I 10 posti migliori dove mangiare poke a Milano

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È il food trend del momento e in città i ristoranti di poke hawaiano stanno aumentando a dismisura: ecco dove mangiare i migliori poke di Milano

Iniziamo con l’ABC: il poke è lo street food hawaiano più famoso e amato di tutto il mondo.

Nelle paradisiache spiagge delle isole Hawaii, storicamente gli abitanti creano il loro piatto quotidiano mixando cubetti di pesce crudo freschissimo con insalata o riso e condendolo con salsa di soia e altri ingredienti, come frutta fresca e frutta secca, per dare un contrasto croccante agli ingredienti molli, unita ad almeno un superfood; l’avocado, per esempio.

*** Cos'è il poke hawaiano ***

E la semplicità, insieme al mix di sapori, rende questo piatto un successo: sano, saporito e ricchissimo di vitamine e sali minerali, ci ha messo poco a conquistare i trend setter di tutto il mondo e, da alcuni mesi, anche quelli di Milano.

Il colore, infine, insieme a un’innata fotogenia, hanno reso questo il piatto più virale degli ultimi mesi. Lo sanno bene i proprietari delle pokerie sparse per tutta la città, dove gli ambienti sembrano disegnati apposta per entrare nelle gallery dei social media addicted più esigenti, accoppiandosi alla perfezione con i poke che questi locali servono.

Ma non vi fare ingannare dall’apparenza, questo piatto non è solo di tendenza: è davvero buono e la sua caratteristica vincente è la possibilità per chiunque di creare il mix di sapori più adatto a sé.

Ecco dove trovare i migliori.

(Continua sotto la foto)

The Botanical Club - via Tortona, 33

Il primo in assoluto a Milano a portare nella capitale meneghina il trend hawaiano più forte di sempre, The Botanical Club di via Tortona è ancora fra i locali più amati della città dove gustare una bowl deliziosa, accompagnata dai drink migliori.

La possibilità di customizzazione qui è ridotta al minimo, data la natura del locale che non nasce come pokeria, ma la freschezza degli ingredienti unita alla capacità di anticipare le mode, rende questo posto uno degli evergreen che, a nostro giudizio, vanno sempre tenuti d’occhio.

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Macha Café - viale Francesco Crispi, 15

Abbiamo indicato, per comodità, l’indirizzo del primo Macha Café aperto a Milano ma a onor del vero dovremmo dire che ci sono ormai diversi indirizzi in città.

Sì, perché la capacità di cogliere la voglia dei milanesi di potersi abbandonare a un posto che ha il tè verde matcha - il preferito di chi scrive da tempo immemore - come filosofia di vita, ha fatto di questi locali un successo (annunciato).

Fra gli ever green serviti a pranzo e a cena c’è proprio il poke, nelle sue versioni fish o veggie, per accontentare tutti.

Se non vi è la possibilità di una customizzazione piena della propria bowl come nelle pokerie tradizionali, il sapore e la bellezza di questi poke vi sapranno ugualmente conquistare, proprio come hanno fatto con noi.

Se vi piacciono le commistioni culturali poi, il nostro suggerimento è quello di assaporare la vostra bowl sorseggiando il tipico tè matcha, che si accompagna magnificamente al pesce crudo, esaltandone il sapore.

I Love Poke - Passaggio degli Osii, 2

Tra le nostre pokerie preferite in assoluto, I Love Poke ha aperto ormai diversi indirizzi in città, sull’onda di un successo repentino e inaspettato, dato anche e soprattutto dal passaparola.

Qui l’idea di street food è declinata in modo squisitamente elegante: è possibile scegliere la propria bowl in 2 formati, regular o maxi, e comporla nel modo che si preferisce, con una base di riso, insalata o un mix di entrambi, una o più proteine, verdure e salse a scelta.

Il risultato non smette mai di esaltare le papille gustative ed è perfetto per una pausa pranzo veloce, sana e saporita.

Da gustare in ufficio, seduti al proprio desk (grazie all’efficientissimo servizio di @deliveroo che consegna ormai ovunque in città) o direttamente nel posto, seduti sugli sgabelli che il piccolo locale mette a disposizione dei propri clienti.

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Sushi Shop - via Filippo Turati, 7

Sushi Shop, lo leggete dal suo stesso nome, non nasce affatto come una pokeria ma ha avuto l’indubbia capacità di intercettare un trend in ascesa prima che lo facessero tutti gli altri.

Le cosiddette poke bowl sono infatti in menu già da almeno 18 mesi e sono di due tipi: a base di tonno oppure di salmone.

Gli ingredienti chiave del pokè ci sono praticamente tutti, fatta eccezione forse per quella parte croccante data dalla frutta secca e prevista sempre dalla ricetta originale.

Il sapore è buono e la preparazione espressa dagli chef franco-giapponesi dell’ormai storico locale di via Filippo Turati.

Da gustare sul posto o portare a casa, Sushi Shop prevede anche una consegna a domicilio operata direttamente dai motor-boy del locale senza costi aggiuntivi.

Pokeria By Nima - corso XXII Marzo, 25

In assoluto fra i nostri posti preferiti dove assaporare un poke, Pokeria By Nima vanta già diversi indirizzi in città e i sapori, i colori e la possibilità di customizzare ogni singolo elemento della propria bowl - dalla misura alle proteine alle salse a qualunque ingrediente - ha fatto di questo format un successo fin dalla prima apertura.

Il locale è caldo e accogliente, coloratissimo, e il personale è gentile e disponibile.

Una prova certa del successo di questo posto è il numero di ragazzi di deliveroo in attesa fuori per ritirare gli ordini dei clienti: non ce ne sono mai meno di 3 o 4 che chiacchierano aspettando di recapitare le proprie bowl.

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Temakinho - via Guglielmo Marconi, 4

Fra i nostri lettori, quelli che non conoscono Temakinho si contano probabilmente sulle dita di una mano.

Si tratta di un successo ormai consolidato, grazie alla formula nippo brasiliana che piace un po’ a tutti e accontenta i gusti dei più.

Ebbene, da qualche tempo Temakinho ha allargato la propria offerta, aggiungendo anche i poke.

Non vi è, ahinoi, la possibilità di customizzarli come nelle più classiche pokerie, ma se avete deciso di dedicarvi un pranzo o una cena dal sapore brasiliano, oggi avete un’opzione in più.

Instagrammabilissima e pure piuttosto ghiotta.

Pokeia - via Magolfa, 25/27

Pokeia è la più classica interpretazione milanese delle Hawaii.

Di recentissima apertura, se volete fare un tuffo nel paradiso caraibico a km zero, questo è il posto perfetto.

I poke sono ghiottissimi, colorati, customizzabili e divertenti e il locale è di certo nella top 10 dei più fotografabili della capitale meneghina.

L’idea di base dei fondatori è un po’ quella di giocare con le parole, con una crasi fra i termini “poke” - tagliato a pezzi - e “i”a” - pesce per dare quel twist hawaiano che a noi Milanesi (di nascita o d’adozione poco importa) piace tanto.

Ma proprio tanto eh.

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Hi Poke - via Caminadella, 2

Questo posto parla di sé, fin dal sito internet del locale, con un hashtag che recita #pokescuse e sa ironizzare in modo molto divertente sulla capacità di offrire un prodotto buono, sano e divertente senza scendere a compromessi.

Nato in un posto popolare come il quartiere che sta fra le Colonne di San Lorenzo e l’Università Cattolica, Hi Poke permette a tutti i clienti di scegliere la bowl più adatta a sé, con gli ingredienti preferiti di ciascuno.

Un format colorato e democratico, molto giovane e - a parer nostro - assolutamente da provare.

Poku - corso Sempione, 12

Con un magnifico dehor estivo in corso Sempione, Poku sa declinare la meravigliosa estetica hawaiana con un twist meneghino che ai milanesi piace sempre molto.

Ogni bowl è componibile a proprio piacimento e composta live, mentre la si può gustare sul posto, o a portar via.

Ingredienti sempre freschi e di qualità e un colore e un profumo da acquolina.

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Bul - viale Premuda, 16

Il nuovo locale di viale Premuda, Bul, gioca sul termine bowl senza promettere niente di Hawaiano.

E infatti Hawaiano proprio non è, eppure le bowl che propone, molto vicine ai nostri amatissimi poke, ci piacciono parecchio.

Ingredienti freschissimi, superfood, proteine e carboidrati mixati meravigliosamente.

Un’interpretazione italica del più famoso street food caraibico, senza compromessi con la linea.

Per scelta del locale, di ogni piatto sono indicati ingredienti, nutrienti e apporto calorico.

Insomma, il posto perfetto per chi tiene al gusto ma anche alla linea.

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In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

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Il piatto delle Feste per eccellenza vi stupirà: ecco perché.

Non è Capodanno senza il Cotechino con le lenticchie, un abbinamento tradizionale che, se mangiato alla mezzanotte, si dice porti fortuna e prosperità per l'anno nuovo.

Ma allora perché concederselo solo durante le Feste? Il Cotechino Modena IGP è un ottimo prodotto italiano che si presta perfettamente anche a ricette gourmet, da servire non solo durante la stagione fredda, soprattutto perché meno calorico di quanto si pensi.

In cerca di ricette sfiziose per Natale (e non solo)? Idee e miti da sfatare sul Cotechino Modena IGP

(Continua sotto la foto)

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Ogni anno, arriva puntuale il momento di scegliere il menu per il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno. L’usanza (ma anche l’indubitabile bontà e gusto) vuole che il Cotechino sia sempre e comunque presente a tavola e, per abitudine, siamo soliti proporlo con i classici abbinamenti lenticchie e purea di patate. 

Ma per stupire parenti e amici sappiate che ci sono ricette raffinate e innovative che combinano insieme tradizione e modernità.

Proprio il Consorzio di tutela Zampone e Cotechino Modena IGP – che oggi conta 13 aziende, tra i principali produttori dei due prodotti insigniti dell’ambito riconoscimento “Indicazione Geografica Protetta” – ha deciso di lanciare una sfida ai consueti luoghi comuni.

E così, grazie al coinvolgimento dello chef Luca Marchini del ristorante stellato L’erba del Re di Modena, sono venuti fuori piatti insoliti e originali come il Cotechino croccante accompagnato con zabaione semi salato, cipolle all’aceto balsamico di Modena ed emulsione oppure la Pasta all’uovo con un ragù di Zampone, fondo bruno e cioccolato fondente.

Ricette che fanno venire l’acquolina ancora prima di sentire il profumino che sprigionano in pentola e – ottima notizia! – contrariamente ai pregiudizi, si possono gustare senza grandi sensi di colpa. Sì perché il Cotechino ha meno calorie di quanto si pensi: un etto corrisponde a circa 250 calorie, un apporto inferiore a quello di un piatto di pasta scondita ed equivalente a quello di una mozzarella. 

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Altro mito da sfatare: il colesterolo è presente in quantità simili a quello contenuto nel pollo o nella spigola e comunque inferiori a quelle presenti in tanti alimenti che consumiamo abitualmente come le uova, frutti di mare o formaggio grana.

Questo prodotto dalla lunga storia e tradizione – una miscela di carni suine ottenute dalla muscolatura striata, grasso suino, cotenna, sale e pepe intero e/o a pezzi – rispetto al passato, ha visto ridursi il contenuto di grassi e sodio e oggi è in linea con i suggerimenti della moderna scienza nutrizionale.

Lo dicono gli esperti, e in particolare le recenti analisi dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN ora CREA NUT): il Cotechino non solo ha un elevato contenuto di proteine nobili e un moderato contenuto di grassi (perché persi in parte con la cottura) ma anche più grassi insaturi rispetto a quelli saturi ed è ricco di vitamine del gruppo B e di minerali, soprattutto ferro e zinco.

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Si tratta poi di un prodotto costantemente controllato proprio perché tutelato da un Consorzio, ormai attivo da oltre 20 anni, che ne garantisce la produzione nel territorio previsto dal disciplinare (Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo), secondo l’originale e tradizionale ricetta (determinati ingredienti, proporzioni e spezie) e rispettando precise caratteristiche qualitative (colore, sapore e soprattutto un contenuto minimo di proteine e massimo di grassi).

E poi, ultimo ma non per importanza, da considerare la velocità di preparazione di questo piatto. Quanto quella di un piatto di pasta, tra ebollizione e cottura: proprio così. Grazie al packaging in alluminio della versione precotta, che richiede una cottura in acqua bollente, ci vogliono solo 20 minuti. Quindi, cos’altro aspettare? Se già state sognando un bel piatto di Cotechino fumante, il conto alla rovescia è già partito e da questo momento avrete meno di un quarto d’ora per sbizzarrivi!

Se volete cimentarvi in ricette alternative con il Cotechino Modena IGP – un prodotto la cui origine risale addirittura al Cinquecento – potete consultare la sezione ricette del sito web del Consorzio con un’ampia serie di proposte che vanno dal brunch all’aperitivo. 

Pubblicazione finanziata con la Legge Regionale dell’Emilia-Romagna n. 16/95