Secondo la scienza la sfortuna è un’invenzione umana. E di conseguenza di può smettere di essere sfortunati, se si sa come fare
Alzi la mano chi non si è mai sentito sfortunato?
Capita a tutti di attraversare giornate o periodi in cui sembra che tutto vada storto tanto che ci ritroviamo a pensare di avere addosso delle onde negative che stanno condizionando le nostre giornate.
Ma sarà davvero così? Esiste qualcosa in grado di condizionare a tal punto le nostre vite?
Secondo la scienza la sfortuna non esiste e di conseguenza si può smettere di essere sfortunati mettendo in atto un semplice procedimento psicologico.
(Continua sotto la foto)

La iella dipende da come si vive
Richard Wiseman, professore di psicologia presso l’Università di Hertfordshire, ha dimostrato che le persone che si sentono più fortunate sono anche quelle più estroverse e felici.
Le persone che invece si sentono sfortunate sono quelle più ansiose e negative rispetto alla vita.
Questo studio dimostra che la fortuna e la sfortuna dipendono dal modo in cui le persone si approcciano alla vita e alle relazioni.
Un'altra indagine pubblicata nel 1993 sul British Medical Journal - e confermata da uno studio pubblicato nel 2002 sullAmerican Journal of Psychiatry - mostra come nei paesi anglosassoni ci siano molti più incidenti stradali di venerdì 13 poiché è ritenuta una giornata sfortunata.
Gli incidenti sembrerebbero causati proprio dal nervosismo delle persone.
Insomma, tutto sembrerebbe dipendere da noi.

È un alibi per non assumersi responsabilità
Spesso la sorte diventa un alibi per giustificare agli altri quello che ci è successo senza assumercene la responsabilità.
Le persone di successo non credono alla sfortuna perchè attribuiscono a sè il potere di arrivare o meno a qualcosa, sono sicure delle proprie capacità e se qualcosa non va per il verso giusto è solo questione di impegno.
Tuttavia tutti dobbiamo fare i conti anche con una buona dose di caso, motivo per cui a volte ci succedono delle cose che non riusciamo a spiegare nel nostro comportamento o a riportare sotto la nostra diretta reponsabilità.

La causa di quello che succede
In psicologia esiste il concetto di Locus of Control (letteralmente luogo di controllo) che riassume il modo in cui persone attribuiscono a sé, o a cause esterne non controllabili, la causa di ciò che succede.
Lo psicologo Julian B. Rotter ha individuato il Locus of control interno, tipico di chi si assume la responsabilità degli eventi positivi o negativi della propria vita e il Locus of control esterno che appartiene a quelle persone per cui tutti gli eventi dipendono da fattori esterni.
Le persone che hanno una visione esterna si attribuiscono poco valore e la loro autostima è estremamente bassa.
Questi soggetti sono gli stessi che credono fermamente nella sfortuna.

Come smettere di essere sfortunati
A questo punto starete pensando a tutte quelle volte in cui vi è andato ripetutamente storto qualcosa. Come se tutte le sfortune fossero concentrate nella stessa giornata o nello stesso periodo. E qui sta il punto.
La scienza dimostra che la nostra mente spesso non tiene conto della casualità e delle profezie che si autoavverano.
Ad esempio se noi quel giorno siamo particolarmente in allerta perché ci è già capitato un imprevisto, non faremo altro che mettere più attenzione su tutti gli eventi negativi che ci potrebbero capitare.
Di conseguenza anche perdere l’autobus all’ultimo secondo ci sembrerà causa della iella quando in realtà la responsabilità è di un nostro eventuale ritardo o di un casuale anticipo del mezzo di trasporto.
Insomma più crederemo che è colpa della sfortuna più ci capiteranno imprevisti e dunque per smettere di essere sfortunati basta smettere di credere nella sfortuna.
© Riproduzione riservata