Cosa fare a Roma a Maggio: mostre, eventi e appuntamenti

Cosa fare a Roma a Maggio? Ecco gli eventi da segnare in calendario.
Un’agenda aggiornata con tutte le iniziative più interessanti organizzate nella Capitale e dintorni, dall’enogastronomia all’arte, dal teatro allo sport, dai festival alla cultura.
Sempre con un occhio alle nuove aperture, per restare aggiornati sulle ultime novità.
Vi raccontiamo tutto, di seguito i dettagli.
Cosa fare a Roma a maggio
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Mario Testino a Palazzo Bonaparte
A partire dal 25 maggio (e fino al 25 agosto) Palazzo Bonaparte presenta in anteprima assoluta A Beautiful World: il nuovo progetto ideato da Mario Testino, uno dei più celebri fotografi di moda a livello internazionale.
Negli ultimi anni, viaggiando in tutto il mondo, Testino ha deciso di esplorare nuovi orizzonti artistici concentrando la sua ricerca su abiti e costumi tradizionali che continuano a essere tramandati nonostante la spinta della globalizzazione verso l’omologazione.
Ne è venuto fuori un percorso creativo di oltre settanta fotografie di grande formato presentate insieme per la prima volta proprio a Roma.
Orari: tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Biglietto: intero 15 euro
Indirizzo: piazza Venezia 5
Cene a quattro mani da ViVi - Le Serre
Anche a maggio continuano gli appuntamenti culinari a quattro mani organizzati da ViVi - Le Serre insieme a Italian Chef Academy, accademia di specializzazione dedicata al mondo dell’alta cucina: nel “garden restaurant” di ViVi ospitato nella verdissima Villa Blumenstihl (Monte Mario) lunedì 13 maggio chef Fabio Barberini ospiterà Emiliano Lopez, docente di Ica che per l’occasione proporrà il menu “Dall’Argentina con Amore” tra Empanadas, Asado a la parrilla, Churros e molto altro, da accompagnare a una selezione di vini a cura della sommelier di ViVi Sara Paternesi.
Cene a quattro mani: 50 euro a persona, bevande escluse
Indirizzo: via Decio Filipponi 1
Notte dei Musei
In contemporanea con la Nuit Européenne Des Musées, sabato 18 maggio torna a Roma l’appuntamento con la Notte dei Musei 2024, l’edizione capitolina numero 14 della manifestazione che unisce arte e spettacolo in un’unica grande festa serale per cittadini e turisti.
Promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, la Notte dei Musei 2024 proporrà l’apertura straordinaria al pubblico dalle 20.00 alle 02.00 (ultimo ingresso ore 01.00), degli spazi del Sistema Musei di Roma Capitale e di molti altri spazi culturali della città.
Al loro interno si potrà assistere, con biglietto di ingresso del costo di un euro (salvo che non sia diversamente indicato), a un ricco programma di eventi e spettacoli dal vivo.
Era di Maggio all’Orto Botanico
Sabato 4 e domenica 5 maggio torna Era di Maggio all’Orto Botanico tra visite guidate, musica, artigiano, intrattenimento, cibo, cultura e laboratori dedicati ai più piccoli.
Tema ispiratore di questa quarta edizione è il viaggio e in particolare la figura di Marco Polo lungo la Via della Seta con tanto di percorso dedicato lungo i viali del giardino nel cuore di Trastevere alla scoperta di profumi, colori e spezie che rimandano alle sue esplorazioni in Oriente.
E il viaggio condurrà anche all’interno della Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei dove, per la prima volta, sarà svelato un manoscritto del Seicento stampato su carta di riso e rilegato in seta con illustrazioni e descrizioni degli esemplari di fauna e flora più affascinanti scoperti in Cina dall’astronomo gesuita Ferdinand Verbies.
Novità di quest’anno poi sarà l’open day de La Casa delle Farfalle che darà l’opportunità a tutti di vedere da vicino e scoprire curiosità riguardo questi favolosi insetti grazie alla guida esperta di biologi e entomologi.
Indirizzo: largo Cristina di Svezia 23 A
Quartiere Vino Pigneto
L’11 e il 12 maggio una grande festa dedicata ai vini naturali, a cura dell’enoteca SO2 e con il sostegno di Vini Selvaggi, animerà il quartiere Pigneto tra degustazioni diffuse nei locali e negli studi d’arte, rassegne cinematografiche a tema e una fiera con i vignaioli.
La prima edizione di Quartiere Vino Pigneto partirà sabato con la Degustazione Diffusa: le cantine faranno assaggiare le loro etichette di vini naturali nei ristoranti, nelle enoteche, negli studi di architettura e nelle realtà artigiane aderenti all’evento, che per l’occasione mostreranno il proprio lavoro organizzando mostre e tour dimostrativi.
Domenica invece tutti gli appassionati di vini naturali potranno provare oltre 400 bottiglie provenienti da Italia, Francia, Spagna e Slovenia, da accompagnare a proposte food.
Orari: sabato dalle 17.00 alle 21.00, degustazione diffusa e rassegna cinematografica al Cineclub Alphaville (via Romanello da Forlì 30); domenica dalle 11.00 alle 20.00 fiera con i vignaioli all’Hotel Aeterna (piazza del Pigneto 9)
Biglietto: 15 euro sabato, 20 euro domenica
Roma Bar Show al Palazzo dei Congressi
Il 13 e 14 maggio torna il Roma Bar Show, l’evento internazionale dedicato all’industria del beverage e della mixology nelle sale dello storico Palazzo dei Congressi all’Eur.
Anche quest’anno si attende un programma ricco di appuntamenti ed esperienze tra masterclass, seminari, talk, degustazioni e la finale della seconda edizione dei Roma Bar Show Awards, il riconoscimento che gli organizzatori di RBS hanno voluto per valorizzare l’eccellenza italiana dell’hospitality nel mondo bar.
Tra i workshop in programma si rinnova anche l’appuntamento con Wheels on Barrel, quando i ragazzi del laboratorio di design Fomento mostreranno come trasformare le assi delle botti in legno d’acero di Jack Daniel’s in veri e propri skateboard. Per partecipare basta recarsi allo stand Jack Daniel’s e partecipare all’estrazione dei posti messi in palio.
Biglietto: giornaliero single day 45 euro
Orari: 13 maggio dalle 10.00 alle 19.00 e 14 maggio dalle 11.00 alle 19.00
Indirizzo: piazza John Kennedy 1
Race for the Cure
Dal 9 al 12 maggio torna al Circo Massimo Race for the Cure, l’evento simbolo della Susan G. Komen Italia, organizzazione senza scopo di lucro per la lotta ai tumori del seno.
La manifestazione, alla XXV edizione, prevede quattro giorni di iniziative gratuite dedicate a salute, sport, benessere e solidarietà e culminerà la domenica con la tradizionale corsa di 5 km e la passeggiata di 2 km nel centro della Capitale.
Internazionali di Tennis
Dal 6 al 19 maggio a Roma si rinnova l’appuntamento con i grandi nomi del tennis, da Sinner a Djokovic, pronti a sfidarsi sulla terra rossa del Foro Italico: gli Internazionali BNL d'Italia, all’81esima edizione che già si preannuncia da record con oltre 200mila biglietti venduti.
E proprio in occasione del più importante torneo tennistico italiano ci sarà l'opportunità di provare un gusto di gelato creato dai CarotaBoys insieme con Deliveroo e Gelateria Da Giovanni, disponibile in esclusiva su Deliveroo dal 6 al 19 maggio: CarotaBoys, un sorbetto a base di carota, arancia, mela, limone e zenzero.
Anche lo storico Hotel de la Ville si appresta a celebrare la stagione romana dedicata al tennis con una drink list ad hoc, Match Point, da provare alla terrazza Cielo Bar: per tutta la durata del torneo sarà disponibile questa nuova carta disegnata dal team guidato da Simone Di Serio. Un esempio? Il Whiskey Smash con Wild Turkey whiskey di segale, essenza di limone, sciroppo d’acero e foglie di menta.
Indirizzo: via Sistina 69
Zia Restaurant
In un angolo tranquillo e ancora poco battuto di Trastevere, c’è uno dei ristoranti di fine dining più quotati di Roma: lo stellato Zia Restaurant del giovane Antonio Ziantoni – ex allievo di Anthony Genovese al Pagliaccio, due stelle Michelin – che propone una cucina creativa e mirata all’essenza dei sapori ma con piatti che allo stesso tempo sanno avere struttura e solidità, in un’ambiente di design elegante e contemporaneo.
Uno dei piatti più apprezzati da assaggiare è il Risotto con bufala, limone e genziana preparato con una materia prima d’eccellenza come il riso di Riserva San Massimo, un Carnaroli Autentico coltivato a pochi chilometri da Milano in una tenuta ricolma di boschi, alberi da frutto nel cuore della Valle del Ticino.
Un prodotto dalle altissime qualità organolettiche, sia classico che integrale, dai chicchi attentamente selezionati e omogenei che tiene la cottura e garantisce una mantecatura perfetta: proprio per questo viene scelto dai più grandi chef di tutto il mondo, oltre ad essere uno dei protagonisti della dispensa di MasterChef Italia.
Indirizzo: via Goffredo Mameli 45
Jacopa Dim Sum pop-up
Fino a giugno, la domenica e il lunedì sera, Jacopa si trasforma in un temporary restaurant dai sapori orientali: il ristorante e cocktail Bar di Daniele Frontoni propone infatti due percorsi, uno a base di carne e l’altro vegano, con otto portate ciascuno da accompagnare a tè o vini naturali.
Immancabili in entrambi i menu, una selezione di ravioli cotti al vapore e di involtini, preparati dalla chef Maya Diegel che per l’occasione si unisce alla Resident Chef di Jacopa Giacoma Mineo e al Pastry Chef Luca Andrea Ercoli.
Dim sum pop-up: domenica e lunedì dalle 18.00 alle 24.00
Indirizzo: via Jacopa de’ Settesoli 7
Degustazione di vini naturali da Solovino
Venerdì 10 maggio Solovino, enoteca e bistrot in Prati con più di 1500 etichette di vini naturali, compie gli anni e organizza uno speciale evento con i produttori: a partire dalle ore 17.00 tutti i partecipanti potranno degustare le etichette presenti con un sistema a gettoni (2 euro mezzo calice) e provare tante proposte food in stile bacaro veneziano, come tramezzini, baccalà mantecato e cicchetti.
Indirizzo: via Rialto 25-27
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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone?
Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.
Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.
Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.
Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.
**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**
Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta
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Se siete team pandoro
Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.
Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.
Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.
È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.
Se siete team panettone
Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.
Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.
Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.
Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.
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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.
Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso.
Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.
Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.
**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**
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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso
Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.
Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.
A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.
Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.
Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.
Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali
Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.
Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.
Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.
Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia
La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.
Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.
Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.
Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.
Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.
Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.
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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.
Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.
La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.
Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.
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Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo
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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)
Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.
La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.
Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.
2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)
Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.
Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.
Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.
3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)
Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.
Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.
Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.
4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo
L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata.
Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.
Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.
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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.
Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.
Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.
Design più maturo e scolpito
Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.
Un "tappeto volante"
Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.
Come nel salotto di casa
Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva.
Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.
A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.
Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.
Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna.
Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.
Tutto a portata di mano
L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale.
La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante.
Gamma completamente elettrificata
Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.
Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat
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