L'identikit del traditore seriale: ecco tutti i segnali che non dovreste ignorare


Chi pensa che il traditore seriale sia un avventuriero incallito, un seduttore senza scrupoli o qualcuno in crisi di coppia profonda, dovrebbe forse aggiornare il proprio immaginario.
Secondo una ricerca, condotta su scala nazionale da Ashley Madison, piattaforma leader internazionale per chi è alla ricerca di relazioni extraconiugali e non-monogame, più di un connazionale su quattro ha già tradito almeno una volta.
Ma come fare a riconoscere i tratti di chi agisce fuori dai confini della relazione primaria? La piattaforma ha chiesto ai propri membri di rispondere ad alcuni quesiti per tracciare l’identikit del traditore seriale. odierno.
Non si tratta più, di scappatelle sporadiche o di tradimenti legati esclusivamente a insoddisfazioni acute. Il nuovo identikit del traditore seriale racconta un profilo insospettabile, che sfugge agli stereotipi più comuni e, proprio per questo, rende il fenomeno ancora più interessante da osservare.
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Uno degli aspetti più sorprendenti che emergono dalla ricerca è che la maggior parte dei traditori seriali non descrive la propria relazione primaria come disastrosa.
Al contrario: il 49% degli uomini e il 25% delle donne coinvolte nell’indagine ha dichiarato che il proprio matrimonio è "insoddisfacente ma tollerabile". Solo un terzo degli intervistati si è detto davvero felice nella propria relazione ufficiale, ma anche in questo gruppo non mancano coloro che hanno comunque cercato esperienze parallele.
Un dato ancora più rivelatore riguarda la durata delle relazioni: ben il 35% dei rispondenti è impegnato da più di 21 anni con lo stesso partner primario. Dati che sfatano il mito secondo cui i tradimenti avverrebbero solo in rapporti logori o alla fine del loro ciclo vitale. E che suggeriscono, piuttosto, una visione diversa: il traditore seriale è spesso qualcuno che cerca altrove ciò che manca nel quotidiano, pur restando legato alla stabilità e agli affetti consolidati.
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Identikit del traditore seriale: tutti i dettagli al quale prestare attenzione
Secondo il sondaggio, l’identikit fisico e professionale dei traditori seriali nel 2025 disegna un profilo piuttosto preciso. Hanno i capelli castani (41%), spesso con qualche brizzolatura (32%), e occhi prevalentemente marroni (46%). Un mix perfetto di normalità e fascino sobrio, più vicino al collega o all'uomo della porta accanto che al classico “bad boy” cinematografico.
Sul fronte professionale, emergono tendenze ancora più interessanti. Tra gli uomini, gli ingegneri occupano il primo posto tra le categorie più propense alle relazioni non convenzionali, seguiti da artigiani e sales manager. Le donne più attive sul fronte dei tradimenti provengono invece dal mondo del commercio, della tecnologia e dell’hospitality; ma anche infermiere, professoresse e casalinghe compaiono nella classifica.
Curioso notare che molti dei partecipanti dichiarano di essere più soddisfatti della loro carriera che del proprio matrimonio: ben il 56% lo afferma apertamente. Una dicotomia che sembra suggerire come la realizzazione personale in ambito lavorativo non sempre si rifletta in una soddisfazione emotiva o affettiva.
Oltre i luoghi comuni: cosa ci dice davvero questo identikit
A commentare i risultati dell’indagine, la dottoressa Marta Giuliani, psicologa e sessuologa clinica, che sottolinea come sia ormai superata l’idea che chi sceglie relazioni extraconiugali sia immaturo o irresponsabile.
“I dati raccontano una realtà sorprendente. Molti di coloro che scelgono relazioni non convenzionali sono persone affermate, istruite, con un forte senso di responsabilità, non solo verso se stessi ma anche verso la propria famiglia”.
La ricerca, condotta da Ashley Madison, ha infatti svelato come l’esperienza, l’indipendenza economica e una certa consapevolezza di sé siano elementi ricorrenti nei profili dei traditori seriali. Persone che non agiscono per impulso, ma dopo un percorso interiore, alla ricerca di un equilibrio personale che la relazione primaria, da sola, non riesce più a garantire.
Forse, come suggerisce Giuliani, è arrivato il momento di abbandonare il giudizio e cercare di comprendere meglio ciò che si cela dietro le scelte altrui. Anche quelle più difficili da accettare.
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