10 cose che le donne odiano degli uomini (che loro nemmeno immaginano)
Ci interrompono sempre, perdono le chiavi dell’auto, hanno da ridire sulle nostre amiche: ecco le 10 cose più insopportabili dei maschi (che loro non immaginano)
Non è un segreto che il maschio alfa sia un analfabeta dei segni palesi di prurito alle mani che spesso emette la femmina al suo cospetto.
Ci sono tante, tantissime cose che detestiamo dello Yin, ci si potrebbe scrivere un libro, cosa che peraltro succede di continuo perché, diciamocelo: non c’è lamentela preferita dello Yang di quella legata ai deprecabili atteggiamenti della sua dolce metà.
Una metà che a volte diventa amara, amarissima, basti pensare a quando lui riesce a perdere le chiavi della macchina per ben cinque volte nell’arco di un’ora o quando in presenza di amici cambia radicalmente. O anche quando, nel bel mezzo di un momento romantico, digita un numero sulla tastiera del cellulare e dopo qualche squillo dice: "Ciao mamma".
Ecco tutto quello che vorremmo che sua madre gli spiegasse di noi donne, consigliandogli caldamente tanti escamotage per non farci perdere le staffe, tra cui quello di non mostrarsi così mammone a 40 anni.
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Ci interrompono mentre stiamo parlando
Una delle abitudini più intrinsecamente radicate nell’animo maschile è quella di interrompere la donna, qualsiasi tipologia di femmina essa sia: la panettiera, la dentista, la collega, l’addetta allo sportello delle Poste, la vicina di casa.
Tutte. Tranne la mamma.
Nel campo di battaglia più crudele, ossia l’ufficio e in generale qualsiasi ambiente di lavoro, la mania di interrompere le donne è talmente riconosciuta che si è meritata un’etichetta: si chiama Manterrupting ed è appunto la mancanza di rispetto al quadrato che molti maschi adottano con tutte, anche con la collega che è quadro.
Ma, da veri vigliacchi quali sono, questo comportamento diventa abituale con chi ha un ruolo lavorativo inferiore al loro.
Altre parolacce 2.0 che si sentono volare tra le scrivanie sono il mansplaining (quando un uomo dice a una donna “No, ti spiego…”) e il bropropriating (la tendenza ad appropriarsi di un’idea o un progetto la cui paternità – anzi: maternità – è di una collega).
Cercare di sradicare manterrupting, mansplaining e bropropriating è pura fantascienza, almeno per adesso: ci auguriamo che le cose siano cambiate per le donne a venire, le nostre figlie, nipoti e anche nuore, quando il testimone della suocera sarà passato nelle nostre mani.
Rispondono sempre, anche quando non sanno assolutamente niente dell’argomento
Per darvi un’idea di quanto questa cosa sia un problema percepito dal mondo femminile, sappiate che esiste un nome medico per questa tendenza dell’uomo: Male Answer Syndrome.
E addirittura un acronimo: MAS.
L’esperienza ci insegna che quando scatta l’acronimo, ciao: significa che il problema è andato ben oltre la diga di contenimento.
Nel caso della suddetta sindrome che porta il maschio a rispondere sempre e comunque, la goccia che ha fatto traboccare il vaso di Pandora ha già le dimensioni di un Oceano.
E nient’affatto Pacifico. Se c’è una cosa che fa andare la mosca al naso alle signore quella è proprio la mania dell’homo di mostrarsi sapiens a tutti i costi, anche e soprattutto quando invece di quell’argomento ne saprebbe di più un macaco.
Se trovate un uomo che non soffre di MAS, tenetevelo stretto che più stretto non si può perché avete trovato l’unica mosca non fastidiosa dello zoo maschile: quella bianca.
Tindstagramming: stalkerare su Instagram
Una nuova branca dello stalking va sotto il nome impronunciabile di Tindstagramming.
Tuttavia, nonostante la difficoltosa pronuncia aramaica, questo fenomeno deprecabilissimo è purtroppo sulla bocca di tutte. O, perlomeno, di tante.
Si tratta della tendenza sempre più dilagante di cercare il profilo Instagram di una ragazza matchata su Tinder, il celebre Social Network per appuntamenti galanti (o presunti tali).
Dopo aver scovato la propria “vittima” sull’altro celebre Social, quello in cui pubblichiamo le nostre foto, incominciano messaggi su messaggi, spesso di semplice (ma non innocuo!) provaggio ma a volte anche pieni zeppi di minacce e parole non certo vergate da Cyrano de Bergerac. Il motivo? Essersi permesse di declinare l’invito su Tinder.
Perdono sempre le cose
La scienza dovrebbe studiare la dimensione cara agli uomini.
Ok, la suddetta frase potrebbe venire male interpretata dalle più maliziose.
Riproviamo: la scienza dovrebbe studiare la dimensione cara agli uomini, ossia il buco nero.
Non fraintendeteci ancora: stiamo parlando di quella misteriosa dimensione in cui le chiavi della macchina del nostro fidanzato/marito/padre finiscono almeno un paio di volte al dì.
Si tratta di una delle tante stranger things che accadono ai maschi. E forse chiavi, cellulare e tutto ciò che passa per le mani callose degli uomini finiscono davvero in un Sottosopra parallelo. Mai intersecante con la nostra dimensione, soprattutto quando abbiamo fretta perché siamo in super ritardo.
Fanno shopping più di noi
La vera tragedia è quando nel sopracitato Sottosopra ci finisce la carta di credito.
Panico non tanto per il timore che qualcuno possa usarla a sue spese ma piuttosto perché all’uomo viene l’ansia da “ommioddio e ora come faccio shopping?!”.
Ebbene sì: l’ommo adda comprà. E si è fatto prendere non poco la mano a furia di digitare il Pin del bancomat: da una ricerca statunitense è emerso che lo shopping declinato al maschile incomincia a battere quello femminile.
Battiamo almeno cassa, cercando di frenare l’epidemia di shopping ossessivo compulsivo che sta assumendo proporzioni pandemiche! Ma dobbiamo riconoscere che la colpa sia un po’ colpa nostra: siamo noi le untrici da cui il virus dello shopping è partito, ammettiamolo.
Sono attaccati morbosamente alla mamma
Non fatevi infinocchiare: nessuna è la donna della vita di un uomo se non colei che l’ha generato. Quindi l’unico modo per essere veramente amate e mai tradite è quello di procreare un mammone.
Di mamma ce n’è una sola. “E grazie al cielo!” verrebbe da dire alle nuore che, all’idea di dover avere a che fare con più di una suocera gli viene il fuoco di Sant’Antonio.
Anche quando un maschio non lo dà troppo a vedere, sappiate che è comunque legato da un invisibile cordone ombelicale attaccato saldamente alla gonnella di mammà.
Dovete conviverci. Con il problema, non con la suocera: se il vostro lui vi dice che vuole che venga a vivere con voi, fate pure i bagagli.
Amano il calcio più di noi
Non è il solito stereotipo dell’uomo medio, italiano in particolare. Tutto vero: non c’è testosterone che si rispetti (si fa per dire) che non sia pronto a rischiare di arrivare in ritardo all’altare pur di vedere i rigori.
E se qualche donna potrebbe passare sopra alla cosa nel caso si stessero giocando i Mondiali, c’è chi invece si vede messa in secondo piano addirittura per partite amichevoli, le stesse che ci rendono ben poco amichevoli dopo pochi minuti dal fischio d’inizio. Ma loro non si accorgono di essere in fallo.
Mistero della fede. Calcistica.
In presenza dei loro amici, cambiano
Vi è mai capitato di stentare a riconoscere il vostro partner non appena nella stanza entra un suo amico?
Questa sfaccettatura della poliedrica (per non dire ipocrita) personalità del maschio lascia spesso basite le donne al loro fianco, testimoni di una subitanea e repentina metamorfosi in presenza del compagno di calcetto o dell’amico della palestra.
Metamorfosi che mai porta a un’evoluzione ma semmai a una involuzione in deficiente.
Ti trattano male se gli piaci
Questo è il caso degli uomini wannabe partner, ossia di coloro che non sono ancora ufficialmente al nostro fianco poiché li abbiamo conosciuti da poco.
Molti di loro, però, possono scordarselo il nostro fianco: non c’è cosa più ridicola di un quarantenne che si atteggia come alle scuole elementari, ossia fingendo di disdegnare la bambina che in verità considera segretamente la più bella della classe.
Andatevene pure a fare l’intervallo.
Hanno sempre da ridire sulle nostre amiche
Ci sono uomini che martellano le proprie compagne riguardo quelle che loro considerano cattive compagnie. Se il timore delle nostre nonne e mamme era che ai genitori potesse non piacere il loro fidanzato, questa è la generazione delle donne che incrociano le dita perché l’amica di turno vada bene al proprio partner.
Non c’è pelo nell’uovo che passi inosservato a lui, che immancabilmente trova un difetto alla nostra collega che viene a cena e in generale ha da ridire su qualsiasi donna a noi piaccia frequentare.
Che poi ha dell’inspiegabile come invece adorino quelle che proprio non sopportiamo.
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