Come si sceglie un nome originale per un (nuovo) profilo Instagram o TikTok

creare un nome per i socialcrea nickname su instagram tiktok
Volete trovare un nome originale per un profilo Instagram o TikTok? Ecco errori e consigli per scegliere quello giusto

Avete un bellissimo progetto social in mente, magari anche un bel piano editoriale, qualche video di prova tenuto nel cassetto ma manca l'elemento principale: vi serve un nome originale per la pagina social. La domanda è: «Come mi chiamo?». Ecco come trovare un nome originale ma facile da ricordare e trovare.

Il nickname su Instagram, TikTok ma anche su Twitch o su piattaforme come X o YouTube ha un peso specifico importante. Il vostro nome nasce idealmente per restare, essere giusto al momento giusto, in modo che un utente che passa lì per caso possa non solo apprezzare quello che fate, ma fare spazio nella sua memoria per ricordarsi chi è l'autore o l'autrice di un contenuto memorabile.

Faremo qui un po' di esercizio di brainstorming, una serie di procedure per stimolare la mente a "farvi venire in mente" un nome originale e che funzioni. Insomma: il nome sui social è un vestito che potete cucire su misura per voi. Non perdete l'occasione perché sia giusto o magari... perfetto.

Come scegliere un nome originale per una pagina social

(Continua dopo la foto)

nome per canale YouTube

Il primo step per trovare un nome originale è dirvi chi siete

Armatevi di carta e penna, vi sarà utile. O di un blocco note del telefono. Bene: scrivete in meno di 10 righe chi siete, come se vi doveste presentare a qualcuno (informalmente, sia chiaro) in estrema sintesi dicendo tutto quello che è davvero importante. No, non avrete già scelto il vostro nome originale, ma avrete fatto un primo ottimo riscaldamento per arrivare già al cuore del "problema".

Alcuni di voi infatti probabilmente avranno qualche difficoltà già in questo punto. Non preoccupatevi, è normale: ricordatevi che queste parole le leggerete solo voi come in un buon vecchio diario segreto. Sentitevi liberi perché da quel senso di libertà arriveranno delle buone idee per descrivere chi siete. E se ancora c'è qualche blocco in tal senso, ragionateci in un altro momento, con più calma.

Posso usare il mio nome e cognome?

Certamente sì. Sebbene sia la strada più immediata e semplice da percorrere, non tutti i nomi sono fatti per diventare un nickname. Chi vi scrive, ad esempio, ha una somma di caratteri tra il nome e il cognome di 19 lettere. Troppe. Molti potrebbero avere cognomi collegabili a persone o contesti che potrebbero portare fuori strada oppure, semplicemente, potrebbero risultare poco significativi per un nuovo utente.

Usare il proprio nome e cognome è un'ottima strada se volete avere un'identità istituzionale o per la quale non volete correre il rischio di essere chiamati con un "nomignolo" che non vi rispecchia più tra 10 anni.

Moltissimi si stufano presto di un nickname e c'è chi invece benedice ogni giorno di aver avuto quell'idea, che ormai è un brand potenzialmente "staccabile" dalla vostra persona.

Anche se ormai siete già proiettati sull'uso della vostra identità anagrafica, vi sarà utile comunque lavorare su qualcosa che possa descrivervi in modo più oggettivo possibile.

nome per attività commerciale personal branding

Il nickname perfetto nasce da un elenco

Lavorare su delle liste di ipotesi è la strada più efficace per creare un nickname perfetto. Se avete creato la vostra presentazione, avrete già da subito la possibilità di elencare le parole chiave che la compongono. Se la vostra pagina si occupa, facciamo un esempio, di cucina vegetariana, potreste iniziare a scrivere una serie di parole che sono legate a quel contesto in modo magari non troppo didascalico: ceci, agrumi, saltato, sano, etico, tofu, paprika, sedano, wok. Iniziate a visualizzare un po' di idee?

Provate a fare almeno due tre liste da 10 parole su tematiche diverse: il vostro nome di battesimo scritto in modi diversi, i vostri colori preferiti, i sentimenti che ritenete più importanti nella vostra vita. Da qui avrete davanti a voi una "mappa mentale" di tutto ciò che istintivamente c'è in voi e in qualche modo, vi descrive. Ora non resta che creare il nome, non prima di aver però evitato gli errori più comuni.

Creare un nickname: gli errori più comuni quando si cerca un nome originale

Per essere originali bisogna avere la giusta (non troppa!) consapevolezza del mondo che ci circonda.

È davvero importante prendersi qualche minuto per esplorare quali sono i nomi usati dalle pagine più forti che creano contenuti simili ai nostri: cercate di non imitarli, ma fatevi ispirare invece da costruzioni dei nomi che vengono da altri mondi che vi affascinano: magari vi occupate di illustrazione grafica e vi ispira il nome Instagram di un acrobata che sta dall'altra parte del mondo o vi piace occuparvi di arredamento di uffici e vi colpisce una scrittrice di romanzi per bambini.

Un altro errore da non fare è di essere eccessivamente didascalici. Se aprire una pagina di imitazioni di cantanti famosi, forse è più originale non chiamarsi "cantoeimito" ma piuttosto "specchioriflesso".

Per trovare un nome originale provate a pensare in modo originale: a volte una pagina dedicata ai giochi in scatola potrebbe non essere abbastanza forte se inizia con "giochi" o "dadi". Non siate mai eccessivamente diretti.

L'ultimo errore piuttosto comune è quello... del forzare la mano. Ci sono molti profili di successo che hanno trovato spazio e disponibilità di un nome solo usando trattini bassi, punti tra due parole, lettere finali ripetute molte volte, ma fatelo solo se strettamente necessario e non avete idee migliori. Come ci dicevamo anche per i profili legati alla ricerca dell'amore sui social, non inserite dettagli sensibili come il vostro anno di nascita o la città in cui vivete in formato di targa.

Non spezzate il vostro cognome se "non ci sta" (il nome invece potrebbe andare bene) e ricordatevi che in genere un nome breve e con suoni distintivi entra più in mente di un nome lunghissimo (superiore alle 5 sillabe) o con suoni poco armonici.

Pensate come i brand che ricordate e apprezzate. Unite, spezzate, mescolate le parole, ruotate le sillabe, anagrammate, usate sigle, trasformate le vostre idee in un puzzle da ricomporre. L'idea giusta, e il nome originale per la vostra pagina, arriveranno.

inventare un nome per i social network

Non abbiate paura di fare dei test...

...ma poi fate come volete. Il vostro nome in futuro potrebbe rappresentare, e ve lo auguriamo, il vostro business. Per questo bisogna fare come si fa nelle aziende: testate il nome, fatevi dire cosa ne pensano persone amiche, persone che non c'entrano niente con il tema di cui parlerete, persone critiche. Mandare al massacro una buona idea non è sempre una pratica proficua, ma se non siete convintissimi, potrebbe aiutarvi a cercare nuove strade e avere dei feedback utili per "far crescere" l'idea. O cambiarla.

Se avete competenze creative su pc, è davvero consigliato immaginare il vostro nome all'interno di un contesto grafico. Un consiglio banalissimo ma molto efficace è cercare su Internet una foto con il tema di cui volete occuparvi e scriverci sopra, senza pensare troppo all'estetica, il vostro nickname. Ha senso? Sembra legarsi bene con quello che vedete attorno? C'è qualcosa che vi viene in mente e che potrebbe migliorare il nome che avete elaborato? Immergere un nome nel contesto, aiuta molto a dare definizione e conferma alle vostre scelte.

Come cambiare il nome utente su Instagram e TikTok

Se avete già un nome e volete modificarlo, su Instagram è possibile cliccare dal proprio feed personale "Modifica profilo" e poi "Nome utente". La modifica può essere effettuata due volte nell'arco di 15 giorni, con un minimo di 6 e un massimo di 30 caratteri. Su TikTok basta cliccare su "Profilo" in basso, poi cliccare su "Modifica Profilo" e infine scrivere un nuovo nome per un massimo di 30 caratteri. Il nome del profilo può essere cambiato solo una volta ogni 7 giorni.

Ricordatevi di controllare la reale disponibilità di almeno due o tre nomi che avete in mente, così da poi decidere in base all'effettiva reperibilità. Sappiamo bene quanto sia importante il nome sui social oggi, ma in generale non ricoprite questa scelta di eccessiva ansia e responsabilità. La maggior parte delle storie che stanno dietro nomi di grande successo non fanno capo a grandi ragionamenti a "tavolino", ma dalla vita reale, alla casualità. Il mondo che vi circonda nel quotidiano è il più grande catalogo di fonti di ispirazione. Siate curiosi, parlate e fate rete con le vostre idee, in fondo è questo che vogliamo fare no?

  • IN ARRIVO

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la scelta

pandoro heropandoro
La preferenza tra pandoro e panettone dice molto del nostro rapporto con semplicità, complessità e cambiamento: cosa dice la psicologia

C’è una scelta che, durante le feste, ritorna con puntualità quasi rituale sulle nostre tavole: pandoro o panettone? 

Apparentemente banale, questa preferenza divide gusti e abitudini familiari da generazioni, ma può essere letta anche come un piccolo segnale del nostro modo di vivere il Natale.

Al di là delle mode e delle infinite varianti artigianali, il dolce delle feste resta un simbolo potente; legato all’idea di comfort, tradizione e piacere condiviso.

Senza voler trasformare una scelta gastronomica in un test di personalità, è interessante osservare come la psicologia attribuisca al cibo un valore emotivo e identitario.

Preferire il pandoro o il panettone non svela i nostri segreti più nascosti, ma può raccontare qualcosa del nostro rapporto con la semplicità, la complessità e il bisogno di rassicurazione o di varietà, proprio nel periodo dell’anno in cui queste dinamiche emergono con più forza.

**Le 5 personalità che si trovano durante le vacanze di Natale: quale siete?**

Pandoro o panettone? La psicologia spiega cosa c'è dietro la vostra scelta 

(Continua sotto la foto)

pandoro o panettone

Se siete team pandoro

Chi è team pandoro spesso cerca nel Natale (e nel cibo) una forma di rassicurazione.

Il pandoro è lineare e senza sorprese: stesso sapore, stessa consistenza, stesso rituale ogni anno. Psicologicamente, questa scelta può riflettere una personalità che ama le cose chiare, riconoscibili, che funzionano senza troppe complicazioni.

Il pandoro piace a chi tende a preferire il comfort emotivo alla sperimentazione, a chi trova benessere nella ripetizione e nelle tradizioni così come sono. Non è una chiusura al nuovo, ma un bisogno di stabilità: in un periodo già carico di stimoli, impegni e aspettative, scegliere qualcosa di semplice diventa un modo per alleggerire.

È la scelta di chi nel Natale cerca una pausa dal rumore, più che un’esperienza da esplorare. Un dolce che non chiede di essere interpretato, ma solo gustato.

Se siete team panettone

Chi invece è team panettone tende ad avere un rapporto più fluido con la varietà e l’imprevisto.

Il panettone è stratificato, imperfetto, pieno di elementi diversi che convivono insieme: dolcezza, acidità, consistenze differenti. Non è mai identico a sé stesso, e forse è proprio questo il suo fascino.

Dal punto di vista psicologico, chi lo preferisce è spesso più aperto al cambiamento, meno infastidito dalle sfumature della vita e più attratto dalle esperienze complesse. Scegliere il panettone significa anche accettare ciò che non piace a tutti (uvetta e canditi) ma che fa parte del “pacchetto”. Un atteggiamento che racconta tolleranza, adattabilità e curiosità.

Il panettone è il dolce di chi vive le feste come un momento di convivialità vera, fatta di differenze che si incontrano. Di chi ama mescolare, provare, cambiare versione ogni anno. È la scelta di chi non cerca solo conforto, ma anche stimoli, storie, contaminazioni.

  • IN ARRIVO

Questi comportamenti quotidiani (apparentemente normali) peggiorano l'ansia senza che ce ne accorgiamo

ansia sera dormire insonnia heroansia sera dormire insonnia evidenza
Molti comportamenti che consideriamo normali possono attivare ansia e stress continuo: ecco cosa accade al nostro sistema nervoso

Ci sono giornate in cui non sappiamo spiegare bene perché ci sentiamo irritabili, sotto pressione, come se il corpo corresse più veloce della testa. Spesso diamo la colpa al lavoro, ai ritmi frenetici della vita, ai colleghi anticipatici, al meteo o semplicemente al periodo dell’anno.

Può essere però che a contribuire a questa sensazione ci siano abitudini minuscole, talmente automatiche da non farci più caso. 

Secondo diversi terapeuti, molte delle nostre routine quotidiane (dal modo in cui iniziamo la nostra gioranta al modo in cui usiamo lo smartphone) attivano il sistema nervoso senza che ce ne rendiamo conto. E così un po’ alla volta, giorno dopo giorno, contribuiscono a rafforzare quell'ansia, quella tensione di fondo costante che sembra arrivare “dal nulla” ma che in realtà ha radici molto concrete.

Niente allarmismi: la buona notizia è che, una volta identificate, queste micro-abitudini si possono correggere con piccoli cambiamenti sostenibili. E gli effetti sul benessere mentale possono essere sorprendenti.

**5 frasi da non dire mai a una persona ansiosa (e cosa dire invece)**

(Continua sotto la foto)

ansia benessere donna autunno

Il telefono al risveglio, il multitasking continuo e quelle “micro-scosse” che attivano il sistema nervoso

Molti comportamenti che ci sembrano innocui sono, in realtà, tra i principali responsabili dell’ansia quotidiana.

Il primo della lista? Guardare il telefono appena svegli. Quello che sembra un gesto normale, controllare notifiche, messaggi, social, non dà al cervello il tempo di passare gradualmente dal sonno alla veglia. Al contrario, lo espone immediatamente a un flusso di informazioni, stimoli e richieste che attivano la risposta allo stress già dal primo minuto della giornata.

A questo si aggiunge il nostro stile di vita iper-veloce: multitasking costante, pause saltate, pasti mangiati in fretta o direttamente rimandati, riunioni che si accavallano, email che arrivano a raffica. Corpo e mente non hanno mai un vero momento per rallentare e ricalibrarsi. È la condizione perfetta per alimentare ansia, stress e irritabilità.

Anche i micro-stress ripetuti, come le notifiche del telefono o l’email che lampeggia sullo schermo del pc, hanno un impatto maggiore di quanto pensiamo. Funzionano come piccole scosse al cervello; brevi, ma continue. Il risultato? Il sistema nervoso resta in iper-attivazione, come se fosse sempre pronto a reagire a una minaccia, anche quando in realtà non c’è.

Non è un caso che molte persone raccontino di “non riuscire più a rilassarsi davvero”: il corpo rimane in modalità fight or flight anche mentre siamo seduti sul divano. Una condizione sottile, invisibile, ma che alimenta anisao a lungo termine.

Poco sonno, troppi schermi e una routine che non rispetta i ritmi naturali

Un altro fattore chiave è il sonno. Quando dormiamo troppo poco (o male) le aree del cervello che regolano le emozioni diventano più reattive. E così, ciò che in un giorno normale sarebbe un piccolo fastidio (una mail urgente, un imprevisto, una discussione) diventa un detonatore emotivo. Siamo più suscettibili, più stanchi, più vulnerabili allo stress.

Il problema è amplificato dal tempo passato davanti agli schermi, soprattutto nelle ore serali. La luce intensa del computer o della televisione comunica al cervello che “non è ancora ora di dormire”, interferendo con la produzione di melatonina e con la capacità di disattivare gradualmente il sistema nervoso. E quando andiamo a letto con lo smartphone in mano, portiamo con noi anche tutte le sue notifiche, informazioni e stimoli non elaborati. Il risultato? Un sonno meno profondo, più risvegli notturni e maggiore anisao al mattino.

Infine, c’è un elemento spesso sottovalutato: il sovraccarico decisionale. Tra lavoro, messaggi, social, email, appuntamenti, scadenze e notifiche, ogni giorno prendiamo centinaia di micro-decisioni. Questo crea un affaticamento mentale che il nostro sistema non è progettato per sostenere a lungo senza pause. E quando il cervello si sente “sovraccarico”, l'ansia trova terreno fertile.

ansia salute mentale tristezza

Cosa possiamo fare per controllare e ridurre l'ansia

La buona notizia è che per ridurre l'ansia non servono cambiamenti drastici: spesso bastano piccoli aggiustamenti inseriti nella routine quotidiana.

Gli psicologi suggeriscono, ad esempio, di evitare di iniziare la giornata con il telefono in mano. Concedersi anche solo dieci o quindici minuti di “risveglio lento”, senza notifiche né stimoli digitali, aiuta il sistema nervoso a non attivarsi subito in modalità allerta.

Allo stesso modo, introdurre brevi pause durante la giornata (anche solo una manciata di secondi per fare stretching, chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi) permette al corpo di ritrovare un ritmo più regolare e meno reattivo.

Un altro accorgimento utile riguarda le notifiche: limitarle significa ridurre quel flusso costante di micro-sollecitazioni che mantiene la mente in tensione.

Anche la gestione degli schermi serali può fare una grande differenza: tenere il telefono lontano dal viso o ridurre il tempo trascorso online prima di dormire aiuta il cervello a produrre melatonina e a prepararsi al riposo.

Infine, muoversi un po’ ogni giorno, anche per pochi minuti, contribuisce a sciogliere la tensione accumulata e a rimettere in circolo energie più equilibrate. È un modo semplice per ricordare al corpo che non deve restare sempre in modalità emergenza: può rallentare, respirare, ritrovare il proprio centro.

  • IN ARRIVO

Ecco il segreto per impacchettare i regali di Natale in 4 mosse

regali di natale hero granderegali di natale
Una guida pratica per capire come impacchettare i regali di Natale in modo ordinato, elegante e senza stress inutile

Impacchettare i regali di Natale per molti è un task più difficile e impegnativo che scegliere e comprare un pensiero per tutti.

Nonostante la sua apparente semplicità, l’idea di carta stropicciata, scotch visibile e fiocchi sbilenchi può mettere in crisi tutti, ma soprattutto gli amanti della precisione con poca dimestichezza coi lavoretti manuali.

La buona notizia però è impacchettare i regali di Natale in modo ordinato ed elegante non richiede talento artistico né materiali costosi, ma solo un po’ di metodo e qualche accorgimento pratico.

Con pochi passaggi mirati e un approccio più attento ai dettagli, anche il pacchetto più semplice può trasformarsi in una confezione curata e armoniosa, capace di valorizzare il regalo e di fare la una bellissima figura sotto l’albero, senza l’effetto improvvisato dell’ultimo minuto.

**5 trucchi per scrivere bigliettini di auguri di Natale originali (senza chiedere a ChatGPT)**

Come impacchettare i regali di Natale: i consigli da seguire passo dopo passo

(Continua sotto la foto)

regali di natale 2025

1. Scegliere carta e materiali (pochi, ma giusti)

Il primo errore quando si cerca di capire come impacchettare i regali è pensare che servano mille decorazioni. In realtà, meno materiali si usano, più il pacchetto risulta elegante.

La scelta della carta è fondamentale: meglio una carta leggermente più spessa, facile da piegare e meno soggetta a strapparsi. Le carte troppo sottili o lucide, invece, tendono a segnarsi subito e a rendere le pieghe imprecise.

Per andare sul sicuro, puntate su colori neutri o naturali (come carta kraft, bianco, verde bosco, rosso scuro) e abbinate un solo elemento decorativo: uno spago, un nastro in tessuto, un filo dorato. Anche materiali semplici come carta da pacchi e spago da cucina possono diventare molto chic se usati con coerenza.

2. Tagliare e piegare con precisione (il passaggio che fa la differenza)

Uno dei segreti di come impacchettare i regali bene è la precisione. Prima di tutto, misurate la carta appoggiando il regalo al centro e assicurandovi che i lati coprano completamente l’oggetto senza eccessi. Troppa carta rende difficile gestire le pieghe, mentre troppo poca vi costringerà a rattoppare all’ultimo minuto.

Quando piegate, fatelo con calma: passate il dito lungo i bordi per segnare le pieghe e ottenere linee nette. Anche i lati corti vanno chiusi con ordine, piegando prima verso l’interno e poi verso il centro.

Questo passaggio, spesso sottovalutato, è quello che trasforma un pacchetto “fatto in fretta” in uno visivamente pulito.

3. Chiudere bene (e nascondere lo scotch)

Un altro punto chiave di per impacchettare i regali di Natale alla perfezione è la chiusura. Lo scotch serve, ma non deve mai essere protagonista. Usatelo solo dove serve davvero e cercate di nasconderlo all’interno del pacchetto o sotto le pieghe. Se la carta è stata tagliata correttamente, basteranno pochissimi pezzetti.

Il resto del lavoro può farlo il nastro o lo spago: un giro semplice, un nodo ben stretto e magari un doppio passaggio intorno al pacchetto sono più che sufficienti.

Evitate fiocchi troppo grandi o complessi se non siete pratiche: un nodo pulito risulta sempre più elegante di un fiocco sproporzionato.

4. Il dettaglio finale che personalizza davvero il regalo

L’ultimo passaggio è quello che rende il pacchetto unico. Non serve esagerare: un solo dettaglio basta. Un bigliettino scritto a mano, un rametto di pino, una fettina d’arancia essiccata, un’etichetta in carta riciclata. 

Il consiglio è di scegliere un dettaglio coerente con il resto del pacchetto e ripeterlo su tutti i regali: questo crea un effetto armonioso sotto l’albero e dà subito l’idea di cura e attenzione.

Alla fine, imparare come impacchettare i regali di Natale non significa puntare alla perfezione, ma dedicare qualche minuto in più a un gesto che parla di tempo e presenza. Ed è proprio questo, spesso, il regalo più bello da ricevere.

  • IN ARRIVO

Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, più comfort, più tecnologia

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen DESKNuovo SUV C5 Aircross Citroen MOBILE
È il SUV più grande, confortevole e tecnologico mai prodotto da Citroën. Il compagno di viaggio più comodo e versatile della sua classe, pensato per chi desidera vivere ogni viaggio all’insegna del benessere

Chi è al volante, guida rilassato. I passeggeri a bordo, intanto, si godono il viaggio in classe extra-comfort. Un’alchimia perfetta, frutto delle qualità distintive del Nuovo SUV C5 Aircross: più spazio, comfort, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, il tutto made in Europe, a Rennes, in Francia, nello storico stabilimento del marchio.

Se nel sovraffollato mercato dei SUV farsi notare non è facile, la nuova ammiraglia Citroën non passa di certo inosservata. Non è solo per il restyling estetico, è anche per quell’evoluzione di sostanza che ha portato la vettura verso un’idea di funzionalità e di utilizzo superiore. In un mercato dove spesso ci si concentra solo sulle prestazioni o sul design delle linee, infatti, Citroën punta sull'ergonomia.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen

Il risultato? Un SUV diverso da tutti gli altri, progettato per chi vive l’auto come un’estensione della propria casa, per chi affronta il traffico quotidiano o lunghi trasferimenti stradali e cerca un ambiente che "ammortizzi" non solo le buche, ma anche lo stress della giornata. Il modello è ideale per le famiglie, ma anche per il mercato B2B/fleet.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (5)

Design più maturo e scolpito

Rispetto alle linee arrotondate del passato, il Nuovo SUV Citroën C5 Aircross adotta un volto più deciso e aerodinamico. Il frontale è stato completamente ridisegnato, sono nuovi i fari a LED e altri dettagli eleganti che ne esaltano il carattere e fanno la differenza.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (8)

Un "tappeto volante"

Uno dei punti di forza della vettura è il sistema di sospensioni con smorzatori idraulici progressivi (Progressive Hydraulic Cushions®). In parole semplici? Significa che l’auto assorbe le buche e le irregolarità del terreno in modo fluido, regalando quella sensazione di "tappeto volante" tipica della tradizione Citroën.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (2)

Come nel salotto di casa

Se il design esterno cattura l’occhio, è l’abitacolo del Nuovo SUV C5 Aircross a convincere definitivamente chi cerca un’esperienza di guida decompressiva. 

Citroën ha lavorato per trasformare l’interno in un vero e proprio "salotto". Il concetto di Sofa Design si traduce in sedute ampie e accoglienti, un’illuminazione ambientale estesa, la presenza di elementi d'arredo e l’uso di tessuti che riprendono i codici dell'interior design.

A seconda degli allestimenti, l’uso dell’Alcantara o della pelle con impunture a contrasto non serve solo all'estetica, ma trasmette una sensazione tattile di calore.

Sotto il rivestimento superficiale, i sedili nascondono uno strato di 15 mm di schiuma strutturata che evita l'effetto di "affossamento" tipico delle sedute troppo morbide, garantendo sostegno posturale anche dopo ore di viaggio.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (4)

Accanto alla comodità, il sistema di Ambient Lighting - illuminazione d’ambiente - definisce l’atmosfera desiderata a bordo: i punti luce discreti posizionati nei vani portaoggetti, nel tunnel centrale e lungo la plancia creano una luce soffusa che riduce l’affaticamento visivo durante la guida notturna. 

Questa "bolla luminosa" esalta i volumi dell'abitacolo e aumenta la percezione di spazio e protezione, rendendo l'ambiente accogliente come una stanza ben illuminata.

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (9)

Tutto a portata di mano

L’ottimizzazione dell’ergonomia sul Nuovo SUV C5 Aircross passa per una riprogettazione della console centrale, ora più pulita e razionale. 

La seduta è alta per dominare la strada, ma qui è stata affinata per garantire che ogni comando sia dove il conducente si aspetta di trovarlo. Il nuovo posizionamento dello schermo da 10" è studiato per essere perfettamente in linea con lo sguardo, riducendo i movimenti della testa e permettendo di mantenere la massima concentrazione sulla guida. L'obiettivo è semplice: fare in modo che il conducente abbia tutte le informazioni davanti a sé e a portata di mano, in modo da poter guidare in tranquillità e ridurre lo stress, con l'ausilio di schermi digitali che offrono chiarezza e grafica accattivante. 

Nuovo SUV C5 Aircross Citroen (6)

Gamma completamente elettrificata

Per la prima volta anche 100% elettrico, Nuovo SUV C5 Aircross è disponibile in due versioni, la più equilibrata e accessibile Comfort Range, dotata di un motore da 210 CV / 157 kW abbinato a una batteria da 73 kWh, per un'autonomia di 520 km, e la Long Range, con motore da 230 CV/170 kW e una batteria da 97 kWh, presto ordinabile, che offrirà un’eccezionale autonomia di 680 km.

Non mancano Nuovo SUV C5 Aircross Hybrid 145 Automatic, la porta d'ingresso all'elettrificazione offerta a 28.900 euro, e Nuovo SUV C5 Aircross Plug-In Hybrid 195 Automat