Cosa fare a Milano ad Aprile: eventi e appuntamenti in calendario

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Mostre, eventi, feste e appuntamenti con arte e design: un calendario aggiornato su cosa fare a Milano ad Aprile tra cultura e divertimento

Cosa fare a Milano ad Aprile?

Si va al Fuorisalone, ovviamente! Ma non solo.

Nel mese del design sono tante le iniziative e gli eventi che approfittano della bella stagione e della ritrovata voglia di uscire per portare in città cultura, shopping e il buon cibo.

Insomma, ce n'è davvero per far contenti tutti: ecco tutto quello che c'è da fare a Milano a Marzo.

Cosa fare a Milano ad Aprile

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Salone del Mobile 2024

Dal 16 al 21 aprile torna a Rho Fiera il Salone del Mobile, il più importante appuntamento internazionale con il design.

È qui che vengono presentati prototipi e novità in fatto di arredo, spazi domestici e stili di vita: camere da letto, zone pranzo e living, corridoi d'ingresso e ambienti di servizio, spazi outdoor con i loro mobili e guardaroba, gli imbotti, i tavoli e le sedute diventano teatro di una narrazione che parte dalla stanza per esplorare come cambia il modo di vivere e di, conseguenza, l’abitare e l’arredare.

Info e biglietti sul sito ufficiale.

Fuorisalone

Dal 15 al 21 aprile 2024 la Milano Design Week animerà invece la città con eventi, installazioni, feste, iniziative culturali e palinsesti curati, per uno dei momenti più importanti dell’anno per Milano.

Il tema dell’edizione 2024 del Fuorisalone è Materia Natura, una suggestione che promuove, attraverso un’esplorazione della profonda connessione tra queste due parole, una cultura del progetto consapevole, mettendo in risalto la sostenibilità come principio guida e valore nel processo creativo e nella progettazione.

La parola "natura” sottolinea l'importanza di promuovere progetti orientati verso soluzioni sempre più sostenibili e rispettose dell’ambiente. Allo stesso tempo, la parola "materia" apre e alimenta un dialogo spontaneo con il design, il pensiero creativo, la progettazione e la propensione a immaginare infinite e possibili trasformazioni.

Tutte le info del caso le trovate sul sito ufficiale.

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Miart

Dal 12 al 14 aprile 2024 (anteprima VIP giovedì 11 aprile) torna miart, la fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea di Milano diretta per il quarto anno da Nicola Ricciardi.

"Con 181 gallerie (un incremento a doppia cifra rispetto al 2023) provenienti da 28 Paesi e 10 Premi, che saranno assegnati nei giorni di mostra, la ventottesima edizione della fiera milanese ribadisce il suo ruolo di appuntamento imprescindibile per tutto il pubblico dell’arte” afferma Roberto Foresti, vice direttore generale di Fiera Milano.

Attraverso portali spaziali e corridoi temporali, suggeriti già dal titolo no time no space, miart 2024 si pone l’obiettivo di allargare ulteriormente i propri confini, mescolando passato, presente e futuro per parlare del nostro tempo, cogliendo nel tumultuoso e mutevolissimo flusso dell'immediata attualità ciò che nell'arte è stabile e durevole.

Punto di partenza di questo percorso saranno le gallerie italiane, che rappresentano oltre la metà del totale degli espositori selezionati e che fanno della fiera milanese un’eccellenza di richiamo per collezionisti, curatori e artisti in cerca di novità ma anche di specificità locale.

Rispetto alle precedenti edizioni aumenta tuttavia l’incidenza delle gallerie provenienti dall’estero, che crescono in numero ma soprattutto in qualità, grazie a significativi nuovi ingressi all’interno della sezione principale, Established.

Milano Art Week

Torna anche la Milano Art Week (8-14 aprile), la manifestazione diffusa coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e fondazioni private della città dedicate all’arte moderna e contemporanea, con un programma di mostre e attività.

“Torna anche quest’anno la settimana dedicata all’arte in tutte le sue forme che con un calendario di installazioni, mostre, eventi e incontri accende i riflettori sul settore artistico e i suoi professionisti, con un focus particolare sui talenti emergenti, consolidando nel contempo Milano come la capitale del contemporaneo. L’obiettivo è coinvolgere un pubblico sempre più vasto, composto non solo da esperti del settore, ma anche da cittadini, turisti e appassionati – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi–. Naturalmente, saranno coinvolti anche tutti i nostri musei, in particolare quelli che si occupano di arte moderna e contemporanea, come PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, Museo del Novecento, Palazzo Reale, GAM Galleria d'Arte Moderna e MUDEC Museo delle Culture".

Protagonisti della Milano Art Week 2024 saranno anche le principali mostre della stagione organizzate e ospitate, tra gli altri, da Fondazione Prada, Fondazione Prada Osservatorio, Pirelli HangarBicocca, Triennale Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro, BASE Milano, Fondazione ICA Milano e Fondazione Luigi Rovati.

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MIA Photo Fair

Torna MIA Photo Fair (11 - 14 aprile ad Allianz MiCo), l’appuntamento internazionale d'arte dedicato alla fotografia in Italia organizzato da Fiere di Parma.

Protagonisti grandi fotografi, come Nan Goldin, Robert Mapplethorpe, Shirin Neshat e Jeffrey Milstein, e temi che spaziano dall’arte al lifestyle, al collezionismo fino alle grandi questioni della contemporaneità, quali il cambiamento climatico e il rapporto tra uomo e natura.

Una fiera laboratorio, sempre più internazionale, che accoglie oltre 30 fotografi provenienti anche dalle regioni del Mediterraneo e del Medio Oriente.

E ancora, un ricco programma di talk, che riflettono sul futuro della fotografia nell’era dell’intelligenza artificiale.

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Dal cuore alle mani Dolce&Gabbana

Dal 7 aprile (e fino al 31 luglio) a Palazzo Reale il percorso espositivo della mostra Dal cuore alle mani Dolce&Gabbana racconta la moltitudine di riferimenti culturali che hanno ispirato il lavoro dei due designer: l’artigianato, le arti visive e l’architettura, l’Italia e le sue tradizioni, l’innovazione, il teatro, la musica, l’Opera, il Balletto e la dolce vita.

La mostra verrà inaugurata a Milano e sarà successivamente protagonista di un tour internazionale che toccherà alcuni dei centri culturali più importanti del mondo.

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East Market

Domenica 21 aprile, dalle 10 alle 21, nuovo appuntamento con East Market, l’evento del vintage milanese dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprare, vendere e scambiare.

300 selezionati espositori da tutta Italia tornano con migliaia di oggetti insoliti e stravaganti. Dai più ricercati capi d'abbigliamento vintage all'artigianato più raffinato, dai più rari dischi in vinile ai colorati complementi d'arredo.

Negli oltre 6000 MQ dell’ex fabbrica aeronautica in zona Mecenate, si possono trovare anche articoli di collezionismo, accessori, mobili, modernariato, usato, pulci, design, scarpe e borse, libri, fumetti, poster, riviste e stampe, elettronica, militaria, giochi e videogiochi, riciclo e riuso, stranezze varie, piatti, porcellane, utensili e molto altro ancora.

Moda, fai da te, mercato del riciclo che strizzano l'occhio alle nuove tendenze del fashion e della musica, informando e sensibilizzando il pubblico sugli aspetti ecologici del mondo vintage.

Accompagnano il market le aree food & beverage. East Market Diner, dove si trova la caffetteria e la bakery con prodotti da forno dolci e salati, due bar sempre aperti per tutta la durata della manifestazione e la food area. In quest'ultima sono a disposizione del pubblico numerosi truck con un'offerta sempre diversa di cucina internazionale e street food, senza dimenticare la tradizione italiana e anche molte proposte per vegani, celiaci e kids. East Market adotta la politica #plasicfree ovvero una policy ecologista che bandisce completamente tutta la plastica nel food e beverage. Per cibi e bevande, infatti, sono disponibili solo materiali eco friendly e riciclabili. Completano la manifestazione i DJ set con il meglio delle selezioni musicali del momento e del passato.

Via Mecenate, 88/A – Milano

Ingresso Euro 5

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QUEEN UNSEEN | Peter Hince

C'è tempo fino al fino al 21 Aprile per vedere la mostra – evento che svela aspetti inediti e sconosciuti dell’iconica band che ha segnato la storia della musica rock e che in Italia si è esibita in concerto solo a Milano.

Oltre 100 fotografie del road manager e assistente personale di Freddie Mercury – Peter Hince appunto, mai esposte in precedenza in nessun Paese europeo, e di cui alcune in assoluta anteprima internazionale, e di oltre un centinaio di cimeli, memorabilia, oggetti e documenti vari, tutti rigorosamente originali: tra di essi figurano l’asta del microfono utilizzata da Freddie Mercury nel suo ultimo concerto, una chitarra autografata di Brian May, i costumi usati per il videoclip di Radio Gaga, un piatto autografato e le bacchette della batteria di Roger Taylor, materiale proveniente in parte da dalla raccolta personale di Niccolò Chimenti, uno dei maggiori collezionisti europei dell’universo Queen.

Completa la mostra la proiezione di video rari e di spezzoni dei più famosi concerti della band.

A 50 anni dall’uscita del primo disco, l’omonimo “Queen”, l’esposizione rappresenta un’occasione imperdibile per i fan di scoprire aspetti e dettagli inediti del gruppo e del suo carismatico front-man e per il grande pubblico di ampliare la propria conoscenza sulla band che ha rivoluzionato la musica degli ultimi 50 anni e che ancora oggi riesce ad essere straordinariamente attuale.

La mostra sarà visitabile fino al 21 aprile dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 19.00, con costo del biglietto intero € 18,00 e biglietto ridotto € 12,00. 

Maggiori informazioni sulla mostra, orari e giorni di apertura, acquisto e tariffe del biglietto sono disponibili sul sito www.queenunseen.it

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MEGAPIXEL: il festival diffuso per esplorare la creatività milanese

Il 5, 6 e 7 Aprile 2024 arriva a Milano la prima edizione del MEGAPIXEL Festival, un progetto nato per valorizzare la scena creativa di Milano, che con il concetto di "Linfa creativa" ha l'obiettivo di nutrire il pensiero artistico attraverso le sue diverse sfumature. Un weekend ricco di performance, talk e workshop in diverse location in giro per la città, il quale permetterà di esplorare le innovazioni del settore: dall’intelligenza artificiale alla modellazione 3D.

Il MEGAPIXEL, organizzato da The Method, agenzia specializzata in strategie di comunicazione e campagne creative, sarà un festival diffuso, che si estenderà oltre i confini tradizionali per valorizzare l'industria artistica di Milano.

Grazie all’esperienza e alla competenza dei due founder di The Method, Federico Mulas e Fabiola Miccone, gli spazi dei quartieri Ticinese, Nolo, Bullona e Città Studi diventeranno palcoscenici dinamici per varie performance. Gli eventi saranno gratuiti, ma per garantire un’esperienza gradevole e formativa la registrazione a molte attività è obbligatoria.

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Pringles® x Crocs

Pringles® e Crocs uniscono i loro comfort in una edizione limitata che vi farà impazzire: Pringles® x Crocs, una capsule collection di tre modelli Crocs ispirati al mondo Pringles® e a una varietà di Jibbitz™ charms, gli originali ciondoli Crocs, che celebrano le irresistibili varianti di gusto, l'inconfondibile design del tubo Pringles® e Mr. P, l’iconica mascotte del brand.  

I fan di Pringles® e Crocs possono scegliere fra differenti modelli:

Gli inconfondibili baffi di Mr. P diventano il cinturino dell’iconico modello Sabot di Crocs, aggiungendo un tocco di ironia al comfort.

Pringles® x Crocs Classic Clog consente ai fan di abbinare in ogni occasione il proprio look al gusto Pringles® preferito: disponibili in quattro vivaci colori, le Clogs rosse, arancioni e verdi evocano i classici flavour dello snack salato: Original, Paprika e Sour Cream & Onion. La versione blu si ispira alle deliziose Pringles® Salt & Vinegar, non disponibili in Italia ma già amate all’estero.

Gli stivali Crocs Classic Crush Boot hanno il tacco che richiama la forma inconfondibile delle Pringles®, il paraboloide iperbolico perfettamente impilabile, abbinato al classico rosso delle Pringles® Original.

Gli appassionati del vintage possono sfoggiare il look retrò della prima mascotte Pringles®, protagonista del modello Pringles® x Crocs Classic Slides. Questi sandali a fascia richiamano il primo e originale Mr. P, disegnato nel 1967 da Arch Drummond a New York, e diventato poi icona globale di divertimento grazie ai suoi caratteristici baffi.

Tutti i modelli sono ulteriormente personalizzabili grazie ai cinque Jibbitzcharms co-brandizzati Pringles® x Crocs: cinque ciondoli ispirati al mondo Pringles® - tra cui il simpatico Mr. P che fa l'occhiolino, gli amati tubi Pringles® e l’iconica forma delle chip, da applicare alle proprie Crocs per un look ancora più unico. 

Le esclusive Crocs brandizzate Pringles sono disponibili dal 17 aprile sull’e-commerce italiano di Crocs.

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Da provare: CreDa - GASTRONOMIA POPOLARE

CreDa, il nuovo progetto di Gastronomia Popolare nasce al civico 12 della suggestiva Via Orti da un idea di Crescenzo Morlando, che a soli 20 anni lavora presso il Consolato Italiano insegnando la cucina e la cultura enogastronomica nazionale e diventa in seguito Executive Chef de la Scuola della Cucina Italiana e Dario Pisani, che fin da giovane ha lavorato in ristoranti di altissimo livello e nel 2017 vinse il premio come Migliore chef under 30.

CreDa al suo interno propone piatti della tradizione mediterranea. Un passato che viene rivisitato in chiave moderna, con ingredienti di elevata qualità e l’amore che solo i ricordi delle nonne possono rievocare.

Un locale minimal dalle tinte rustiche e quel gusto chic tipico della città meneghina. Il banco gastronomia, propone ogni giorno ricette simbolo della cucina partenopea, piatti semplici dal gusto autentico pronti a far rivivere emozioni nascoste.

Accanto alla vetrina si sviluppa la sala ristorante all’interno della quale sarà possibile gustare piatti preparati direttamente dalla cucina. L’offerta di CreDa parte dalla colazione salata per passare in maniera disinvolta al pranzo, alla merenda, all’aperitivo per concludere con la cena.

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In gita al Castello di Montecavallo

Dal 6 aprile (e fino al 9 giugno) il Castello di Montecavallo ospiterà il percorso espositivo Spiriti del Tempo, firmato e ideato da Carla Testore, che vede protagoniste le opere di Cracking Art in un viaggio coinvolgente che celebra l'arte e la natura.

Per la prima volta il Castello di Montecavallo, un gioiello storico incastonato tra i suggestivi vigneti e le rigogliose colline del Biellese, sarà aperto al pubblico.

"Spiriti del Tempo" è un percorso espositivo insolito e creativo ideato per immergere il pubblico in un itinerario alla scoperta delle installazioni del rinomato collettivo artistico Cracking Art. Un racconto di favole urbane contemporanee a cielo aperto in un luogo in cui storia, tradizione, natura, ambiente e creatività si fondono creando suggestioni autentiche.

Dopo tre decenni di successi internazionali, Cracking Art torna infatti alle sue radici, nel territorio in cui è nato, per celebrare questo anniversario speciale, realizzando un percorso ascendente che presenta gli iconici animali che hanno segnato il successo del progetto, affiancate da nuove creazioni che saranno svelate in esclusiva per l’evento.

Il Castello di Montecavallo fu eretto intorno al 1830 sui resti di una casaforte di famiglia risalente al 1200 e rappresenta oggi un raro esempio di architettura neogotica nella regione. Progettato dall'architetto Dupuyè circondato da vigneti storici, boschi e giardino all'italiana, impreziosito da roseti, glicini, camelie, rododendri, ortensie e piante esotiche.

Il percorso espositivo si soffermerà anche sui vigneti che circondano il Castello, permettendo di scoprire i segreti di una produzione vinicola da sempre appartenuta alla stessa famiglia e tappa finale del percorso sarà la degustazione dei vini prodotti dall’omonima cantina.

Per l’occasione l’Azienda Vinicola di Castello di Montecavallo presenterà la nuova annata di Indero, Coste della Sesia Doc Rosato, un rosato di Nebbiolo in purezza in edizione speciale con un’etichetta multicolore a rimando delle colorate installazioni di Cracking Art.

Sabato e domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17)
Biglietto intero: 10 euro
Degustazioni: 10 euro
Ulteriori informazioni e prenotazioni sul sito.

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Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

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La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

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pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

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Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

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Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

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Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

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Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

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Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

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Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

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1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

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Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

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Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

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Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

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Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (4)

Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

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Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

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Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat