10 regole per proteggere la propria privacy su Facebook (e online)
Non solo tutela della privacy su facebook, ma anche più in generale su Google e online: ecco come difendere i propri dati e proteggersi in rete
Negli ultimi giorni la privacy (e la sua tutela) sono diventate protagoniste degli hashtag mondiali.
Il capro espiatorio numero uno è Mark Zuckerberg, accusato di aver divulgato i dati Facebook di 50 milioni di utenti americani per poterli influenzare in chiave elettorale.
Sulla scia di questa notizia, il globo si è improvvisamente svegliato dal letargo della ragione, indignandosi per il fatto che i propri dati potrebbero essere (lo sono di sicuro, senza il condizionale) alla mercé dei cattivoni del web.
Per correre ai ripari e tentare di tutelare al massimo la privacy su internet, ecco 10 consigli che vi aiuteranno a essere protetti.
(Ora che avete scoperto che Facebook divulga i vostri dati, è arrivato il momento di rivelarvi anche che la fatina dei dentini in realtà era vostra madre).
(Continua sotto la foto)
1. Attenzione a chi affidate i dati personali
Come non lascereste mai nemmeno per due minuti il vostro smartphone sbloccato a uno sconosciuto (o a vostra madre), così dovete comportarvi anche per quanto riguarda i vostri dati sensibili.
Non dite nemmeno qual è il vostro segno zodiacale al panettiere pettegolo sotto casa ma poi in rete uploadate qualsiasi scheletro nell’armadio?
Il web è ben più pettegolo di qualsiasi panettiere. E sa sfornare cattiverie cocenti, ricordatevelo.
2. Proteggete la vostra identità
Fate in modo che nessuno si appropri indebitamente della vostra identità, al giorno d'oggi più sacra della vostra anima.
Come ormai sanno anche i paracarri, le tre leggi non scritte ma professate da tutti sono le seguenti: non si accettano caramelle dagli sconosciuti, non si deve vendere l’anima al diavolo e nemmeno i propri dati sensibili a chi non sapete chi diavolo sia, ossia l’intera rete.
Non fatevi accalappiare da esche messe apposta per fare abboccare i polli: navigate sempre in acque sicure, evitando come la tempesta i siti dubbi. Sì, anche YouPorn.
3. Controllate la vostra privacy
Spesso quando ci si iscrive a un Social Network si flaggano automaticamente alcune clausole che riguardano appunto la privacy.
Se nel momento di iscrizione non ci avete fatto caso, andate a ricontrollare adesso e deflaggate tutto ciò che non è necessario, preoccupandovi di tutelare la privacy di dati sensibili relativi alla vostra persona.
Dalla professione all’indirizzo di casa, dal numero di telefono al nome del vostro cane, perché mai tutto il mondo 2.0 deve farsi i fattacci vostri? Non basta già che lo faccia l'intero condominio?
4. Difendete la vostra reputazione su Internet
In rete è fondamentale stare attenti a cosa si dice.
O, peggio ancora, a cosa si scrive. Verba volant, scripta lo sanno anche i paracarri di cui sopra, motivo per cui bisogna essere oculati: dichiarare a caratteri cubitali indelebili i propri pensieri su Internet potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.
Ricordatevi che è sempre possibile risalire al vostro nome e cognome (dati che peraltro oramai sono richiesti come visibili negli Username dei Social).
5. Scegliete un motore di ricerca che non memorizza le ricerche effettuate
Ci mettiamo ore se non giorni o mesi a trovare un paio di scarpe che vada bene e poi scegliamo il primo browser che capita, senza pensare che può darci ben più fastidi di una calzatura troppo stretta.
È bene affidarsi a un motore di ricerca che non memorizzi le searching.
In Italia è attivo da qualche tempo Qwant.com, il primissimo browser che promette (e garantisce) di non tracciare l'utente: non memorizza la cronologia, cancella l'ip e indicizza i risultati in modo imparziale, zero cookie…
6. Attivate la protezione anti tracciamento del browser
Chi non volesse passare a browser che non memorizzano le ricerche, può rimanere fedele a quello in uso badando però ad attivare la protezione anti tracciamento.
Si tratta di una modalità di navigazione contemplata da qualsivoglia browser che alcuni chiamano “Naviga in modalità privata” per farci sentire dei voyeur sporcaccioni (quando magari non vogliamo semplicemente far sapere a terzi quale tipo di ceretta prenotiamo dall’estetista).
7. Compilate sui social solo i campi obbligatori e necessari
Correlato al punto 3 relativo al controllo della Privacy, ribadiamo l’importanza di rivedere i termini che avete accettato a monte dell’iscrizione ai vostri Social.
Ai tempi probabilmente eravate ingenui come tutti e vi fidavate ciecamente di quei simpatici giovinotti con la faccia da bravi ragazzi come Mark Zuckerberg.
Eppure le donne dovrebbero aver ormai imparato la lezione: quelli con la faccia da good boy sono i peggiori!
Sono coloro a cui mai e poi mai si deve dare il proprio numero di telefono. Esattamente come non dovete fare con Zucky.
8. Chiudete le applicazioni quando avete finito di utilizzarle
Lo fanno in pochissimi ma è essenziale non soltanto per un funzionamento ottimale della batteria: il risparmio energetico passa in secondo piano davanti al risparmio di spiacevoli inconvenienti derivati dal fatto che le app aperte potrebbero trasmettere i vostri dati anche quando non le state utilizzando direttamente.
Non è fantascienza, ahinoi.
9. Sui social non accettate persone che non conoscete
Come la nonna vi diceva di non accettare caramelle e la nonna 2.0 vi dice di non accettare i cookie dagli sconosciuti, stessa cosa vale per le strette di mano virtuali.
Se su Facebook vi aggiunge qualcuno che non conoscete, può anche avere centinaia di amici in comune con voi e un cagnolino tenerissimo nella foto-profilo ma dovrete girargli alla larga.
Basta rifiutare l’amicizia oppure, se temete di risultare sgarbati, lasciarla in pending fino a quando sarà lui ad annullarla dal nervoso. O non se ne accorgerà vita natural durante.
10. Non fate giochi online la cui provenienza non sia assolutamente certa
Tra le zone più minate in materia di privacy ci sono i siti di gaming online.
Se proprio non riuscite ad aspettare di fare un più sano e divertente pokerino vis-à-vis con gli amici, assicuratevi almeno che il website in questione sia sicuro.
Non acconsentite l’accesso ai dati personali ogni volta che ve lo chiedono: controllate se è indispensabile al funzionamento della tal app o dello strumento che dovete utilizzare.
Spesso, se non sempre, non lo è.
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