Come si trasforma una frequentazione in relazione?

È un momento delicato. Conosciamo un uomo o una donna che ci piace, c'è intesa e si sta bene assieme: il film a volte sembra perfetto perché ci si vede spesso, ma quello stare insieme ancora non ha un nome e sembra essere un'impalpabile parentesi di vita che non permea il nostro quotidiano. Frequentarsi e avere una relazione sono cose molto diverse e, come proveremo a spiegarvi, il passaggio più importante sarà (in sintesi) fare un tuffo nel mondo reale, puntando alla pratica e meno alle congetture
Ecco come trasformare una frequentazione in una relazione, premettendo che ogni persona ha la sua "formula", per lo più istintiva.
Se quell'istinto non arriva, beh, forse c'è qualcosa su cui riflettere.
Come si trasforma una frequentazione in una relazione?
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Se volete una relazione iniziate col passare insieme del tempo "di qualità"
Partiamo dal presupposto che la vostra frequentazione vada a gonfie vele e che vi vediate abbastanza.
Una relazione non si basa però solo sul "vedersi", ma nel condividere tempo di qualità. Cosa significa? Significa fare cose di valore.
Le esperienze speciali non sempre ripetibili sono un buon inizio: un viaggio insieme, una serata in un ristorante mai provato prima, una passeggiata in una parte mai vista della città.
La qualità si determina anche dalla quantità di attenzione che riservate al partner potenziale: stare sui social mentre passate del tempo con la persona che, in teoria dovrebbe diventare uno dei centri più importanti della vostra vita, potrebbe non essere un buon approccio. Anzi, non lo è affatto.
Create una connessione profonda
Dentro di voi lo sapete già, ma è bene ripeterlo: se nei vostri incontri avete parlato di qualsiasi cosa tranne che di cosa per voi è importante, siamo lontani dalla relazione.
Fatelo, se riuscite: provate a capire quali sono le reazioni e la capacità di ascolto dell'altra persone raccontando qualcosa della vostra infanzia, qualcosa che dite a pochi, le vostre passioni di cui un po' di vergognate e soprattutto le cose che vi fanno emozionare e che vi rendono felici.
Non esiste relazione senza connessione emotiva. Cercate di dare fiducia, anche se vi hanno feriti. Tutti hanno delle fragilità, esattamente come voi. Mostratele.
Il vostro mondo non è una scatola chiusa
Uno dei segnali più grandi che potete dare alla persona che frequentate è invitarla nei contesti di vita amicale (e se i rapporti con la famiglia sono forti, anche famigliari).
Non viviamo in compartimenti stagni, anche se spesso lo facciamo, perché la vita si concretizza solo nel contesto, tra le persone che ci fanno stare bene.
Presentate senza paura chi frequentate a amici e parenti, saranno uno specchio brillante per capire meglio cosa provate, cosa prova l'altra persona, come la vedono gli altri. Se tutto funziona come dovrebbe funzionare, sentirete addosso un'entusiasmo e un orgoglio fuori scala.
Non abbiate fretta di avere una relazione, "ascoltatevi"
Ci sono persone che sono pronte per una relazione dopo tantissima frequentazione, alcune capiscono tutto all'impronta.
Ecco: la relazione si fa in due (già!) ed è importante essere sulla stessa lunghezza d'onda.
È fondamentale che il romanzo della vostra storia (si spera, d'amore) sia sulla stessa pagina altrimenti si creerà un gap incolmabile. Attenzione: non è più innamorato che è "all'inizio" e meno innamorato chi è più avanti.
È importante, anche se ci rendiamo conto non sia facile, concentrarvi sulle emozioni che provate prima ancora che sulle ufficialità.
Provate a immaginare che per alcuni la relazione è come un "piccolo matrimonio", un passo dove non si firmano fogli ma nel quale bisogna mediare con i propri pensieri e (credeteci) anche tanto con le ferite del proprio passato. Siate comprensivi.
Parlate, parlate, parlate (non parlate e basta, però)
Siamo tutti convinti che i fatti siano molto più importanti delle parole, ma le parole rendono chiaro e inequivocabile quello che volete e dove volete andare, altrimenti bisognerà giocare solo d'intuito e l'intuito sbaglia spesso e volentieri.
Non è facile aprirsi all'altro e dire di volere qualcosa di più "serio", ma siamo convinti che dall'espressione delle emozioni nascano i "fiori" più forti.
Un consiglio fondamentale e che aiuta tantissimo nello sviluppo dei vostri pensieri e non pensare a quanto "amate" l'altra persona, ma più genericamente cosa pensate di lui o di lei. L'amore è una cosa semplice se la scomponi nei suoi minimi fattori: i modi, i pensieri, le azioni, gli sguardi, l'intesa, le parole usate. Quello che provate nella somma di queste cose semplici, è la trascrizione dei vostri sentimenti. Poi, diteli.
Non dimenticatevi di voi, per il bene di tutti
Durante una frequentazione, presi dal coinvolgimento che permea ogni momento della vita, spesso ci dimentichiamo che l'altra persona si innamora di noi come individuo, non come "parte di una coppia".
Avere una forte identità e difenderla sarà uno degli ingredienti centrali per non banalizzare la relazione ancor prima di cominciarla.
Ricordatevi che in amore o fuori dall'amore, quelli felici dovete essere anche voi e se questo aspetto non c'è, il motore dei sentimenti è spento e da portare a riparare... e se invece c'è non è egoismo: la vostra gioia è il regalo più prezioso che potete offrire.
Questo passaggio è centrale: stare con qualcuno non è una soluzione alla solitudine, ma la sublimazione di ciò che siete già.
Se c'è reciprocità e leggerezza, buttatevi
A volte si tende a volere una relazione così tanto da non gettare uno sguardo attento all'altra persona.
Tutti i processi di riflessione e espressione dei sentimenti di cui abbiamo parlato finora funzionano solo se nel conteggio mentale dei pro, la parola "entrambi" è molto frequente, anche se non del tutto equamente.
Ricordatevi che le cose possono andare bene anche se sappiamo che spesso non vanno come ci aspettiamo.
Archiviato il dramma, alla storia bisogna crederci in due, con leggerezza.
L'amore è un'esperienza di vita, a volte ci si butta a capofitto, a volte ci si riflette troppo, ma dovrebbe rimanere un gioco, serissimo e divertentissimo nello stesso momento. La vita ci insegna una cosa triste che triste non dovrebbe essere, se la interiorizziamo: nulla è davvero per sempre.
E proprio per questo ogni attimo è da impreziosire con gioia, desiderio, riempiendola di cose che in definitiva ci fanno dire: "Wow, che bello". Oppure: "Com'è dura, però... wow, che bello!"
Pensate al presente con più forza e meno al passato e al futuro: siamo tutti sulla stessa barca. Con leggerezza godetevi la fortuna, il privilegio e la bellezza di avere una persona che oggi, in questo momento vi guarda "con quegli occhi lì" e fatene tesoro perché è un tesoro vero, comunque vada.
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