I migliori ristoranti a Milano da provare durante la settimana della moda

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Dai locali per l'aperitivo, ai ristoranti storici fino alle proposte internazionali: ecco una selezione dei ristoranti da provare a Milano

Torna l’evento italiano più atteso nel mondo del fashion a livello internazionale: la settimana della moda a Milano.

Il calendario di eventi sarà come sempre fittissimo, tra sfilate, presentazioni ed eventi esclusivi in tutta la città.

In concomitanza con la frenetica Milano Fashion Week, ecco una selezione di ristoranti e locali più glamour e in voga, dove mangiare bene e gustare una cucina di livello, in un ambiente moderno, esclusivo ed accogliente.

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9 ristoranti a Milano da provare

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Per aperitivo e dopocena 

The Notorious Frank 

The Notorious Frank, locale storico della movida Milanese, è perfetto per un aperitivo con dj set serale.

Situato nel quartiere di Porta Venezia, all’angolo tra Via Lecco e Viale Vittorio Veneto, l’elegante cocktail bar propone ai suoi ospiti una formula nuova: non solo un design rinnovato degli ambienti interni - firmati dalla creatività dell’architetto Nick Maltese - ma anche una nuova drink list, a cui si aggiunge un’offerta più ampia di cucina. 

Frank è un locale moderno, dallo spirito internazionale e le cui proposte si alternano tra aperitivi, cena e dopo cena.

Il core business del locale rimane la mixology che spazia dai cocktail tradizionali a quelli più elaborati e sperimentali, per una drink list che cambia a seconda della stagione. 

I Compari – Sicily for Life 

I Compari è la creazione meneghina del maestro messinese Tommaso Cannata, animato dalla volontà di diffondere le tradizioni e le eccellenze della Sicilia più autentica in una città dinamica e all’avanguardia come Milano.

Il locale, situato tra Corso Indipendenza e Via Ciro Menotti, si propone come panificio provvisto di caffetteria e laboratorio a vista, dove le materie prime prendono vita nel massimo rispetto delle tradizioni, mantenendo costantemente uno sguardo alla contemporaneità e all’innovazione.

Un locale ideale per gustarsi un ottimo aperitivo insieme a specialità tipiche siciliane. 

Classico Trattoria&Cocktail 

Due ristoranti (uno in via Marcona 6 e Classico Bio in via Toqueville) di proprietà della famiglia Murray che coniugano il gusto per la buona tavola a quello per i drink e i cocktail in un’atmosfera elegante e di grande fascino. 

Visione contemporanea della trattoria italiana, Classico porta in tavola il profondo legame con il territorio e le materie prime italiane, attraverso una cucina capace di valorizzare i sapori e le sfumature di ogni singolo ingrediente. 

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Ristoranti storici e cucina raffinata

Don Lisandro

Ristorante storico aperto nel 1947 nel cuore di Milano, a cento passi dal Teatro alla Scala, celebra i 75 anni dall'apertura.

Il nome vuole essere un omaggio a uno dei simboli della città, Alessandro Manzoni, chiamato affettuosamente dai milanesi Don Lisander.

Una realtà che ha attraversato tutti i più grandi momenti e avvenimenti di Milano, dal primo dopoguerra fino ad oggi, accompagnando la città nel suo percorso di rinascita. Un ristorante sempre al passo coi tempi e in costante evoluzione, la cui eleganza e qualità del servizio sono comuni denominatori di una realtà che quest'anno celebra le nozze di platino.

La sala interna è allestita in quella che un tempo fu la cappella di Palazzo Trivulzio, il cui magnifico giardino è ancora oggi visibile dal patio del ristorante aperto a pranzo e cena durante tutta la stagione estiva.

Una location raffinata ed elegante nel Quadrilatero della Moda.

Borgia

Borgia, raffinato ed elegante ristorante in via Giorgio Washington 56, si fa sempre più spazio tra i grandi nomi della ristorazione milanese, grazie alla sua proposta innovativa ed eccezionale.

Dopo aver ottenuto il riconoscimento “Due Forchette” della Guida Gambero Rosso, arriva anche l’ingresso ufficiale nella Guida Michelin, ulteriore conferma della qualità e del lavoro che Edoardo Borgia - patron del locale - e tutto il suo team, portano avanti egregiamente.

Novità anche in cucina, dove l’executive Chef Giacomo Lovato evolve Psyche, il menù degustazione a mano libera costruito al momento, risultato di un’intervista posta agli ospiti da Tiziano Sotgia, il Restaurant Manager.

A lui è affidato il compito di indagare e interpretare le prerogative di ogni commensale e le sue caratteristiche personali ed emozionali legate al cibo.

Psyche è il menù che unisce alta cucina e psicologia, in grado di trasportare gli ospiti in un’esperienza unica nel suo genere.

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Proposte contemporanee e internazionali

Dersett - Tapas & drink

Dersett, il locale in viale Gian Galeazzo 17 - a soli 4 minuti da Porta Ticinese - questa stagione si reinventa, con una formula inedita: tapas all’italiana e drink.

Un concept informale, giovane e sempre di qualità, che rivisita in chiave nostrana la tipica formula spagnola delle tapas, utilizzando ricette della cucina italiana.

Un cambiamento radicale, che coinvolge non solo l’offerta gastronomica del locale, ma anche il look degli ambienti interni e la proposta beverage.

Una nuova carta vini, aggiornata con etichette selezionate e ricercate, birre artigianali e, grande novità, una drink list, che affianca cocktail classici a signature drink dalle miscele innovative, per accompagnare gli ospiti dall’aperitivo fino al dopo cena.

Bistrot a casa 

Bistrot a casa, situato a pochi passi da Porta Romana nel cuore di Milano, è il ristorante perfetto per tutti coloro che vogliono fermarsi per una pausa pranzo o godersi una cena in compagnia.

Non solo un ristorante ma un luogo di ritrovo che propone ogni giorno piatti della tradizione brasiliana con un tocco di modernità e innovazione, che accompagna gli ospiti in un viaggio ricco di sapori.

Bistrot a casa ospita i clienti in uno spazio accogliente e confortevole nel quale sentirsi come a casa. Il menù propone i migliori vini o cocktail da abbinare con i piatti tradizionali della cucina brasiliana. 

Particolare

Un ristorante con un grande giardino interno a Porta Romana guidato da un trio di soci con in comune la passione per la ristorazione.

Il menù è il risultato di una cucina creativa e mediterranea che valorizza tanti diversi piccoli produttori.

Lo scopo è invece quello di far sentire il cliente accolto e coccolato come se fosse a casa.

Testone 

La prima catena dedicata alla tradizionale torta al testo umbra ha il suo punto vendita anche a Milano in via Vigevano 6.

La filosofia di Testone è incentrata sulla tradizione, sulla genuinità delle materie prime e sulla volontà di far riassaporare gli autentici e tradizionali sapori umbri di un tempo in un ambiente caldo e familiare. 

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A che ora cenare in inverno per restare in forma e in salute

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Gli esperti svelano a che ora cenare in inverno per migliorare sonno, digestione e metabolismo, seguendo il ritmo naturale del corpo

Quando le giornate si accorciano e il buio cala già nel tardo pomeriggio, anche le nostre abitudini alimentari subiscono una sorta di mini rivoluzione stagionale. È il periodo dell’anno in cui ci sentiamo più stanchi, più affamati e spesso anche più inclini a spostare la cena sempre più tardi, complici giornate infinite e ritmi che sembrano non rallentare mai. Ma proprio mentre l’inverno ci invita a un passo più lento, la scienza suggerisce che dovremmo chiederci a che ora cenare in inverno per favorire il sonno, la digestione e persino il metabolismo.

Negli ultimi anni diversi studi hanno indagato il legame tra orario dei pasti, ritmo circadiano e salute metabolica, mostrando che cenare tardi può influire negativamente sulla qualità del riposo, sui livelli di zucchero nel sangue e sulla capacità del corpo di bruciare i grassi.

E se è vero che ognuno ha routine personali, è altrettanto vero che l’inverno modifica il modo in cui il nostro organismo funziona. Ecco allora perché, secondo gli esperti, anticipare la cena potrebbe diventare una delle abitudini più sane della stagione fredda.

**5 trucchetti per non arrivare affamati a cena**

**Questo è l’orario migliore per fare colazione se volete restare in forma (e iniziare la giornata col piede giusto)**

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A che ora cenare in inverno?

Le ricerche concordano su un punto: quando fuori fa buio presto, il nostro ritmo circadiano (l’orologio interno che regola sonno, digestione, temperatura corporea e metabolismo) si anticipa.

Con l’arrivo del buio, infatti, il corpo inizia a produrre melatonina prima rispetto ai mesi estivi e questo manda un segnale chiaro al nostro organismo: è il momento di rallentare.

Ed è qui che l’orario della cena diventa fondamentale. Svariati studi mostrano che mangiare dopo le 21 comporta alcuni effetti molto concreti: si brucia fino al 10% in meno di grassi e i livelli di zucchero nel sangue possono essere fino al 20% più alti.

Inoltre, gli specialisti del sonno spiegano che cenare tardi invia al cervello un segnale contraddittorio: da un lato la melatonina dice che è ora di dormire, dall’altro la digestione chiede di rimanere attivi. Il risultato? Sonno disturbato, risvegli frequenti e una sensazione di fatica che si accumula giorno dopo giorno.

Quindi, a che ora cenare in inverno? L’orario ideale sarebbe tra le 17 e le 19, un intervallo di tempo che permette al corpo di digerire con calma prima di andare a letto e che si allinea perfettamente ai ritmi biologici invernali.

Anche sul metabolismo l’impatto è notevole. Secondo uno studio pubblicato su Cell Metabolism, mangiare presto aiuta a mantenere più stabili i livelli di fame e sazietà, riduce i picchi glicemici e può persino aiutare nella gestione del peso.

E non solo: cenare tre o quattro ore prima di coricarsi è un’abitudine particolarmente vantaggiosa per chi soffre di reflusso, digestione lenta o insonnia.

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Come anticipare la cena senza stravolgere la giornata

Facile a dirsi, ma un po’ meno a farsi. Tra lavoro, traffico, impegni e routine familiari, anticipare la cena può sembrare un esercizio complicato.

In realtà, però, basta qualche accorgimento per trasformare questa nuova abitudine in un gesto naturale.

Gli esperti suggeriscono innanzitutto di considerare la cena come un momento “fisso” della giornata, un appuntamento che ha un orario definito proprio come il lavoro o un allenamento. Preparare pasti semplici, pianificare in anticipo e ricorrere al meal prepping può essere di grande aiuto. Anticipare anche solo di mezz’ora ogni settimana l’orario di cena permette al corpo di adattarsi gradualmente senza stress.

È utile anche ascoltare i segnali del corpo: se d’inverno vi sentite affamati prima, assecondare quel ritmo non è un errore. Anzi, è una risposta naturale alla produzione anticipata di melatonina. 

Tenete inoltre presente che la cena dovrebbe essere il pasto più leggero della giornata e che concentrando la maggior parte delle calorie tra colazione e pranzo si migliora la stabilità glicemica e il benessere generale.

Infine, ricordate questo: a che ora cenare in inverno non è una regola fissa e identica per tutti, ma una linea guida che si può adattare alla propria quotidianità. L’importante è mantenere coerenza: il corpo ama la regolarità e risponde meglio quando gli orari si ripetono ogni giorno.

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I posti più belli dove organizzare merende e pranzi di Natale a Milano

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Ristoranti, hotel e indirizzi fuoriporta dove organizzare colazioni e pranzi di Natale a Milano, circondati da luci e addobbi

Se state cercando un locale o un ristorante dove organizzare pranzi e colazioni di Natale a Milano non c'è che l'imbarazzo della scelta.

A dicembre infatti Milano si accende, letteralmente. Le vie si riempiono di luci, le vetrine brillano come piccoli palcoscenici, i cortili diventano scenografie, rifugi caldi in cui ritrovarsi. È il mese in cui anche il freddo ha un ché di romantico e la città rivela il suo lato più poetico: quello fatto di profumi, feste, candele accese, decorazioni ovunque.

In questo periodo, alcuni luoghi assumono un fascino speciale: ristoranti che sembrano usciti da una fiaba, hotel che trasformano la merenda in un’esperienza scintillante, indirizzi fuoriporta dove riscoprire il piacere di un’atmosfera raccolta.

Abbiamo fatto una selezione di posti in cui luci, addobbi e suggestioni natalizie la fanno da padrone. Tutti accomunati da un’unica promessa: far respirare, non appena si entra, la magia delle feste. A prova di foto.

Ristoranti dove organizzare pranzi e cene di Natale a Milano

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Al garghet natale

Al Garghet

Tra travi in legno, tovaglie a quadretti e camini accesi, Al Garghet conserva l’anima delle antiche cascine lombarde. La cucina racconta la tradizione: risotti, ossobuco, mondeghili e arrosti che profumano d’inverno. A Natale, luci e ghirlande rendono l’ambiente ancora più caldo, come una parentesi fuori dal tempo alle porte della città.
Dove: Via Selvanesco 36, Milano

Da Berti

Tra giardino illuminato e sale dal sapore d’altri tempi, Da Berti custodisce l’eleganza della vecchia Milano. La cucina è classica, sincera: paste tirate al mattarello, carni tradizionali, proposte stagionali. A Natale, il locale si veste di luci calde e dettagli discreti, mantenendo un’eleganza sobria e rassicurante.
Dove: Via Francesco Algarotti 22, Milano

Acquacheta

Richiama le atmosfere delle trattorie toscane: legno scuro, bottiglie a vista, profumo di brace. La cucina ruota attorno alle carni e ai sapori decisi della tradizione, con piatti robusti che scaldano la stagione. A Natale, l’ambiente si arricchisce di luci e tocchi festivi che ne esaltano la convivialità.
Dove: Via Erodoto 2, Milano

Penelope a casa natale

Penelope a Casa

Ambiente luminoso, ricco di dettagli e già suggestivo tutto l’anno. A dicembre, però, Penelope a Casa si trasforma: lucine, riflessi dorati e addobbi che cambiano a ogni stagione delle feste. La cucina è mediterranea e moderna, colorata e accurata, in perfetta armonia con il mood del locale.
Dove: Via Giuseppe Ripamonti 3, Milano

 

Palazzo Parigi Natale

Palazzo Parigi 

A Palazzo Parigi il Natale non passa inosservato: l’hotel si trasforma grazie a un allestimento scenografico interamente realizzato su misura, con strutture luminose, elementi in ottone, tessuti dorati e decorazioni modellate artigianalmente dal team creativo interno. L’atmosfera è elegante, teatrale ma equilibrata, e accompagna un programma gastronomico dedicato alle festività: pranzi e cene firmati dallo chef Stefano Pizzasegale, che reinterpreta i sapori tradizionali in chiave contemporanea, tra piatti costruiti con precisione, materia e luminosità. 
Dove: Corso di Porta Nuova 1, Milano

chateau monfort rubacuori Natale

Rubacuori – Château Monfort

All’interno del raffinato Château Monfort, Rubacuori è un ristorante che sembra uscito da un racconto liberty: velluti, specchi, lampadari e un’atmosfera teatrale che incanta. La cucina italiana contemporanea aggiunge una nota elegante, mentre le decorazioni natalizie amplificano il fascino fiabesco degli ambienti.
Dove: Corso Concordia 1, Milano

La Briciola

Una storica insegna milanese con sale ricche di carattere, pareti decorate e atmosfera accogliente. La cucina italiana trae ispirazione da diverse regioni, con piatti generosi e gustosi. Nel periodo natalizio, il locale si illumina di addobbi e dettagli che donano un fascino caldo e familiare.
Dove: Via Solferino 25, Milano

Principe di Savoia natale

Merende di charme in hotel di lusso

La Merenda del Principe all'Hotel Principe di Savoia

Nelle sale decorate con eleganza, il Principe di Savoia propone una merenda iconica: panettone artigianale, cioccolata, piccola pasticceria e un’atmosfera che racchiude tutto il fascino delle feste. Una tradizione milanese che torna ogni anno con la stessa magia.
Dove: Piazza della Repubblica 17, Milano

La merenda del Park Hyatt Milano

In pieno centro, in Galleria Vittorio Emanuele, il Park Hyatt accoglie il Natale con decorazioni eleganti e toni luminosi che riscaldano le sale. La merenda offre tè selezionati, piccola pasticceria e dolci stagionali presentati con attenzione. Un luogo dove rallentare e godersi il ritmo dolce (in tutti i sensi) delle feste.
Dove: Via Tommaso Grossi 1, Milano

Palazzo Touring Club Radisson Natale

Il Natale in chiave moderna del Radisson Touring Club

Nel palazzo storico del Touring Club, ora Radisson Collection, il Natale si tinge di modernità. Le decorazioni sono essenziali e curate, la merenda propone dolci delle feste interpretati con gusto internazionale e l’atmosfera unisce design contemporaneo e calore urbano. Un indirizzo perfetto per chi ama un’estetica più pulita ma comunque ricca di atmosfera.
Dove: Corso Italia 10, Milano

Four Season Natale

Il Sentiero dei Balocchi del Four Seasons

Al Four Seasons il Natale diventa un’esperienza immersiva: gli spazi si trasformano in un percorso incantato tra abeti dalle sfumature sofisticate, casette illuminate e figure che sembrano uscite da una fiaba contemporanea. La Merenda delle Feste accompagna questo scenario con una selezione di cioccolate calde interpretate come piccole degustazioni, ciascuna abbinata a un dolce dedicato. Il profumo del panettone appena sfornato attraversa le sale e completa un rituale che celebra la magia dell’inverno.
Dove: Via Gesù 6/8, Milano

Excelsior gallia Natale

L’Afternoon Tea dell'Excelsior Hotel Gallia

L’Excelsior Gallia interpreta la merenda natalizia con un Afternoon Tea luminoso e contemporaneo: dolci delle feste (con uno dei panettoni artigianali più buoni assaggiati negli ultimi anni), mignon d’autore e tè selezionati serviti in ambienti decorati con tocchi dorati e luci delicate. Un’oasi elegante per concedersi una pausa rilassata, mentre la città fuori si muove nel suo ritmo (superfrenetico) natalizio.
Dove: Piazza Duca d’Aosta 8, Milano

L'indirizzo fuoriporta

La Bettolina

A Gaggiano, lungo i canali e la quiete della campagna, La Bettolina propone un’atmosfera rustica e ricca di calore. Le sale in legno e gli ambienti familiari si accendono di luci e addobbi durante le feste, mentre la cucina tradizionale lombarda aggiunge il piacere di sapori semplici e ben eseguiti.
Dove: Via Bettolina 3, Gaggiano

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Ecco quali sono i panettoni artigianali più buoni del Natale 2025 (secondo noi)

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Dal classico alle varianti creative, tra i panettoni artigianali più buoni del Natale 2025 ce n'è davvero per tutti i gusti

Impasti ricchi e complessi, texture delicate e scioglievoli. Anche per questo Natale, tra classici e varianti creative tutte da gustare, l’universo dei panettoni artigianali si arricchisce.

Per la nostra selezione, come sempre, abbiamo tenuto conto della qualità degli ingredienti: solo burro di prima scelta, uova fresche, uvette e canditi morbidi e succosi, mai gommosi, l’uso di lievito madre rinfrescato e nessun conservante. E poi, della lavorazione artigianale, con tempi di lievitazione, maturazione e cottura che impiegano dalle 48 alle 72 ore.
Fino ad arrivare alla parte pratica: l’assaggio. Focus il gusto, la sofficità è non ultima, la digeribilità del prodotto, perché un grande lievitato dev’essere prima di tutto “leggero”, con la mollica filante che si scioglie in bocca. Una sezione dedicata riunisce i Magnifici Sette: sette panettoni artigianali gourmet, firmati da altrettanti Maestri, diversi per gusto e per ispirazione, ma accomunati da uno stesso fil rouge.

Non resta allora che scorrere la lista e scegliere quello che fa per voi.

I panettoni artigianali più buoni del Natale 2025

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Panettone artigianale di IYO

Il panettone del ristorante IYO 

Già al primo colpo d’occhio, la confezione nera, rigorosa ed elegante, che si apre a modi sipario svelando un lievitato avvolto delicatamente in carta velina sempi-trasparente, arriva tutta la cura e l’attenzione con cui nasce il panettone artigianale firmato dal pastry chef Kim Kyunjoon, del ristorante di cucina giapponese IYO, a Milano.

Tra le sue mani il dolce della tradizione milanese incontra l’Oriente. Al centro della ricerca dello chef, due agrumi poco conosciuti in Occidente, lo yuzu e l'halabong, originari del Giappone ma provenienti dalle coltivazioni dell’isola di Jeju, in Corea del Sud. Qui, grazie al terreno vulcanico e a un clima particolarmente mite, acquisiscono il loro aroma intenso e freschezza.

Il pastry chef li aggiunge all’impasto - fedele alla scuola milanese: soffice, alto, quasi aereo - in forma di canditi prodotti in Corea artigianalmente. In più, Kim unisce altri due ingredienti che trasformano il carattere del lievitato: un cioccolato al latte con sentori di caramello e un tocco di fava tonka. «Lo yuzu e l'halabong sono agrumi fragili, esigenti», spiega Kim, «i canditi che abbiamo scelto conservano l'essenza del frutto fresco, quella verità di sapore che cerco sempre». Info sul sito.

Panettoni artigianali di Anna Belmattino

La collezione di panettoni artigianali (e le pizze lievitate) di Anna Belmattino

In attesa di aprire la sua pasticceria, Anna Belmattino non si annoia, anzi impasta e sforna per questo Natale una serie di panettoni (dolci) e di pizze lievitate. Tra queste, oltre alla margherita e alla marinara, in collaborazione con il Salumificio Carbone dà vita alla pizza lievitata con Peperoni Cruschi e Salsiccia Pezzente

Sul versante dolce, come vuole la tradizione, la pastry chef propone il panettone Amarena e Cioccolato, contrasto tra dolcezza e acidità; I Tre Cioccolati, una vera tentazione; il panettone al Caffè, il Mela e Cannella e quello al Pistacchio e Frutti Rossi, insieme dolce e fresco. 

Alla base della sua produzione, il lievito madre curato giorno dopo giorno, farine selezionate, burro di centrifuga, uova fresche e vaniglia pura, dosati con misura e armonia. Come lo zucchero, usato in quantità controllata e di diverse tipologie: dal miele al saccarosio, passando per gli zuccheri alternativi, questo ingrediente è per la pastry chef un elemento funzionale, mai protagonista assoluto. L’obiettivo? Creare un gusto pulito, elegante e mai stancante. Tutti i prodotti sono in vendita sul sito e nel temporary store ad Angri, Salerno.

Panettone della Pasticceria Roberto

Il Tarte Tatin e il panettone al Cioccolato e noci della Pasticceria Roberto

Quella della Pasticceria Roberto è una dolce storia di famiglia, nata con il papà di Giovanni Cavalleri, da cui prende il nome l’attività, che oggi prosegue insieme alla sorella Fabrizia, alla moglie Michela e al figlio Roberto, giovane pasticciere che ha deciso di seguire le orme del padre. 

Fil rouge della collezione di lievitati 2025 è la leggerezza. «Quest’anno il panettone mantiene il suo sapore inconfondibile, ma regala una nuova leggerezza», racconta Giovanni Cavalleri, «Le lievitazioni sono state modificate per rendere tutti i lievitati più digeribili, morbidi e leggeri, senza penalizzare il gusto e la fragranza. Abbiamo inoltre modificato la percentuale di burro, per dare al prodotto più intensità e golosità. L’aggiunta sia nel panettone che nel pandoro di una nuova selezione di vaniglia del Madagascar particolarmente aromatica, dona un sentore ancora più avvolgente». 

Tra gli altri gusti in carta, il Cioccolato e noci (foto a sinistra) ha l’impasto a base di cioccolato fondente al 62%, arricchito con le noci, che conferiscono al prodotto un delizioso aroma tostato. E poi, il Tarte Tatin (foto a destra), il cui sapore ricorda quello della torta di mele rovesciata. All’impasto base vengono aggiunte delle mele candite, lavorate in laboratorio, insieme a cioccolato e caramello. Info sul sito.

La Pasqualina panettone artigianale de la Rotonda

La Rotonda della pasticceria La Pasqualina

Di cartone liscio, color grigio tenue; un lettering sottile, elegante. La confezione svela un lievitato dedicato a un gioiello della Franciacorta: la Rotonda di San Tomè, chiesa romanica del XII secolo poco distante dal laboratorio di Almenno San Bartolomeo, dove tra colline e silenzi, nella quiete della campagna Bergamasca, si trova La Pasqualina.

Alla guida della pasticceria, Riccardo Schiavi propone un pandoro morbido, profumato, dove la vera protagonista è la pasta madre viva, utilizzata come unico agente lievitante. Gusto ricco e texture avvolgente, è pensato per essere gustato con una spolverata di zucchero a velo o accompagnato da una delle creme spalmabili del laboratorio (mandorle, pistacchi, zabaione, gianduia, fondente, nocciolata). Disponibile in solo mille pezzi, in pasticceria e sul sito (con spedizione gratuita in tutta Italia).

Panettone artigianale Portrait Milano

I panettoni artigianali dolce&salato di Portrait Milano

Burro di montagna, frutta candita profumata e un’ottima farina: questi gli ingredienti prìncipi del panettone del 10_11 Bar Giardino Ristorante del Portrait Milano. Soffice, profumato, non eccessivamente zuccherino e realizzato con un lievito madre, è fatto a regola d’arte, come tradizione impone, dal pastry chef Cesare Murzilli. Anche in questo caso, come spesso avviene al 10_11, nessuna rivisitazione di sorta, ma solo l’amore per le cose fatte bene e la volontà di portare avanti una tradizione dolciaria che nasce proprio a Milano. Acquistabile solo da 10_11 Bar Giardino Ristorante

L’altra proposta del lussuoso hotel di Milano è il Panettone salato Beefbar. Carattere ricco e deciso, l’inedito si distingue per l’impasto morbido, profumato di burro e uova freschissime, arricchito da grana, pecorino romano e pepe. A completare l’esperienza, un packaging iconico che richiama l’eleganza del marmo che contraddistingue il mondo Beefbar. Acquistabile solo da Beefbar Milano.

Panettone artigianale di Luca Poretto

Il panettone artigianale (con brevetto) Soppa® (e gli altri) di Luca Porretto

L’ampia collezione di grandi lievitati firmati dal Maestro AMPI Luca Porretto include panettoni classici, proposte innovative con brevetto di unicità e una linea gourmet. Tra gli altri, il Sóppa (nella foto) si ispira alla Zuppa Inglese, celebre dolce bolognese, e lo reinterpreta in chiave natalizia. Tre diversi impasti: il primo al cioccolato arricchito da chunks di cioccolato fondente al 58%; il secondo, al centro, all’Alchermes con gelatina di Alchermes, che dona freschezza e un tocco leggermente liquoroso; il terzo impasto, esterno, è quello classico con chunks di cioccolato fondente, farcito con iniezioni di crema pasticcera a lunga conservazione. Un’esperienza multisensoriale complessa, completata da una glassa al cioccolato fondente e Alchermes. 

Il Maestro Porretto propone anche Attesa, il Panettone classico con glassa di mandorle; Felicità, al cioccolato Fondente; Incontro, che unisce il sapore dell'amarena al carattere deciso del cioccolato fondente. E ancora, vantano un brevetto di unicità anche il Matrioska®, che racchiude un panettone all'interno di un altro; e Porretto®, dalla forma tonda. Irresistibili sono anche i panettoni salati Gourmet: dal Nobile, a base di carne, al Panmaré, con pesce, fino al Convivio, il panettone salato "terra e mare", una sintesi gastronomica di sapori. Info sul sito.

U Sibbaresi, il panettone di Daniele Campana

U Sibbaresi, il panettone artigianale di Daniele Campana

Celebra la Calabria attraverso materie prime locali. L’impasto, frutto di diversi anni di studio per affinare la tecnica, è aromatizzato con origano selvatico del Pollino e arancia candita, accompagnato da una boccetta di olio extravergine monovarietale per un’esperienza di gusto unica. La linea speciale, invece, propone gusti insoliti e divertenti, come Fichi, cioccolato e nduja - un gioco di contrasti; Amarena, cioccolato 75% e nduja - che amalgama acidità, dolcezza e pungenza; Cioccolato e fragole - un abbinamento classico; e Cioccolato Gianduia, albicocche e anice

Già nella classifica 50 Top Pizza 2025 con la sua “Campana Pizza in Teglia”, Daniele Campana (nella foto) investendo anche sul panettone riconferma il suo ruolo di artigiano creativo del gusto e di protagonista nel quadro nazionale dell’arte bianca. I panettoni sono disponibili presso i punti vendita di Corigliano Calabro o scrivendo sulla pagina Instagram.

Panettone artigianale chef Daniel Canzian

I panettoni artigianali dello chef Daniel Canzian (+ le tisane Spèziera)

Un abbinamento che scalda il cuore e le Feste. Il panettone MI.O, un impasto soffice, arricchito con pasta di arance arrosto preparata nella cucina del ristorante milanese dello chef Daniel Canzian, incontra la tisana in foglie Spèziera, un blend caldo e avvolgente con rooibos, scorzetta d’arancia e chiodi di garofano. Un connubio che valorizza le note agrumate e speziate del dolce.

Il secondo cofanetto, invece, contiene il panettone MassaBon, con albicocche arrosto, accompagnato dalla tisana in foglie Ciacola, fresca e delicatamente speziata con zenzero, melissa, anice stellato e mela. Un abbinamento leggero e armonico, perfetto per chiudere il pasto. Accanto ai due signature, debutta quest’anno il Tradizionale, un lievitato realizzato con un impasto in tre fasi, per una struttura ancora più soffice, fragrante e naturalmente equilibrata.

Il consiglio dello chef per una degustazione ottimale: Riscaldare il panettone in forno a 160 °C per 5–7 minuti prima dell’assaggio, un gesto che permette di esaltare la fragranza dell’impasto e la cremosità della frutta nel caso di MI.O e MassaBon. Info sul sito

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I Magnifici Sette

Diversi per gusto e per ispirazione, i Magnifici Sette condividono due aspetti fondamentali: un impasto che è il perfetto mix tra tecnica e creatività; e poi, un ingrediente comune, la farina Magistrale di Agugiaro & Figna Molini, azienda storica italiana, guidata dalla passione è dall'esperienza. La farina Magistrale condivisa dai 7 party chef - e tra le più utilizzate nel settore - è di tipo “00”, naturalmente robusta, senza additivi e glutine aggiunto, appositamente studiata per reggere strutture complesse, lunghe lievitazioni e impasti ricchi di burro, tuorli, zuccheri, mantenendo l’elasticità e la morbidezza dell’impasto. 

Panettone Andrea Tortora

Il Panettone Pain d'Épices di Andrea Tortora

Quattro spezie della tradizione francese: pepe nero, zenzero, noce moscata, chiodi di garofano. Tortora porta il panettone in Francia senza tradirlo. Il risultato è leggero, aromatico, elegante. Non è fusion, è dialogo: tra due culture della pasticceria, tra complessità e delicatezza, tra quello che conosci e quello che ancora non sai di volere. Info sul sito.

Panettone Frutti di bosco Follador

Il panettone artigianale Frutti di bosco e nocciola di Antonio Follador

Fragole, ribes, more, mirtilli. Poi un cuore cremoso di nocciola IGP e cioccolato monorigine 48%. Follador costruisce equilibri: la freschezza acida dei frutti rossi contro la rotondità burrosa della nocciola. Nessun eccesso, solo nitidezza. Un panettone che lascia il segno per precisione tecnica e pulizia dei sapori. Info sul sito.

Panettone Giuseppe Mazzocca e Chiara Masino

Il panettone artigianale con farina integrale Mora del micro panificio di Giuseppe Mazzocca e Chiara Masino

Per il micro panificio dei giovanissimi Giuseppe Mazzocca e Chiara Masino, i lievitati sono un racconto che parla di sogni, energia e competenza. I loro panettoni artigianali nascono dalla cura del lievito madre e dalla scelta di ingredienti autentici. Come Mora, la farina integrale di Agugiaro & Figna Molini: calda e profumata come il Natale, con sfumature aromatiche che raccontano il grano nella sua interezza. Il chicco decorticato sprigiona dolcezza naturale e armonia, donando al panettone equilibrio, intensità e una struttura accogliente. Una farina che avvolge e rende ogni morso pieno, rotondo, sincero. 

Panettone Aniello Di Caprio

Felix, il lievitato al burro di bufala di Aniello Di Caprio

Pasta alle mandorle aromatizzata al limone, albicocca pellecchiella, cioccolato al gianduia salato. Di Caprio non fa panettoni, ma vere e proprie dichiarazioni d'identità. Il burro di bufala dà struttura cremosa e carattere campano. La frutta è canditura diretta, naturale, senza conservanti. Il Felix non assomiglia a niente: è un lievitato mediterraneo che sa di sole, acidità agrumata e complessità salina. Accanto, un Classico dalla canditura pura e un Panettone al Cioccolato costruito su tre emulsioni diverse, una delle quali a base di crema pasticcera. Info sul sito.

Panettone Andrea Tamagnini

Bagolò, il lievitato di Andrea Tamagnini - Strabba

Cuore integrale. Pomodori semi-dry, speck, provola aZumicata, glassa all'aceto balsamico e crumble di Parmigiano Reggiano. Il Bagolò è un sabotaggio dolce: nasce dalla pasticceria ma vive nell'aperitivo, nel pre-dinner, nel momento in cui si vuole stupire senza dichiararlo. Tamagnini con il progetto PastryPop ha reso la pasticceria accessibile senza abbassare l'asticella. Il Bagolò è la prova: equilibrato, definito, ma volutamente indefinibile per natura. 

Panettone Francesco Elmi

Il panettone Sua Maestà di Francesco Elmi

Il Maestro Francesco Elmi presenta la nuova edizione di “Sua Maestà”, il panettone d’autore in edizione limitata che unisce alta pasticceria e arte contemporanea. Il grande lievitato, realizzato con lievito madre vivo e Mora, la farina integrale di Agugiaro & Figna, combina fichi, arancio e cioccolato in un impasto ricco e profondo, rifinito da una glassa al cioccolato. Sulla preziosa art box l’opera del celebre artista iraniano Navid Azimi Sajadi, tratta dalla serie “Pelagos”, simbolo di apertura e conoscenza. “Sua Maestà” diventa così un’esperienza da assaporare e collezionare, perfetta per celebrare il Natale. Info sul sito.

Panettone Luca Diana

Il panettone Aroma vaniglia di Luca Diana

Il lievito madre, con oltre 30 anni di maturazione, la frutta candita, prodotta senza alcun conservante nei laboratori di Luca Diana. E ancora, il burro fresco della Latteria Brazzale dell'Altopiano di Asiago, le uova allevate a terra da Enrico Pavan, che vengono sgusciate una ad una per dare un alimento vivo al lievito. Da qui il colore naturale dell’impasto. Dagli alveari di Lorenzo Campagnolo arriva invece un miele capace di trasferire il profumo dei fiori al lievitato. L'uvetta proviene dall'essiccazione di uve rosse Thompson e Flame Jumbo, coltivate a pergola nei monti dell'Aconcagua, Chile, essiccate al sole senza sbiancamenti né trattamenti chimici. L'unico aroma naturale impiegato nel panettone del maestro Luca Diana è la vaniglia in bacche, che dà il tocco finale insieme alla pasta d'arancio, anch’essa di produzione interna per un'esperienza tutta naturale. Info sul sito.

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Regali di Natale da mangiare (o bere): tante idee regalo da mettere in tavola

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Bollicine, panettoni, vini, dolcini e tanto altro: la nostra selezione di regali di Natale da portare a tavola vi farà venire l'acquolina

I regali di Natale che passano da sotto l'albero a sopra la tavola sono un'ottima soluzione: si acquistano in fretta, non si rischia di sbagliare colore o taglia e fanno sempre piacere a chi li riceve.

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Che si tratti di qualche golosità, di un buon vino o di bollicine per le prossime feste, la parte più difficile spesso è riuscire a incartarli senza nemmeno un assaggio.

Vi diciamo quali sono le nostre scelte per il Natale 2025, tra edizioni speciali e novità gustosissime.

I regali di Natale da bere (e mangiare) più buoni del 2025

(Continua sotto la foto)