Cosa fare a Roma ad Agosto: mostre, eventi e appuntamenti

Cosa fare a Roma nel mese di agosto? Ecco tutti gli appuntamenti in programma tra cultura, spettacoli e concerti
Gli eventi di agosto a Roma da non mancare.
Un’agenda aggiornata con tutte le iniziative più interessanti organizzate nella Capitale e dintorni, dall’enogastronomia all’arte, dal teatro allo sport, dai festival alla cultura.
Sempre con un occhio alle nuove aperture di ristoranti e locali, per restare aggiornati sulle ultime novità.
Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.
Cosa fare a Roma ad agosto
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Candelight
Proseguono anche ad agosto gli appuntamenti con Candelight, i suggestivi concerti a lume di candela organizzati da Fever Original che reinterpretano autori e brani che hanno fatto la storia della musica italiana e internazionale.
Presenti in più di cento città in tutto il mondo, con oltre 3 milioni di partecipanti, gli appuntamenti in calendario questo mese a Roma vedono coinvolte Villa Appia Antica (in via Appia Antica) e Villa Parco della Vittoria (in via della Camilluccia): il 3 agosto ci sarà il Candelight Rock Open Air dedicato ai Nirvana, Led Zeppelin e altri e il 29 agosto il Candelight Open Air Omaggio a Zucchero.
Biglietti a partire da 22 euro
Concerto degli Imagine Dragons e altri
Continua la ricca stagione estiva dei concerti a Roma con star internazionali anche nel mese di agosto.
Tra questi gli Imagine Dragons attesi al Circo Massimo sabato 5; lo stesso giorno si esibirà alla Casa del Jazz anche il sassofonista James Senese.
Lunedì 28 sarà il turno di Carmen Consoli – Elvis Costello all’Auditorium Parco della Musica in occasione del Roma Summer Fest.
Viaggio in Corea tra le stelle
Undici ore di aereo separano Roma e Seoul. Ma grazie a un progetto fortemente voluto dall’Istituto Culturale Coreano (con sede nel quartiere Nomentano) è possibile vivere anche da noi un’esperienza culinaria nel segno del paese asiatico.
In occasione infatti di Viaggio in Corea tra le stelle nei ristoranti stellati degli chef Lele Usai, Nicola Fossaceca e Piergiorgio Siviero questa estate si potrà trovare in menu un piatto dedicato al tour in Corea che i tre hanno fatto insieme per registrare il programma tv ‘Benvenuti in Corea per la prima volta’, in onda con grande successo sul canale asiatico MBC every1.
A guidare i tre alla scoperta della capitale coreana, tra street food, templi e luoghi simbolo, è stato Fabrizio Ferrari, chef che ha lasciato l’Italia e il suo ristorante stellato per trasferirsi a Seoul con la famiglia: oggi è un volto così popolare del piccolo schermo da poterlo considerare un Cannavacciuolo in versione coreana.
Per chi volesse avere un piccolo “assaggio” di Corea l’indirizzo da segnare è il ristorante Il Tino, a Fiumicino, di Lele Usai dove si potrà assaporare ‘Viaggio a Seoul’: un piatto realizzato con pesce frollato e kimchi (cavolo fermentato in salsa piccante), omaggio alla tecnica di fermentazione che è molto utilizzata nel paese asiatico.
Tutti coloro che degusteranno i piatti coreani proposti nei tre ristoranti coinvolti nell’iniziativa – oltre a Il Tino, Al Metrò di Fossaceca a San Salvo Marina (Chieti) e Lazzaro 1915 di Siviero a Pontelongo (Padova) – riceveranno in omaggio un set di ricette e un ingrediente coreano per preparare a casa dei piatti tipici.
ViVi Saluto al sole
A Villa Pamphili continua anche ad agosto – con una pausa dal 14 al 20 – la consueta rassegna estiva di yoga ViVi Il Saluto al Sole (fino al 3 settembre), gratuita e aperta a tutti.
La kermesse è organizzata da ViVi, brand food e lifestyle creato da Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo, e prevede una serie di lezioni di yoga rivolte ad esperti e neofiti.
Aria pulita, relax e la pratica di 12 posizioni dinamiche che aiutano il corpo ad allungarsi e tonificarsi, sono il segreto del successo di questa iniziativa a cui si può far seguire un aperitivo o una cena sana e leggera con i piatti di ViVi-Villa Pamphili
Inoltre ogni mercoledì, dalle 18.00 alle 19.00, ci sarà uno spazio dedicato ai più piccoli (lo Yoga Bimbi) e dalle 18.00 alle 19.00, sessioni di Tai Chi.
Orari: da martedì a domenica dalle ore 19.00 alle 20.00
Indirizzo: Villa Pamphili
Sembra Vivo! a Palazzo Bonaparte
Palazzo Bonaparte ospita, per la prima volta in Italia, una mostra dedicata alla scultura iperrealista con 43 mega installazioni dei più grandi artisti internazionali contemporanei: da Maurizio Cattelan a Ron Mueck, solo per citarne alcuni.
Prodotta e organizzata da Arthemisia, Sembra vivo! porterà i visitatori a chiedersi se quelle davanti ai propri occhi sono figure umane reali oppure opere realizzate da uno dei 29 artisti che hanno preso parte al progetto espositivo (Maurizio Cattelan, Ron Mueckche, George Segal, Carole Feuerman, Duane Hanson, Berlinde de Bruyckere, Elmgreen&Dragset e molti altri).
La mostra, suddivisa in 6 sezioni con opere e figure anonime a grandezza naturale che riproducono la realtà con dettagli minuziosi e al limite del surreale, è in programma fino all’8 ottobre.
Biglietti: intero 16 euro
Indirizzo: piazza Venezia 5
Picasso Metamorfico
In occasione del 50° anniversario della morte di Pablo Picasso, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea celebra il grande maestro del Novecento con la mostra Picasso Metamorfico.
La rassegna, a cura di Fernando Castro Flórez, si compone di 300 opere tra disegni e incisioni provenienti dal Museo Casa Natal Picasso di Malaga e sarà visitabile fino al 5 novembre.
Ne sono partner istituzionali l’Ambasciata di Spagna in Italia, l’Accademia di Spagna a Roma e l’Ente Spagnolo del Turismo a Roma.
Indirizzo: viale delle Belle Arti 131
Cosa fare a Roma ad agosto: i musei gratis
Domenica 6 agosto, in quanto prima del mese, i musei civici, l’area archeologica del Circo Massimo (dalle ore 9.30 alle 16.00, ultimo ingresso alle 15.00) e quella dei Fori Imperiali (ingresso dalla Colonna Traiana dalle ore 9.00 alle 16.30, ultimo ingresso un’ora prima) saranno a ingresso gratuito per residenti e non residenti a Roma.
Ecco i musei che aderiranno all’iniziativa promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali: Musei Capitolini, Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, Museo dell’Ara Pacis, Centrale Montemartini, Museo di Roma, Museo di Roma in Trastevere, Galleria d’Arte Moderna, Musei di Villa Torlonia, Museo Civico di Zoologia, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Napoleonico, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Museo della Repubblica Romana e della Memoria garibaldina, Museo di Casal de’ Pazzi, Museo delle Mura e Villa di Massenzio.
Prenotazione obbligatoria solo per i gruppi al contact center di Roma Capitale 060608 (orario 9.00 - 19.00).
Nuove aperture: Federico Prodon Pâtisserie e Crémerie
Dopo Borgo Pio e Mercato Centrale il pasticcere Federico Podron (tra i protagonisti di Bake off Italia 2014) ha inaugurato ai Parioli una nuova insegna dedicata, per la prima volta, non solo alla pasticceria ma anche alla gelateria.
Oltre trenta le proposte, dalle classiche alle più ricercate come il gusto Sacher (cioccolato 85% Michel Cluizel, olio evo e albicocche semi candite del Vesuvio), realizzate con materie prime ricercate e di stagione: dal pistacchio di Bronte alla Nocciola Tonda Gentile del Piemonte, passando per la mandorla di Avola.
Da non perdere il gusto Marron Glacé, cavallo di battaglia di Podron, preparato con pasta di marroni di provenienza francese, rum e marrons glacés in pezzi.
Orari: martedì-sabato dalle 7.30 alle 21.00; domenica dalle 14.00 alle 22.00
Indirizzo: via Giovanni Schiaparelli 21/23
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**
Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.
Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.
Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.
Design più maturo e scolpito
Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.
Un "tappeto volante"
Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.
Come nel salotto di casa
Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva.
Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.
A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.
Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.
Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna.
Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.
Tutto a portata di mano
L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale.
La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante.
Gamma completamente elettrificata
Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.
Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat
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