con drink rappresentati da forme geometriche il cui perimetro è definito da 4 gusti: Acid, Sweet, Bitter e Kong Factor.

Anche qui immancabili i riferimenti al Giappone, o meglio alla sua sperimentazione nel mondo della grafica e del design tipica degli anni Sessanta e Settanta.

Non solo, la carta di questo Instinct Bar, che si definisce così proprio per la sua volontà di rimandare a suggestioni e stimolare l’immaginazione, ha la particolarità di indicare anche la forma dei bicchieri dove saranno serviti i cocktail i cui  nomi non potevano che ispirarsi alla fisica e alla materia: Prisma (servito nell’highball e tendente all’Acid e al Kong Factor) Isox (che si beve nel tumbler e i cui lati del propendono verso Sweet e Kong Factor) e poi Quantico, Equinox, Ytrid, solo per citarne alcuni.

Il tutto da accompagnare a dumpling, bao, taco e molto altro.

Orari: tutti giorni dalle 18.30 alle 02.00

Indirizzo: piazza San Martino ai Monti 8

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Vivi Bistrot

L’aria è quella di un romantico bistrot parigino ma non siamo nella Ville Lumière perché, guardando fuori dalle finestre, ecco comparire in tutta la sua maestosità il monumento dedicato al primo Re d’Italia, il Vittoriano.

Da neanche un mese ha aperto in una sala al piano terra di Palazzo Bonaparte, tra piazza Venezia e via del Corso, un nuovo indirizzo all’insegna della ristorazione sana, bio e a km 0: il quarto in ordine temporale della famiglia ViVi Bistrot, progetto di successo fondato da Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo.

Così dopo Villa Pamphili, Le Serre a Monte Mario e Palazzo Braschi a piazza Navona, anche l’ultimo arrivato non poteva che trovarsi in un contesto d’eccellenza, come quella che fu la residenza a Roma dell’Imperatore Napoleone Bonaparte fino al 1836 e che oggi ospita le mostre d’arte organizzate da Arthemisia (in corso una dedicata a Van Gogh in occasione dei 170 anni dalla sua nascita, prorogata fino al 7 maggio).

Il nuovo ViVi, 200 metri quadri in stile retrò con pezzi di antiquariato, arredi vintage, grandi specchi e lampadari con coloratissimi paralumi in tessuto tipici del Sud-Est asiatico, sarà aperto tutti i giorni dalla colazione alla cena con un’offerta gastronomica come sempre sana e nel segno della sostenibilità ambientale.

Tra i piatti non solo proposte internazionali e sfiziose, come Avocado Toast, Poke di salmone, Pollo bio marinato ma anche tanta tradizione nostrana tra Gricia, Gnocchi alla Romana, Taglieri con prodotti DOC e molto altro.

Non possono che mancare i dolci – torte, biscotti e macarons fatti in casa, preparati nel grande laboratorio dove si lavorano ingredienti biologici – e un’ampia scelta di centrifughe, frullati  e cocktail preparati dalla Bar Manager Sara Paternesi.

Orari: tutti i giorni dalle 8.00 a mezzanotte

Indirizzo: Palazzo Bonaparte, piazza Venezia 5

Pasqua a Le Carré Francais

Fino a Pasquetta Le Carré Francais, istituzione della gastronomia francese a Roma nel quartiere Prati, propone una serie di specialità artigianali, come le Galline al cioccolato bianco, al latte e amaro (80% Valrhona) e gli ovetti farciti al cioccolato pralinato, opere del Capo pasticcere Robin Sabassier.

Non mancherà anche una divertente Chasse aux oeufs, una Caccia al tesoro dedicata ai bambini nei parchi della Capitale, come da tradizione in Francia a Pasqua.

Ma non solo, Le Carré Français proporrà anche piatti tipici pasquali (come l’agnello in panatura accompagnato da fagioli bianchi, secondo tradition) oltre a cestini da ritirare al locale o da ricevere direttamente a casa per un picnic all’aria aperta tra prelibatezze dolci e salate pensate per due persone: baguette farcite, Brie de meaux dell'île-de-France, cetriolini classici francesi, salame della contea del Perche in Normandia, vino rosso Beaujolais, biscotti al burro della Bretagna e un pane speciale fait maison ai fichi, uva e noci.

Indirizzo: via Vittoria Colonna 30

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Lo smashburger al Mercato Centrale

Joe Bastianich con il suo famoso smashburger è l’ultima novità del Mercato Centrale Roma, al civico 36 di via Giolitti (Stazione Termini).

Dopo il successo ottenuto a Milano e Firenze – quasi 100.000 panini venduti in appena sei mesi – l’imprenditore italo-americano, con i soci Anna Sammarone e Giovanni Baratta, ha portato nella Capitale il suo smashburger caratterizzato da un patty (polpetta di carne 100% Black Angus) che non viene poggiato sulla piastra rovente ma schiacciato con una tecnica detta smashing che permette di creare una crosticina croccante all’esterno pur rimanendo all’interno morbido e succoso.

Ma la proposta della nuova bottega al Mercato Centrale Roma non si esaurisce con gli 11 panini presenti nel menu: tante altre le proposte, dalle patatine al pollo fritto fino alle autentiche american cheesecake.

Non mancano anche un Veggie Burger e un menu speciale per i bambini.

Orari: domenica - giovedì dalle 7.30 alle 23.00, venerdì e sabato dalle 7.30 alle 00.00

Indirizzo: Mercato Centrale Roma, via Giolitti 36

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

(Continua sotto la foto)

pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

(Continua sotto la foto)

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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

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