10 nuovi locali a Milano da scoprire quest'autunno

La lista definitiva dei nuovi locali da provare a Milano quest'autunno: piatti regionali, superfood, pizze gourmet, drink sartoriali e molto altro
Se c'è un lato positivo della fine delle vacanze è che mentre noi eravamo in spiaggia a goderci l’estate, qualcuno in città lavorava per farci trovare tante magnifiche sorprese al nostro rientro.
Stanno aprendo in questo periodo tantissimi nuovi locali e noi siamo qui per raccontarvi tutte le novità più gustose, succulente e curiose della città.
Dai drink sartoriali ai bistro siciliani, passando per l’immancabile pizza e la caffetteria che un po’ tutti aspettavamo dal nostro primo viaggio oltreoceano.
Una ventata di novità da scoprire questo autunno, per non perderci d’animo anche se le giornate diventano sempre più corte e i primi venti freddi iniziano a farci rabbrividire.
Lasciatevi trasportare alla scoperta di nuovi sapori e imminenti aperture. Tanto della prova costume non dobbiamo preoccuparci per un po'.
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Talea
Via F. Argelati, 35
Un cocktail bar sperimentale, un ambiente intimo e accogliente realizzato in una struttura che non ti aspetti, un po’ defilata rispetto alle vie affollate dei Navigli.
Si tratta del progetto di Filippo Sisti, il mago della cucina liquida, l’uomo che ha rivoluzionato l’idea di mixologia, per portarla a una dimensione altra, più vicina all’alta cucina che al concetto di drink che si ha solitamente nella testa.
I cocktail sono creazioni sartoriali, frutto di un importante lavoro di ricerca e preparazione delle materie prime, che vengono macerate, fermentate o essiccate, a seconda della ricetta.
Talea è un’esperienza, prima che un bar.
È la volontà di stimolare una risposta emotiva e sensoriale negli ospiti, dal primissimo momento in cui entrano nel locale, passando poi alla carta per la scelta dei cocktail, fino all’assaggio, sublime.
Non solo. La vera sorpresa è il Vivarium, uno spazio privato e disponibile soltanto su prenotazione.
Si tratta di un bar nascosto, un’esperienza immersiva al pari di uno chef’s table. Perché? Semplice, per osservare in prima persona la visione creativa di Filippo Sisti e della sua squadra.
Un percorso della durata di un’ora o poco più, attraverso il quale assaggiare 5 drink, pensati per far vivere alle persone un’esperienza degustativa di altissimo livello, capace di coinvolgere tutti 5 i sensi. Soltanto provandolo, potrete capire!
Agua Sancta
Corso Garibaldi, 110
Deve il suo nome all’interpretazione, in chiave ironica, dell’alcol e di bevande come l’acqua di fuoco.
È Aqua Santa, il nuovo tempio messicano dei cocktail e del cibo d’oltreoceano, con un twist mediterraneo.
Nato dall’amicizia tra il bartender Fabio Morelli e il cuoco Juan Alessi, uniti dalla comune passione per il mood mexicano, Agua Sancta è una novità coloratissima, perfetta per scaldare l’autunno milanese.
Perfetto per una pausa pranzo diversa ma adatto anche all’aperitivo o a un drink, questo locale propone diversi cocktail ma il punto forse sono Tequila e Mezcal, quelli che in Messico sono considerati gli elisir più popolari e che - secondo una leggenda - rappresenterebbero le bevande della fertilità e della tradizione.
Ragione questa per la quale vengono tutt’oggi consumate in occasione delle feste popolari.
Ad accompagnare questi elisir, un Mexiterranean Bistro con proposte culinarie che spaziano dai tacos di pollo, alla guacamole ai nachos, passando per diversi tipi di piatti freddi fino all’immancabile aguachile, proposto nella sua versione speciale a base di gamberi rossi di Mazara del Vallo.
Una prelibatezza capace di contaminare le tradizioni e i sapori in modo magistrale.
Petrus 1935
Via Fiori Chiari, 13
L’insegna recita “Urban restaurant and raw bar”.
Petrus 1935 è questo e molto di più. Si tratta di un tempio del pesce fresco e, in particolare, del crudo.
Qui le ostriche la fanno da padrone, in diverse squisite varietà.
A loro si uniscono gamberi e scampi di Linosa, ricci di mare in stagione ma anche tartare prelibate e - la chicca - il pregiato caviale Adamas, fiore all'occhiello del made in Italy.
Il ristorante ha aperto i battenti prima dell’estate - ma non avendone ancora parlato non potevamo farci mancare questa chicca. Non solo crudo ma anche diversi piatti semplici e sapori della tradizione Lampedusana, ambiente post industriale e pochissimi coperti: 38 in tutto, contando i due banconi.
Questo è il posto perfetto per chi vuole assaporare il mare più genuino e delizioso, immerso nel quartiere degli artisti per eccellenza, Brera.
Taverna Moriggi
Via Morigi, 8
Il nome non è certo nuovo. Taverna Moriggi, infatti, è niente meno che una storica insegna meneghina del 1900 che oggi rivede la luce grazie all’ambizioso progetto di un gruppo di giovani under 30.
Riapre al pubblico proprio in questo mese di settembre il locale al pianterreno del Palazzo dei Morigi, che ha subito un lungo e importante restauro durato anni.
La nuova Taverna Moriggi conserva una calda e suggestiva atmosfera d'antan, con i suoi muri di mattoni rossi, il soffitto a cassettoni, i lampadari in ferro battuto e il pavimento in cotto e pietra.
Il locale è diviso idealmente in 3 ambienti principali, la sala esterna, la sala centrale e la sala medievale. L’idea del locale è di creare un gioco di equilibri fra tradizione e creatività, cercando di rileggere in chiave contemporanea le antiche ricette dei grandi classici della cucina milanese.
Impensabile non provarlo, almeno una volta.
Plato Chic Super Food
Via Cesare Battisti, 2
Le ambizioni sono altissime, a partire dalla scelta del nome, che rimanda a Platone e al suo Mito della caverna.
Così come il termine Superfood, alimenti ricchissimi di nutrienti utili al fabbisogno giornaliero di vitamine, sali minerali, antiossidanti e fibre.
I piatti, manco a dirlo, sono vegan friendly e pensati anche per gli intolleranti a-qualunque-cosa-immaginabile.
Il piatto forte sono i veli, “sottili sfoglie di farine speciali, prive di lievito e glutine, che contengono tesori alimentari golosi, freschi e utili al tuo benessere”, come recita la home page del locale.
C’è da aggiungere che questi veli, pur piccolissimi, sono deliziosi. Serviti a coppie, hanno dal lato loro il fatto che ne ordineresti decine.
Plato Super Food però, badate bene, non è soltanto cibo sano ma anche un locale di design, dove nulla è lasciato al caso.
Il nuovo place to be di Porta Vittoria, in poche parole.
Gnoko On The Road
Via Gian Battista Tiepolo, 1
Non solo un locale ma un vero, piccolo, laboratorio artigianale dove si può ammirare il procedimento di preparazione dello gnocco fritto.
Gnoko è un take-away di gnocco fritto fatto al momento, una minuscola salumeria che vende prodotti tipici della Food Valley, un luogo dove poter gustare un aperitivo all'antica, ma con un pizzico di modernità.
Un angolo di Emilia, accolto proprio nel mezzo della capitale meneghina.
E chi fra i vegetariani sta già storcendo il naso si rassereni, hanno pensato anche a voi. Lo gnocco emiliano può accompagnarsi ai migliori salumi della tradizione ma anche a deliziosi preparati cremosi, come l’hummus.
Starbucks
Piazza Cordusio
Tra le aperture più attese c’era proprio lui, Starbucks, che ha scelto di aprire nella capitale meneghina il suo negozio più grande in Europa.
Non solo una caffetteria ma una vera e propria torrefazione per far vivere agli ospiti un’esperienza immersiva e totalizzante all’aroma di caffè.
Le interminabili code per entrare sono un’ottima dimostrazione di come sta reagendo la città a questa attesissima new entry, dove la panificazione è prodotta in loco (e con forno a legna) da Princi.
Cosa assaggiare per forza? Il gelato fatto sul momento affogato al caffè. C'è anche nella versione vegetale e senza lattosio.
Ambaradan
Via Losanna, 36
Un innovativo concept di ristorazione dedicato solo agli antipasti, questa volta, di pesce.
Aperto lo scorso 8 settembre a Milano: dal pranzo alla cena passando per l’aperitivo, degustando piatti deliziosi sotto forma di antipasto.
Il punto forte è il conto, che viene deciso dalla tavolata in base all’indice di gradimento dei commensali: M - migliorabile; B - buono; O - ottimo.
Un format diverso e un’idea apprezzabile in una città in cui spesso ci si ritrova con le aspettative deluse. Da sperimentare!
Young Pizza
Aprirà a ottobre a Milano Young Pizza Gourmet, un locale che fa dell’eccellenza sannita un modo di ripensare la tradizione.
Quattro diversi impasti speciali e farciture i cui ingredienti DOC arrivano da ogni regione d’Italia.
Lievito madre, multicereali, kamut e farine integrali, gli impasti che renderanno protagonista il trancio di pizza beneventano tra sapori e accostamenti originali, tutti da assaporare.
Il concept del locale prende ispirazione sia dalla tradizione del prodotto, la pizza, che dalle ultime tendenze del mondo dell‘interior design e intende offrire ai suoi ospiti un modo diverso di gustare un prodotto conosciuto e amato non solo a Milano ma in ogni parte del mondo.
Una novità che attendiamo con grande curiosità.
Cannata Sicilian Bakery
Corso Indipendenza 5
Direttamente dalle sapienti mani di Tommaso Cannata, da Messina a Milano, dalle arancine ai cannoli, la nostra amica Soup Opera ci segnala la recentissima apertura meneghina di Cannata Sicilian Bakery.
Eppure non serve solo arancine questo magnifico locale ma anche pani e prodotti da forno che fanno aumentare la salivazione alla sola vista.
E ancora focacce, pidoni e molte altre specialità messinesi della tradizione, rivisitate con un tocco di estro e un briciolo di milanesità.
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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.
Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.
In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP
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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate.
Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.
Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.
E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.
Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella.
Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.
Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.
Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.
Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).
E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!
Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo.
Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95
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