Come smettere di essere sfortunati (usando i trucchi della psicologia)

Cristian De Sica fortunaCristian De Sica cornetti fortuna

Secondo la scienza la sfortuna è un’invenzione umana. E di conseguenza di può smettere di essere sfortunati, se si sa come fare

Alzi la mano chi non si è mai sentito sfortunato?

Capita a tutti di attraversare giornate o periodi in cui sembra che tutto vada storto tanto che ci ritroviamo a pensare di avere addosso delle onde negative che stanno condizionando le nostre giornate.

Ma sarà davvero così? Esiste qualcosa in grado di condizionare a tal punto le nostre vite?

Secondo la scienza la sfortuna non esiste e di conseguenza si può smettere di essere sfortunati mettendo in atto un semplice procedimento psicologico. 

(Continua sotto la foto)

Emma Watson Hermione

La iella dipende da come si vive

Richard Wiseman, professore di psicologia presso l’Università di Hertfordshire, ha dimostrato che le persone che si sentono più fortunate sono anche quelle più estroverse e felici.

Le persone che invece si sentono sfortunate sono quelle più ansiose e negative rispetto alla vita.

Questo studio dimostra che la fortuna e la sfortuna dipendono dal modo in cui le persone si approcciano alla vita e alle relazioni.

Un'altra indagine pubblicata nel 1993 sul British Medical Journal - e confermata da uno studio pubblicato nel 2002 sullAmerican Journal of Psychiatry - mostra come nei paesi anglosassoni ci siano molti più incidenti stradali di venerdì 13 poiché è ritenuta una giornata sfortunata.

Gli incidenti sembrerebbero causati proprio dal nervosismo delle persone.

Insomma, tutto sembrerebbe dipendere da noi.

Maleficent

È un alibi per non assumersi responsabilità

Spesso la sorte diventa un alibi per giustificare agli altri quello che ci è successo senza assumercene la responsabilità.

Le persone di successo non credono alla sfortuna perchè attribuiscono a sè il potere di arrivare o meno a qualcosa, sono sicure delle proprie capacità e se qualcosa non va per il verso giusto è solo questione di impegno.

Tuttavia tutti dobbiamo fare i conti anche con una buona dose di caso, motivo per cui a volte ci succedono delle cose che non riusciamo a spiegare nel nostro comportamento o a riportare sotto la nostra diretta reponsabilità.

Mercoledì famiglia Adams

La causa di quello che succede

In psicologia esiste il concetto di Locus of Control (letteralmente luogo di controllo) che riassume il modo in cui persone attribuiscono a sé, o a cause esterne non controllabili, la causa di ciò che succede.

Lo psicologo Julian B. Rotter ha individuato il Locus of control interno, tipico di chi si assume la responsabilità degli eventi positivi o negativi della propria vita e il Locus of control esterno che appartiene a quelle persone per cui tutti gli eventi dipendono da fattori esterni.

Le persone che hanno una visione esterna si attribuiscono poco valore e la loro autostima è estremamente bassa.

Questi soggetti sono gli stessi che credono fermamente nella sfortuna.

Gatto nero cartoni animati

Come smettere di essere sfortunati

A questo punto starete pensando a tutte quelle volte in cui vi è andato ripetutamente storto qualcosa. Come se tutte le sfortune fossero concentrate nella stessa giornata o nello stesso periodo. E qui sta il punto.

La scienza dimostra che la nostra mente spesso non tiene conto della casualità e delle profezie che si autoavverano.

Ad esempio se noi quel giorno siamo particolarmente in allerta perché ci è già capitato un imprevisto, non faremo altro che mettere più attenzione su tutti gli eventi negativi che ci potrebbero capitare.

Di conseguenza anche perdere l’autobus all’ultimo secondo ci sembrerà causa della iella quando in realtà la responsabilità è di un nostro eventuale ritardo o di un casuale anticipo del mezzo di trasporto.

Insomma più crederemo che è colpa della sfortuna più ci capiteranno imprevisti e dunque per smettere di essere sfortunati basta smettere di credere nella sfortuna.

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Capodanno a Napoli: un rito collettivo che diventa visione

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Al Real Albergo dei Poveri al via la grande mostra “Napoli Explosion” di Mario Amura

A Napoli il Capodanno non è una semplice notte di festa: è un rito collettivo, un gesto identitario che coinvolge l’intera città. Allo scoccare della mezzanotte, migliaia di fuochi d’artificio accenderanno il cielo, e così anche i quartieri, le colline, il mare e il Vesuvio diventeranno un unico palcoscenico luminoso.

Il Capodanno è un evento che appartiene alla storia urbana, alla cultura popolare e all’immaginario visivo della città. Da questo rito nasce Napoli Explosion, la nuova grande mostra di Mario Amura, in programma al Real Albergo dei Poveri fino all’8 marzo 2026.

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La mostra è il risultato di quindici anni di documentazione del Capodanno napoletano: ogni 31 dicembre, dal Monte Faito, Mario Amura (nella foto sotto) osserva e registra l’immenso spettacolo luminoso che avvolge la città. Un’azione collettiva, anonima e simultanea che, fissata attraverso la fotografia, diventa forma, ritmo, materia visiva. Attraverso un uso magistrale del tempo di esposizione e del movimento della camera, le immagini superano il reportage per assumere una dimensione astratta e pittorica, dove la luce diventa linguaggio.

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Napoli Explosion - mostra a cura di Sylvain Bellenger, storico dell’arte ed ex Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, prodotta dalla Casa delle Tecnologie Emergenti Infiniti Mondi del Comune di Napoli, in collaborazione con il creative tech studio Napex di Mario Amura e con il patrocinio di Napoli 2500 - propone un’indagine che intreccia fotografia, pittura, scienza e poesia, restituendo la complessità percettiva e culturale dei fenomeni luminosi che caratterizzano Napoli.

«Le immagini di Amura – sottolinea il curatore Sylvain Bellenger – superano la descrizione per diventare forme autonome. Ne emerge una riflessione sul rapporto tra luce, tempo e percezione, che rimette al centro la fotografia come linguaggio conoscitivo».

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La mostra si inserisce nella tradizione visiva di Napoli, città storicamente legata allo sviluppo della fotografia e del cinema grazie a condizioni luministiche uniche. Nell’anno in cui Neapolis celebra i 2.500 anni, “Napoli Explosion” diventa anche una meditazione sul tempo: il tempo lungo della civiltà napoletana, quello geologico del Vesuvio e l’istante infinitesimale dello scatto fotografico.

«Ho immaginato un’esposizione capace di provocare la nostra idea di tempo – racconta Mario Amura – immergendo le opere in un rosso incandescente, lo stesso della camera magmatica del vulcano e della camera oscura del fotografo».

Il percorso espositivo presenta trenta opere inedite, una sala cinema, un catalogo scientifico è un programma pubblico dedicato ai rapporti tra arte, percezione e cultura visiva contemporanea. Completa la mostra l’area immersiva NYA – Now Your Art, che permette al visitatore di assistere alla festa dei fuochi dalla stessa prospettiva dell’artista e di creare la propria opera, immediatamente condivisibile.

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«Napoli Explosion è un’opera autobiografica, un inno di Napoli a se stessa», afferma Salvatore Settis, sottolineandone la dimensione corale. 

Erri De Luca scrive: «Qui Mario Amura ha impresso l’orma di un popolo, calcata dentro alcuni minuti di spensierata gloria».

“Napoli Explosion” trasforma il Capodanno a Napoli in una potente esperienza visiva e culturale: non solo una festa, ma una visione collettiva che interroga il nostro modo di vedere, di percepire il tempo e di abitare la città.

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Informazioni sulla Mostra “Napoli Explosion RAP”

Dal 15 dicembre 2025 all’8 marzo 2026, tutti i giorni (mercoledì giorno di chiusura), dalle ore 9.00 alle ore 18.00 nel Real Albergo dei Poveri di Napoli, in piazza Carlo III, 1, a ingresso libero. Info sul sito

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5 trucchi per non ammalarsi mai (provare per credere!)

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Come rafforzare il sistema immunitario nel quotidiano: le abitudini che aiutano davvero il corpo a difendersi meglio durante tutto l’anno

Con l’arrivo dei mesi più freddi e il moltiplicarsi di raffreddori, influenze e malanni stagionali, una domanda torna a girarci costantemente per la testa: come rafforzare il sistema immunitario per non ammalarsi?  

La risposta onesta è che il sistema immunitario non funziona come un interruttore da accendere quando serve. Pensare di rinforzarlo solo quando arriva l’inverno o quando siamo già stanchi è un errore comune.

Questo perché il sistema immunitario è piuttosto una rete complessa che reagisce a ciò che facciamo ogni giorno: come dormiamo, cosa mangiamo, quanto stress accumuliamo, quanto ci muoviamo.  Le difese funzionano meglio quando il corpo si sente continuamente al sicuro, regolare, sostenuto.

Per questo parlare di prevenzione significa parlare di costanza, non di soluzioni drastiche o last minute.

Ecco allora 5 azioni pratiche da fare quotidianamente per rafforzare il sistema immunitario e migliorare la propria salute in generale. 

**Cosa mangiare quando si ha il raffreddore per stare meglio e guarire prima**

Ecco come rafforzare il sistema immunitario

(Continua sotto la foto)

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1. Dormire bene è una forma di prevenzione sottovalutata

Il sonno è uno degli alleati più potenti del sistema immunitario, eppure è spesso il primo sacrificato. Dormire poco o male non rende solo più irritabili: mette il corpo in una condizione di allerta continua, riducendo la capacità di reagire a virus e infezioni.

Non conta solo quante ore dormiamo, ma anche la regolarità. Andare a letto sempre a orari diversi, guardare il telefono fino a tardi e addormentarsi con la testa ancora piena di stimoli impedisce al corpo di entrare davvero in modalità recupero.

Migliorare la qualità del sonno, anche con piccoli aggiustamenti serali, è uno dei modi più efficaci per rafforzare le difese senza fare nulla di straordinario.

2. Alimentazione quotidiana: più equilibrio, meno perfezionismo

Quando ci si chiede come rafforzare il sistema immunitario, bisogna considerare l'importanza dell’alimentazione quotidiana. Ma attenzione: più che inseguire superfood miracolosi o diete rigidissime, conta la regolarità.

Mangiare in modo vario cercando di eliminare cibi ultra-processati, e rispettare i pasti per non arrivare sempre affamati a fine giornata aiuta il corpo a mantenere stabile l’energia e a ridurre l’infiammazione di fondo.

Un ruolo chiave lo gioca l’intestino, che è strettamente collegato alle difese immunitarie. Saltare pasti, mangiare sempre di corsa o affidarsi a alimenti non salutari può indebolire questo equilibrio. 

**Come non ammalarsi questo inverno? 8 cibi per rafforzare le difese immunitarie**

3. L'importanza del movimento costante 

Rafforzare il sistema immunitario non significa allenarsi duramente ogni giorno: il movimento aiuta quando è sostenibile, non quando diventa un’ulteriore fonte di stress.

Camminare, muoversi con regolarità, spezzare la sedentarietà quotidiana con esercizi di stretching aiuta il corpo a scaricare tensioni e a mantenere attivo il sistema di difesa.

Vivere sempre “di corsa”, senza pause, tiene il corpo in una modalità di allerta costante che, nel tempo, abbassa le difese. Ridurre lo stress non significa eliminarlo, ma imparare a creare piccoli spazi di recupero nella giornata.

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4. Gli integratori come supporto, non scorciatoia

Gli integratori possono essere utili in alcuni momenti specifici, ma non sostituiscono uno stile di vita equilibrato. Prenderli pensando di compensare sonno scarso, alimentazione disordinata o stress eccessivo raramente funziona.

Il loro ruolo è quello di supportare, non di risolvere.

È allora importante considerarli come un aiuto mirato, soprattutto in periodi di maggiore stanchezza o cambi di stagione, ma senza perdere di vista la base: le abitudini quotidiane.

5. Come rafforzare il sistema immunitario con piccoli gesti quotidiani

Rafforzare il sistema immunitario non significa inseguire l’invincibilità, ma prendersi cura del corpo con continuità.

Dormire un po’ meglio, mangiare con più regolarità, muoversi anche quando non ne abbiamo voglia e concederci pause reali sono scelte che, sommate nel tempo, fanno la differenza.

Non esiste un trucco per non ammalarsi mai, ma esiste un modo più gentile e intelligente di sostenere il corpo, riducendo la frequenza dei malanni e recuperando più in fretta quando arrivano. Ed è proprio da qui che inizia il vero benessere.

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Escort Boys: gratis su Mediaset Infinity la serie che sdogana il piacere femminile

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L’irresistibile comedy-drama che ha già conquistato mezzo mondo è disponibile gratuitamente su Mediaset Infinity. Ma è solo una ragione in più per cui valga la pene vederla subito. Ecco le altre nell'articolo

Sei episodi, quattro affascinanti protagonisti, una fattoria di api sull'orlo del fallimento e un'idea audace. Sono questi gli ingredienti di base della prima, divertente e sensuale, ironica ma anche toccante è profonda, stagione di Escort Boys.

Dimenticate i soliti cliché. La produzione francese, creata da Ruben Alves e ispirata a una serie israeliana, non è solo muscoli scolpiti e scene piccanti. È una vera e propria dramedy - crasi tra comedy e drama - che usa l'escorting maschile come lente d'ingrandimento per esplorare la mascolinità contemporanea e, soprattutto, il desiderio femminile.

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La soluzione per salvare le Api

Il palcoscenico è un’assolata Camargue. Al centro della vicenda c'è Ben, costretto a tornare a casa dopo la morte del padre per salvare l'apicoltura di famiglia. Tra debiti e l'ansia dei servizi sociali, l'idea salvifica (e rischiosa) arriva quando scopre che un ex lavoratore arrotondava facendo l'escort. Insieme agli amici Zak, Ludo e Mathias (tutti affascinanti, tutti al verde), Ben si lancia in un'impresa inaspettata.

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A dirigere le operazioni c'è la scaltra e maliziosa sorellina di Ben, Charly, che trasforma i quattro "inesperti" ragazzi in veri e propri stalloni pronti a soddisfare le richieste più inattese. Nel mirino? Donne d'affari sole, signore che cercano un'evasione, gruppi per addii al nubilato.

L'ironia pungente e le situazioni al limite dell'assurdo si mescolano a momenti di vera vulnerabilità emotiva, rendendo la serie più profonda di quanto sembri.

Escort Boys la serie

Casting wow

Ciò che rende Escort Boys irresistibile è un mix di elementi perfettamente armonizzati. Innanzi tutto, il cast, non solo per la chimica tra i protagonisti, ma anche per la sfilata di cameo stellari che interpretano le esigenti clienti.

Tra queste, l'eterna Amanda Lear, la carismatica Rossy De Palma e la ex Bond girl (Solange, in Casino Royale, accanto a Daniel Craig) Caterina Murino.

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Il messaggio (quasi) rivoluzionario

L’altro punto di forza - verrebbe da dire “rivoluzionario” - della serie è il suo tentativo di sdoganare il piacere femminile e raccontarlo senza tabù. Gli "escort boys" imparano a mettersi al servizio delle donne, comprendendo i loro desideri e le loro complessità. È un gioco di ruoli ribaltato, che costringe i protagonisti a mettere in discussione il concetto di mascolinità tossica e il mito dell'amore romantico.

Ne esce una narrazione profondamente attuale, un cocktail esplosivo di dramma, risate, sensualità e riflessioni sociali e sulle dinamiche di genere. Una dramedy in cui l'esuberanza della commedia si combina perfettamente con la profondità del dramma, creando una narrazione coesa e strutturata tra registri opposti.

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L'accostamento, per esempio, tra il glamour del lavoro sessuale maschile e il mondo rurale delle api e del miele genera immediatamente una frizione ironica. Come ironica è l'imbranataggine iniziale dei ragazzi che, per quanto fisicamente avvenenti, appaiono in principio goffi, inesperti e pieni di preconcetti quando si interfacciano con le clienti.

Le prime "lezioni" impartite da Charly o le loro reazioni degli escort boys alle richieste inattese delle donne sono una combinazione insieme sexy e imbarazzante, con un umorismo che spesso si basa sullo smascheramento della mascolinità.

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Ma sotto la superficie luccicante e i muscoli (in bella mostra), la serie affonda le sue radici in questioni profondamente drammatiche che danno peso emotivo a ogni episodio. Come la faccenda del debito e della responsabilità di Ben verso la famiglia in lutto; ma anche la crisi identitaria, le fragilità, le insicurezze che i protagonisti si trovano a fronteggiare quando iniziano l'attività di escort creano un alone drammatico, serio e credibile, che da' alla serie un tocco di unicità.

In un mondo dove l'industria del sesso, infatti, è quasi sempre raccontata dal punto di vista maschile, Escort Boys ribalta il canone.

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Fa anche un ulteriore passo in più: oltre a mostrare donne che pagano per il sesso, va a scavare nelle ragioni per cui lo fanno, trasformando l'atto della transazione in un momento di intensa e spesso di malinconica verità. Questo uso maturo ed efficace del tema eleva la serie ben oltre la semplice commedia erotica. E anche per questo imperdibile.

Non resta allora che vederla tutta di un fiato, gratis, su Mediaset Infinity. La prima stagione completa è finalmente disponibile!