Cosa fare a Milano nel weekend del 9 e 10 aprile

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Fiere, inaugurazioni, mostre e locali da provare: ce n'è per tutti i gusti. Ecco i nostri consigli su cosa fare a Milano questo fine settimana

Un weekend di primavera che si rispetti non può che essere basato su eventi all'aperto, aperitivi, momenti di convivialità e cultura.

Così anche questo fine settimana di metà aprile a Milano sarà ricco di appuntamenti e cose da fare: dalle fiere d'arte alle proposte culinarie, dalle mostre ai locali da provare.

Un modo per tornare a vivere la città e tornare a una sorta di normalità, con amici o in famiglia.

Sotto trovate tutti i nostri suggerimenti.

 Cosa fare a Milano nel weekend del 9 e 10 aprile 

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MetaBar di Heineken®

Fino al 10 aprile i caselli Daziari in piazza Sempione si accenderanno di azzurro grazie al MetaBar di Heineken®, il primo bar in cui il confine tra realtà e metaverso è senza soluzione di continuità.

Il MetaBar è stato ideato in occasione del lancio della nuova Heineken® Silver, la prima birra virtuale presentata a marzo nel metaverso, che ora prenderà forma nel mondo reale e potrà essere gustata in questa nuova installazione.

All’interno del MetaBar, Heineken® porterà i suoi ospiti in un viaggio futuristico dove, grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, anche un gesto semplice come ordinare una birra verrà reso unico.

Il MetaBar sarà aperto dall’8 al 10 aprile con un ricco calendario di appuntamenti a tema innovazione, musica e intrattenimento. Ogni giorno dalle 20 si potrà partecipare a dei talk con opinion leader, influencer, artisti, giornalisti e ospiti d’eccezione, seguiti da esclusivi DJ set fino a mezzanotte.

Il calendario completo e aggiornato sarà disponibile direttamente sul sito Heineken® e sui canali social dell’azienda.

Unfair

(un)fair al Superstudio Maxi

Nasce (un)fair, il format di fiera-non fiera che intende creare un nuovo rapporto tra il grande pubblico e l’arte contemporanea, le gallerie e i collezionisti di oggi, e tra il mercato e il mondo della cultura.

In programma dall’8 al 10 aprile al Superstudio Maxi, (un)fair è diretta da Manuela Porcu e Laura Gabellotto, rispettivamente ex direttrice ed ex fair manager di Affordable Art Fair Milano.

Il nome (un)fair, ironica negazione del concetto stesso di fiera, invita a uscire dagli schemi e propone nuove modalità di interazione con il mondo dell’arte.

Ad arricchire l’esperienza dei visitatori ci sarà un ricco programma di intrattenimento, con progetti speciali, eventi collaterali, live performance, incontri, talk e dj set nel segno della ricostruzione delle relazioni sociali.

Don Juan

Un pranzo al Don Juan

Lo storico ristorante argentino (è stato il primo a Milano) è tornato a nuova vita da quando Lola Macaroff ha preso le redini della cucina e portato la sua passione in ogni piatto, dalla scelta degli ingredienti alla realizzazione finale.

La missione di questa giovane chef è proprio questa: far sì che si conosca e ci si innamori della sua adorata Argentina, terra d’origine di Lola, attraverso profumi, sapori e sensazioni che i suoi piatti sanno sprigionare.

E se pensate che in un ristorante argentino si mangi solo carne, vi sbagliate. È proprio questo uno degli obiettivi della chef, che propone un menù variegato e in grado di far conoscere tutte le sfumature del suo paese.

Nata a Buenos Aires ma cresciuta a Formosa, posto del cuore al quale sente di appartenere al cento per cento e che ama per lo stile di vita semplice e genuino, Lola ha scelto la cucina per amore.

Il sodalizio con il Don Juan arriva appena Lola atterra in Italia, nel 2015. “Mi sono presentata a Marlene, la proprietaria, ho fatto il mio colloquio. Non ci siamo più lasciate”.

Al Don Juan, tutti i sabato, gli avventori del pranzo possono godere di una degustazione di Malbec, il vino simbolo dell’Argentina. Il ristorante conta alcune tra le migliori etichette di questo vino, tra cui una a marchio proprio e per ogni bottiglia ordinata si ha la possibilità di portarne una a casa.

La domenica, invece, tocca al pranzo con spettacolo di tango. Un omaggio all’autentico “pranzo della domenica” argentino, con parillada, musica e ballo. Un momento che nasce per celebrare una delle più sentite tradizioni del Paese e che diventa un’occasione di calore e convivialità. 

Fao Schwarz Harry potter

Il mondo della magia da Fao Schwarz

Il celebre negozio di giocattoli è pronto a conquistare tutti gli appassionati del Wizarding World creato da J.K Rowling, in attesa del film che segna il ritorno della magia di Harry Potter.

Il 13 aprile arriva, infatti, al cinema Animali Fantastici - I segreti di Silente. Entertainment Italia porta il Social Mirror a tema film per vivere un’esperienza immersiva.

Il 9 e 10 aprile aspiranti maghi e streghe potranno diventare protagonisti di uno scatto unico, che replica il poster del film, da condividere via social o custodire tra i propri ricordi digitali. Non mancherà una piccola sorpresa da portare a casa, insieme alle emozioni di una giornata trascorsa insieme a tanti altri appassionati della serie.

Divertimento che continua nella magica atmosfera del negozio dove sarà possibile visitare l’area interamente dedicata a Harry Potter che ripropone il treno per Hogwarts e il binario 9 ¾, nonché provare giocattoli esclusivi e lasciarsi coinvolgere dalle dimostrazioni dello staff.

Tulipani meraviglie

Tulipani delle meraviglie

Torna anche quest'anno, con la sua 3° edizione, Tulipani delle meraviglie; un progetto di Garden Steflor che ha avuto un grande successo negli anni passati e che quest'anno si sposta nella sede di Vimodrone (Milano), in Via Pio La Torre 9.

Tulipani delle meraviglie è un’attività rurale con raccolta in campo You Pick che vi permetterà di vivere l'atmosfera unica dei variopinti parchi olandesi, dove i fiori sono protetti dalle vigili grandi pale del mulino a vento. Sarà un luogo dove godere della bellezza della natura, dove potersi rilassare e, naturalmente, raccogliere i tulipani.

Durante la settimana di Natale sono stati piantati, su un campo di 40.000 mq, ben 300.000 mila bulbi in 50 varietà destinati a diventare degli splendidi tulipani.

Sarà possibile prenotare la giornata in campo con le educatrici di Garden Steflor e svolgere attività didattiche. I bambini potranno toccare e giocare con i tulipani, vivranno così un mondo di sensazioni, stabilendo stimoli ed emozioni.

Ci sarà anche un’area ristoro dove sarà possibile trascorrere serene ore nel verde.

Karbonaro

Karbonaro, un panino per il Carbonara Day

Per il Carbonara Day, che si è celebrato il 6 aprile, nasce a Milano il "Karbonaro”: gli straccetti di vitello e tacchino tipici del kebab tagliato sul doner, lo spiedo verticale, vengono irrorati da una “carbocrema” a base di tuorli d’uovo, pecorino e pepe, sulla quale si adagia una pioggia di guanciale croccante.

La cornice è un pane dolce, annerito dall’aggiunta di carbone vegetale nell’impasto e la sua degustazione viene accompagnata da un cocktail creato ad hoc. 

È possibile assaggiare lo speciale panino da Kebabbar Star Zagros (corso Ventidue Marzo 38), il primo locale che unisce kebab e miscelazione.

Il panino è figlio di una collaborazione tra il Kebabbar e Alessandro Mazzali, giovane  sous chef del ristorante milanese Sine, e sarà disponibile stabilmente nel menù del cocktail bar e verrà proposto in abbinamento a “Slow”, un drink ideato dal primo bartender Dario Cristiano a base di blend di rum, amaro Nonino, miele, lime, fava tonka, Peychaud’s bitter.

Wall of Intencity

Wall of IntenCity

Street art, urban culture, spirito underground: l’animo di 8.6 vive oggi in un progetto unico, che trasforma per la prima volta un muro della periferia milanese in una vera e propria experience multimediale.

The Wall of IntenCity, un progetto deato dall’agenzia GittoBattaglia_22, è un’opera d’arte urbana creata dall’urban artist Raptuz, che racchiude in sé anche un’esperienza musicale: attraverso il QR Code posto sul muro si potrà ascoltare un inedito di Dani Faiv, uno dei nomi di punta del nuovo panorama trap.

I lupi, oltre a spiccare sul logo di 8.6, sono i grandi protagonisti dell’opera di Raptuz: animali dallo spirito fiero e deciso, sono ritratti in via E. Schievano 8 su un murale impattante che invita l’osservatore a vivere la città con tutta la sua vibrante energia.

Il murale interattivo sarà visibile a Milano, in via E. Schievano 8, fino al 29 aprile 2022.

Va sentiero

Va' sentiero

Vibram, in collaborazione con "Va' Sentiero", un progetto sperimentale di esplorazione e narrazione delle Terre Alte organizza una mostra dal titolo Va' Sentiero: 7850 km a piedi per le montagne italiane visitabile presso il Vibram Connection Lab di via Voghera 11 a Milano. 

Per la prima volta, l'esperienza di Va' Sentiero si traduce in una mostra fotografica multimediale che vuole ripercorrere la spedizione, mettendo in luce alcuni temi forti emersi dal cammino e dal contatto con le comunità locali: dall'abbandono delle montagne alla fermezza di chi decide di dedicare la propria vita alle Terre Alte, dall'impatto dell'uomo sull'ambiente alla ricchezza culturale dei territori attraversati e, infine, la bellezza degli spazi montani dalla prospettiva di chi li cammina. 

Le giornate saranno scandite anche da momenti di racconto e confronto con chi parteciperà. La mostra sarà aperta al pubblico previa registrazione su Eventbrite l'8 e il 9 aprile.

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

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pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

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Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

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