10 invenzioni senza le quali la nostra vita non sarebbe la stessa

Coca Cola, cerotti, o surgelati? Qual è l'invenzione che vi ha cambiato di più la vita? Ecco 10 invenzioni che hanno segnato la storia (ognuna a modo suo)
L’8 maggio del 1886 è stata brevettata la Coca-Cola; nel 1923 sono stati inventati i surgelati; il 18 maggio 1921 è stato immesso sul mercato il primo cerotto.
Ci sono invenzioni che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’uomo e hanno (ognuna in modo diverso) reso la nostra esistenza diversa da come sarebbe stata se non ci fossero state.
Queste sono le nostre preferite.
(Continua dopo la foto)
La Coca-Cola
La Coca-Cola è stata inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l'8 maggio 1886 ad Atlanta, in Georgia.
All’inizio si trattava di un rimedio contro mal di testa e stanchezza ed era chiamata "Pemberton's French Wine Coca".
Era una variante del cosiddetto "vino di coca”, una miscela di vino e foglie di coca creata dal farmacista còrso Angelo Mariani e perciò anche conosciuta con il nome di Vin Mariani.
L'alcol del vino è stato poi sostituito con un estratto delle noci della pianta tropicale della cola. La combinazione tra i due ingredienti, coca e cola, ha dato così i natali al brand più famoso della storia.
Quando anche la coca è stata messa al bando (dalla pianta si estrae la cocaina), dalla ricetta della Coca-Cola è stato eliminato l'alcaloide degli estratti delle foglie di coca ma il nome non ha subito variazioni.
Nonostante Pemberton sia il padre putativo della cosa più celebre che esiste, anziché arricchirsi ha accumulato debiti su debiti fino a quando è stato costretto a vendere la formula e i diritti della sua Coca-Cola ad Asa Candler, un uomo d'affari con parecchio fiuto per i Business con la B maiuscola.
In Italia è arrivata nel 1927, l’anno in cui è incominciata l’importazione.
Nel 1960 è nata la prima Coca-Cola in lattina e nel 1980 quella in bottiglia PET.
La moka
L’invenzione fondamentale per qualsiasi italiano è il caffè, ancor più se appena salito nella moka Bialetti che qualsiasi famiglia del Belpaese conserva accanto ai fornelli.
La moka è nata nel 1933 da una idea dell’ingegnere bolognese Alfonso Bialetti, aiutato dal progettista Luigi de Ponti che ha messo a punto quello che per tutti noi è un simbolo totemico del focolare tricolore.
Riconosciuta a ogni latitudine come icona del design made in Italy, è forse il prodotto di disegno industriale italiano più famoso della storia. Fa parte della collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e del MoMA di New York.
Ne sono stati prodotti oltre 105 milioni di esemplari.
La cintura di sicurezza
La cintura di sicurezza la si deve a Nils Bohlin, un ingegnere meccanico aeronautico svedese che ha avuto l’intuizione di applicare alle automobili delle cinture protettive per rendere i viaggi dei passeggeri più sicuri.
La casa automobilistica Volvo ha brevettato la cintura di sicurezza a tre punti di Bohlin nel 1959 e ha incominciato a inserirla in tutte le sue vetture.
L’ufficio brevetti tedesco ha annoverato l’invenzione di Bohlin fra le otto che più hanno influito sulle sorti dell’umanità nel secolo che va dal 1885 al 1985.
La Vespa
La Vespa è stata il primo scooter della storia, un nuovo mezzo di trasporto smart e innovativo che ha modificato radicalmente usi e costumi della società targata anni Cinquanta.
Progettata per Piaggio nel 1946 dall’ingegnere Corradino d’Ascanio (inventore anche del primo prototipo di elicottero moderno), la Vespa ha incominciato a essere prodotta nello stesso anno vedendo poi un successo pazzesco nel decennio immediatamente successivo.
È uno dei prodotti di design made in Italy più conosciuto nel mondo.
Il telefono
Benché tuttora molti sostengano che l’inventore del telefono sia stato Alexander Graham Bell, questa invenzione epocale spetta al nostro Antonio Meucci.
Emigrato a New York da Firenze, è stato suo malgrado defraudato del suo brevetto.
Il 12 dicembre 1871 ha fondato con altri tre partner italiani la "Telettrofono Company", una società che aveva come obiettivo quello di "effettuare tutti i necessari esperimenti per la realizzazione del Telettrofono, ossia della trasmissione della parola (voce umana) attraverso fili elettrici, inventata da Antonio Meucci" (così recita il contratto stipulato dal notaio).
Non trovando gli investitori, la società si è presto sciolta e Meucci ha avuto la pessima idea di consegnare i suoi prototipi alla Western Union, la società dei telegrafi a cui ha chiesto di potere sperimentare il suo telettrofono usando le loro linee telegrafiche.
Il risultato? Due anni più tardi la Western ha ottenuto il brevetto e attribuito l'invenzione ad Alexander Graham Bell, un loro impiegato che aveva lavorato sui prototipi di Meucci.
Dopo i tanti sforzi di Antonio Meucci per fare riconoscere la sua paternità del telefono, il 13 gennaio 1887 il brevetto di Bell è stato annullato per frode e dichiarazione di falso, annullamento poi sancito anche dalla Corte Suprema.
Tuttavia il brevetto di Bell sarebbe scaduto nel 1893 e non è stato quindi più contestato.
Soltanto nel 2002, dopo 113 anni, il governo americano ha finalmente attribuito l’invenzione del telefono a Meucci.
I surgelati
L’invenzione dei surgelati risale al 1923 e la si deve a Clarence Birdseye, un tassidermista di New York che al 1912 al 1915 si è trasferito in Canada per un ingaggio del governo statunitense.
Qui ha notato come i pescatori indigeni preservavano il salmone appena pescato, ripulito e tagliato in pezzi inserendolo immediatamente in barili pieni di acqua che ghiacciava subito grazie alla temperatura molto bassa.
Gli è venuta così l'intuizione di conservare i cibi per lungo tempo procedendo a un rapido congelamento; con un investimento di soli 7 dollari, Birdseye ha inventato nel 1923 un sistema di confezionamento e di surgelamento del cibo.
Nel 1929 la Goldman-Sachs Trading Corporation e la Postum Food Corporation (che successivamente diventeranno la General Food Corporation) hanno acquistato il brevetto e il marchio di Birdseye per ben 22 milioni di dollari.
L’anno seguente sono stati immessi sul mercato i primi surgelati: a Springfield, in Massachusetts, con il marchio di Birds Eye Frosted Foods.
Il cerotto
L'inventore del cerotto è Earle Dickson, l’allora ventinovenne impiegato della società americana Johnson & Johnson, specializzata in prodotti per la medicazione.
Nel 1920 ha avuto l’intuizione geniale di fabbricare delle garze posizionate al centro di un nastro adesivo ricoperto di crinolina. Ha proposto l’idea al proprietario della sua ditta, James Johnson, e subito il cerotto è diventato realtà commerciale.
Il 18 maggio 1921 è stato immesso sul mercato e nel 1924 è incominciata la produzione di massa, dovuta al suo successo immediato e stratosferico.
Earle Dickson è stato promosso vicepresidente della società ma non si è arricchito come avrebbe dovuto: è morto nel 1961 a 69 anni senza avere ricevuto le quote dei profitti economici derivanti dalla sua invenzione, arrivati a oltre 30 milioni di dollari l’anno nel momento della sua scomparsa.
La pillola anti-concezionale
L'inventore del primo contraccettivo orale è il chimico messicano Luis Ernesto Miramontes Cárdenas che ha sintetizzato nel 1951 il Noretisterone.
Il brevetto è stato ottenuto da Carl Djerassi e George Rosenkranz della compagnia chimica messicana Syntex S.A.
La pillola con il nome commerciale di Enovid è stata testata per la prima volta nel 1954 su 50 donne del Massachusetts e due anni dopo a Porto Rico su un gruppo di 225 donne povere e non istruite.
Nonostante gli effetti collaterali della formulazione di allora, la Food and Drug Administration (FDA) nel 1957 ha approvato la pillola Enovid come regolatore del ciclo mestruale.
Nel 1960 ne ha permesso la vendita anche come contraccettivo e il 9 maggio di quell’anno la pillola contraccettiva ha iniziato a essere venduta sul territorio statunitense.
Nel 1961 la pillola è arrivata in Europa con il nome di Anovlar e in Italia nel 1965.
In Europa l’introduzione della pillola è stata molto controversa e veniva prescritta soltanto per problemi mestruali ed esclusivamente a donne sposate.
Moltissimi storici hanno affermato che la pillola ha avuto un impatto sull’umanità del XX secolo maggiore della Teoria della relatività di Einstein, della bomba nucleare e di internet.
Il web
Il World Wide Web, aka WWW, ha visto la luce il 12 marzo del 1989 grazie a Tim Berners-Lee, informatico britannico che lavorava presso il CERN di Ginevra.
Il Web non è sinonimo di internet (le app, ad esempio, non ne fanno parte) ma è ne diventato il principale servizo, cambiando quindi il mondo.
Il suo nome inizialmente era MESH, nato per gestire la grande mole di informazioni legata agli esperimenti scientifici al CERN tra i migliaia di scienziati che ci lavoravano.
Nel 1990 Time Berners-Lee e i suoi collaboratori hanno pubblicato la prima pagina web con una descrizione del progetto e con alcuni collegamenti ipertestuali per raggiungere altre pagine (i link, il sistema basilare su cui ancora oggi si basa l’architettura delle pagine web).
Nel marzo del 1991 i software necessari per usare il sistema del World Wide Web (che di fatto è stato il primissimo browser) sono stati resi disponibili anche ad altri addetti ai lavori del CERN e in agosto Berners-Lee ha annunciato la sua invenzione pubblicamente.
A dicembre è stato attivato il primo server negli Stati Uniti, presso il centro di ricerca interno dell’Università di Stanford.
Un’altra Università, quella di Harvard, ha fatto invece da incubatore all’altra grande invenzione del Millennio: Facebook.
Inizialmente il suo nome era Facemash, nato nell’ottobre del 2003 grazie all’invenzione dello studente di quell’ateneo, tale Mark Zuckerberg.
Prendendo spunto dal tipico annuario universitario (il libro che raccoglie tutte le fotografie degli studenti di un’università, molto in voga negli States), Zuckerberg ha deciso di creare un sito dove caricare le foto degli studenti del college, permettendo agli utenti di votare la preferita tra due foto.
In quattro ore su Facemash hanno effettuato l'accesso quasi 500 user e i clic sulle foto sono stati oltre ventimila, mandando così in crash i server di Harvard.
Mark Zuckerberg era uno studente di psicologia con il pallino della programmazione e nel gennaio del 2004 ha registrato il dominio TheFacebook.com (Facebook è proprio il nome con cui vengono indicati gli annuari con le foto degli studenti dei college statunitensi).
Assieme a Mark Zuckerberg hanno partecipato al progetto anche Andrew McCollum ed Eduardo Saverin, due studenti che si sono occupati rispettivamente dello sviluppo dell’algoritmo della piattaforma e dell’organizzazione aziendale e promozionale del Social Network.
All’inizio Facebook era pensato solamente per gli studenti universitari, primi tra tutti quelli di Harvard ovviamente: il 4 Febbraio del 2004 Facebook ha permesso la registrazione agli studenti universitari di Harvard, seguiti a ruota dall’Università di Stanford, dalla Columbia University e da Yale.
In pochissimo tempo Facebook è diventato disponibile per tutti gli studenti di Stati Uniti e Canada.
A metà del 2004 Mark Zuckeberg ha aperto la Facebook Inc., una società che come presidente vantava Sean Parker, il fondatore di Napster.
Uno dei primi investitori è stato Peter Thiel (fra i fondatori di PayPal) e nel 2007 anche Microsoft deciderà di investire nel Social Network.
Facebook è diventato disponibile in lingua italiana il 14 maggio del 2008 e il boom è esploso nell’agosto del 2008, con un milione e trecentomila accessi.
Il 3 gennaio del 2011 Goldman Sachs ha chiesto di entrare nel capitale di Facebook con un investimento di quattrocentocinquanta milioni di dollari.
Facebook è stato quindi quotato in borsa sbarcando a Wall Street il 18 maggio 2012 con una delle offerte pubbliche di vendita più alte della storia degli Stati Uniti.
© Riproduzione riservata
5 cose da fare adesso per essere più felici nel 2026

Ogni dicembre ci promettiamo che l’anno prossimo sarà diverso: più organizzato e più allineato ai nostri desideri. Poi arriva gennaio e, puntualmente, ci ritroviamo a rincorrere le stesse abitudini di sempre.
Forse perché il vero lavoro non andrebbe fatto a inizio anno, ma prima. È infatti proprio adesso che possiamo (e dobbiamo!) prepararci davvero al 2026 se abbiamo l'obiettivo di essere più felici.
Non con liste infinite di buoni propositi, ma con piccoli aggiustamenti concreti che mettono basi solide per quello che verrà. Ecco allora tutti i nostri consigli per riuscire a essere più felici, sereni e soddisfatti nel 2026.
**Come fare una lista di buoni propositi che riusciremo a realizzare**
Non aspettate gennaio: cosa fare ora per essere più felici nel 2026
(Continua sotto la foto)
1. Ripartire dal presente: capire cosa funziona e cosa no
Prima di pensare a ciò che vogliamo cambiare, vale la pena fermarsi su ciò che funziona e ha già funzionato in passato.
L’errore più comune è voler cancellare un intero anno, quando invece il cervello reagisce meglio alla continuità che agli strappi netti. Chiedersi cosa tenere e cosa lasciare andare è un esercizio semplice ma potentissimo: quali abitudini ci hanno fatto stare meglio? Quali dinamiche ci hanno prosciugato energia?
Anche solo identificare tre cose da portare con sé nel nuovo anno e tre da salutare permette di fare ordine mentale. Non si tratta di giudicare il passato, ma di usarlo come bussola.
2. Organizzare il tempo, non la vita
Arrivare preparati al 2026 non significa pianificare ogni minuto, ma fare pace con il proprio tempo. Questo è il momento giusto per rivedere l’agenda con uno sguardo critico: non per aggiungere obiettivi, ma per togliere ciò che non serve.
Liberare spazi, accorciare liste e ridurre il numero di decisioni quotidiane alleggerisce il carico mentale più di qualsiasi app di produttività.
Anche piccoli aggiustamenti della routine, come ad esempio orari di sonno più regolari o momenti fissi di pausa, aiutano a iniziare il nuovo anno con una sensazione di controllo gentile, non di pressione.
3. Dare priorità alla giuste relazioni (anche quella con se stesse)
Il cambio d’anno è anche un buon momento per osservare le relazioni con maggiore lucidità. Non solo quelle familiari o sentimentali, ma anche quella con se stesse.
Arrivare preparate al nuovo anno significa infatti anche riconoscere chi ci fa stare bene e chi ci tiene ancorate a dinamiche faticose. Non sempre è possibile chiudere rapporti, ma spesso è possibile ridisegnare i confini.
E allo stesso tempo, vale la pena allenare un dialogo interno meno severo: smettere di pretendere perfezione e iniziare a puntare su continuità e rispetto dei propri ritmi.
4. Mettere ordine a soldi, salute e casa
Ci sono aspetti pratici che, se affrontati ora, rendono il nuovo anno molto più leggero.
Fare un controllo delle spese ricorrenti, degli abbonamenti dimenticati o delle piccole uscite automatiche aiuta a recuperare risorse senza sacrifici drastici.
Lo stesso vale per la salute: non grandi rivoluzioni, ma un check-up delle abitudini quotidiane; dal sonno all’alimentazione.
Anche la casa gioca un ruolo importante: un decluttering mirato, fatto poco alla volta, può trasformarsi in un gesto simbolico potente, come se fare spazio fuori aiutasse a farlo anche dentro.
5. Fare spazio a un obiettivo vero (ma uno solo) per il 2026
Infine, c’è una cosa che spesso dimentichiamo: non serve avere dieci obiettivi, basta averne uno che conti davvero.
Un obiettivo autentico, non imposto dalle aspettative esterne, ma scelto perché vicino ai nostri valori e desideri. Può riguardare il lavoro, il benessere, le relazioni o semplicemente il modo in cui vogliamo sentirci.
Prendersi il tempo per sceglierlo e scriverlo da qualche parte nero su bianco è uno dei modi più efficaci per arrivare al nuovo anno con una direzione chiara, ma senza un piano rigido difficile da rispettare.
© Riproduzione riservata
I più bei giochi in scatola per passare le serate con amici e parenti

I giochi in scatola sono una certezza quando si cerca un passatempo divertente per un pomeriggio o una serata tra amici o in famiglia.
Ma quale scegliere?
I grandi classici rimangono una buona opzione, ma alcuni titoli si sono aggiornati e altri giochi in scatola nuovissimi sono comparsi.
Ecco le nostre novità preferite.
I più bei giochi in scatola da provare subito
(Continua sotto la foto)
Hitster - Film & Serie TV
Hitster - Film & Serie TV è un viaggio musicale attraverso le colonne sonore che hanno fatto la storia del cinema e delle serie TV.
Con oltre 300 tracce indimenticabili, questo party game permette a ogni giocatore di rivivere le scene più iconiche dei suoi show e film preferiti mentre sfida i propri amici in una gara da vivere a tutto volume.
L'obiettivo è quello di collocare correttamente le Carte Canzone all'interno di una timeline per ricostruire una scaletta cronologica di 10 Canzoni prima di tutti gli altri ed essere incoronato l'Hitster della serata.
Età: 16+ | Giocatori: 2-10 | Prezzo consigliato al pubblico: 24,99€
The Club
Trova la regola! Giocate abilmente le carte della vostra mano per scoprire quale carta può essere posizionata secondo la regola segreta. Se ci riuscite, sarete ricompensati con dei punti.
Riuscirete a scoprire la regola segreta di The Club?
All'inizio di ogni turno, un giocatore inventa una regola e diventa il maestro di gioco per quel turno.
Gli altri giocatori giocano a turno le carte della loro mano.
Quando viene giocata una carta corrispondente alla regola, il giocatore può cercare di indovinare la regola segreta. Quando un giocatore rivela la regola corretta, il turno finisce. Il turno successivo inizia con un nuovo maestro di gioco e una nuova regola.
Il gioco termina dopo che ogni giocatore ha fatto il maestro di gioco una volta. Vince il giocatore con il punteggio più alto.
Età: 8+ | 2-10 giocatori | prezzo consigliato al pubblico: 13.99€
Sottosopra Challenge
Sottosopra Challenge è il gioco che trasforma le azioni più semplici in sfide esilaranti, mettendo alla prova equilibrio e precisione.
Indossando gli speciali occhiali che ribaltano la visuale, ogni gesto quotidiano – come disegnare, versare acqua o raccogliere oggetti – diventa una missione quasi impossibile.
Vince la challenge il primo che riesce a completare 5 prove. Perfetto per divertirsi in famiglia o con gli amici, stimola il movimento, la creatività e il gioco condiviso in una modalità fuori dagli schemi.
Monopoly App Banking
Il gioco Monopoly App Banking è la prima versione di Monopoly assistita da un'applicazione per smartphone, che permette di semplificare la gestione del denaro, aggiungere mini giochi e molto altro!
Il gameplay è sempre lo stesso, un classico intramontabile, ma è l’app a fungere da banchiere e da banca, così non c’è bisogno di fare calcoli e scambiarsi contanti, sarà l’applicazione a svolgere tutto il lavoro, tramite le carte di credito personali assegnate a ogni giocatore.
Perfetto per serate giochi in famiglia, e per i più piccoli che ancora non hanno dimestichezza con i conti, o per ogni appassionato di lunga data che vuole sperimentare nuove modalità di gioco!
Luminus
Prendete la vostra torcia magica e preparatevi a un’avventura senza precedenti! Con Luminus, il nuovo gioco da tavolo di Cranio Creations, uscire con gli amici diventa l’occasione perfetta per scovare tutti i personaggi bizzarri nascosti nei dintorni.
La missione è semplice solo in apparenza: collaborare per trovarli tutti e correre a casa prima che sorga la luna.
Astuzia, spirito di squadra e velocità sono le chiavi per vincere questa folle caccia al tesoro, che promette ogni volta nuove scoperte e tanto divertimento.
Quanti personaggi riuscirete a trovare prima che sia troppo tardi?
Feel like a fool
La tua squadra saprebbe capire cosa stai dicendo mentre parli come un pazzo? In Feel Like a Fool dovrete descrivere le parole sostituendo tutte le vocali all’interno delle frasi con il suono indicato sulle carte.
Il risultato? Frasi goffe e incomprensibili che scateneranno risate incontrollate. Vince chi completa per primo il proprio tabellone raccogliendo gettoni per ogni parola indovinata.
Età: 12+ | 4-20 giocatori | prezzo consigliato al pubblico: 24.99€
© Riproduzione riservata
Cosa regalare a Natale a chi ama la musica

Ogni Natale la stessa ossessione. Cosa regalare ad amici, parenti, fidanzati che hanno tutto? Meglio qualcosa di tangibile o un'esperienza? La musica è una delle poche cose che mette tutti d'accordo: non si rischiano figuracce, è democratica ed è per tutte le tasche.
Se l'idea è sorprendere, di certo con un regalo musicale si va sul sicuro, specie quest'anno che tra cofanetti anniversario, vinili luxury, attese release e nuovi tour, l’offerta è ricchissima e, soprattutto, pensata per un pubblico che vuole l’oggetto, l’esperienza, la storia.
Ecco una selezione di album, concerti, musical ed esperienze pensati per tutti i gusti.
Cosa regalare a Natale a chi ama la musica
(Continua sotto la foto)
Cofanetti e vinili da collezione
Madonna – Confessions on a Dance Floor – Twenty Years Edition
Per i vent’anni di Confessions on a Dance Floor, uno dei capitoli più influenti della discografia di Madonna, Warner pubblica una riedizione che ricostruisce integralmente l’estetica dell’era 2005. Oltre all’album originale nella versione mixata in dissolvenza (e riproposta per la prima volta in digitale) l’edizione include lati B, remix e tracce promozionali che documentano l’impatto del progetto sulla cultura pop di quegli anni.
Pink Floyd – Wish You Were Here – 50th Anniversary Deluxe Box
La riedizione per i cinquant’anni di Wish You Were Here arriva il 12 dicembr in un formato ampio, costruito come una ricognizione completa dell’album del 1975. Il cofanetto comprende quattro LP, due CD, un 45 giri e contenuti video in alta definizione, oltre a materiali editoriali e riproduzioni d’archivio. Il progetto segue la linea delle ristampe “definitive” della band, puntando sulla qualità audio e sulla documentazione dei processi creativi originali.
Mariah Carey – The Emancipation of Mimi – 20th Anniversary
Il decimo album in studio di Mariah Carey, nonché il più venduto della sua carriera, torna in una riedizione per il ventennale. Uscito originariamente il 12 aprile 2005, The Emancipation of Mimi include singoli che hanno segnato l’epoca (We Belong Together, Shake It Off, Don't Forget About Us, It's Like That) e viene ora ripubblicato in un box da cinque LP.
Tre dei dischi sono dedicati alle versioni remix e alle sessioni parallele, mentre la tracklist aggiunge una novità: We Belong Together (Mimi's Late Night Valentine's Mix), disponibile per la prima volta su vinile. La confezione include note di copertina e fotografie di Carey e viene proposta come edizione a tiratura limitata.
Patti Smith – Horses – 50th Anniversary Edition
Per il cinquantesimo anniversario di Horses, il disco forse più celebre della Poetessa del rock, Legacy pubblica un’edizione ampliata che raccoglie vinili, CD e un apparato editoriale aggiornato. La riedizione non interviene sull’impostazione iconica dell'album ma ne approfondisce il contesto, integrando materiali che ricostruiscono la fase creativa e la ricezione critica dell’opera, tra le più influenti della scena newyorkese degli anni Settanta.
Elton John – Captain Fantastic and the Brown Dirt Cowboy – 50th Anniversary
Il cofanetto dedicato al cinquantenario di Captain Fantastic and the Brown Dirt Cowboy affronta in modo strutturato il processo creativo del 1974. Oltre all’album restaurato, include demo, registrazioni parallele e un booklet ricavato dai diari originali dell’artista. L’obiettivo è restituire il contesto di produzione più che riproporre semplicemente il disco, offrendo una lettura completa dell’epoca in cui Elton John stava definendo uno dei momenti più solidi della sua carriera.
I concerti da regalare a Natale 2025
Lewis Capaldi - Milano, 17 giugno 2026
Il ritorno di Lewis Capaldi ha un significato che va oltre il calendario: è un artista che ha costruito il rapporto con i fan sulla trasparenza emotiva, e tornare sul palco dopo una pausa delicata (a causa della sindrome di Tourette, che aveva reso difficili le sue esibizioni dal vivo) è parte integrante della sua storia. La data di Milano sarà uno spartiacque per chi lo segue: un momento in cui fragilità e voce si fonderanno insieme, come sempre nella sua musica.
Tiziano Ferro - Tour Stadi 2026
Tiziano Ferro negli stadi è ormai una certezza e un grande evento che mette d'accordo tutti: generazioni diverse che cantano canzoni che hanno segnato momenti di vita. Questo tour ha un peso particolare perché arriva dopo anni di distanza dal palco e riprende un immaginario collettivo che, in Italia, pochi come lui sanno toccare.
Linkin Park - Firenze, 26 giugno 2026
Il concerto alla Visarno Arena è una tappa carica di memoria. I Linkin Park non sono più la band che molti ricordano (dopo la morte di Chester Bennington niente poteva essere come prima), ma i fan storici sanno che il loro catalogo continua a generare un legame emotivo potentissimo. Vedere come reinterpretano quel repertorio dopo la loro trasformazione interna sarà per molti un’esperienza quasi generazionale.
Foo Fighters - Milano, 5 luglio 2026
I Foo Fighters sono uno dei pochi gruppi rimasti capaci di trasformare un live in un atto collettivo di liberazione. La combinazione di energia, sudore e generosità sul palco crea un tipo di intensità che i fan riconoscono immediatamente. Il loro concerto agli I-Days è destinato a essere uno dei momenti più fisici dell’estate.
Ultimo - Roma, 4 luglio 2026
Nel caso di Ultimo, il rapporto con i fan è quasi simbiotico. La data unica a Roma ha la stessa aura degli eventi epocali: una folla che si muove come un coro unico, un artista che lavora sulla vulnerabilità come materiale narrativo.
Gli album del 2025 che vale la pena avere
Sabrina Carpenter: Man’s Best Friend
La popstar sta vivendo un momento di affermazione raro: non è più “una promessa”, ma una figura che definisce il pop della sua generazione e riporta l'estetica Y2K in voga con uno stile che ricorda la Britney Spears dei tempi d'oro. Man’s Best Friend funziona perché traduce lo humour, la sicurezza e la vulnerabilità che i fan riconoscono in lei. L’album ha una leggerezza solo apparente: sotto c’è un lavoro di produzione lucidissimo, che la posiziona definitivamente fra le interpreti più influenti del nuovo pop statunitense.
Rosalía: LUX
Dopo la frattura creativa di Motomami, LUX è la fase della sintesi. Rosalía torna a un’eleganza più severa, senza rinunciare al suo istinto sperimentale: voci stratificate, elettronica che lavora sulle ombre, melodie tese. È un disco che chiede attenzione e che la riposiziona come artista capace di cambiare linguaggio senza perdere riconoscibilità. I fan (ma non solo) lo ascoltano prima per curiosità e ci ritornano per la profondità.
Florence and The Machine: Everybody Scream
La capacità di Florence Welch di costruire mondi si conferma la sua più grande dote. Everybody Scream è il suo album più intenzionale e autobiografico degli ultimi anni, nato dopo il traumatico aborto avuto proprio mentre era in tournée due anni fa. Florence esorcizza quel dolore attraverso una specie di rito collettivo musicale in cui confluiscono organi, archi e percussioni tribali. È un progetto che vive di tensione emotiva; chi la segue da tempo ritrova quella drammaticità lirica che ha fatto di lei un’icona, ma con un suono più cupo e più adulto. Non è un disco “facile”, ed è proprio questo che lo rende potente.
Bad Bunny: DeBÍ TiRAR MáS FOToS
Bad Bunny si muove in un territorio nuovo: meno spettacolare, ma più introspettivo. E ne guadagna in credibilità, casomai ce ne fosse stato bisogno. Il cambiamento è netto: ormai è un artista che non ha più bisogno di inseguire la hit e può finalmente esplorare sfumature più intime del reggaeton e della trap latina. L’album alterna momenti di introspezione a esplosioni ritmiche controllate, ed è proprio questa dualità a farlo risuonare così tanto nella sua community.
I musical del 2026 da regalare
Notre Dame de Paris
È ormai un rito popolare, soprattutto in Italia. Ogni ritorno muove un pubblico trasversale che conosce le canzoni a memoria e vive la storia come un racconto corale. La nuova tournée, che vede anche il debutto di un nuovo cast, conserva quell’impianto emotivo, valorizzando la forza della partitura e la fisicità della messa in scena.
Cats
Un musical che vive di estetica e movimento. Cats è un classico di Broadway che ormai da tempo fa il giro del mondo. La versione internazionale porta con sé quella precisione coreografica ipnotica che è la vera chiave del suo successo duraturo.
Ghost
Ghost mantiene un legame affettivo molto forte con chi ha vissuto il film originale: per questo ogni replica attira un pubblico che cerca una traduzione emotiva più che un semplice adattamento scenico. La nuova tournée accentua proprio questa componente, lavorando sulle proiezioni e sulla resa dei momenti iconici.
The Night of Musicals
È un formato pensato per chi ama l’impatto vocale prima ancora che la trama. È più di un musical, è un best of, una sorta di gala: voci forti, arrangiamenti intensi e i momenti più riconoscibili del teatro musicale internazionale. Funziona perché concentra l’essenza, i brani che tutti conoscono e vogliono cantare.
© Riproduzione riservata
"Ecco cosa dicono di te i regali che fai": lo dice la psicologia

Vi siete mai chiesti perché tenete tanto a fare regali pensati e apprezzati?
Succede perché il regalo che facciamo parla di noi: dei nostri gusti estetici, dei nostri valori, del desiderio di essere apprezzati, di cosa vogliamo comunicare.
Il dono è un simbolo perchè quando regaliamo qualcosa comunichiamo anche bisogni e desideri più o meno consci.
C’è di più. Il regalo può essere anche uno strumento di potere.
Infatti può essere usato per sedurre, per elevare il proprio status, per esercitare controllo, per mantenere il legame.
Insomma dietro quello che può sembrare un gesto comune e senza dietrologie c’è molto di più.
Il significato psicologico dei regali
(Continua sotto la foto)
Quando regaliamo qualcosa si crea automaticamente la dinamica del donare-ricevere-ricambiare.
E da questo tutte le conseguenze del caso.
Con il regalo si generano automaticamente delle aspettative. Se queste vengono disilluse, potrebbero creare malintesi. Altrimenti possono rafforzare il legame.
Il regalo può definire una gerarchia e/o riconoscimento legato al ruolo della persona che fa il regalo. Se sei la fidanzata ad esempio potresti volere un regalo più importante rispetto alla collega e lo fai per definire chiarissimamente il tuo ruolo.
Attenzione a cosa regalate, il vostro regalo parla di voi.
Cosa dice un regalo costoso o non costoso
Se ci sentiamo sicuri del nostro rapporto non avremo bisogno di regali dal grande valore economico.
Potremo fare doni mirati pensando a noi due, ai bisogni dell'altro e anche al nostro affetto che avrà solo bisogno di essere rinforzato. Il regalo economico ma significativo dimostra ascolto e attenzione, non compreremo qualcosa per impressionare ma solo per dare importanza alla persona che lo riceve.
Anche il regalo costoso ha diversi aspetti da analizzare. Ad esempio con una persona da conquistare potremmo pensare a regali più costosi, quasi a voler dimostrare quanto teniamo al rapporto grazie al valore economico. Oppure può essere un regalo orientato più all’immagine e a impressionare l'altro.
Attenzione perché questo potrebbe sbilanciare i piani e voi potreste automaticamente generare una gerarchia.
Come sempre tutto dipende dalla situazione, ad esempio questo non sarebbe valido se parlassimo di due persone che reciprocamente hanno un budget alto grazie al loro status. Quindi chiedetevi sempre perché state facendo quel regalo costoso per capire le intenzioni che hanno mosso quell'azione. Non valgono risposte superficiali!
Il significato dei regali utili o inutili
Ci sono persone che vogliono fare solo regali utili. Arrivano anche a chiedere di cosa si ha bisogno. Lo fanno per non sbagliare, per essere sicuri che il proprio denaro verrà destinato a un aiuto concreto. Si tratta spesso di persone pragmatiche, non amanti delle sorprese e che prendono il regalo come qualcosa che devono fare, almeno che serva a qualcosa.
Il regalo inutile - nel senso di non necessario - invece è legato a una personalità più giocosa, che ha voglia di sorprendere e che prende il dono come qualcosa di più divertente. Passa il messaggio di voler fare esperienza di qualcosa di diverso dall’ordinario. Può essere un momento da condividere insieme, qualcosa da vivere per la prima volta oppure un oggetto divertente e creativo come qualcosa fatto a mano.
Cosa dice di voi un regalo preso all'ultimo minuto o pensato
Se siete tra quelle persone che prendono i regali all'ultimo minuto potreste essere molto impegnati (meno probabile perché esiste il web) o dalla personalità impulsiva. Non siete grandi pianificatori, non vi interessa programmare o anticipare, vivete le cose come vengono e non avete bisogno di stupire a tutti i costi. Le vostre sono idee veloci che cogliete al volo senza troppe dietrologie. Leggerezza è la vostra parola d'ordine.
Al contrario se siete tra le persone che pianificano e personalizzano i regali da fare volete che passi il messaggio che l'altro è nei vostri pensieri. Volete fare le cose come si deve e volete sentire la soddisfazione in ogni cosa che fate. Se state facendo un regalo è perché l'altra persona vi è cara e volete che questo arrivi all'altro magari personalizzando il regalo o prendendovi cura anche del packaging.
Un regalo non è mai solo un regalo ma anzi può diventare un modo per conoscere meglio voi stessi e farvi conoscere dagli altri.
© Riproduzione riservata